PROFILO

28/04/2012 - 17:19

Il punto di non ritorno della vela planante


Negli ultimi mesi le opinioni riguardanti l’Americas Cup si sono divise tra due punti di vista differenti: chi sostiene e chi si oppone alla scelta della nuova formula con i multiscafi.


Osservando le regate delle Americas Cup Series a Napoli, ci chiediamo se esista una differente chiave di lettura: fino a che punto le differenze di questa formula rispetto al passato riguardano principalmente la distinzione tra monoscafi e multiscafi ?

Seguendo le regate in diretta mediante le riprese soggettive e dall’elicottero quello che appare più evidente non è tanto la differenza strutturale delle barche ma il differente modo di regatare. Per chi regata su barche plananti (pensiamo ad esempio alla classe olimpica 49er ed in generale alle classi Skiff) la vera novità è stata quella di poter seguire delle regate con dinamiche molto simili a quelle a cui si è già abituati.

E’ evidente la differenza nel modo di interpretare le regate che esiste tra le barche dislocanti e quelle plananti. Le velocità elevate e la rilevanza del vento apparente alle andature portanti rappresentano l’aspetto più influente. Cambiano le andature, cambia totalmente il gioco delle coperture, cambia il modo di girare le boe, cambia il modo di attaccare per chi sta dietro.

La tecnologia dei materiali di pari passo con l’innovazione del disegno delle barche e delle vele asimmetriche, consente di innescare facilmente la planata, si seguono angoli più lontani dalla poppa che risultano più efficienti in termini di VMG. Questo differente modo di regatare viene esasperato sui multiscafi ma rimane prerogativa di tutte le barche plananti.

Naturalmente gli esempi di monoscafi plananti non si fermano agli Skiff (il 49er tra le derive olimpiche, la nuova classe Olimpica femminile attesa per il 2016, il Devoti One per citare un singolo affaciatosi sulle scene negli ultimi anni). La lista sarebbe molto lunga, anche se con caratteristiche certamente differenti possiamo annoverare tra i monoscafi plananti altre barche più grandi e famose come le classi di Melges, o i TP 52 fino agli stessi Volvo Ocean Race attualmente impegnati nel giro del mondo a tappe (che planano intorno al modo per circa 2/3 del tempo).

Non sappiamo chi vincerà la AC nel 2013 a San Francisco e se la successiva Coppa sarà corsa su multiscafi o monoscafi ma possiamo presumere che difficilmente si potrà ritornare a regatare con delle barche dislocanti.

Non siamo convinti che la scelta dei multiscafi sia quella definitiva, ma possiamo scommetere che la vela planante abbia segnato il punto di non ritorno.
 

Commenti

LucaBeer (non verificato)

Nonostante continui a solcare (divertendomi!) le acque del Lago di Como con il mio multiscafo, rimango convinto che la vela è monoscafo e gli scafi plananti (si plana anche con il Laser STD!), ne sono l’esaltazione! Scusa, però, se cambio argomento, ma avendo assistito in diretta alle regate di Napoli, volevo evidenziare un altro aspetto che potrebbe “cambiare le regole”: le regate “corte” (30’!) e barche che virano e abbattono a 100m dalla riva (http://www.youtube.com/watch?v=ZMZlUEepRKU). Risultato? Migliaia di persone accalcate ai parapetti di via Caracciolo, tifo da stadio (calore napoletano!), ma soprattutto coinvolgimento … cosa che non succede mai durante le regate … neppure su Lago di Como che è lungo e stretto: le regate sono sempre “lontane” e nessuno commenta cosa succede (se non si conoscono le regole, non ci si accorge neppure che partono!) Questa è la vera novità: comunicazione e spettacolo per far crescere la voglia di vela … anche in Italia!
Grazie LucaBeer per il commento, hai toccato un tasto importante, la vela per farsi conoscere deve farsi 'vedere' altrimenti rischia di rimanere dominio degli addetti ai lavori. Ricordo qualche anno fa a Viareggio di aver visto una combattuta regata di Match Race a pochi metri dal molo con a fianco un pobblico di neofiti molto interessati. Molto bello a tal proposito il video di questo evento in Olanda a pochi metri dalla riva: http://www.youtube.com/watch?v=k2qQYhiPniM&feature=channel&list=UL A nostro avviso c'è spazio perchè iniziative di questo tipo prendano piede e possano avvicinare il pubblico al nostro sport preferito.

Lamberto (non verificato)

avendo fatto quella regata posso confermarti come il formato sia divertente e soprattutto comprensibile anche ai non addetti (ne ho una prova vivente), grazie ad accorgimenti logistici e organizzativi. lo spazio c´é, si tratta di mettersi in moto e sfruttarlo!