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15/06/2017 - 19:25
Bissato il 2013, con il suo 50 piedi è ormai un binomio da leggenda
Andrea Mura trionfo OSTAR
Per trionfare, il navigatore sardo ha dovuto battere l'avversario più forte di tutti: il mare. E in più, Andrea è nella storia: è l'unico ad aver centrato due Ostar e una Twostar - GUARDA VIDEO DIRETTA DELL'ARRIVO E TUTTI I VIDEO DEL DIARIO DI BORDO OSTAR DI VENTO DI SARDEGNA
“E’ stata una OSTAR estremamente impegnativa, sono contento di essere qui sano e salvo”, sono queste le prime parole del velista sardo Andrea Mura, primo al traguardo della transatlantica in solitario, salpata da Plymouth il 29 maggio scorso. Tempo di percorrenza: 17 giorni, 4 ore, 6 minuti, 19 secondi. Quasi una gara ad eliminazione, visto che quattro potenti burrasche in successione hanno decimato la flotta, costringendo al ritiro i due terzi dei concorrenti. In particolare l’ultima, quella che tutti hanno definito la Tempesta Perfetta, con venti oltre i 60 nodi e onde di 15 metri, che ha costretto all’abbandono della propria imbarcazione l’altro italiano, la giovane promessa Michele Zambelli, tratto in salvo dalla Guardia Costiera canadese con un salvataggio da film d’azione.
Non ha ottenuto il record stabilito da Giovanni Soldini nel 1996: era uno degli obiettivi non dichiarati di Mura, che aveva scelto una rotta nord tra Islanda e Groenlandia all’inizio della regata per aggirare la prima depressione ma anche per cercare quei venti che gli hanno consentito da subito di guadagnare molto vantaggio.
Il record tuttavia sarebbe stata solo la ciliegina sulla torta di una vittoria che sa di leggenda: nessuno infatti aveva prima d’ora vinto 3 edizioni di fila, e Mura ha messo nel suo palmares la Twostar 2012 (con record), la Ostar 2013 e ora la Ostar 2017. E’ stata comunque un’edizione “unica” per le terribili condizioni meteo, per il numero di concorrenti ritirati, per la latitudine raggiunta dallo stesso Mura (56° nord) mai tentata da nessuno skipper in questa gara.
Nei momenti immediatamente successivi alla vittoria del 2013 aveva giurato che non l’avrebbe mai più fatta: ora Andrea non si pronuncia più sull’argomento ma certamente Vento di Sardegna ha ottenuto tutto ciò che si poteva da questa difficilissima regata e parteciparvi nuovamente non avrebbe davvero senso.
“Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito tramite giornali, TV e web, ed anche tramite i social, so che sono stati centinaia di migliaia, mi hanno fatto sentire un affetto ed una vicinanza incredibili – sottolinea Mura – anche in mezzo all’Oceano non mi sono mai sentito veramente solo. Vorrei ringraziarli ad uno ad uno” “Ringrazio anche i nostri sponsor tecnici, veri e propri partner, grazie a loro questa barca è arrivata qui praticamente senza danni – aggiunge Mura - Ricordiamo che Vento di Sardegna è un progetto del 1997, partorito dal genio italiano di Felci. E’ una barca attempata, che abbiamo migliorato nel corso degli anni, ideale per regate impegnative come la Ostar”.
Diversi manager delle filiali americane dei partner tecnici di Andrea Mura sono accorsi all’arrivo per salutare lo skipper, insieme a tantissimi fans, tra cui molti italiani. Notevoli anche i risultati mediatici: dal 21 aprile, giorno della partenza da Cagliari, l’avventura di Mura ha prodotto oltre 400 uscite tra TV, giornali, radio e web, per un controvalore (indice di equivalenza pubblicitaria) di 3 milioni di euro circa.
Dal 2010, anno della prima vittoria oceanica alla Route du Rhum, ad oggi (5 vittorie su 6 regate in solitario), Mura ha generato un controvalore complessivo di oltre 33 milioni di euro. Soltanto il video dell’inno della Brigata Sassari (Dimonios) suonato alla cerimonia di partenza in Cagliari ha ottenuto 500.000 visualizzazioni in poche ore: 4 milioni di visualizzazioni tra Facebook, Twitter e YouTube sono lo “score social” di Mura a questa OSTAR.
La permanenza negli Stati Uniti di Vento di Sardegna comporterà ora altri impegni ufficiali: oltre alla premiazione per la OSTAR del 21 giugno prossimo ci sarà un importante evento a New York, di cui sveleremo presto i particolari. Con la OSTAR 2017 il palmares di Andrea Mura nelle regate oceaniche si fa sempre più ricco: · 2010, Route du Rhum, famosa regata transatlantica in solitario che si svolge ogni quattro anni, 3.543 miglia attraverso le fredde acque del Nord Atlantico, fino ai Caraibi.
