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24/02/2022 - 12:42

Velisti dei due paesi uniti dallo sport. La solidarietà all'Ucraina invasa

Russia e Ucraina: cosa succede nella vela

INIZIATIVA PER GLI OPTIMIST UCRAINI SUL GARDA - LA MISSIONE DELLO YACHT CLUB ITALIANO - DICHIARAZIONE DI ETTORRE (FIV) - CIO: NO AD ATLETI RUSSI E BIELORUSSI - E WORLD SAILING... -  LA MINISTA RUSSA IRINA GRACHEVA - L'UCRAINO VALENTIN MANKIN - Il soft power dello sport è un fattore del pacchetto di sanzioni - Iniziative e solidarietà degli sportivi all'Ucraina - LE 5 MEDAGLIE OLIMPICHE DELL'UCRAINA NELLA VELA

 

14.3.22 - La stella olimpionica Gintare Scheidt lancia una raccolta fondi per i giovani velisti ucraini bloccati sul Garda - Parte da Nago Torbole, piccolo comune del Trentino dell'Alto Garda, la gara di solidarietà della campionessa mondiale lituana di vela Gintare Scheidt per i giovanissimi della squadra ucraina dell’Optimist che, arrivati sul Garda per una regata, ora non possono rientrare nel loro Paese. 

La squadra è stata ‘adottata’ dal Circolo Vela Torbole, uno dei più importanti centri nautici del Lago di Garda che li sta aiutando con l’alloggio e l'ospitalità, oltre ad aver lanciato una raccolta fondi.

“Chiedo gentilmente ai velisti, agli amici e alle persone che amano lo sport e sanno quanto sia importante per i bambini avere i propri sogni e obiettivi vivi, aiutiamoli oggi. Il piccolo aiuto da parte tua oggi può cambiare il loro futuro per sempre”. È l’appello lanciato da Gintare Scheidit, campionessa olimpica lituana, che da oltre 10 anni vive in Italia, promotrice della campagna lanciata su GoFundMe.

La solidarietà di molti e del mondo della vela non si è fatta attendere e, in solo tre giorni sono stati già donati 15 mila euro.

““Il mio obiettivo è aiutare questi ragazzi a continuare a navigare per il resto di questa stagione. Tutto il supporto sarà utilizzato per cibo, gas e alloggio della squadra durante i prossimi mesi. La squadra ha 8 velisti per ora e altri ragazzi stanno cercando di attraversare il confine dell'Ucraina al momento e si uniranno all'allenatore Pavlo Dontsov, poiché non hanno nessun altro posto dove andare. Spiega Gintare Scheidt,Pavlo vorrebbe aiutare più bambini possibili a continuare a navigare e distrarli dal disastro che sta accadendo nel loro paese. Per ora hanno un furgone con rimorchio e le loro barche. La maggior parte dei bambini viene dalla regione di Odessa e alcuni da Kiev”. 

Per chi volesse contribuire la campagna è raggiungibile al link: https://gf.me/v/c/gfm/support-ukrainian-opti-sailing-team-to-continue

 

9.3.22 - LA MISSIONE DELLO YACHT CLUB ITALIANO - Ci saranno anche dei pulmini rossi con la scritta Yacht Club Italiano, sulle difficili strade al confine della guerra ucraina. E' partita martedi sera la missione dello Yacht Club Italiano e di 7 Soci (Riccardo Casale, Alberto Magnani, Ettore Boschetti, Francesco Rebaudi, Angelo Dufour, Nicolò Caffarena e Stefania Savio della Scuola di Mare) che, a bordo di 3 van del Club, raggiungeranno il confine tra Polonia e Ucraina per portare beni di prima necessità e, soprattutto, attraverso la relazione con il Convento di San Francesco di Recco, trasporteranno e agevoleranno l’ingresso in Italia di 20 profughi, già individuati, che saranno accompagnati e accolti proprio presso la struttura gestita dai Frati Francescani Minori. Si tratta di donne e bambini in fuga dalla guerra, che saranno raggiunti tra mercoledì e giovedì in Polonia.

Contestualmente, in accordo con il nostro nuovo partner istituzionale Banca Passadore, il Club ha deciso di attivare una sottoscrizione, per sostenere gli aiuti umanitari alla popolazione ucraina. I proventi delle donazioni permetteranno il sostentamento di questi profughi durante il periodo di accoglienza, che potrebbe essere anche non breve, sollevando così la comunità dei Frati dalle spese di prima accoglienza e mantenimento. Eventuale avanzo, non utilizzato, sarà destinato alla Comunità di S.Egidio.

