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15/01/2014 - 21:09

Presidente innovatore e modernizzatore. Nessuno ha vinto medaglie olimpiche quanto lui

Ciao Gaibisso
Gigante della vela

Sergio Gaibisso è morto a 85 anni a seguito di una broncopolmonite. E’ stato il più grande dirigente della vela italiana: presidente federale per 5 mandati, innovatore, modernizzatore. Nessuno ha vinto medaglie olimpiche quanto lui. Lo ricordiamo così. UNO SPAZIO PER I MESSAGGI E I SALUTI AL PRESIDENTE
 
 
E’ morto Sergio Gaibisso, oggi 15 gennaio intorno alle 16, all’ospedale di Santa Corona a Pietra Ligure, dov’era ricoverato per una broncopolmonite dai giorni di Natale. Si era ripreso ed era stato trasferito ad Albenga per una cura riabilitativa. Oggi le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate, e non è bastato il ritorno a Santa Corona, dove si è spento.
 
FUNERALI VENERDI ALLE 15 AD ALASSIO
Il funerale sarà celebrato venerdì pomeriggio alle 15 nella chiesa di Sant’Ambrogio ad Alassio.
 
Sergio Gabisso era nato nel luglio del 1929. Non era sposato e non aveva figli. Lascia il nipote Carlo, medico, figlio del fratello Rinaldo che aveva perso alcuni anni fa. Ma la sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo della vela, il suo mondo da sempre, un mondo che ha contribuito in modo determinante a gestire, cambiare, crescere. Prima da sportivo e regatante (sui singoli, in particolare sul Finn), poi da dirigente del Circolo Nautico al Mare di Alassio, quindi con una carriera fulminante nella Federazione Italiana Vela, chiamato da Beppe Croce e cresciuto fino a diventare il più longevo presidente, per cinque mandati, dal 1989 al 1992 (Barcellona 1992), dal 1993 al 1996 (Atlanta-Savannah 1996), dal 1997 al 2000 (Sydney 2000), dal 2001 al 2004 (Atene 2004), e dal 2005 al 2008 (Pechino-Qingdao 2008). Da presidente ha vinto 6 medaglie olimpiche in 4 edizioni dei Giochi: il bronzo di Alessandra Sensini nel 1996, l’oro di Alessandra Sensini e l’argento di Luca Devoti nel 2000, il bronzo di Alessandra Sensini nel 2004 e ancora l’argento di Alessandra Sensini e il bronzo di Diego Romero nel 2008.
 
Prima di diventare presidente FIV, per la prima volta nel 1989 (a 60 anni, succedendo a Carlo Rolandi, attuale presidente onorario), era stato consigliere federale dal quadriennio 1969-1972, presidente della Commissione Sportiva, per 12 anni responsabile delle classi olimpiche e preparazione olimpica, coordinatore dell’attività agonistica.
 
Giudice di regata internazionale chiamato in Giurie di molte importanti regate mondiali, è stato anche membro del Council dell'ISAF (la Federazione mondiale della vela), vicepresidente dell’EUROSAF (federazione europea) e componente del Consiglio Nazionale CONI. Di recente era stato nominato presidente della Giuria d’Appello della FIV, il massimo organo della giustizia sportiva dello sport velico, e sempre per l’ultima gestione federale ha curato l’edizione del volume sul Regolamento di Regata commentato e illustrato, autentica “bibbia” della materia, che aveva voluto dedicare in epigrafe “A ricordo di Giorgio Tusacciu, Tullio Pizzorno, Giorgio Lauro, Sergio Masserotti, e di tutti gli Ufficiali di Regata che ho incontrato nel mio cammino velico, lungo una vita”.
 
La prefazione di Sergio Gaibisso allo stesso volume, si conclude con un brano che di fatto costituisce l’eredità morale di un grande personaggio e dirigente sportivo. “La tradizione di sportività, di correttezza e di comportamento inappuntabile è una caratteristica della vela, tradizione che mira a migliorare, sempre e in modi diversi, questo sport al quale siamo sempre stati legati, attraverso partecipazione, compiti e responsabilità molteplici, e che giorno dopo giorno ci ha accompagnato in ogni momento della nostra vita”.
 
Ex sindaco di Alassio, è stato anche presidente dell'Ente del Turismo e per lunghi anni presidente (a partire dal 1965) del Circolo Nautico "Al Mare" della cittadina ligure, e poi presidente del Comitato I Zona FIV (Liguria) appena costituito.
 