Con questa vittoria, Andrea è il primo italiano ad entrare nella leggenda. · 2012, vittoria e record sia nella Twostar (13 gg 14 h), sia nella Quebec – S. Malò. (11 gg, 12 h) · 2013, vittoria nella Ostar, 2.850 miglia dall’Inghilterra agli Stati Uniti, la più dura delle regate in solitario perché a temperature polari, controvento e controcorrente. · Andrea ha vinto nel 2011 e nel 2014 il Premio "Velista dell'Anno". · A novembre 2014 ha concluso al secondo posto (primo dei monoscafi) la Route du Rum 2014 - Destination Guadeloupe in “Rhum Class”. Aggiornamenti in real time anche su Facebook e Twitter di Andrea Mura e sul sito www.andreamura.com.
VIDEO DIRETTA DELL'ARRIVO
La Ostar è la regata più antica e leggendaria per navigatori solitari e si svolge ogni 4 anni sul percorso da Plymouth (Gran Bretagna) sino a Newport (Stati Uniti), 2.850 miglia. E’ considerata la più dura delle regate oceaniche in solitario perché contro vento, contro mare, contro corrente e a temperature polari intorno ai 5° sia dell'aria che dell'acqua e per le alte latitudini (sino al 59° parallelo nord).
"E’ stata una Ostar estremamente impegnativa, sono contento di essere qui sano e salvo”, sono queste le prime parole del velista sardo Andrea Mura, primo al traguardo della transatlantica in solitario, salpata da Plymouth il 29 maggio scorso.
Tempo di percorrenza: 17 giorni, 4 ore, 6 minuti, 19 secondi. Quasi una gara ad eliminazione, visto che quattro potenti burrasche in successione hanno decimato la flotta, costringendo al ritiro i due terzi dei concorrenti.
"Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito tramite giornali, TV e web, ed anche tramite i social, so che sono stati centinaia di migliaia, mi hanno fatto sentire un affetto ed una vicinanza incredibili – sottolinea Mura – anche in mezzo all’Oceano non mi sono mai sentito veramente solo. Vorrei ringraziarli ad uno ad uno”.
L'edizione di quest'anno non potrà essere facilmente dimenticata: delle 20 barche partite il 29 maggio da Plymouth tra ritiri, affondamenti e salvataggi vari in mezzo alla tempesta, soltanto una su tre è giunta in Rhode Island. I sailing addicted e i partner tecnici hanno monitorato in tempo reale la traversata con video emozionanti che han fatto il giro della rete diventando subito virali. Nonostante il tempo inclemente Andrea Mura, vera e propria icona della vela mondiale, ha pubblicato un diario di bordo dove racconta la sua fantastica cavalcata sulle onde dell’Oceano Atlantico.
Cosa è la Ostar? OSTAR, Original Star, è la nota transatlantica in solitario. Regata a cui partecipano esclusivamente imbarcazioni a vela, vede un solo membro dell’equipaggio fronteggiare i gelidi venti dell’Atlantico del Nord su una rotta di circa 3000 miglia che va da Plymouth (Gran Bretagna) a Newport (Rhode Island, Stati Uniti). Ideata nel 1959 dal colonnello Blondie Hasler ed organizzata dallo Royal Western Yacht Club – RWYC – la OSTAR è inizialmente sponsorizzata dall’inglese The Observer, il primo periodico domenicale.
È nel 1988 che, a causa del cambio di sponsor, prende il nome di CSTAR per poi ritornare OSTAR – Original Singlehanded Transatlantic Race - nel 2009. Quanti italiani partecipano alla OSTAR 2017? Due. Andrea Mura sull’Open 50 Vento di Sardegna e Michele Zambelli a bordo del Class 9.50 Illumia. Andrea Mura nasce a Cagliari nel 1964. Figlio d’arte, è con il padre Sergio, socio fondatore dello Yacht Club Cagliari, che inizia la sua carriera da velista andando in Fly Dutchman già dall’età di sei anni. Nel 2010 vince la Route du Rhum e nel 2012 la Twostar, firmandone il record, e la Quebec – S. Malò. E ancora, nel 2013 si aggiudica il primo posto sul podio della OSTAR; nel 2011 e nel 2014 vince il Premio “Velista dell’’Anno”. Sempre nello stesso anno conquista il secondo posto alla Route du Rum – Destination Guadeloupe in “Rhum Class”.
La OSTAR è stata mai vinta da un italiano? Sì. Per ben due volte il tricolore sventola al termine della regata. Franco Ciccio Manzoli, nel 2005, la vince tra i tramiamo con Cotonella impiegando 17 giorni, 21 ore e 41 minuti. Andrea Mura invece vince nel 2013 nella categoria Gipsy Moth, sempre su Vento di Sardegna, in 17 giorni, 11 ore e 12 minuti, aggiudicandosi quindi in questa edizione la partenza da Defender. Con un tempo di 19 giorni, 3 ore e 14 minutiè invece il terzo posto conquistato nel 2009 da Roberto Westermann su Spinning Wheel.
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