Sarà possibile seguire il viaggio dei 3 van dello YCI attraverso il link che segue, grazie alla collaborazione con SGS Tracking, che ha installato tre transponder GPS a bordo dei mezzi YCI: http://www.sgstracking.com/live/yci4ukraine.php

Di seguito le modalità per effettuare le donazioni: Bonifico bancario - Denominazione: Yacht Club Italiano - C/O Banca Passadore - Conto n 965256 - IBAN IT58K 03332 01400 000000965256 - Swift/BIC PASBITGG - Causale: Sostegno popolazione Ucraina

  

Un bell'esempio per tutti: grazie YCI

 

3.3.22 - Arriva anche una dichiarazione della FIV, con le parole del presidente Francesco Ettorre, riportate a margine di una news sul sito federale in cui si da conto dello statement di World Sailing. In questo modo la Federazione Italiana Vela, sentito il CONI, trasmette l’indicazione pervenuta da World Sailing da applicare al territorio nazionale. "Contattato il presidente della Federvela ucraina, disponbili ad aiuti". I circoli velici si mobilitano

Queste le dichiarazioni del Presidente Ettorre a nome di tutto il Consiglio Federale: “Lo sport è una palestra di vita: la difesa di ideali apolitici che mettono al centro l’uomo e il rispetto dei diritti di tutti deve sempre indicare la strada giusta da percorrere. Con profonda tristezza seguo le drammatiche notizie provenienti dall’Ucraina che nulla hanno a che vedere con una civiltà e ideali che nel ventunesimo secolo dovremmo perseguire. Ho contattato, dando il nostro pieno appoggio laddove servissero aiuti, il Presidente della Federazione Vela Ucraina, mettendo a disposizione quanti dei nostri Circoli ci hanno già contattati per dare un aiuto. La speranza è che questo conflitto termini al più presto; le lacerazioni che ha già provocato in Europa sono profonde e si vanno ineluttabilmente a sommare a due anni di grave crisi pandemica.”

 

2.3.22 - IL CIO: NO AD ATLETI E OFFICIALS RUSSI E BIELORUSSI ALLE GARE - SENZA SE E SENZA MA – Il CIO raccomanda di non consentire la partecipazione di atleti e funzionari russi e bielorussi alle competizioni internazionali. I motivi spiegati in un lungo comunicato. E il chiarimento che il CIO sarà sempre dalla parte degli atleti, ammira e sostiene in particolare gli appelli alla pace degli atleti russi

L’Executive Board (EB) del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha discusso ancora il dilemma che il Movimento Olimpico sta attualmente affrontando dopo la violazione della Tregua Olimpica da parte del governo russo e del governo della Bielorussia attraverso il suo sostegno in questo.

Il Movimento Olimpico è unito nella sua missione di contribuire alla pace attraverso lo sport e di unire il mondo in una competizione pacifica al di là di ogni disputa politica. I Giochi Olimpici, i Giochi Paralimpici, i Campionati Mondiali e le Coppe del Mondo e molti altri eventi sportivi uniscono atleti di paesi in conflitto e talvolta anche in guerra.

Allo stesso tempo, il Movimento Olimpico è unito nel suo senso di equità nel non punire gli atleti per le decisioni del loro governo se non vi partecipano attivamente. Ci impegniamo a gareggiare leali per tutti senza alcuna discriminazione.

L'attuale guerra in Ucraina, tuttavia, pone il Movimento Olimpico di fronte a un dilemma. Mentre gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia potrebbero continuare a partecipare a eventi sportivi, a molti atleti ucraini è impedito di farlo a causa dell'attacco al loro paese.

Questo è un dilemma che non può essere risolto. Il CIO EB ha quindi oggi esaminato attentamente la situazione e, con il cuore pesante, ha emesso la seguente risoluzione:

1. Al fine di proteggere l'integrità delle competizioni sportive globali e per la sicurezza di tutti i partecipanti, il CIO raccomanda che le Federazioni Sportive Internazionali e gli organizzatori di eventi sportivi non invitino o consentano la partecipazione di atleti e funzionari russi e bielorussi alle competizioni internazionali.

