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10/08/2011 - 14:19

Botta e risposta tra allenatore e club. Perchè Saily pubblica entrambi

Zorzi Mondiale:
di chi è il titolo?

L'allenatore della laserista Cecilia Zorzi invia un comunicato per chiarire il suo ruolo e quello del club. Il quale risponde per le rime. Ecco botta e risposta
 

Saily.it pubblica il comunicato dell'allenatore Riccardo Cordovani e la risposta della Fraglia Vela Riva, che si sono succeduti a seguito del titolo Mondiale Laser 4.7 vinto da Cecilia Zorzi a San Francisco. La nostra scelta di pubblicare entrambi i punti di vista nasce dalla convinzione di dover dare il massimo di informazione trasparente ai lettori, e che ciò contribuisca anche al chiarimento, sempre auspicabile, tra diverse opinioni espresse civilmente. Va da sè che per quanto riguarda la risposta al nostro titolo: il Mondiale resta prima di tutto della bravissima atleta. Buona lettura.

 
IL COMUNICATO DI RICCARDO CORDOVANI
Come abbiamo costruito questo risultato. Il Crack con la Fraglia. Perché la Fraglia non ha nessun merito. La beffa al rientro in italia. Le Parole di Cecilia.
 
COME ABBIAMO COSTRUITO QUESTO RISULTATO
Ricordo ancora vivamente il giorno, a settembre dell'anno scorso, in cui ho chiamato in privato i genitori di Cecilia e gli ho proposto di farla partecipare al campionato del mondo Laser 4.7 di San Francisco e di impostare l'intera stagione in funzione di quell'obiettivo.
 
Non dissi per scaramanzia che si andava solo per vincere, anche se in cuore lo sapevo bene, ma loro forse lo capirono! Così da li in poi hanno appoggiarono ogni mia proposta. Dall'acquisto dei materiali, alla mia programmazione del lavoro in acqua scegliendo luoghi, regate e allenamenti per la preparazione invernale. Dalla preparazione atletica che ho seguito personalmente in tutti questi mesi al piano alimentare che feci affidare al dott. Stefano Carnevali che già aveva seguito me nella mia carriera agonistica.
 
A fare la forza del mio progetto è stata la instancabile motivazione di Cecilia e soprattutto la fiducia che ha riposto in me e nelle mie direttive. Infatti non ha mai messo in discussione i miei metodi, le mie parole e le mie proposte. Si è allenata 3-4 volte a settimana in palestra e altrettanto o più in barca oltre a
interminabili ore di messa a punto e studio teorico senza mai chiedere uno sconto. Ha sempre lavorato con quell'estrema e minuziosa professionalità che qualcuno ha chiamato "ruffianeria" ma che è stata la chiave del suo successo.
 
Così, settimana dopo settimana, abbiamo costruito il fisico di Cecilia perché fosse pronta ad ogni tipo di allenamento in acqua. E, intensificando soprattutto in primavera, abbiamo lavorato in acqua in maniera specifica su ogni aspetto della regata. E sottolineo che tutto, ma proprio tutto, è stato fatto a spese della famiglia Zorzi senza l'aiuto economico di nessuno.
 
IL CRACK CON LA FRAGLIA
A cavallo tra maggio e giugno, a meno di due mesi dal mondiale,si restava da finalizzare il lavoro. E' un momento delicato della preparazione perché si tratta di tenere l'atleta sul filo del rasoio che deve essere mantenuto abbastanza carico da dare il massimo, ma anche abbastanza riposato perché sia
lucido e tranquillo.
 
Proprio in questa fase delicata, la Fraglia ha deciso di interrompere la collaborazione col sottoscritto...perché evidentemente tre allenatori per due squadre costavano troppo. Così i ragazzi della squadra Laser si sono trovati soli, o meglio in parte appoggiati da Marcello Meringolo (grande professionista ma che certo non è un allenatore Laser).
 
Questo fu per Cecilia un momento psicologicamente molto difficile, tanto che i genitori paventarono l'idea di annullare la trasferta di San Francisco. Ma io non potevo permettere che tutto andasse in fumo. Eravamo ormai a poche settimane da quel titolo mondiale che io e Cecilia avevamo tanto sospirato.
 
