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07/05/2016 - 15:04

Sponsor per la vela: che succede in Italia?

Appello di Prysmian
per Pedote al Vendée

Lo sponsor storico di Giancarlo Pedote, Prysmian, fa un appello alle aziende italiane: "Portiamo Giancarlo al Vendée Globe: se lo merita!". E' un passo concreto o solo l'ennesima disillusione? Ecco la storia



Giancarlo Pedote è uno dei velisti e navigatori italiani più noti, più bravi e vincenti degli ultimi anni. Per la sua età, è anche un prospetto futuro, in grado di crescere ancora e andare a competere ai massimi livelli della vela oceanica, come già dimostrato.

Il sogno (più volte dichiarato) di Pedote resta il Vendée Globe, il giro del mondo in solitario. Ma l'edizione di quest'anno sembra stregata all'Italia. Andrea Mura ha dovuto rinunciare a un super progetto dopo aver addirittura costruito un nuovo IMOCA 60; Alessandro Di Benedetto sta lottando tra mille difficoltà per essere presente. E Giancarlo Pedote sembrava out. "Sembrava" fino all'annuncio a sorpresa del suo sponsor storico Prysmian.

Durante la consegna di un meritato premio a Giancarlo Pedote, ha parlato infatti l’Ing. Valerio Battista, CEO di Prysmian Group, che si è esplicitamente rivolto al mondo imprenditoriale: "Sono quasi 10 anni che noi accompagniamo Giancarlo come sponsor. adesso invitiamo altre aziende a unirsi a Prysmian Group per aiutarlo a raggiungere il Vendée Globe, perché abbiamo già dimostrato che la vela italiana oceanica può essere al massimo livello".

Parole che richiamano le numerose vittorie che Giancarlo Pedote ha ottenuto su diverse imbarcazioni proprio in regate francesi: 11 regate su 11 disputate tra il 2014 e il 2015 a bordo del mini prototipo Prysmian ITA 747 piuttosto che il trimarano FenêtréA-Prysmian, il record dell’importante Trofeo MAP segnato nel 2013, tutti risultati che hanno valso a Pedote 3 titoli di Champion de France.

Che significato possono avere le parole di Battista? E quali speranze concrete di vedere Pedote al via del Vendée Globe (mancano 6 mesi al via)? Prysmian ha già fatto capire più volte di non essere in grado da solo di supportare una sfida Vendée per Giancarlo. L'appello è il tentativo di approfittare della serata pubblica per provare un ultimo tentativo di stimolazione di altri soggetti. Certo se finora nessuno si è fatto avanti, e se le ricerche portate avanti da Giancarlo non hanno prodotto risultati, le speranze sono ridotte al lumicino.

Resta la "presa di posizione" pubblica, l'appello. Una pratica che sta diventando abitudine in Italia. Qualche mese fa la clamorosa uscita di Mura che lamentava il disinteresse della Regione Sardegna sul suo progetto. Poi lo stesso Di Benedetto che ha lanciato una "campagna" italiana alla ricerca di sostegno tricolore. E adesso Prysmian, che già fa il mestiere di sponsor, a richiamare fortemente altre aziende a seguire il suo esempio.

Più che i proclami pubblici, gioverebbe dare al mondo della comunicazione e del marketing dei dati concreti, sul reale funzionamento di operazioni del genere, sui ritorni sui media e sul pubblico, sostenuti da progetti di comunicazione capaci di mettere insieme qualità e quantità. Questo tipo di project management manca ancora in Italia, dove invece abbiamo i personaggi, i velisti e gli stessi eventi. Ecco perchè la vela da noi è ancora in gran parte fatta di parole e solo in misura ridotta produce fatti concreti.

IL RACCONTO DI UN LUNGO RAPPORTO, INIZIATO DA UN CORSO DI VELA
Giancarlo Pedote e Valerio Battista hanno poi intrattenuto il pubblico raccontando del loro incontro e di come nacque la prima sponsorizzazione: "
Nel 2000 ero istruttore di vela e Valerio mio allievo. Poi sono diventato professionista su barche armatoriali che regatavano e quando ho capito che la mia vocazione era la navigazione in solitario, ho deciso di scrivere il “Manuale dello skipper”, perché l’unica cosa che avevo a disposizione erano la testa e un computer. Mi sono rinchiuso 3 anni nella Biblioteca Nazionale di Firenze e ho scritto questo libro dedicandolo “Alla prima barca che mi regalerà l’oceano in solitario”. Questo libro arriva in mano a Valerio, glielo regalo, lui lo legge, rimane colpito e decide insieme al suo staff di appoggiarmi per la Mini Transat".

 

Alla domanda di come fosse come istruttore Pedote, Valerio Battista ha risposto: "La prima volta che sono salito a bordo della barca, mi ha fatto assaggiare l’acqua di sentina di un cabinato vecchio di 30 anni, per capire se era acqua dolce o salata...".

Commenti

Anonimo Adriatico (non verificato)

....Non ce l'ha fatta Mura...dopo aver costruito una signora barca....Pedote non ce lo vedo a fare il turista su un vecchio IMOCA dell'ultimora, si merita un mezzo performante quanto lui....