Storia | Tecnica

14/10/2011 - 16:20

Dalla barca-mulino, al bamboo al posto della vetroresina...

Nautica sostenibile? Ecco 7 pazze idee

Da Aspronadi un convegno su "Efficenza, economia, sostenibilità ambientale" applicata alla nautica. Dal progetto alla costruzione all'utilizzo: la barca deve diventare davvero ecosostenibile. Sette idee pazze (ma non troppo)
 
Si è tenuto oggi, mercoledì 5 ottobre alle ore 15, presso lo stand As.Pro.Na.Di al Salone Nautico di Genova, il convegno dal titolo "Idee e Innovazioni per una nautica più sostenibile". L'associazione, che raccoglie i progettisti per la nautica da diporto con l'obiettivo di divulgare e promuovere la conoscenza, l'arte e la pratica navale, ha riunito un panel di esperti per discutere di sostenibilità applicata al settore della nautica. Sono emerse idee e proposte attuabili e futuribili nei diversi ambiti della realizzazione di una imbarcazione. Dagli scafi in composito all'uso del bamboo e di altre fibre naturali per gli interni, dal calcolo delle carene alla motorizzazione ibrida o con volano, fino alle proposte più innovative e provocatorie per nuovi mezzi terra/acqua/aria.
 
Al convegno, moderato da Edoardo Napodano direttore della rivista Nautech, sono intervenuti l'Ing. Mazzino Bogi, l'Ing. Giovanni Maria Grasso, Fabio Lenci, Sergio Abrami, Maela Lenci, l'Ing. Giuseppe Coccia, l'Ing. Davide Tagliapietra portando le proprie preziose esperienze.
 
1. Energia cinetica dal Volano
Per l'Ing. Mazzino Bogi ecosostenibile è la somma della scarsissima energia spesa e della pressoché nulla azione inquinante. Banditi gli attuali sistemi a motore o a batteria, per una più razionale fruizione dei parchi marini propone un sistema di propulsione ad energia cinetica tramite un volano portato ad altissimo numero di giri che assorbe energia all'esterno e la restituisce totalmente nel moto. Oggi, questo è possibile e già applicato ad esempio nella formula uno, ma non in ambito navale.
 
2. Il battello che diventa mulino
L'Ing. Giovanni Maria Grasso - Docente all'Università di Catania e vice presidente As.Pro.Na.Di. - ha presentato invece un battello ibrido per il trasporto passeggeri che all'ormeggio si trasforma in mulino. Collegato con una presa a terra opera come una pala eolica, ma immersa nel mare, e dopo aver accumulato energia e ricaricato le batterie, trasferisce l'eccesso di produzione alla rete elettrica. Così grazie all'energia delle correnti, tutti possono accedere ai parchi marini ad emissioni 0.
 
3. Sottovuoto, sempre meno impatto
Il problema delle emissioni dei solventi organici volatili nell'ambiente di lavoro è stato trattato dall'Ing. Giuseppe Coccia, che spinge le tecnologie sottovuoto per la produzione di carene e coperte che consentono di stare al di sotto dei limiti stabiliti a livello comunitario in modo che i cantieri siano tutelati a livello legislativo con notevoli benefici per la salute dei lavoratori e dell'ambiente.
 
4. Meno consumo? Riduci la velocità (a partire dal progetto)
Secondo Sergio Abrami, yacht designer, in un'epoca in cui si pensa ai controlli numerici ci si dimentica che esistono delle possibilità per contenere i costi, soluzioni alternative esteticamente valide offerte dalle superfici sviluppabili. Per ridurre i consumi bisogna ridurre le velocità. Questo richiede una rinterpretazione della progettazione di carene che ricercano quel difficile equilibrio tra i criteri di efficienza, economia di costruzione e gestione e di sostenibilità ambientale, con specifico riferimento alle imbarcazioni destinate a navigare in aree protette.
 
