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24/05/2017 - 20:03

Acque agitate e valori dello yachting

YC Italiano: se
Croce non ci sta

Una raccolta di firme promossa dai fedelissimi dell'ex presidente per convocare un'assemblea straordinaria che (nel nome del "comportamento da yachtsman") revochi le cariche assegnate dal consiglio di presidenza, e lo faccia decadere. E' la "bomba" esplosa (persino sul Corriere della Sera) dopo il democratico cambio al vertice dello Yacht Club Italiano. Il nuovo presidente Nico Reggio: "Amareggiato, ma andiamo avanti sereni". E per dimostrarlo convoca per il 6 giugno una assemblea ordinaria

 

Si fa sempre più lunga e dolorosa, l'uscita di scena dell'ex presidente dello Yacht Club Italiano (e successivamente anche della Federvela italiana e mondiale) Carlo Emilio Croce. Nel passaggio elettivo di qualche mese fa è stata chiara la volontà dei soci di un cambiamento al vertice del circolo, e alla fine il nuovo consiglio di presidenza ha assegnato la carica a Nicolò Reggio. La prima reazione di Croce era stato l'abbandono del consiglio, insieme a un gruppo cospicuo ma minoritario di consiglieri, promettendo future battaglie. Poi il tempo sembrava aver portato consiglio, la struttura organizzative del club in piena stagione s'era assestata, e qualcuno ha creduto che potesse finire così, per il bene di tutti e in primo luogo del più antico sodalizio velico del Mediterraneo.

Invece no, evidentemente la rabbia covata ha avuto la meglio sui miti consigli, e - come riportato da un ampio articolo sul Corriere della Sera, a firma Erika Della Casa - è partita la raccolta di firme (ne occorrono 150) tra i soci con l'obiettivo di convocare una assemblea straordinaria capace addirittura di revocare le cariche e l'intero consiglio di presidenza. Praticamente come se le elezioni non fossero state fatte. Un percorso decisamente ardito, a quanto pare giustificato secondo il promotore della raccolta, Carlo de Thierry, perchè le modalità dell'avvicendamento alla guida dello YCI non rispecchierebbero un "comportamento da yachtsman", e chiedendo un "serissimo e pacato riesame assembleare". Come si possa immaginare la pacatezza nel clima avvelenato da questi ricorsi è difficile.

Dal canto suo Nico Reggio, il neo-presidente, sempre interpellato dal Corriere, si dice desolato: "Rispetto Croce, ha fatto cose straordinarie, gli era stata offerta la carica di presidente onorario e avrebbe fatto il Commodoro... Dopo vent'anni c'era voglia di cambiamento, è normale, e invece viene interpretata come lesa maestà." Lo stesso Reggio è passato al contrattacco, convocando per il 6 giugno una assemblea ordinaria, e sta comunque lavorando alacremente, tra l'altro si avvicina la data della Giraglia, la regata-clou della stagione YCI.

Commenti

PAOLO (non verificato)

I veri yachtsman sanno vincere ,ma anche perdere; qui non si è saputa fare ne una cosa ne l'altra. Dopo la brutta figura a livello internazionale con la classe Laser, ora tocca al glorioso YCI. Forza Nico. Paolo

Alberto (non verificato)

Agli Yachtsman non piacciono e non interessano i giochi dei tombamenti e di chi ne ha interesse e lavora sottoterra come i serpenti, e non piacciono neanche i Soci che le barche le conoscono solo perché le vedono ormeggiate ma non ci sono mai saliti: dedichino il loro tempo libero a qualche altra attività. Forza nessuno! E lei mi stupisce, agli Yachtsman piace la barca, il rumore del mare, il silenzio e l'understatement che questa nuova Direzione e chi la incita non sa neanche cosa sia. Diffondendo notizie come queste e lasciando che io e lei possiamo commentarle. E si vergogni chi non sostiene e condivide questi valori.