PERCHE' NON C'E' NESSUN MERITO DELLA FRAGLIA
Cecilia informò subito la Fraglia che non aveva intenzione di stravolgere la sua preparazione del mondiale e che quindi se fosse andata avanti avrebbe proseguito con me anche privatamente. Davanti a una tale dimostrazione di fiducia non potevo certo tirarmi indietro e mi resi disponibile a continuare a seguirla su tutti i fronti fino al mondiale gratuitamente.
Avevamo bisogno quantomeno di un gommone per gli allenamenti in acqua, così ne chiedemmo in prestito alla Fraglia uno dei 16 che ha in magazzino ma ci fu negato (...e se questo non è remare contro...). Per poter proseguire il nostro progetto abbiamo dovuto rivolgerci prima all'organizzazione Sail Coach e poi al Circolo Vela Arco i quali ci hanno ospitato e prestato un gommone.
 
In quei due mesi abbiamo fatto tutto da soli e con tutte le spese (noleggio gommone, benzina, boe e ormeggi ecc...) a carico della famiglia la quale ha anche pagato interamente la trasferta sia mia che di Cecilia a San Francisco.
Dalla Fraglia mai un incoraggiamento, mai un sostegno tecnico ne economico.
 
LA BEFFA AL RIENTRO IN ITALIA
Con un forte abbraccio davanti all'arrivo dell'ultima prova si è conclusa un esperienza che ha consumato le energie di entrambi ma che ci ha ripagato con una soddisfazione immensa. Sentivamo quel risultato come "nostro" e ci suonava come
sassolino tolto dalla scarpa anche nei confronti di chi in nessun modo ci ha appoggiato...anzi ha spesso remato contro.
 
Ma arrivati in Italia volevamo vedere cosa dicevano i giornali. Con neanche troppo stupore ma con una bella dose di amarezza leggiamo articoli in cui la Fraglia sventola un risultato "che ripaga gli sforzi e gli investimenti fatti" o che sono "frutto di un oculata programmazione sportiva" come se ci avessero sempre creduto e avessero mosso anche un solo dito per partecipare. Come se sapessero qualcosa di quanto ci è costato.
 
Oggi Cecilia scrive sulla sua bacheca di Facebook:
"E' ora di mettere le cose in chiaro; della mia preparazione, sotto ogni aspetto, si è occupato Riccardo Cordovani, mentre la Fraglia Vela Riva è rimasta a guardare senza muovere un dito, anzi remando contro in più di un'occasione. Pubblicare certe cose è ingiusto soprattutto nei confronti di Riccardo stesso che ha messo l'anima quanto me in questo progetto."
 
Non c'è bisogno di commentare ulteriormente. Chi ha scritto certe cose, così come la Fraglia, dovrebbe provare un po' di imbarazzo.
(Riccardo Cordovani)
 
 
LA RISPOSTA DELLA FRAGLIA VELA RIVA DEL GARDA
Riteniamo chiarire in serenità e senza polemica, leggendo gli eventi sia dal punto di vista storico sia sotto gli altri aspetti, quanto avvenuto tra la Fraglia Vela Riva e il signor Riccardo Cordovani.
Il sig. Cordovani è diventato allenatore della Fraglia per la classe laser nel 2008 ed ha, negli anni, gestito soprattutto ragazzi provenienti dalla squadra optimist della Fraglia, ragazzi che avevano già primeggiato sia a livello nazionale che internazionale. Con questo gruppo è riuscito ad ottenere ottimi risultati in campo nazionale.

I successi non si costruiscono in alcuni mesi, ma in anni di meticoloso lavoro, ed è quello che la Fraglia Vela Riva fa ed ha sempre fatto.

L'atleta Cecilia Zorzi, ha iniziato ad allenarsi col nostro gruppo agonistico Optimist nel luglio 2008 dopo avere partecipato con la nazionale italiana al campionato europeo, come tesserata del CV Arco. Nel 2009 Cecilia ha proseguito a regatare alternando alle regate optimist (ha ottenuto la prestigiosa vittoria del Meeting Internazionale del Garda) le prime uscite in Laser, per poi abbandonare definitivamente l'optimist nel settembre dello stesso anno. Nel 2010 e nel 2011 ha regatato in Laser 4.7 così come fino al Mondiale appena corso a S. Francisco. Sempre nel 2010, aveva partecipato al Campionato Mondiale Byte, qualificando l'Italia per le Olimpiadi Giovanili di Singapore, supportata dalla FIV e dal nostro Direttore Tecnico.

La Fraglia Vela Riva da sempre investe molto per la gestione delle squadre agonistiche e quindi la stessa atleta Cecilia Zorzi, a partire dal luglio 2008, ha usufruito dei nostri tecnici/allenatori, prima Marcello Meringolo e poi Riccardo Cordovani, dei nostri mezzi e strutture.