Insuperabile conoscitore degli infiniti meandri operativi e amministrativi della vita federale e della vela nel suo complesso, Gaibisso ha continuato sempre a seguire in prima persona la vela olimpica e la preparazione delle squadre azzurre ai Giochi, anche da presidente. In particolare si deve a lui la “scoperta” di Alessandra Sensini, lanciata giovanissima già alle Olimpiadi di Barcellona 1992. Alessandra ha ripagato questa fiducia, e la sua medaglia d’oro nella classe Mistral a Sydney 2000 è la straordinaria perla della carriera da dirigente di Sergio Gaibisso.
 
A Gaibisso si deve anche la scelta di portare in Italia l’eroe olimpico della vela, l’ucraino Valentin Mankin, da 15 anni uno dei principali tecnici azzurri. Anche in tempi più recenti non ha smesso di aggiornare l’approccio alla vela olimpica, sia degli atleti che dei tecnici. L’ultima importante carta è la forte apertura ai giovani per facilitare il ricambio generazionale, in accordo con il CONI, e la scelta di affidare a un tecnico vincente come Luca De Pedrini la responsabilità dello staff tecnico azzurro.
 
Sempre da una sua intuizione era arrivata anche quella che resta l’ultima medaglia olimpica della vela azzurra, quando mise in squadra l’atleta oriundo italo-argentino Diego Romero, che conquistò il bronzo nella classe Laser alle Olimpiadi di Pechino (Qingdao) 2008.
 
Sergio Gaibisso, per quanto appena descritto, per il carattere molto “ligure”, anzi “alassino”, con tratti burberi ma tanto cuore, e per l’incessante attività nella vela, ha conosciuto ed è stato conosciuto, apprezzato e magari anche criticato, da migliaia di colleghi, atleti, tecnici, dirigenti sportivi nazionali e internazionali, e ciascuno serba di lui un ricordo personale e intenso. Ci sarà il momento per raccontare la lunga vita di Gaibisso per la vela, e di chiedere a chi gli è stato più vicino di farlo. Vogliamo intanto aprire queste pagine ai ricordi di tutti voi.
 
Ciao Sergio, gigante della vela.

LE PRIME REAZIONI

Rinaldo Agostini - A 13 anni arrivai al CNAM e dal 1969 sono stato suo allievo e poi collaboratore, Sergio aveva dato vita ad Alassio alla prima scuola vela al porto, ho vissuto 45 anni in simbiosi con lui, che era amico di mio padre, sia facendo vela (ricordo che uscivamo insieme, lui sul Finn e io sul Laser), sia quando mi ha insegnato ad andare sul gommone, poi da istruttore al CNAM, da allenatore federale, sono stato nella sua squadra olimpica per 9 anni. Di lui mi resta impressa la carica che metteva nel fare le cose, la cura dei particolari, quando organizzavamo ad Alassio regate internaziomali, mondiali o europei di classi olimpiche, nulla era lasciato al caso, lui era l'anima di tutto, la mente, ci ha insegnato a dare tutto, per la soddisfazione di far sentire a casa gli ospiti delle regate che venivano ad Alassio.

Gianni Paulucci - Un grandissimo personaggio e un grandissimo presidente. Sicuramente ha fatto il bene del movimento velico italiano, ha fatto sempre del suo meglio, era l'uomo giusto al posto giusto, i colleghi lo rispettavano e lo stimavano, i giovani lo consideravano un "santone", un grande carismatico. Da presidente della Giuria d'appello si è confermato un riferimento costante per tutti e non solo Giudici di regata.

Angelo Insabato - Con Sergio se ne va un grande pezzo della vela e della FIV, e soprattutto un amico...

Carlo Croce - Sergio Gaibisso ha iniziato proprio nella sua amata Alassio, e nel locale Circolo Nautico al Mare, il suo percorso di dirigente sportivo nel mondo della vela e negli anni ha fatto crescere e diventare il suo club come uno dei più prestigiosi, sia per gli importanti eventi velici organizzati, sia e soprattutto per l'illuminata gestione della scuola vela. Mio padre, allora, aveva visto in lui un forte e capace punto di riferimento per la vela italiana. Per tutti gli anni in cui ha presieduto la Federazione, Sergio è stato più un padre che un Presidente, ha portato tutti noi per mano per anni e della vela, della Federazione e soprattutto dei giovanissimi, ne ha fatto la sua ragione di vita e la sua famiglia: grazie Presidente per la passione e la competenza con cui ci hai accompagnato e che ci hai trasmesso. (comunicato stampa FIV)

