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28/03/2019 - 16:34

Classi olimpiche (per quanto ancora?)

Laser: ILCA revoca licenza in Europa

La Classe Laser internazionale (ILCA) revoca la licenza di costruzione del Laser al cantiere inglese LaserPerformance Europe, per inadempienza alle clausole contrattuali riguardanti il controllo sulla produzione. E adesso cosa succede? C'è persino il rischio che il Laser... cambi nome! Ecco perchè

 

Non c'è pace nel mondo Laser, la deriva velica più popolare e diffusa al mondo, classe olimpica maschile dal 1996 e femminile dal 2008. A pochi giorni dalla conclusione del trials per la scelta della classe olimpica singolo maschile e femminile per Parigi 2024, che ha messo il Laser in competizione con tre nuove classi (D-One, RS Aero e Melges 14), e con la questione antitrust ancora in ballo, adesso arriva la notizia clamorosa della revoca della licenza di "costruttore approvato" da parte dell'International Laser Class Association.

Il motivo della decisione, senza precedenti, sarebbe il mancato rispetto delle clausole contenute nell'accordo di licenza - Laser Construction Manual Agreement (LCMA) - nella parte che prevede la possibilità per ILCA di controllare la costruzione delle barche per assicurarsi l'identica natura delle barche uscite dal cantiere.

"Siamo contrariati di veder finire un rapporto di così lunga durata, ma siamo costretti a questo passo per proteggere il livello di competizione e di investimento di oltre 14.000 membri internazionali della Classe Laser e degli oltre 50.000 velisti che nel mondo regolarmente usano il Laser", ha detto il presidente ILCA Tracy Usher.

LaserPerformance ha sede un Gran Bretagna ed è stata costruttore licenziatario per ILCA realizzando Laser per larga parte del mercato in Europa, Asia e America, fino alla decisione di ILCA di revocare la licenza. La stessa Usher ha spiegato che il motivo della revoca è il rifiuto di LaserPerformance Europe di autorizzare una ispezione in cantiere sulle modalità di costruzione delle barche, come previsto dal contratto di licenza.

"Il fulcro della nostra classe è la possibilità per ciascun velista di competere ad armi pari con barche identiche e l'unico modo per garantire questa identità è assicurarsi che ogni costruttore produce la barca secondo le regole precise del Laser Construction Manual", ha aggiunto Usher, che ha precisato che LPE ha inequivocabilmente negato a ILCA il suo diritto di accesso al cantiere: "Non abbiamo avuto opzioni", ha concluso.

COSA CAMBIA PER I LASERISTI - Fortunatamente ci sono già altri due costruttori autorizzati per il Laser nel mondo, uno in Giappone e l'altro in Australia. Secondo Chris Caldecoat, General Manager di Performance Sailcraft Australia, il loro cantiere è in grado di aumentare la produzione in caso di necessità. Per le Olimpiadi di Tokyo 2020, invece, a fornire i Laser ai concorrenti sarà Performance Sailcraft Japan, l'altro costruttore. I cantieri in Giappone e Australia sono anche quelli di riferimento per i prossimi due campionati del mondo in calendario.

"Ci sono altri cantieri licenziatari, non ci aspettiamo problemi", ha detto Eric Faust, segretario esecutivo ILCA, che ha continuato: "Ci aspettiamo di vedere altri cantieri aggiungersi alla lista, unitamente a una forte rete di vendita pienamente efficiente in vista delle prossime Olimpiadi del 2024." Secondo Faust non ci saranno conseguenze apprezzabili per i velisti, la domanda e il mercato.

Resta il fatto che questa decisione - come un fulmine a ciel sereno - sia arrivata proprio in un periodo delicatissimo per il futuro della classe, in particolare sotto l'aspetto olimpico. Al di là dei motivi dichiarati sul rispetto degli accordi di licenza, l'impressione è che la rottura con lo storico cantiere LaserPerformance sia legata proprio alle vicende antitrust, che impegnano le classi olimpiche a rilasciare più licenze a diversi cantieri in tutto il mondo. La vicenda insomma è ben lontana dall'essere conclusa, e da qui a maggio - quando è attesa una decisione del Mid Year Meeting World Sailing sulla scelta del singolo 2024 alla luce dei trials di Valencia - vedremo altri colpi di scena, a partire dall'entrata in campo di nuovi cantieri, magari dai nomi ben conosciuti, che avrebbero la licenza di costruire i Laser. Rappresentanti di ILCA avrebbero già preso contatti in tal senso con alcuni costruttori (si fa il nome di Devoti, tra gli altri).

E SE NON SI CHIAMASSE PIU' LASER...? - All'orizzonte poi c'è un altro possibile sviluppo, altrettanto clamoroso: la proprietà del nome "Laser" infatti apparterrebbe proprio a LaserPerformance Europe, il cantiere revocato da ILCA (che, per inciso, avrebbe circa 600 scafi in magazzino: quale sarà il loro destino?). A questo punto, qualora LPE andasse a una litigation con ILCA, potrebbe spingersi fino a impedire agli altri costruttori di chiamare "Laser" le barche prodotte!

E cosa accadrà in particolare per il mercato italiano? (segue...)

www.laserinternational.org

Sezione ANSA: 
Saily - News

Commenti

luca cesena (non verificato)

Se gli altri vogliono cambiare nome al laser e costituire altre classi,che costituiscano pure tutte le classi che vogliono, stanno uccidendo il laser,che era la barca per tutti,il laser è questo e così deve rimanere,come dallo spirito da cui è nato.Se poi dovesse perdere lo status di classe olimpica,meglio ancora,la sua entrata nello status olimpico,altro non è stato che la sua rovina.Prezzi lievitati come una torta,e ragazzi montati che tutti devono andare alle olimpiadi,dove ne andrà uno solo,e forse a malapena uno come riserva.Risultato nella classe std,dagli anni 70 agli anni 90 ,35/40 barche sulla linea di partenza era una cosa normale,oggi quando raggiungi le 10 barche sei già fortunato.ai tempi quando c'era una regata di laser,tutti preparavano le barche in fretta e furia per esserci,dava nell'occhio chi rimaneva a terra,oggi dà nell'occhio chi fa la regata,sono più le barche in stato di abbandono nei vari circoli,di quelle che scendono in acqua.Se dovesse perdere lo status olimpico,innanzitutto calerebbero i prezzi,in secondo luogo ridiscenderebbero,in acqua barche in stato di abbandono,di gente che si è demoralizzata.Non era questo lo spirito iniziale del laser,della barca per tutti?C