Storia | Regata > Vela Olimpica

17/10/2018 - 08:33

Vela Olimpica tra Buenos Aires e Sarasota: momento decisivo

Con Sofia sulla stessa vela

Cosa insegna la medaglia d'oro YOG di Sofia Tomasoni a Buenos Aires. Un racconto emozionato, tra rivelazioni (il brutto incidente che ha rischiato di mettere KO Sofia...), gioia e critiche (campo di regata lontanissimo, sicurezza e comunicazione scarse), note tecniche, ringraziamenti (Sensini, Coach, FIV, atleti, club...). E adesso il futuro. La vela non puo' prescindere dalle tavole, che danno l'esempio. E UNO SCOOP CLAMOROSO: RSX apre anche ad altri costruttori, e segna la strada per superare il caso-monopolio

 

di Miki Cerquetti

 

ORO!! - Sofia ha vinto dopo una gara piena di imprevisti e sofferenza che hanno messo a dura prova le coronarie di Papà Andrea!! Ma cominciamo dall’inizio.

In questa regata Sofia, dopo una stagione mirabolante, aveva solo da perdere: dopo aver vinto tutto anche una medaglia d’argento sarebbe stata percepita come “riduttiva”. La regata comincia subito maluccio con il solito aquilone distrutto in collisione e soprattutto, a causa della distanza eccessiva tra spiaggia e campo di regata (parlerò tra poco del campo e dell’organizzazione) heat perse e regatate con vele sottodimensionate.

L'INCIDENTE - Il terzo giorno accade qualcosa di cui nessun comunicato o report ha parlato, e che oggi possiamo raccontare: un bruttissimo incidente, cala il vento e Sofia rimane in acqua per svariati minuti aspettando un recupero, l’imbarcazione (era un jet-sky) arriva maldestramente e l’elica aggancia una delle cime, che avvolgendosi creano un effetto mulinello che trascina la ragazza verso l’elica..., fortunamente lo scafo si interpone tra Sofia e l’elica, ma la ragazza prende un brutto colpo in faccia, rompendosi il naso! Sarebbe bastato questo contrattempo a “spezzare” la concentrazione ma la Leonessa del Kite che fa? Raccoglie dolore e rabbia e benchè scossa decide stoicamente di continuare!

L’ultimo giorno arriva il vento! Il campo è come al solito dislocato “old style” quindi ben lontano dalla spiaggia e dagli spettatori. Sofia esce con l’aquilone più grande un 19 mq (quasi la superficie velica di un 49er per intenderci) ma fuori l’attende una pessima sorpresa, c’è un sacco vento! Non c’è tempo di rientrare bisogna combattere!

LA FINALE - Si parte, grazie all’allenamento del bravo Marcis, Sofia è abituata a navigare in condizioni sia sotto che sovrainvelata, parte a cannone! È subito prima, tanta vela qualche vantaggio ce l’ha, si naviga sul filo dei 30 nodi, ma al giro di boa il campo riserva un'altra sorpresa e Sofia non riesce a saltare la boa ostacolo, le due avversarie che la seguivano capiscono l’errore e la superano (la francese no). Sofia non demorde: torna indietro (!) salta l'ostacolo e riparte all’inseguimento.

La disposizione del campo (tanto per cambiare, e anche a causa dei salti di vento) non è al top quindi anche chi è avanti ora soffre! La bravissima spagnola non aggancia l’arrivo e viene superata da Sofia negli ultimi metri… Per chi cerca di seguire la gara con i “prestigiosi” mezzi informatici, è una agonia! Non si capisce, è prima la Font, è prima Tomasoni... E’ stato un arrivo al decimo di secondo, anche chi assisteva in barca spettatori a circa 200 metri non riusciva a capire! E c'era in ballo la medaglia d'oro...

A questo punto,dall’altra parte dell’emisfero, in Italia il Presidente della Federazione Vela Francesco Ettorre riceve una telefonata, una sorta di telecronaca in diretta ,  si sente una voce femminile concitata che urla e nelle grida si capisce solo una parola: ORO!!!! ORO!!!! ORO!!!!

Era il DT Giovanile Alessandra Sensini (una che davvero di battaglie e medaglie non sarà mai sazia) che impazzita di gioia dava al suo presidente la conclusione di un successo olimpico giovanile unico nella storia della vela nazionale! Due Ori e un Argento!

