Candidati FIV a confronto
Candidati FIV a confronto
Candidati FIV-2
Anna Bacchiega
Anna Bacchiega
Prosegue il confronto dei candidati a consigliere FIV 2013-2016. Pubblichiamo volta per volta le risposte inviate alle domande di Saily. Uguali per tutti e con la stessa lunghezza. Poi saranno riunite in un unico contenuto
L'Assemblea FIV elettiva è in programma sabato 19 gennaio: non manca molto e chi andrà a votare si sta facendo un'idea. Come spiegato, a Saily.it abbiamo ritenuto compito di un mezzo di comunicazione quello di offrire la possibilità di conoscenza e confronto tra candidati e elettori. Le risposte stanno arrivando e noi le pubblicheremo tutte, una per una, per poi riunirle in un unico contenuto. La lista dei candidati la potete trovare cliccando qui. Segnaliamo anche che Enrico Alberino (VII Zona) ha ritirato la propria candidatura in rappresentanza dei Tecnici.
Invitiamo tutti i candidati a risponderci prima possibile, e a rispettare la lunghezza uguale per tutti. In caso di risposte più lunghe la redazione dovrà tagliare alcuni brani che eventualmente il candidato potrà riproporre in sede di commento o in risposta a commenti o interventi dei lettori. Grazie a tutti per la collaborazione, e buona lettura del secondo profilo giunto in redazione, quello di un'altra ex olimpica della vela Anna Bacchiega.
Profilo
Mi chiamo Anna Bacchiega, ho 55 anni.
Laureata in scienze biologiche, insegno chimica e scienze naturali in un liceo scientifico di Verona, città dove vivo. Sono da sempre nel mondo della vela, prima come velista, poi come istruttore (sono istruttore FIV di III livello), infine come dirigente. Da velista, al timone di un 470, ho vinto due campionati del mondo e ho fatto parte della nazionale italiana ai giochi olimpici di Seoul 88. Come istruttore ho lavorato nella mia zona, la XIV, occupandomi di doppi dal 1992 al 1997. Dal 97 al 99 ho fatto parte dei quadri tecnici della federazione, seguendo i 470 juniores.
Come dirigente ho rivestito prima il ruolo di direttore sportivo di circolo nel quadriennio 2000-2004, poi di direttore sportivo di zona dal 2004 al 2008. Nel consiglio federale 2008-2012 sono stata uno dei promotori del progetto U16.
Prima domanda: Come valuta la posizione e l’immagine della Federazione Italiana Vela attuale, e quale secondo lei dovrebbe essere il suo ruolo generale oggi per lo sport della vela?
Il progetto U16 ha favorito un cambio di mentalità. Il progetto U16 è nato dalla consapevolezza della necessità di un’offerta formativa per i giovani, di un percorso aggregante, ben articolato, senza forzature o accelerazioni, che tenga conto delle difficoltà nella società contemporanea di reclutare bambini ed avviarli con metodo e passione alla vela. La rivoluzione è stata quella di porre al centro dell’attenzione la formazione del giovane velista.
Il progetto ha avuto delle forti criticità nella comunicazione interna. Nella stesura del piano non sono state coinvolte in modo aggregante la territorialità e le classi. Di conseguenza molti hanno visto nel progetto un pericolo piuttosto che un valore aggiunto e un momento di crescita collettiva.
Seconda domanda: Se fosse o diventasse consigliere federale, quali idee e progetti vorrebbe attuare nel prossimo quadriennio, e di cosa vorrebbe occuparsi anche in relazione alle sue competenze e capacità?
Ritengo che, in caso di rielezione, il mio ruolo in consiglio potrebbe essere legato proprio allo sviluppo di questo progetto, che il CONI, sensibile alle problematiche dello sport giovanile, ha richiesto a tutte le federazioni sportive. In questo ruolo potrei mettere in gioco le competenze di insegnante e l’esperienza fatta nella stesura e nella promozione del piano U16.
Ritengo di primaria importanza che la FIV investa su un progetto per i giovani. Oggi reclutare bambini, avviarli con metodo e passione alla vela e soprattutto mantenerli nella pratica di tale sport è diventato molto più complesso rispetto al passato (crisi economica, concorrenza delle altre FSN ecc). Per promuovere un percorso in grado di orientare con successo un ragazzo, non basta essere dei buoni velisti, servono competenze e conoscenze specifiche nell’ambito della formazione.
APPELLO FINALE
E’ quindi fondamentale costruire un metodo di progettazione che coinvolga FIV, territorio, classi e consenta di formulare un percorso condiviso dove il valore da proteggere sia il giovane.