2. Laddove ciò non sia possibile con breve preavviso per motivi organizzativi o legali, il CIO esorta vivamente le Federazioni Sportive Internazionali e gli organizzatori di eventi sportivi in ​​tutto il mondo a fare tutto ciò che è in loro potere per garantire che nessun atleta o funzionario sportivo della Russia o della Bielorussia sia autorizzato a partecipare sotto il nome di Russia o Bielorussia. I cittadini russi o bielorussi, siano essi individuali o di squadra, dovrebbero essere accettati solo come atleti neutrali o squadre neutrali. Non devono essere visualizzati simboli, colori, bandiere o inni nazionali.

Ovunque, in circostanze molto estreme, anche questo non sia possibile con breve preavviso per motivi organizzativi o legali, il CIO lascia all'organizzazione competente il compito di trovare il proprio modo per affrontare efficacemente il dilemma sopra descritto.

In questo contesto, il CIO ha considerato in particolare i prossimi Giochi Paralimpici Invernali di Pechino 2022 e ha ribadito il suo pieno sostegno al Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) e ai Giochi.

3. Il CIO mantiene la sua raccomandazione urgente di non organizzare alcun evento sportivo in Russia o Bielorussia, emessa il 25 febbraio 2022.

4. Il CIO, sulla base delle circostanze eccezionali della situazione e considerando la gravissima violazione della Tregua Olimpica e altre violazioni della Carta Olimpica da parte del governo russo in passato, ha preso la decisione ad hoc di ritirare l'Ordine Olimpico da tutte le persone che attualmente svolgono una funzione importante nel governo della Federazione Russa o in altre posizioni di alto rango legate al governo, comprese le seguenti: Mr Vladimir Putin, Presidente della Federazione Russa (Gold, 2001), Sig. Dmitry Chernyshenko, Vice Primo Ministro della Federazione Russa (Oro, 2014), Sig. Dmitry Kozak, Vice Capo di Stato Maggiore dell'Ufficio Esecutivo Presidenziale (Gold, 2014).

5. Il CIO accoglie e apprezza i numerosi appelli alla pace da parte di atleti, funzionari sportivi e membri della Comunità Olimpica mondiale. Il CIO ammira e sostiene in particolare gli appelli alla pace degli atleti russi.

6. Il CIO riafferma la sua piena solidarietà con la Comunità olimpica ucraina. Sono nei nostri cuori e pensieri. Il CIO si impegna a continuare e rafforzare i suoi sforzi per l'assistenza umanitaria. Pertanto, il CIO ha istituito oggi un fondo di solidarietà. In questo contesto, il CIO esprime la sua gratitudine ai Comitati Olimpici Nazionali (NOC) e alle Federazioni Sportive Internazionali che stanno già sostenendo gli atleti ucraini e le loro famiglie.

Il Board, assistito dalla Task Force del CIO, continua a monitorare da vicino la situazione. Può adattare le sue raccomandazioni e misure in base agli sviluppi futuri. La dichiarazione odierna del CIO si basa sulle dichiarazioni del CIO fatte il 24 febbraio 2022 e il 25 febbraio 2022.

Il Board ribadisce l'appello del presidente del CIO: "Date una possibilità alla pace".

 

1.3.22 WORLD SAILING, NUOVA PRECISAZIONE IN 24 ORE - La federvela mondiale torna a parlare sul caso Ucraina. Un secondo statement in 24 ore, che chiarisce, sottolinea e rende più dura e netta la posizione della vela. Niente atleti o funzionari russi o bieolorussi alle regate.

Aggiornamento 1 marzo 17:25 UTC: dichiarazione World Sailing sulla situazione in Ucraina - Oggi World Sailing si è unita al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e alle organizzazioni sportive globali nel prendere la decisione di sospendere la partecipazione di atleti e funzionari russi e bielorussi alle competizioni e agli eventi di proprietà e sanzionati di World Sailing fino a nuovo avviso.

Con queste misure, World Sailing sostiene un approccio unito e coordinato all'interno del movimento sportivo globale. Questa decisione è in linea con la raccomandazione del Comitato Esecutivo del CIO, volta a preservare l'integrità delle competizioni e garantire la sicurezza di tutti i partecipanti, ed è stata approvata all'unanimità dal Comitato Esecutivo del World Sailing.

Esortiamo fortemente le nostre autorità nazionali, le associazioni di classe, gli organismi affiliati e tutti gli organizzatori di eventi ad attuare la misura per sospendere la partecipazione di atleti e funzionari russi o bielorussi ai rispettivi eventi e competizioni.