Poi è solo gioia!

Che dire altro? Sofia si è trasformata, mentre  prima era solo una ragazza che andava forte con il kite, ora è una vera atleta! Con una determinazione, un coraggio e una capacità di concentrazione incredibili.

Sicuramente i consigli delle sue guide (Simone Vannucci l'allenatore nazionale, il coach personale Luca Marcis, la grande Alessandra Sensini, anche Mauro Covre a ) hanno il loro merito, ma il vero lavoro lo ha fatto la ragazza che è riuscita a fare un grande lavoro su se stessa imparando a canalizzare rabbia e stress in pura energia di gara! Una macchina da medaglia, una leonessa da gara che ha sbranato ogni avversario gli si parasse davanti. La sua è una storia esemplare, da studiare e cercare di emulare.

#BRAVASOFIA!!!

LA REGATA (e qualche sassolino me lo devo levare) - A parte le immagini delle acque marroni del Rio de La Plata, a parte quella sensazione di pancia piena da medaglia che dovrebbero ammorbidire anche la più dura delle tastiere, qualcosuccia c’è da dire!

1) Comunicazione - In questi giorni di polemiche feroci in seno alla WS, si è persa una meravigliosa occasione mediatica, anche con i giovani siamo ancora ai campi a miglia dalla costa! In situazioni in cui è praticamente impossibile avere un pubblico! Dove anche il costo di un sistema drone (che permetterebbe anche ai giudici di lavorare in altro modo) non si riesce a concretizzare.

Nella stessa giornata di domenica si correva la meravigliosa Barcolana, possibile che un singolo circolo nazionale riesca a smuovere più media di una federazione mondiale e di una organizzazione olimpica? Ma chi organizza queste gare ha mai visto una competizione del circuito mondiale di surf (con streaming mondiale in diretta), con decine di migliaia di appassionati sulle spiagge, speakaraggio, atleti che arrivano in spiaggia circondati da schiere osannanti di fan?

Ma davvero in tutta l’Argentina c’è solo questo campo di regata pieno di alghe e quant’altro? Il kite è disciplina di spettacolo, questo format TT:R è veramente bello ma se lo sbatti nel mezzo di una laguna con acqua marrone che senso ha? Possibile che il sottoscritto deve riferire una regata a mò di cronista medioevale? Affidandosi ai racconti?

Qui la responsabilità è di una struttura mondiale che chiaramente non capisce il valore mediatico della disciplina e quello che si perde quando le imprese agonistiche di questi ragazzi non vengono documentate e commentate in maniera appassionata , sia il canale youtube che il canale diretto sono veramente poveri. Sono io che non riesco a trovare almeno gli Highlights, le cronache di giornata (trovo solo il giorno 4 miserello anzichenò) o è proprio misera la gestione dei video e delle info?

Per non parlare poi dei media nazionali che danno più risalto alle pruriginose avventure sessuali dei calciatori e delle loro compagne che alle imprese sportive di una compagine nazionale che ha fatto il pieno di medaglie.

2) Sicurezza - Possibile che in questa federazione mondiale nessuno abbia capito che il sistema prevede il cambio degli aquiloni in spiaggia in maniera rapida, e - come nella Formula 1 - se c’è un piccolo incidente l’atleta deve essere soccorso con prontezza e competenza, e avere la possibilità di riparare e gestire l’attrezzatura danneggiata in tempi rapidi?

Proprio per rispetto al bel successo olimpico dei nostri atleti, non vado a infierire, le condizioni erano dure per tutti, ma santo cielo sono sempre dei ragazzi, una cosa è fare una regata , per quanto dura che sia, altra sottoporli a condizioni da selezione dei Marines statunitensi, acque fredde abbandonati nel nulla della laguna!

LE COSE BUONE (ringraziamenti) - Dopo questo sfogo, andiamo a ringraziare in primis chi ha permesso che si potesse ottenere questo fantastico risultato, ovviamente il ringraziamento è esteso a chi ha avuto una visione strategica a priori. Ho partecipato in piccola parte alla nascita del movimento giovanile, e vorrei che questi ringraziamenti fossero anche un messaggio strategico per il futuro. Ora in Florida si parte con il futuro e un Kiteboarding Olimpico deve partire ORA!!!!