Se sarò eletta, mi piacerebbe partecipare alla realizzazione di questo progetto, mettendo a disposizione soprattutto la passione per il nostro sport e per il mondo giovanile, con il quale sono sempre a contatto grazie alla mia professione.
L'Assemblea FIV elettiva è in programma sabato 19 gennaio: non manca molto e chi andrà a votare si sta facendo un'idea. Come spiegato, a Saily.it abbiamo ritenuto compito di un mezzo di comunicazione quello di offrire la possibilità di conoscenza e confronto tra candidati e elettori. Le risposte stanno arrivando e noi le pubblicheremo tutte, una per una, per poi riunirle in un unico contenuto. La lista dei candidati la potete trovare cliccando qui. Segnaliamo anche che Enrico Alberino (VII Zona) ha ritirato la propria candidatura in rappresentanza dei Tecnici.
Invitiamo tutti i candidati a risponderci prima possibile, e a rispettare la lunghezza uguale per tutti. In caso di risposte più lunghe la redazione dovrà tagliare alcuni brani che eventualmente il candidato potrà riproporre in sede di commento o in risposta a commenti o interventi dei lettori. Grazie a tutti per la collaborazione, e buona lettura del secondo profilo giunto in redazione, quello di un'altra ex olimpica della vela Anna Bacchiega.
Profilo
Mi chiamo Anna Bacchiega, ho 55 anni.
Laureata in scienze biologiche, insegno chimica e scienze naturali in un liceo scientifico di Verona, città dove vivo. Sono da sempre nel mondo della vela, prima come velista, poi come istruttore (sono istruttore FIV di III livello), infine come dirigente. Da velista, al timone di un 470, ho vinto due campionati del mondo e ho fatto parte della nazionale italiana ai giochi olimpici di Seoul 88. Come istruttore ho lavorato nella mia zona, la XIV, occupandomi di doppi dal 1992 al 1997. Dal 97 al 99 ho fatto parte dei quadri tecnici della federazione, seguendo i 470 juniores.
Come dirigente ho rivestito prima il ruolo di direttore sportivo di circolo nel quadriennio 2000-2004, poi di direttore sportivo di zona dal 2004 al 2008. Nel consiglio federale 2008-2012 sono stata uno dei promotori del progetto U16.
Prima domanda: Come valuta la posizione e l’immagine della Federazione Italiana Vela attuale, e quale secondo lei dovrebbe essere il suo ruolo generale oggi per lo sport della vela?
Il progetto U16 ha favorito un cambio di mentalità. Il progetto U16 è nato dalla consapevolezza della necessità di un’offerta formativa per i giovani, di un percorso aggregante, ben articolato, senza forzature o accelerazioni, che tenga conto delle difficoltà nella società contemporanea di reclutare bambini ed avviarli con metodo e passione alla vela. La rivoluzione è stata quella di porre al centro dell’attenzione la formazione del giovane velista.
Il progetto ha avuto delle forti criticità nella comunicazione interna. Nella stesura del piano non sono state coinvolte in modo aggregante la territorialità e le classi. Di conseguenza molti hanno visto nel progetto un pericolo piuttosto che un valore aggiunto e un momento di crescita collettiva.
Seconda domanda: Se fosse o diventasse consigliere federale, quali idee e progetti vorrebbe attuare nel prossimo quadriennio, e di cosa vorrebbe occuparsi anche in relazione alle sue competenze e capacità?
Ritengo che, in caso di rielezione, il mio ruolo in consiglio potrebbe essere legato proprio allo sviluppo di questo progetto, che il CONI, sensibile alle problematiche dello sport giovanile, ha richiesto a tutte le federazioni sportive. In questo ruolo potrei mettere in gioco le competenze di insegnante e l’esperienza fatta nella stesura e nella promozione del piano U16.
Ritengo di primaria importanza che la FIV investa su un progetto per i giovani. Oggi reclutare bambini, avviarli con metodo e passione alla vela e soprattutto mantenerli nella pratica di tale sport è diventato molto più complesso rispetto al passato (crisi economica, concorrenza delle altre FSN ecc). Per promuovere un percorso in grado di orientare con successo un ragazzo, non basta essere dei buoni velisti, servono competenze e conoscenze specifiche nell’ambito della formazione.
APPELLO FINALE
E’ quindi fondamentale costruire un metodo di progettazione che coinvolga FIV, territorio, classi e consenta di formulare un percorso condiviso dove il valore da proteggere sia il giovane.
Se sarò eletta, mi piacerebbe partecipare alla realizzazione di questo progetto, mettendo a disposizione soprattutto la passione per il nostro sport e per il mondo giovanile, con il quale sono sempre a contatto grazie alla mia professione.
fcolivicchi