blog | Di Fabio Colivicchi
11/01/2013 - 19:53
L'inverno gelido della comunicazione FIV
Il nuovo sito FIV: crollo di visitatori
Nei bilanci di fine quadriennio spicca il disastro della comunicazione FIV 2009-2012. Sintetizzata nelle ultime settimane dal crollo di ascolti del sito web della federazione, appena rinnovato
Sta per nascere il secondo Consiglio Federale dell'era Carlo Croce alla Federazione Italiana Vela. L'assemblea del 19 gennaio eleggerà i dieci consiglieri che lavoreranno con il presidente FIV e ISAF nel quadriennio 2013-2016. E' tempo di bilanci e considerazioni, non fosse altro che per ragioni elettorali, visto che ci sono 19 candidati per 10 posti. Universalmente riconosciuto, sia dentro che fuori dalla FIV, è il colossale flop della "comunicazione" da parte dell'ente che gestisce la vela italiana. Un tema noto da tempo e seguito da questo nostro minuscolo blog con una attenzione sempre molto viva. Piccolo riassuntino?
Nel 2009 appena insediato il nuovo governo federale incaricò uno dei due vicepresidenti (a proposito di cura dimagrante, nel prossimo quadriennio questa carica sarà unica) di seguire il settore. Vennero individuati dei professionisti referenziati per curare le tecniche, gli strumenti e i contenuti della comunicazione e dei rapporti con i media (quello che si chiama ufficio stampa). Scelta che alcuni glorificarono oltre misura, scelta comunque legittima, come le conseguenti aspettative. Invece, come si è visto, l'intera "macchina" della comunicazione della vela italiana è andata in avvitamento, prima distinguendosi per errori e sciatteria, poi per la progressiva rarefazione, infine per l'asfissia che ha provocato il collasso.
Parlo di comunicazione della vela italiana perchè, lo si voglia o no, è la FIV, ente di riferimento di questo nostro sport, l'attore e il produttore principale di comunicazione. La FIV è la "banca centrale", quella che "stampa" la moneta, dove per moneta intendiamo i contenuti della comunicazione. Se la banca non stampa moneta, la comunicazione finisce. E non bastano le altre banche "private", quelle che "stampano moneta di comunicazione" per eventi pur importanti ma accessori come l'altomare, l'oceano di Soldini o altri, la stessa coppa America di Luna Rossa. Quelle valute, sul mercato della comunicazione, non sfondano se a monte non c'è un flusso costante, serio, accreditato, riconoscibile, di "moneta di comunicazione" rilasciata dalla banca centrale, cioè la Federazione Italiana Vela.
Il disastro è sotto gli occhi di tutti e ha fatto vittime e lasciato danni che sarà difficile dimenticare o riparare. La vela è quasi sparita dalla RAI e dalla TV in genere, dopo la chiusura voluta dalla FIV del rapporto che prevedeva la cessione onerosa dei diritti alla RAI, con relativo incasso di risorse per la FIV. A ricaduta, e anche complice la crisi, i media generalisti hanno chiuso le porte ai contenuti velici, e i media specializzati sono andati quasi tutti in coma profondo. In questi anni hanno chiuso parecchie testate, e in questi giorni anche la testata leader da sempre del settore ha dichiarato lo stato di crisi e messo in cassa integrazione i dipendenti. L'assenza di comunicazione da parte della FIV ha avuto l'effetto di rendere arido il terreno sul quale dovevano crescere le piante delle news, dei contenuti, dei personaggi, dei valori dello sport più bello del mondo. Alle Olimpiadi abbiamo toccato il fondo, complici i risultati sfortunati, ma la diversità di trattamento tra le mancate medaglie di Iosefa Idem e Alessandra Sensini avrebbe dovuto far pensare. Far capire quanti danni ha fatto la brutta, scarsa, omessa comunicazione della vela italiana degli ultimi quattro anni.
In questi giorni di vigilia assembleare, poi, c'è un simbolo di questo fallimento. E' il sito web ufficiale della FIV, federvela.it. Da alcune settimane è stato rinnovato nella grafica e nella navigazione. Dovrebbe essere anche il luogo di ritrovo e di documentazione, di scambio, della grande famiglia della vela italiana, per di più alla vigilia di una assemblea elettiva, quindi fare traffico, audience. E invece, stando agli indicatori un po' grezzi ma efficaci di alcuni siti che misurano tutti i siti web del mondo, federvela.it è in una spirale discendente mai vista dalla sua nascita. E io, che quella nascita l'ho vissuta in prima persona (ricordate i primi vagiti della FIV su Internet, con l'immagine del pianeta terra?) vivo male questo crollo. Bisogna fare qualcosa al più presto. La ripresa non solo del sito web ma dell'intera comunicazione FIV e quindi di tutta la vela italiana e dei valori di cui è portatrice, deve essere una priorità del nuovo Consiglio federale. E un aiuto in tal senso deve partire dal voto.
