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29/09/2015 - 13:40

Il navigatore toscano deve abbandonare

Pendibene e la Mini: Game Over

Le 72 ore di massimo stop consentite dal regolamento della Mini Transat sono trascorse e Pegaso non ha potuto riprendere il mare. Presto una intervista su Saily TV


Nonostante gli sforzi della Marina Militare e un lavoro febbrile a La Coruna per riarmare la barca dopo il disalberamento, Andrea Pendibene non ce l'ha fatta. Le 72 ore di massimo stop consentite dal regolamento della Mini Transat sono trascorse e Pegaso non ha potuto riprendere il mare. Presto una intervista con la ricostruzione degli ultimi giorni, le reazioni, e una prima analisi


Andrea Pendibene è fuori dalla Mini Transat 2015. Dopo il disalberamento a 100 miglia da Finisterre, il rifiuto di abbandonare la barca e salire su una delle navi appoggio o su un mercantile di passaggio, lo sforzo di riportare in porto il suo Mini con rig di fortuna, le speranze e la forte volontà di continuare la regata, rialberando Pegaso grazie a un albero di rispetto spedito con un camion dalla Marina Militare, un lavoro febbrile e continuo per almeno 50 ore del navigatore e del suo co-skipper Giovanna Valsecchi, l'affetto di amici e tifosi con molti messaggi di incoraggiamento; nonostante tutto e al culmine di questi accadimenti, è arrivata la resa. Abandon. La regata è finita, Pegaso non arriverà a Guadalupe, neanche a Lanzarote dove si sta completando la flotta della Mini Transat partita da Douarnenez. Le sentenze del mare vanno accettate anche quando fanno male.

Le ultime ore a La Coruna sono state una corsa affannosa, che Andrea ricostruisce in una intervista presto su Saily TV. Anche se la volontà di restare in gara era fortissima, e se la Marina Militare era riuscita a far arrivare l'albero di rispetto a La Coruna (due cose per niente scontate in una Mini Transat, dopo un disalberamento), è apparso subito chiaro che la montagna da scalare fosse altissima. Troppo lungo l'elenco delle cose da fare, in pochi (anzi in due, Andrea e Giovanna) e con un nemico inflessibile come il tempo. 

E' comunque stato importante provarci, andare a vedere, fino alla fine, se il sogno era ancora possibile. Questo lascia Pendibene - pur con la rabbia della regata svanita - almeno con la consapevolezza di aver dato tutto. Senza rimpianti.

Andrea Pendibene era alla sua terza Mini, la prima resta la migliore e l'unica conclusa. Con un Mini di Serie frutto di un progetto un po' visionario e folle (nel quale evidentemente si è ritrovato a pieno) di un gruppo chiamato non a caso "Disegnocontrario", con quel Mini arancione un Pendibene poco più che ventenne preparò, si qualificò e fece la Mini Transat fino in Brasile, e poi scrisse in un libro per Nutrimenti (lo trovate nel nostro negozio virtuale Saily-Shop.it) il racconto di quella avventura.

Poi c'è stata la Marina Militare, la seconda Transat iniziata malissimo e finita subito con un ritiro lampo per grave avaria all'elettronica, spauracchio di tutti i solitari. E a seguire un impegno totale sul Mini e sui circuiti, in Mediterraneo e non solo. Sono arrivati risultati a ripetizione, titoli nazionali, vittorie, piazzamenti. Oggi Pendibene è forse il minista italiano di più lungo corso, oltre dieci anni su questa classe. Ha raccolto più tra una Mini Transat e l'altra che non nella traversata vera e propria, che due volte l'ha tradito. Ha creato comunque un personaggio con un carattere particolare, sanguigno, sincero, immediato, che ispira simpatia.

L'incidente in questa edizione onestamente è una di quelle cose che non si possono prevedere o attendere. La giravolta della barca con 30 nodi di vento ha fatto il resto. Il Pogo 3 è un Serie nuovissimo e molti mettevano in guardia alla vigilia sul fatto che fosse poco messo a punto. Oltre a Pegaso 883 anche un altro Pogo 3, con Hantsperg che era secondo in classifica, ha avuto una avaria grave, benchè riparata e senza conseguenze. Si dice spesso che arrivare al via di una Mini Transat è già di per se un successo, ed è vero, perchè qualifiche e preparazione della barca e del marinaio sono la fase più delicata da superare. Ma poi subentra il "modo" in cui si parte. Riposati, rilassati, con tutto in ordine, chiuso in largo anticipo, avendo il tempo di ripassare le tabelle, controllare più volte tutto. Oppure trafelati, arrivati all'ultimo momento, con una lunga lista di cose da fare last-minute e ovviamente di corsa.

Purtroppo Andrea è arrivato al via in questa seconda modalità, per una lunga serie di motivi che ora non conta ricordare, eppure il motivo del ritiro resta nella sfera dell'imprevedibile e imponderabile. La "stanchezza" mentale al via si era vista nella partenza lenta di Pegaso, olre la prudenza, nel ritardo accumulato nelle prime ore di regata. Che poi questo ritardo abbia fatto trovare Pegaso nella grandinata a 40 nodi che ha colpito chirurgicamente una parte minima della flotta, è un altro dato di fatto, ma non si può ragionare con il caso. 

Quanto alla Marina Militare, l'ente come è noto subisce le difficoltà di tutto il settore pubblico con la spending review, e cerca di resistere facendo i salti mortali anche grazie alle professionalità non indifferenti che può mettere in campo. Ha un atleta navigatore oltre agli atleti di vela (e altri sport) olimpica. Forse è arrivata tardi una consapevolezza completa di quello che può portare un Pendibene alla Marina. Ma ora che c'è, è bene ripartire con programmi certi e garanzie reciproche.