Laddove ciò non sia possibile, a causa di tempi brevi, per motivi organizzativi o legali, World Sailing, in linea con la raccomandazione del Comitato Esecutivo del CIO, consiglia agli organizzatori di eventi di fare tutto il possibile per garantire che gli atleti russi o bielorussi (che si tratti di come individui o squadre) e gli ufficiali partecipano in modo neutrale, senza simboli, colori, bandiere o inni nazionali.

Sia dentro che fuori dall'acqua, il nostro sport è unito dai valori di uguaglianza, inclusione, rispetto ed equità.Ora chiediamo alla nostra famiglia di velisti di riunirsi come forza sportiva per sempre lavorando con noi in questo momento incredibilmente difficile.

 

28.2.22 - LA PRESA DI POSIZIONE DI WORLD SAILING IN UNA NOTA UFFICIALE: ECCOLA - Uno statement ufficiale, un documento scritto, per esprimere preoccupazione, solidarietà, ribadire i concetti sui valori dello sport, e anche prendere prime posizioni pratiche su eventi e regate in Russia o Bielorussia, che "non sono previste", ma aggiungendo il "trasferimento di eventi di formazione e istruzione in Russia" altrove. Anche la massima istituzione della vela, dunque, si muove. Con un presidente cinese, lo ricordiamo: Quanhai Li, ma con una storica predominanza interna culturale di tipo anglosassone. Ecco il testo dello statement diffuso oggi da World Sailing.

World Sailing è molto preoccupato per la situazione in Ucraina e siamo preoccupati per la sicurezza dei nostri amici nella comunità nautica ucraina. Lo sport può essere una forza positiva, unendo concorrenti di tutto il mondo, uniti dai valori di uguaglianza, inclusione, rispetto ed equità.

World Sailing si unisce a molte organizzazioni sportive internazionali che chiedono la fine immediata di tutte le ostilità e la ripresa del dialogo per una risoluzione pacifica al posto dell'azione militare.

Non sono previste regate organizzate di World Sailing in Russia o Bielorussia nel 2022 e il Comitato Esecutivo sostiene il trasferimento di eventi di formazione e istruzione in Russia.

Rimaniamo in contatto con tutte le nostre autorità nazionali membri per offrire il nostro supporto in questo momento incredibilmente difficile.

 

29.2.22 - INTERNATIONAL KITEBOARD ASSOCIATION: NON SI ACCETTANO ATLETI RUSSI E BIELORUSSI ALLE REGATE - Il Comitato Esecutivo dell'IKA sostiene la risoluzione del CIO sulla partecipazione di atleti e funzionari russi e bielorussi. Il Comitato Esecutivo dell'International Kiteboarding Association (IKA) fa eco alla reazione del Comitato Olimpico Internazionale riguardo allo sviluppo della situazione in Ucraina.

Lo sport può essere una forza positiva, unendo concorrenti di tutto il mondo, uniti dai valori di uguaglianza, inclusione, rispetto e correttezza. Ci auguriamo che le ostilità finiscano e che un dialogo costruttivo porti alla risoluzione di eventuali divergenze.

Nel frattempo, a seguito della risoluzione emessa oggi dal Comitato Esecutivo del CIO, il Comitato Esecutivo IKA non accetterà atleti e funzionari dalla Russia e dalla Bielorussia in nessun evento di classe IKA. Inoltre, il Comitato Esecutivo dell'IKA non prenderà in considerazione alcuna attività di classe in Russia e Bielorussia o qualsiasi cooperazione con entità russe o bielorusse.

Il Comitato Esecutivo dell'IKA continuerà a monitorare da vicino la situazione e potrà adattare le sue raccomandazioni e misure in base agli sviluppi futuri. Il Comitato Esecutivo IKA ribadisce l'appello del Presidente del CIO: “Date una chance alla pace”

 

27.2.22 - LA NAVIGATRICE IRINA GRACHEVA (MINI TRANSAT 2021) RILANCIA SU FB L'APPELLO DALL'UCRAINA - Con la prospettiva, riportata oggi da molti quotidiani in Italia, che la Russia possa presto oscurare i social, vista l'ondata crescente di indignazione per l'azione militare contro l'Ucraina, acquista più importanza l'appello rilanciato dalla navigatrice russa Irina Gracheva, classe Mini 650, protagonista di una ottima Mini Transat 2021, quinta nella seconda tappa e quarta in generale, davvero un prospetto interessante anche per il futuro. Ieri si è esposta in prima persona, rilanciando un appello che sembra portare la firma di decine e decine di intellettuali, professionisti e personaggi dalla stessa Russia.