Riteniamo sia importante sottolineare, a dimostrazione dell'impegno del circolo per tutti i componenti delle proprie squadre agonistiche, che il Direttivo nel piano 2011 ha approvato una serie di contributi da erogare agli atleti in base ai risultati ottenuti in regate importanti (eurocup, campionati nazionali, europei, mondiali). Il Direttivo ha voluto quindi dimostrare che sono da premiare gli atleti che conseguono risultati importanti con programmazione ed impegno e visto il numero di atleti di massimo livello che compongono le nostre squadre questo impegno risulta essere rilevante.

Al signor Cordovani che aveva un suo obiettivo primario, la partecipazione alle olimpiadi 2012, la Fraglia Vela Riva ha, sia dato aiuto economico sia messo a disposizione il proprio staff tecnico per coprire le sue attività di allenatore quando queste si sovrapponevano ai suoi impegni di atleta.

Su richiesta dello stesso Cordovani, ai primi di maggio, di comune accordo tra Presidente, Direttore Sportivo e Direttore Tecnico, è stata data la possibilità a Cordovani di seguire Cecilia Zorzi, durante la trasferta negli USA nonostante la concomitanza con il Mondiale Radial Youth dove erano presenti e selezionati ben 3 ragazzi del team FVR.

Dopo aver richiamato, verbalmente, il sig. Cordovani già altre due volte (febbraio e maggio 2011) per problemi nella gestione della squadra agonistica laser sia per il mancato rispetto delle regole delle trasferte, sia per problemi di gestione della sicurezza, nostro malgrado nel giugno 2011 (dopo la trasferta di Arzachena), ci siamo trovati a doverlo richiamare per l'ennesima volta. Di fronte ad un'evidente serie di mancanze da parte di Cordovani, lo stesso si è dapprima andato a giustificare addossando le proprie colpe ad altri per poi esporre una serie di richieste da subito ritenute dalla Fraglia assolutamente inaccettabili.
Vista la posizione della Fraglia, che non poteva accettare le richieste di Cordovani e che lo stesso dichiarava che la non accettazione delle stesse equivaleva a sfiduciarlo in qualità di allenatore, la Fraglia ha deciso di non continuare la collaborazione sostituendolo, come fatto già più volte, con lo staff interno.
A questo punto la famiglia Zorzi inviava in data 20 giugno 2011 una e-mail al Presidente della Fraglia, al Direttore sportivo ed al direttore Tecnico nella quale motivava la scelta di far seguire personalmente da Cordovani la preparazione della figlia per il mondiale laser 4.7 per poi farla tornare a lavorare con la squadra della Fraglia.

La Fraglia prendeva atto di quanto scritto dalla famiglia decidendo di attendere il ritorno di Cecilia dall'avventura dei mondiali.

Ora con sommo stupore scopriamo anche, dal sito di Cordovani, che mentre la Fraglia lo pagava per allenare una squadra lui faceva nascere in parallelo il progetto che doveva portare Cecilia Zorzi a vincere il mondiale 4.7. e quindi capiamo che parte delle scelte contestategli erano in funzione di questo obiettivo e non in favore della squadra nel suo insieme come da noi voluto.

Deve essere chiaro che per la Fraglia alcuni principi sono inderogabili :
1. la sicurezza dei propri atleti, allenatori e staff,
2. gli allenatori non possono dimenticarsi che hanno a che fare con dei minorenni e ne hanno piena responsabilità,
3. un allenatore mentre allena una squadra non può comportarsi da personal trainer favorendo uno e penalizzando un altro,
4. la Fraglia investe nell'attività delle proprie squadre e premia i singoli.
Ci rammarica il comportamento tenuto dal Sig. Cordovani nei nostri confronti soprattutto perché racconta come vera una realtà ben diversa, rendendo personale ciò che non lo è, e continua a non voler capire quanto gli è stato più volte spiegato e motivato.
(Comunicato uifficiale FVR)

Commenti

Giuliano (non verificato)

E poi ci si domanda perché molti atleti abbandonano e perché i risultati olimpici non arrivano... Ma chiarire prima le legittime aspettative e gli obiettivi, talvolta differenti, di società e allenatori, no? Finisce che poi rischiano di farne le spese gli atleti, speriamo che questa piccola vicenda insegni qualcosa. Complimenti a Cecilia.