Andrea Pendibene, navigatore, atleta della Marina Militare, deve adesso decidere cosa fare da grande, e come non disperdere la sua esperienza, la sua voglia di navigare e di essere un riferimento anche per i più giovani. Lo aspettiamo a nuove imprese. 
 

Commenti

Anonimo (non verificato)

Purtroppo è andata così... la notizia di un appello alla giuria per prolungare il tempo (probabilmente contando sull'appoggio della Marina Militare ) un pò stride con tutto quello che Andrea ha fatto finora. Quanto al mitico mini "Disegno contrario" Andrea è stato così gentile da farmelo timonare 10' (primo e spero non ultimo mini in vita mia). Riconosco in Andrea una passione travolgente che merita rispetto. Critico ( ma non lo vedo da molto tempo e penso sia cambiato) una certa "faciloneria" ( il termine è un pò forte ma non ho trovato di meglio). Riconosco la validità (e la fortuna) della scelta di Andrea di entrare a far parte del gruppo sportivo della Marina Militare liberandosi dalla tirannia di sponsor spesso inaffidabili anche se questo probabilmente gli ha attirato alcune gelosie da parte di altri. Rimane l'enorme dispiacere che la sua terza Mini Transat sia finita così perchè certo non se lo meritava. Con tutto il cuore coraggio Andrea risali la china!

Roberto Pendibene (non verificato)

Carissimo Fabio , complimenti per il tuo lavoro sempre eccellente e non finiro' mai di ringraziarti per lo spazio e le belle parole che dedichi ad Andrea. Ti seguo costantemente e penso che sia corretto che chi scrive messaggi non resti "anonimo", anche per dare la possibilità di replica. Certo della tua comprensione ti abbraccio. Roberto.
Gentile Roberto, è vero (è un problema che in redazione ci siamo posti più volte) che forse non dovremmo autorizzare i commenti "anonimi". Ci stiamo pensando e tu sfondi una porta aperta. Circa la possibilità di replica, comunque, essa esiste: ed è la stessa pagina dei commenti: certo, si risponde a un "anonimo", e nn è la stessa cosa di un nome e cognome, però la risposta arriva. Quanto all'"anonimo" che ha commentato in questa pagina, direi che ci pare bene informato sui fatti, e anche affettuosamente vicino ad Andrea, che forse vorrebbe emulare quanto a gesta veliche. In tutti noi lo spirito prevalente, nel seguire imprese come la Mini Transat con i suoi annessi e connessi, credo sia quello della passione e dell'ammirazione. In questo modo, inoltre, facciamo bene alla vela nel suo complesso. Se ci incartiamo com le dietrologie e le gelosie, invece, faremmo meglio a parlare di calcio :)

paolo (non verificato)

Condivido al 100% la replica al signor Pendibene, a meno che lo stesso pretenda copia della carta di identità da allegare al commenti, e magari un domani anche il certificato penale, ma ovviamente giusto perché qualcun altro ha fatto le sue proprie considerazioni doccandolo in famiglia. Il diritto di replica c'è , la richiesta di una email cui fare riferimento ma che non si pubblica pure, ergo navighiamo felici e sereni in compagni di questo ottimo sito che ci tiene aggiornati con grande passione e professionalità. Se poi non piacciono certi lidi ... basta evitarli. Con stima

Urania Sailing Team (non verificato)

...Correremo fin che avremo benzina. Correremo fin che avremo le idee, il coraggio, i soldi, le mani, le braccia, l'aria da respirare,il sangue nelle vene... [E.Ferrari] Risali in sella a Pegaso e vola di nuovo!!

andrea - Pegaso (non verificato)

Ciao a tutti, grazie per avermi seguito e commentato ne sono lusingato! Ora ho bisogno di rianalizzare quanto fatto, dagli esordi nel lontano 2005 dove con la voglia di navigare in barca sono finito nei pozzetti di tanti skipper, tanti appassionati, tanti amici....Non voglio citare nessuno ma qualche nome della vela fotonica lo devo fare: Tellarini con il suo open35, manzoli con il tri, soldini sul class40, philip monnet sul tri di Oman...uno dei primi sui figaro alla squadra Cem di Rotte e Franck citeau (al fianco di de Pavant, spina, chiorri, beranger...) poi con grande orgoglio il Concorso in Marina......Certo una grande opportunità che mi ha costretto a ricominciare da zero....La Marina Militare ci protegge e i programmi di vela non solo solo agonistici ma formazione, disciplina, educazione, arte marinaresca.... ora voglio dirvi una cosa a tutti che siete della Famiglia della Grande Vela Italiana che ci unisce....Vi voglio bene e tifiamo ITALIA. un caro saluto a tutti e seguitemi sui social, Pegaso tornerà in acqua e mi piacerebbe invitarvi tutti .....intanto sono molto contento di aver indossato la cintura e il salvagente. la barca ha fatto un paio di 360 e vi assicuro che sono contento di poterlo raccontare....questa è la vera lezione da passare ai giovani delle scuole vela la sicurezza SEMPRE!!!!! Ps pe4r la prossima mini mi trasferisco in sardegna d'inverno altro che la Francia!!!!GOOOOO Gallery in aggiornamneto https://www.flickr.com/photos/andreapendibene https://www.youtube.com/watch?v=mA2vmb2Vp28 Clip di Urania Sailing Team