Sta per nascere il secondo Consiglio Federale dell'era Carlo Croce alla Federazione Italiana Vela. L'assemblea del 19 gennaio eleggerà i dieci consiglieri che lavoreranno con il presidente FIV e ISAF nel quadriennio 2013-2016. E' tempo di bilanci e considerazioni, non fosse altro che per ragioni elettorali, visto che ci sono 19 candidati per 10 posti. Universalmente riconosciuto, sia dentro che fuori dalla FIV, è il colossale flop della "comunicazione" da parte dell'ente che gestisce la vela italiana. Un tema noto da tempo e seguito da questo nostro minuscolo blog con una attenzione sempre molto viva. Piccolo riassuntino?
Nel 2009 appena insediato il nuovo governo federale incaricò uno dei due vicepresidenti (a proposito di cura dimagrante, nel prossimo quadriennio questa carica sarà unica) di seguire il settore. Vennero individuati dei professionisti referenziati per curare le tecniche, gli strumenti e i contenuti della comunicazione e dei rapporti con i media (quello che si chiama ufficio stampa). Scelta che alcuni glorificarono oltre misura, scelta comunque legittima, come le conseguenti aspettative. Invece, come si è visto, l'intera "macchina" della comunicazione della vela italiana è andata in avvitamento, prima distinguendosi per errori e sciatteria, poi per la progressiva rarefazione, infine per l'asfissia che ha provocato il collasso.
Parlo di comunicazione della vela italiana perchè, lo si voglia o no, è la FIV, ente di riferimento di questo nostro sport, l'attore e il produttore principale di comunicazione. La FIV è la "banca centrale", quella che "stampa" la moneta, dove per moneta intendiamo i contenuti della comunicazione. Se la banca non stampa moneta, la comunicazione finisce. E non bastano le altre banche "private", quelle che "stampano moneta di comunicazione" per eventi pur importanti ma accessori come l'altomare, l'oceano di Soldini o altri, la stessa coppa America di Luna Rossa. Quelle valute, sul mercato della comunicazione, non sfondano se a monte non c'è un flusso costante, serio, accreditato, riconoscibile, di "moneta di comunicazione" rilasciata dalla banca centrale, cioè la Federazione Italiana Vela.
Il disastro è sotto gli occhi di tutti e ha fatto vittime e lasciato danni che sarà difficile dimenticare o riparare. La vela è quasi sparita dalla RAI e dalla TV in genere, dopo la chiusura voluta dalla FIV del rapporto che prevedeva la cessione onerosa dei diritti alla RAI, con relativo incasso di risorse per la FIV. A ricaduta, e anche complice la crisi, i media generalisti hanno chiuso le porte ai contenuti velici, e i media specializzati sono andati quasi tutti in coma profondo. In questi anni hanno chiuso parecchie testate, e in questi giorni anche la testata leader da sempre del settore ha dichiarato lo stato di crisi e messo in cassa integrazione i dipendenti. L'assenza di comunicazione da parte della FIV ha avuto l'effetto di rendere arido il terreno sul quale dovevano crescere le piante delle news, dei contenuti, dei personaggi, dei valori dello sport più bello del mondo. Alle Olimpiadi abbiamo toccato il fondo, complici i risultati sfortunati, ma la diversità di trattamento tra le mancate medaglie di Iosefa Idem e Alessandra Sensini avrebbe dovuto far pensare. Far capire quanti danni ha fatto la brutta, scarsa, omessa comunicazione della vela italiana degli ultimi quattro anni.
In questi giorni di vigilia assembleare, poi, c'è un simbolo di questo fallimento. E' il sito web ufficiale della FIV, federvela.it. Da alcune settimane è stato rinnovato nella grafica e nella navigazione. Dovrebbe essere anche il luogo di ritrovo e di documentazione, di scambio, della grande famiglia della vela italiana, per di più alla vigilia di una assemblea elettiva, quindi fare traffico, audience. E invece, stando agli indicatori un po' grezzi ma efficaci di alcuni siti che misurano tutti i siti web del mondo, federvela.it è in una spirale discendente mai vista dalla sua nascita. E io, che quella nascita l'ho vissuta in prima persona (ricordate i primi vagiti della FIV su Internet, con l'immagine del pianeta terra?) vivo male questo crollo. Bisogna fare qualcosa al più presto. La ripresa non solo del sito web ma dell'intera comunicazione FIV e quindi di tutta la vela italiana e dei valori di cui è portatrice, deve essere una priorità del nuovo Consiglio federale. E un aiuto in tal senso deve partire dal voto.
Matteo (non verificato)
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