AMICI, POTETE COPIARE QUESTO, PUBBLICARLO SULLA VOSTRA PAGINA E SEGNALARLO.

INDIRIZZO DEI RUSSI

#обращениероссиянксоотечественникам

#нетвойне

"Compatrioti! La guerra tra Russia e Ucraina è una VERGOGNA.

Questa è la NOSTRA vergogna, ma purtroppo anche i nostri figli, generazione di russi giovanissimi e non ancora nati, dovranno assumersi la responsabilità. Non vogliamo che i nostri figli che vivono in un paese aggressore si vergognino del loro esercito che attacca uno stato indipendente vicino. Esortiamo tutti i cittadini russi a dire NO a questa guerra.

Non crediamo che un'Ucraina indipendente sia una minaccia per la Russia o per qualsiasi altro Stato. Non crediamo alle dichiarazioni di Vladimir Putin secondo cui il popolo ucraino è sotto il potere dei "nazi$ts" e deve essere "liberato. "Chiediamo la fine di questa guerra!"

Seguono moltissime firme, l'appello è stato rilanciato molto anche in Francia e in Italia. Pochi giorni prima Irina su FB aveva postato queste parole altrettanto inequivocabili: "SONO CONTRO LA GUERRA. È vergognoso, doloroso e spaventoso per le azioni del governo russo da molti anni a questa parte. Gli eventi di oggi sono come un incubo. E non c'è una sola persona nel mio ambiente che sosterrebbe questo crimine..."

 Irina Gracheva, velista oceanica della classe Mini 650

 

AGGIORNAMENTO 26.2.22 - Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) sta invitando le Federazioni Internazionali a dirottare altrove qualsiasi evento programmato in Russia o Bielorussia, portandolo fuori dai paesi per la più forte condanna del loro attacco all'Ucraina. A seguito di una riunione del Comitato Esecutivo, il CIO ha anche deciso che nessuna bandiera nazionale russa o bielorussa dovrebbe essere esposta in qualsiasi evento sportivo.

La bandiera e l'inno della Russia sono già banditi da grandi eventi come le Olimpiadi, le Paralimpiadi e qualsiasi campionato mondiale organizzato da un firmatario del codice mondiale antidoping come parte delle sanzioni imposte per l'insabbiamento di un programma antidoping sponsorizzato dallo stato. Ora questa sanzione dovrebbe essere estesa a tutti gli altri eventi, secondo il CIO. A sostegno del proprio intervento, il CIO cita testimonianze di atleti, tecnici e famigliari del mondo sportivo, che raccontano gravi vessazioni in Russia in caso di comportamenti contrari al regime.

Una guerra insensata scuote il mondo, nel cuore dell’Europa e fa sbandare tutto: il futuro (che appariva appena più schiarito con l’attenuarsi della pandemia) torna a essere avvolto nella nebbia o peggio nell’oscurità. Noi scriviamo di mare, di vela, di sport, di passioni immerse nella natura: quanto di più lontano da una guerra. Ma la guerra c’è e allunga le sue ombre anche sullo spicchio di mondo rappresentato dalla vela.

L'UCRAINO VALENTIN MANKIN - Russia e Ucraina sono protagoniste, ciascuna con la propria realtà e dimensione, della storia della vela. L’Ucraina è cara a noi italiani per aver dato i natali a Valentin Mankin, immenso super campione della vela, quattro medaglie olimpiche (3 ori, 1 argento) vinte per la vecchia URSS, e poi a lungo coach, direttore tecnico, allenatore in Italia con la FIV. Mankin veniva da Kiev, eroe olimpico sovietico e dirigente federale, portato in Italia dall’intuizione di Sergio Gaibisso e per aiutare la sua famiglia, vittima del disastro alla centrale nucleare di Chernobyl.

