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02/09/2019 - 12:58
Vela Olimpica Coppa del Mondo in Giappone
Marchesini: "Ragazze, così non va!"
REPLAY MEDAL RACE 470 - Altre due Medal Race con velisti azzurri in finale dopo quella di ieri col bronzo di Tita e Banti. I due 470 femminili italiani: Elena Berta e Bianca Caruso, Benedetta Di Salle e Alessandra Dubbini, si controllano a vicenda e chiudono agli ultimi posti la finale, sfuma così un possibile podio. E il DT Marchesini tuona: "Non c'è spazio per questi individualismi". E sul Laser Radial dice: "Livello insufficiente"
Stagione lunga e difficile, si sapeva, i 470 hanno cominciato presto, a primavera a Sanremo, hanno girato il mondo e poi sostato in una interminabile trasferta giapponese. Le rivalità delle selezioni olimpiche, specie tra gli equipaggi femminili, sono cresciute, si è provato a sopirle con qualche parentesi ma alla fine sono esplose di nuovo. Il finale di stagione non è piaciuto al Direttore Tecnico Michele Marchesini, che a margine della finale Medal Race di World Cup a Enoshima si è dichiarato "contrariato" da quanto visto in acqua.
COSA E' SUCCESSO - Berta e Caruso, già ottime quarte al Mondiale qualche settimana fa sempre a Enoshima, partivano nella finalissima dal terzo posto, quindi con un podio da difendere con i denti. Ma la Medal non è stata quella desiderata: pochissimo vento, davanti all'entrata del porto olimpico, partenza a centro linea delle due barche italiane, con accenno se non a marcarsi, quanto meno a controllarsi a vicenda. Difficile stabilire con esattezza quanto il marcamento abbia influito, o quanto i salti e i buchi di vento presi assai male dalle italiane, fattostà che Elena e Bianca hanno chiuso penultime, Benny e Ale ultime.
In classifica generale Elena Berta e Bianca Caruso (GS Aeronautica Militare e Marina Militare) quarte e fuori dal podio, Benedetta Di Salle e Alessandra Dubbini (Marina Militare e SV Guardia di Finanza) da quarte a seste. L’oro va alle spagnole Silvia Mas Depares e Patricia Cantero Reina, argento per le australiane Nia Jerwood e Monique de Vries e bronzo alle tedesche Frederike Loewe e Anna Markfort.
LA RABBIA DEL DIRETTORE TECNICO - Il Direttore Tecnico FIV Michele Marchesini ha dichiarato: "Confermano uno standard elevatissimo Tita-Banti, ancora sul podio e a 4 secondi dall’oro. La solidità del duo Campione del Mondo anche in una regata in cui si è disputato solo il 40% delle prove di qualifica è notevole. Riguardo oggi, sono contrariato per quanto visto nella Medal Race del 470 femminile, con due equipaggi Italiani più preoccupati di marcarsi che di vincere una medaglia. Per questi individualismi non ci deve essere spazio. Discorsi a parte e molto differenti meritano il 470 Maschile e soprattutto il Laser Radial: quanto mostrato dalle singoliste Italiane in questa trasferta Giapponese non è di livello sufficiente."
Si dirà: la rivalità è inevitabile: c'è in ballo una selezione olimpica. Ma la reazione del DT ha un'altra spiegazione, e bisogna comprendere il messaggio. Per tutto il quadriennio, e in tutte le classi, si è insistito (l'ha fatto più volte anche il presidente federale Ettorre) sullo spirito di squadra e sul team chiamato a lavorare unito. Un clima che ha funzionato a lungo, portando benefici a tutti. Ora che siamo ai mesi decisivi, qualcosa si è incrinato, con influenze su qualche risultato. Si potrà tornare indietro? Il tentativo spetta a tutti: federazione, direzione tecnica, allenatori, atlete.
L'analisi di Marchesini è anche più impietosa per quanto riguarda la classe Laser Radial: "insufficiente". C'è da lavorare e si sapeva, è una classe qualificata, ma lo staff tecnico ha più volte detto che è pronto a non inviare ai Giochi equipaggi che non garantiscano almeno di battersi per entrare in Medal. Qui non si tratta di rivalità controproducenti, ma di livello che non sale. Restiamo troppo lontani dalle migliori, bisogna chiedersi perchè e fare qualcosa.
ENOSHIMA METEO FLOP - Dall'uragano alla bonaccia. Dal forte vento con onda dei giorni scorsi, oggi, nella giornata dedicata alle ultime Medal Race della prima tappa di Hempel World Cup Series 2020, il futuro campo Olimpico di Enoshima, Giappone, ha offerto una brezza così leggera da non permettere di disputare tutte e cinque le prove finali a punteggio doppio in programma. Solo i 470, maschili e femminili hanno regatato nelle acque giapponesi: proprio le classi dove erano impegnati gli atleti azzurri in gara.
G&G STANCHI E TOP-TEN - Anche la loro stagione è stata lunga e massacrante, Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò (Marina Militare) chiudono confermando la decima posizione – la matematica della classifica non gli avrebbe consentito di fare molto meglio – grazie a un bel quarto posto nella Medal Race. Giovani e in crescita, possono e devono lavorare con tranquillità e senza cercare soluzioni esasperate, visto che come è ormai chiaro il campo giapponese è da marinai completi ed equilibrati. Confermato l’oro per gli australiani Matthew Belcher/Williamo Ryan, che con questo vincono il terzo evento di fila ad Enoshima (Mondiale, Test Event e World Cup Series); l’argento va agli spagnoli Jordi Xammar Hernandez/Nicolas Rodriguez Garcia-Paz e il bronzo ai giapponesi Kazuto Doi/Noya Kimura.
IL REPLAY DELLE MEDAL RACE DI DOMENICA CON I 470 M/W
Confermati i podi di ieri nei Laser, Radial e Finn, senza Medal Race dopo una lunga ed infruttuosa attesa.
La settimana di Hempel World Cup Series Enoshima si conclude quindi per noi con la medaglia di bronzo per Ruggero Tita e Caterina Banti (SV Guardia di Finanza/CC Aniene) nei Nacra 17 e quattro equipaggi nei migliori dieci in tre classi, se pur con una squadra azzurra non presente al completo per i numerosi impegni della stagione. Il prossimo appuntamento con le regate a Enoshima è previsto per giugno del prossimo anno, con la finale di Hempel World Cup Series, un paio di mesi prima dei Giochi Olimpici proprio in queste acque, nell’agosto 2020.
fcolivicchi