Il talento del singolo richiede comunque un lavoro alle spalle, e vi assicuro che una atleta come Sofia deve il successo anche alle avversarie di altissimo livello che ha avuto in Italia e che in ogni regata le hanno sempre dato un bel filo da torcere e che ora sono un prezioso patrimonio per un eventuale futuro olimpico, ma vanno sostenute! Quindi grazie a Tari, Sanseverino, Adobati, Ruggiu, Di Domenico, e chiedo scusa a chi dimentico.

Un grazie alla pazienza di Vannucci, che è cresciuto come tecnico, ricordo che è uno dei migliori esperti nazionali di foiling! Un particolare ringraziamento al lavoro di Luca Marcis che ha trovato nella sua atleta la rivincita di un famoso campionato italiano perso per un decimo di punto...!

Un grazie a una grande DTG Alessandra Sensini, che c’è sempre stata, con le sue parole e la sua infinita esperienza è riuscita a trasmettere a tutti i ragazzi quei valori umani e di educazione sportiva che sono alla base di un vero campione e non solo! Alessandra ha donato ai giovani quella sua voglia di vittoria e di medaglia che l’ha accompagnata per anni nel suo fantastico percorso olimpico, quello che tutti i ragazzi hanno percepito è quello di una persona che c’è, è presente, condivide!

Con la sua dialettica sportiva e la sua visione della gara e dell’agonismo, riesce a iniettare la giusta energia, Alessandra capisce gli atleti e gli atleti capiscono Lei, nelle loro insicurezze, nei loro momenti difficili, anche nella sofferenza nel momento critico dell’atleta, questa gran donna ha una capacità superiore di percepire l’intimo e individuare il punto critico, e con la parola lenire e dare la giusta energia. E’ un dono naturale! Pochi lo capiscono ma è così e i risultati le danno ragione!

In questa olimpiade Alessandra ci ha messo qualcosa di più anche perché, vi assicuro, le sfide erano veramente di altissimo livello, anche politico, anche in funzione del suo ruolo di Vicepresidente CONI, e Lei le ha vinte tutte! Brava, Brava Ale!!!

Un grazie al Presidente Francesco Ettorre che ha dato la possibilità a una piccola classe, l’ultima arrivata, di avere il sostegno economico che ha permesso lo scouting e il lavoro di selezione e partenza del gruppo dei giovani atleti. In tempi poveri come il nostro, in tempi in cui i quaquaraquà abbondano pieni delle loro parole, dare appoggio vero agli ultimi arrivati e non chiacchere, non deve essere stato facile! Ma oltre al contributo materiale la cosa più importante: la fiducia! Ad Maiora Presidente!

Un grazie a tutte le strutture federali che ci hanno sempre sostenuto ai pazienti consiglieri di oggi e di ieri, Colella (il primo in federazione ad aver capito il Kite), Mei, Insabato, Villani, Foschini, Bresciani un ricordo al grande Giacomi (Vannucci, Marcis vi ricordate le terribili proteste ai mondiali in Germania? Di fatto le scriveva Lui) un saluto al paziente segretario Storti (SantoSubito) edal circolo che ha sempre organizzato le nostre regate al top internazionale permettendoci di crescere: l’Hang Loose di Gizzeria in Calabria!

Un sentito grazie agli amici del windsurf! Siamo stati messi contro in una battaglia feroce nel 2012, ma al di la di quella battaglia, che non doveva essere, il sostegno reciproco, pratico e di conoscenze c’è sempre stato permettendo una rapida crescita di un sistema in cui realmente dire che siamo stati pionieri è dire poco! Un grazie agli UdR Alessandrello e Pagliarani! Un forte abbraccio al decano il mitico Degrenet!