5. E per gli interni? Naturale o riciclato
Maela Lenci, yacht interior designer, è assolutamente convinta che le scelte dei progettisti per gli interni delle imbarcazioni debbano oggi prediligere materiali naturali o riciclati o che comunque permettano il minor impatto sull'ambiente e la minore emissione di CO2 quali legni e vernici, areatori per il risparmio dell'acqua, green teak. In questo senso, As.Pro.Na.Di. ha dato vita alla commissione 'progetto sostenibile' che si occupa di selezionare, scegliere e valutare materiali e procedure idonei per la realizzazione di imbarcazioni eco-sostenibili.
 
6. Bambolo al posto della vetroresina!
Per quanto riguarda i materiali da costruzione ecocompatibili, l'Ing. Davide Tagliapietra ha portato alcuni esempi come un polietilene multistrato completamente riciclabile che attraverso la tecnologia dello stampaggio rotazionale permette la produzione di piccoli natanti da diporto. Sempre a livello strutturale, in sostituzione della tradizionale vetroresina, il biocomposito in fibra di bamboo dal basso impatto ambientale che sostituisce materiali non rinnovabili.
 
7. Il catamarano multifunzione (acqua, aria, terra)
Fabio Lenci, industrial designer, ha presentato catamarani futuribili multifunzione acqua/aria/terra che con diverse idee innovative, ma scientificamente già provate e applicate in aeronautica, oltre a migliorare l'efficienza favorendone la sostenibilità suggeriscono un nuovo concetto dell'andar per mare e ispirano future ricerche e progetti.
 
Il promotore del convegno: l'As.Pro.Na.Di
Costituita a Genova il 23 ottobre 1973, nel 1983 As.Pro.Na.Di ha ottenuto il riconoscimento del Ministero della Marina Mercantile di concerto con il Ministero dei Trasporti che quest'anno ha ribadito l'importanza dell'associazione per il settore. Dal 1984 fa parte del "Comitato Tecnico Gruppo Esperti per la nautica da diporto in seno al Registro Italiano Navale e dall'ottobre 1986 è presente nella Commissione Ministeriale per la revisione della Normativa sulla Nautica da diporto in seno ad UNI.
 
L'Associazione è la prima del settore nata in Italia ed è vicina a celebrare il trentanovesimo anno di vita. Tra gli iscritti vi sono molti professionisti del settore: progettisti, designer, consulenti, architetti e molti di loro sono delle importanti firme italiane. Vi sono anche Professori di ruolo sia di corsi di Master in ambito nautico, che presso le Facoltà di Ingegneria e Architettura delle maggiori Università Italiane. Sono ammessi anche i soci studenti.
 
Lo scopo è di promuovere attraverso una serie di attività di vario tipo l'arte, la scienza e la pratica navale oltre che di essere un riferimento culturale e operativo per i suoi soci grazie all'abbondante attività convegnistica e didattica.
 
As.Pro.Na.Di. ha istituito il primo corso italiano di "Progettazione navale per corrispondenza" occupandosi della stesura dei testi di studio, redatti dagli stessi soci e della correzione delle esercitazioni degli allievi.
 
Nel 2010, è stata indetta la prima edizione di Diporthesis, concorso internazionale per tesi di laurea, elaborati finali di diploma, elaborati finali di master. Hanno partecipato 33 concorrenti provenienti da 8 nazioni, 6 Università e 4 Istituti di formazione. Il concorso è biennale ed è l'ultimo degli impegni che As.Pro.Na.Di. si è incaricata di svolgere per la diffusione delle idee e al servizio dei giovani.
 
As.Pro.Na.Di. ha instaurato rapporti di collaborazione per progetti comuni con altre associazioni ed enti del settore tra cui ATENA, UCINA e ASSOMOTORACING. Perché è importante fare squadra per il successo del "Paese Italia" per la progettazione legata alla nautica.

Commenti

Anonimo (non verificato)

sono una studentessa al politecnico di torino facoltà di architettura e sarei interessata ad avere ulteriori informazioni poichè la mia tesi magistrale verteà su questi argomenti. grazie