A Torreveja, tra i 400 Optimist in regata a fine gennaio, c’erano 14 ragazzini e ragazzine dalla Russia, e ben 6 giovanissimi dall’Ucraina, tra i quali 3 ragazze, agli ordini del coach Pavlo Dontsov del Zatoka Sailing Team. A Palamos pochissimi giorni fa (è finita il 20 febbraio), 532 Optimist al via (34 italiani…), c’erano 7 barchette dalla Russia e 3 dall’Ucraina (due dal circolo multisport nel cuore della capitale chiamato Kiev Palace of Youth).

LE 5 MEDAGLIE UCRAINE NELLA VELA OLIMPICA - La vela ucraina ha vinto 5 medaglie olimpiche nella storia: 1 oro con Yevhen Braslavets e Igor Matvijenko ad Atlanta (Savannah) 1996 nella classe 470 maschile. Poi due argenti: quello dell’Yngling (triplo femminile per regate di flotta e match race) ad Atene 2004 con Ruslana Taran, Svetlana Matevusheva e Ganna Kalinina, e quello di Luka Rodion e George Leonchuk sul 49er sempre ad Atene 2004. Infine i due bronzi, vinti entrambi sul 470 femminile da Ruslana Taran (la velista più medagliata della storia ucraina) e Olena Pakholchyk a Atlanta (Savannah) 1996 e Sydney 2000.

Oggi proprio Luka Rodion è presidente della VFU, la federvela ucraina. Rodion è anche noto per aver disegnato il monotipo d’altura L30, che a lungo è stato considerato papabile di una scelta come barca per la specialità Offshore doppio misto per Parigi 2024, poi mai confermata. La vela in Ucraina ha parecchi giovani praticanti su Optimist, Cadet, 420, Laser. Ma lungo le coste, a Odessa e altre città, si fanno regate d’altura e charter turistico.

In World Sailing, la federvela mondiale, la Russia è ben rappresentata, con un membro del Council (Group H: Tatiana Ermakova) e una dozzina di committee members. Mentre l’Ucraina è del tutto assente, non ha rappresentanti. 

VELA OLIMPICA STAGIONE IN ARRIVO: GLI ATLETI E LE ATLETE DALLA RUSSIA E DALL’UCRAINA A PALMA PER LA PRIMA DELLA VELA OLIMPICA IN PROGRAMMA TRA CIRCA 1 MESE – Ci sono 31 velisti e veliste dalla Russia e appena 3 dall’Ucraina iscritti al Trofeo Princesa Sofia in programma ai primi di aprile a Palma di Maiorca, atteso grand’opening della stagione della vela olimpica. Ecco i loro nomi.

iQFOiL femminile – Una surfista russa, Anna Khvorilkova (RUS).

iQFOiL maschile – E’ la sola classe in cui c’è parità di presenza: due surfisti russi e due ucraini. I primi sono Vladislav Burmistrenko e Anton Tokarev. I due ucraini sono invece Oleksandr Tugaryev e Oleksandr Mendelenko.

Nacra 17 – Tre equipaggi con bandiera della Russia, e nessuno dall’Ucraina: Maksim Semenov e Alina Shchetinkina; Elizaveta Zherebtcova e Mikhail Ushkov; Viachaslav Sheludyakov e Yana Stokelosova.

470 Mix – Tre team misti dalla Russia, nessuno dall’Ucraina. Sono Dimitri Lazdin e Marina Fedorova; Alisa Kiriliuk e Denis Gribanov; Timofey Grigorin-Ryabov e Anzhelika Cherniakhovskaia.

49er – Due russi e nessun ucraino. Presenti Aleksandr Moskvichev e Kiril Elchaninov, Ivan Zotov e Danil Usachev.

49er FX – Solo una coppia di giovani russe è iscritta: Viktoria Liksanova e Diana Sabirova.

FORMULA KITE M – Due kiter dalla Russia e nessuno dall’Ucraina: si tratta di Denis Taradin e Mikhail Nivokov.

FORMULA KITE W – Solo una russa: Valeria Garashchenko.

ILCA 6 – Tre timoniere russe e una ucraina. Le russe sono Ekaterina Bereza, Ekaterina Zyuzina e Aleksandra Lukoyanova. La laserista ucraina è Sofia Naumenko.

ILCA 7 – Quattro laseristi russi e nessun ucraino. Sono: Maxim Nikolaev, Daniil Krutskikh, Sergei Kommissarov e Maksim Shaposhnikov.

SANZIONI E RIPERCUSSIONI NELLO SPORT – Le sanzioni della comunità internazionale a carico della Russia dopo l’invasione dell’Ucraina di queste ore, ancora in via di definizione e approfondimento, causeranno delle conseguenze anche al mondo dello sport e della vela.