Il mondo delle tavole - Qui si apre una riflessione sul mondo tavole che nasce dalla classe primigenia, il Windsurfer, che oltre a formare i migliori atleti che hanno dato tante medaglie all’Italia, ha dato e sta dando un importante supporto con figure tecniche di altissimo livello che spaziano in tutto l’empireo velico. Una delle battaglie più dure in seno alla federazione mondiale è quello contro l’egemonia commerciale di pochi e qui forse Mirco Babini è riuscito nel suo capolavoro, imponendo il modello BYO (Bring Your Own) in cui l’atleta porta e utilizza la sua attrezzatura (reale rivoluzione di queste olimpiadi, sfuggita ai più). Non deve essere stato facile ma Mirco e MarkusSchwendtner ci sono riusciti con pazienza certosina.Grazie!

Il mondo delle tavole sta dando molto ai cugini della vela, anche l’esempio! E' grazie ad un grande presidente mondiale della Classe Olimpica RSX, Carlo Dalla Vedova, che forse si sta infrangendo il muro delle tanto discusse monotipie di fabbrica.

LA NOTIZIA CLAMOROSA: TAVOLA RSX APERTA A POSSIBILI ALTRI COSTRUTTORI - Nel nuovo contratto olimpico della classe RSX (2024/2028) è inserita la clausola che apre alla possibilità che altri cantieri producano la tavola. Ovviamente è un’anticipazione, da studiare nei dettagli, si attende la firma world sailing, ma questa notizia apre non solo alla maggior diffusione della classe olimpica ma offre agli atleti, grazie alla diversificazione del mercato, una maggiore tutela nella qualità e diffusione del prodotto! Mentre le tavole ci sono riuscite il mondo delle derive non riesce a infrangere questa barriera con i problemi e le complessità che ne conseguono!

CORSI E RICORSI - E non finisce qui... Fa una certa impressione vedere nelle classifiche di questa Olimpiade il nome di Renna, il padre gareggiava con me decenni fa, e sapere che nello stesso giorno sul Garda salgono sul podio le sorelle Balini con il Techno. Il mondo delle tavole ormai è una realtà generazionale anche importante in seno alla federazione e merita rispetto, non solo grazie ai risultati che porta, ma anche grazie alla passione e alla competenza di chi passa il testimone con la passione e l’intelligenza alle generazioni future!

Rimane il fatto che ora in Florida si gioca una carta decisiva per il futuro della Vela e gli egoismi ed  i particolarismi di pochi rischiano di danneggiare il futuro dello sport. Le classi meritano stabilità e tranquillità per il futuro, questo deve essere il lavoro delle figure politiche di chi ,anziano e saggio, deve tutelare la trasmissione del messaggio sportivo ai giovani senza farsi coinvolgere dagli interessi economici. In merito ai giovani inutile dire che a fronte di un futuro olimpico del kite bisogna cominciare dai giovani , da chi sta già lavorando ma anche da chi deve crescere ora.

Se a Novembre si decidesse SI! Bisogna attivarsi subito a sostegno dei giovani atleti, a sostegno delle famiglie che si sono realmente svenate per il sogno olimpico giovanile. Con il costo di una deriva si possono dare attrezzature in uso a dieci atleti! Ma bisogna agire subito! Bisogna anche recuperare il patrimonio della classe giovanile, anche attraverso il divertimento, il freestyle, che tanto ha dato al gruppo!!! C’è stata l’emergenza, la folle corsa olimpica, ora si deve ricominciare e come prima cosa i ragazzi si devono divertire!!! E con il kite ci si diverte veramente tanto!!

Siamo tutti sulla stessa Vela!

Sezione ANSA: 
Saily - Vela Olimpica

Commenti

Enrico Alberino (non verificato)

Bravissimo. Condivido al 100% tutto. Hai scritto ciò che io e tanti ex Fiv sosteniamo da anni, inascoltati; Sino al punto di lasciare perdere...

mario de grenet (non verificato)

Grazie Miki, grazie per essere stato il primo ad entusiasmarti per questa specialità che, combattendo con molti, ma con la condivisione di tanti altri, hai portato nella nostra Federazione Vela, approfittando anche della collaborazione del mondo del WS, e che in questa Olimpiade giovanile dopo tanti altri successi ha dimostrato una grande realtà, addirittura un trionfo. Alessandra, prima fra tutti, ha meritato questa grande soddisfazione che arricchisce il palmares del Kite e del WS. Un abbraccio e complimenti a tutti, in primis a Sofia, per il suo coraggio e determinazione ed agli altri nostri ragazzi per le loro mrdaglie. Mario de Grenet