NOSTRO SERGIO DELLA VELA (Dal Blog La Mia Federvela)

Commenti

Giovanni Pellizza (non verificato)

Ho conosciuto Sergio Gaibisso all'inizio del suo secondo mandato da Consigliere federale; era il Presidente della Commissione sportiva nella quale confluivano le più importanti attività che la Federazione aveva in atto. Fino ad oggi è tutto un succedersi di ricordi. Ciao Sergio, buon vento..........
Una vita per la vela: per Sergio la definizione sembra cucita addosso. Lo si capisce ripercorrendo la sua carriera, l'amore viscerale e l'impegno totale e incondizionato messo al servizio dello sport della vela. E lo si capirà dalle reazioni e dai ricordi di quanti (tantissimi) hanno incrociato la sua strada. Personalmente, ho una lunga fetta di questa vita per la vela strettamente connessa, condivisa nei dettagli, con l'uomo Sergio Gaibisso, prima ancora che con il dirigente. La notizia che ci ha lasciato è di quelle dure da mandare giù, perchè uno come lui sembra destinato a vivere per sempre. E in parte, inevitabilmente, sarà così. Voglio scrivere di Sergio Gaibisso e ricordarlo a lungo, come esempio, come ruvido capo, come inarrivabile competente sul tema, come geniale equilibrista, come creativo (era anche un designer, quindi con gusto), politico, lavoratore di sacrificio, compagno di scorribande. Queste pagine, intanto, sono aperte ai ricordi di chiunque lo voglia salutare così, come il muretto di Alassio. Un modo per ringraziare.

Alberto (non verificato)

Buon Vento Sergio ti incontrerai con il tuo, e mio, amico Giorgio (Tusacciu) e parlerai in genovese delle cose della vela, di Carloforte e di come organizzare le regate... Un grazie di cuore per quanto hai fatto per noi..velisti..

Vincenzo Baglione (non verificato)

Mi dispiace molto. Sergio era un uomo di tempra, un uomo di altri tempi. una personalità forte e risoluta che sapeva assumere grandi responsabilità anche quando gli altri non avevano il coraggio di farlo. Un punto di riferimento per tutti coloro i quali credono nel valore dello sport.

Max Poma (non verificato)

Sempre il mare, uomo libero, amerai! perché il mare è il tuo specchio; tu contempli nell'infinito svolgersi dell'onda l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito non meno amaro. Godi nel tuffarti in seno alla tua immagine; l'abbracci con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore si distrae dal tuo suono al suon di questo selvaggio ed indomabile lamento. Discreti e tenebrosi ambedue siete: uomo, nessuno ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto, mare, le tue più intime ricchezze, tanto gelosi siete d'ogni vostro segreto. Ma da secoli infiniti senza rimorso né pietà lottate fra voi, talmente grande è il vostro amore per la strage e la morte, o lottatori eterni, o implacabili fratelli! CHARLES BAUDELAIRE

Giuseppe Guzzo (non verificato)

L'HO CONOSCIUTO UNA VOLTA, CASUALMENTE. SAPEVA VERAMENTE DI VELA E DI MARE AL CONTRARIO DI MOLTI. MI DIEDE UN CONSIGLIO SAPIENTE, DA VERO MAESTRO, E RISOLSI UN PROBLEMA A UNA CHIGLIA, SEPPI DOPO CHI ERA E NE FUI LUSINGATO. UN SALUTO AMICHEVOLE, DA LUPI DI MARE.

Marcello (non verificato)

Addio Sergio, hai dato tanto a questo sport, e non credo sia possibile dimenticare tutto questo. Gli elogi e i rimproveri che mi hai fatto, sono sempre serviti per crescere come Tecnico, ma soprattutto come uomo di sport. Mi mancherà ricevere i tuoi messaggi al ritorno dalle grandi manifestazioni internazionali, che seguivi praticamente in diretta. Grazie di tutto e Buon viaggio! Marcello Meringolo

Franco Pagliarani (non verificato)

Controverso, amato o combattuto ma sempre rispettato. E' vero, è stato un uomo coriaceo, di tempra ma della durezza del padre...e come un padre c'era sempre. Magari con un rimbrotto, uno sbuffo di finta insopportazione ma c'era.

Metto zocca di ... (non verificato)

Ciao Sergio,hai lasciato tanti orfani ,ma quanti ragazzi hai fatto crescere dai raduni al CNAM alle olimpiadi. Buon vento

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