blog | Di Fabio Colivicchi
03/04/2013 - 17:08
La Coppa del Mondo di Vela. C'è di più?
wow! - Ph. Renedo-Martinez/Mapfre

A Palma de Mallorca sono in acqua (e non è una semplice immagine metaforica: sono proprio tutti bagnatissimi) 800 atleti e atlete della vela olimpica con in testa solo due parole: Rio 2016. Il meteo è tosto, c’è tanto vento e mare, ma c’è un sole che fa brillare ogni cosa. Soprattutto la passione
Palma, Trofeo Principessa Sofia, prima tappa europea della Coppa del Mondo della vela olimpica edizione 2013. Anno post-olimpico. La settimana preolimpica di Palma è cresciuta a dismisura negli ultimi anni, da piccolo evento di supporto alle grandi preolimpiche (tra le quali c’era anche Anzio...) è diventata un passaggio imperdibile. Per tante ragioni.
Ma guardare cosa succede a Palma in questi giorni spiega tutto. La natura (il campo di gioco dello sport della vela) sembra al suo massimo. Con dentro l’inverno (l’aria è fredda, l’acqua pure, e i cieli sono impetuosi) ma anche la primavera (ci sono i fiori sui prati e sui balconi, e in spiaggia si sta anche in maniche corte, il sole è una palla di fuoco) e il terzo attore, il mare, si gonfia d’orgoglio (e non solo: si gonfia di vento, Mistral e Ponente, a volontà, fa le ochette, le creste e qualche frangente).
Navigare su questo campo di gioco (o giocare con questa natura, fate voi) fa sentire vivi, lottare con le scotte e bilanciare lo scafo lanciato in planata cercando di non scuffiare è l’emozione continua. Cercare la velocità e i bordi giusti, in questo ribollire, è roba da campioni fatti e finiti. E qui a Palma, Coppa del Mondo, ci sono tutti: i campioni di ieri, di oggi e di domani. E anche tanti italiani, la maggior parte appartenenti alla terza categoria. Che, se ci pensate bene, in fondo è la migliore.
Per questo, e per molto altro, la vela è lo sport più bello del mondo. E raccontarvela ogni giorno è un privilegio.
Palma, Trofeo Principessa Sofia, prima tappa europea della Coppa del Mondo della vela olimpica edizione 2013. Anno post-olimpico. La settimana preolimpica di Palma è cresciuta a dismisura negli ultimi anni, da piccolo evento di supporto alle grandi preolimpiche (tra le quali c’era anche Anzio...) è diventata un passaggio imperdibile. Per tante ragioni.
Ma guardare cosa succede a Palma in questi giorni spiega tutto. La natura (il campo di gioco dello sport della vela) sembra al suo massimo. Con dentro l’inverno (l’aria è fredda, l’acqua pure, e i cieli sono impetuosi) ma anche la primavera (ci sono i fiori sui prati e sui balconi, e in spiaggia si sta anche in maniche corte, il sole è una palla di fuoco) e il terzo attore, il mare, si gonfia d’orgoglio (e non solo: si gonfia di vento, Mistral e Ponente, a volontà, fa le ochette, le creste e qualche frangente).
Navigare su questo campo di gioco (o giocare con questa natura, fate voi) fa sentire vivi, lottare con le scotte e bilanciare lo scafo lanciato in planata cercando di non scuffiare è l’emozione continua. Cercare la velocità e i bordi giusti, in questo ribollire, è roba da campioni fatti e finiti. E qui a Palma, Coppa del Mondo, ci sono tutti: i campioni di ieri, di oggi e di domani. E anche tanti italiani, la maggior parte appartenenti alla terza categoria. Che, se ci pensate bene, in fondo è la migliore.
Per questo, e per molto altro, la vela è lo sport più bello del mondo. E raccontarvela ogni giorno è un privilegio.
Raffaele Capoano (non verificato)
fcolivicchi