Un caso di giustizia sportiva nella vela offshore
Potestà ha vinto
la sua battaglia
Ricordate Carlo Potestà, il solitario accusato di vincere le regate aiiutandosi con il motore? Protestato, squalificato, ha fatto appello e dopo oltre un anno ha avuto la sua ragione. E ha scritto una lettera aperta: "E' un anno, tormentato da accuse infamanti, che aspetto questo momento"
Carlo Potestà, l'armatore, velista, navigatore solitario, protagonista lo scorso anno di una stagione a due volti: esaltante all'inizio, con la clamorosa vittoria della Roma Per 1, in solitario, con una barca di serie, davanti a Class 40 e nomi noti della vela offshore, poi impennatasi nella seconda parte in una altrettanto clamorosa protesta per l'accusa infamante di aver fatto uso del motore in regata. Protesta sbrigativa nella regata in questione, sfociata in una squalifica, sentenza appellata dall'interessato e che ha avuto vari gradi succesivi di giudizio, fino alla conclusione degli ultimi giorni. Che di fatto scagiona Carlo Potestà dalle accuse.
Scrivemmo allora - in un pezzo intitolato Dotto Jekyll o Mr Hyde - che la vicenda ci suonava strana e che ci auguravamo in una soluzione positiva soprattutto per la sportivitò di fondo che caratterizza la vela come sport, forse uno dei più corretti per tradizione, storia, spirito di solidarietà marinaresco. Se Potestà esce pulito da questa lunga storia, e chiede giustamente una informazione almeno pari a quella scatenatasi all'epoca della protesta, il passaggio può essere a vantaggio di tutti.
Di certo nella vela esistono regole precise, e modi di farle rispettare. Il tracking à una tecnologia recente, in forte sviluppo, che può aiutare anche in questo. Non a caso oggi non è più necessaria la lunga procedura della piombatura dei motori. L'ultimo grado di giustizia sportiva ha usato i dati del satellite per valutare le diverse posizioni a confronto. E ha dato ragione a Potestà. O quantomeno ha smontato le tesi accusatorie, in quanto prive di prove.
La vicenda aveva avuto una vasta eco. I "protestanti" hanno diffuso la loro convinzione, l'accusato è rimasto ai margini dell'attività, non ha più fatto regate, ha atteso che l'iter del suo appello desse risultati. Chi ha conosciuto Potestà è rimasto sempre incredulo davanti alle accuse di antisportività. La giustizia sportiva forse ci restituisce un velista pulito. E ogni velista pulito è un patrimonio di tutta la vela, perchè è una garanzia di rispetto di tutti gli altri velisti. Da parte nostra ci auguriamo che questo sia il finale della storia.
IL MESSAGGIO APERTO DI CARLO POTESTA' SUI SOCIAL
E' un anno che sono tormentato da accuse infamanti sul comportamento antisportivo per aver usato il motore per vincere la Roma-Giraglia 2014 e secondo alcuni anche la Roma per 1 2014 e la Roma per 2 2013, questa solo in tempo compensato. La prima udienza, 29 giugno 2014, in cui prima i giudici mi propongono il ritiro e al mio rifiuto mi squalificano con applicazione della reg 69, alla mia richiesta di chiarimento, dicono e scrivono: lei non si preoccupi, lo sappiamo noi.
Faccio subito richiesta di Appello a Genova, per fortuna nella FIV, Giuria d'Appello ci sono persone competenti che accolgono l'Appello, sentenziando non solo vizi procedurali ai giudici, ma anche mancanza del contraddittorio e doppia versione. Il 18 luglio è stata convocata l'udienza finale, praticamente è stata rifatta la prima udienza con procedure corrette e la presenza del giudice Michele Micalizzi, la sentenza ufficializzata ieri sera 23 luglio vede respinte le 3 testimonianze portate dal presidente del CdP, recepite le prove fotovideo e meteo, Zigrib e Lamma 3 km da me portate e altresì respinte le proteste perchè in mancanza di prove non ci sono fatti accertati.
Scusate se Vi ho tediato, ma è un anno che aspetto questo momento, spero che i giornalisti diano lo stesso spazio a questa notizia di quello dato un anno fà, anche se i contenuti sono notevolmente cambiati.
Paolo semeraro (non verificato)
Carlo Potestà (non verificato)
Paolo semeraro (non verificato)