Sarà da verificare l’apertura delle frontiere ai viaggi e spostamenti da e per Russia e Ucraina, e naturalmente, viste le scene di fuga da Kiev e dall’Ucraina di molti cittadini, è possibile che lo sconvolgimento della vita del paese metta in sospensione le attività non essenziali, tra cui lo sport. Il calendario velico è in stand-by per capire gli sviluppi, specie in alcune classi dove la presenza di velisti russi è nutritissima (pensiamo a Melges 20).

Intanto molti sportivi si stanno mettendo in evidenza sui social con azioni e parole di solidarietà con l’Ucraina: i casi di Andry Shevchenko e del calciatore ucraino del Benfica che ieri dopo un gol nella gara di Champions con l’Ajax ha mostrato il simbolo del Paese sotto la maglia.

La vela è da sempre sinomino di passione, pace, solidarietà, unione di popoli e razze. Non potrà mai accettare una guerra nei suoi scenari, anche se nel passato tante battaglie navali si sono combattute proprio su navi a vela. Lo yachting si oppone al ritorno al passato minacciato dall’attacco russo all’Ucraina. Mai come oggi, navigare necesse, la navigazione in acque tempestose è necessaria, come trovare la rotta per uscirne fuori.

LE PRIME PROPOSTE DI BOICOTTAGGIO AI DANNI DI BARCHE E VELISTI RUSSI - Il vincitore della RORC Caribbean 600 tra i monoscafi è stato il Club Swan 125 Skorpios, che appartiene a un oligarca russo. Da alcuni siti e social si levano le prime voci di mobilitazione che propongono di boicottare e bannare dalle regate i velisti e le barche provenienti dalla Russia. Qui un post sul blog Sailing Anarchy: https://sailinganarchy.com/2022/02/23/take-a-stand/, nel quale tra l'altro si legge: "Invito la comunità della vela a essere audace, compresi i rivenditori che stanno raccogliendo enormi quantità di dollari sostenuti dalla Russia, i membri di equipaggio non russi che consentono a queste persone di andare in barca a vela, le loro compagnie assicurative, i fornitori di carburante, i rifornitori, cantieri navali, funzionari doganali, sponsor di eventi e persone normali come il RORC, gli ufficiali di direzione della regata e i volontari di Antigua che hanno appena ospitato Caribbean 600 per unirsi con l'obiettivo di isolare la Oligarch Navy e far loro sapere che non sono i benvenuti finché non dicono al loro amico di fare marcia indietro. (...)"

(15:20) - LNI PALERMO: LA VELA PER LA PACE NEL MONDO - "Oggi, 24 febbraio alle h 14 durante l’uscita di scuola vela organizzata dalla Lega Navale Italiana Sezione di Palermo, le imbarcazioni della sezione isseranno, in segno di solidarietà con l’Ucraina e in sostegno della pace nel mondo, un nastro con i colori della bandiera nazionale Ucraina e bandiere di pace, con lo scopo di rappresentare ideali di pace universali per questa nostra esistenza martoriata da inutili guerre economiche. Prima di mollare gli ormeggi tutti i giovanissimi partecipanti osserveranno un minuto di silenzio e di raccoglimento."

 
Come uomo non posso fare molto. Come fronte unito, noi come marinai possiamo guidare il mondo sportivo a dire vaffanculo al capo russo e a tutti i suoi amici che vogliono godersi i benefici di un mondo libero.
 
Anche se potrebbe essere illegale impedire loro di entrare nelle nostre acque, non dobbiamo vendere loro nulla o accelerare le loro pratiche burocratiche. E se la dogana non potesse raggiungerli per 2 o sette giorni?
 
Come uomo non posso fare molto. Come fronte unito, noi come marinai possiamo guidare il mondo sportivo a dire vaffanculo al capo russo e a tutti i suoi amici che vogliono godersi i benefici di un mondo libero.
Sezione ANSA: 
Saily - News

Commenti

Giulia (non verificato)

"Ideali apolitici".... l'ossimoro del presidente. La politica è avere ideali, come la pace
Giulia, grazie ma non spacchiamo il capello in quattro... Il senso di quello che il presidente voleva esprimere è piuttosto chiaro, e soprattutto possiamo e dobbiamo condividerlo tutti. Poi miglioreremo anche la forma