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07/02/2016 - 19:55

Modi di raccontare la bellezza della vela cercasi...

World Sailing TV
Ma dov'è lo Show?

Esordio per la nuova serie tv e webtv della federazione internazionale della vela, con The World Sailing TV Show. WS ha da tempo annunciato un team di produzione televisiva, un giornalista nautico dedicato a dirigere lo show, un programma ambizioso di visibilità su network in vari continenti, e un budget sontuoso. La prima puntata delude le aspettative, aspettiamo gli sviluppi... GUARDA QUI LA PUNTATA IN VIDEO


di Fabio Colivicchi


Non sembrano aver inventato niente di nuovo alla World Sailing, con il nuovo show televisivo, annunciato pomposamente qualche settimana fa insieme al programma di produzioni video. Il team tutto britannico non ha confezionato un prodotto degno del nome "The World Sailing Show", ma una modesta e normale puntata di una serie dedicata agli eventi velici, con tempi e scarsezza di approfondimenti tipici delle tv generaliste. 

La vela paga da molti anni un equivoco nella gestione della sua comunicazione: manca un progetto chiaro, che identificho quello che viene chiamato il target, l'obiettivo della comunicazione. Vogliamo parlare di vela ai "velisti", ovvero al mondo più o meno vasto di chi la vela come spoirt e disciplina la conosce, la frequenta, la pratica, oppure vogliamo rivolgerci a un pubblico più generale, anche a digiuno di vela, ma tuttavia ad essa in qualche modo interessato?

Sono due comunicazioni diverse, con linguaggi, cadenze, livelli, contenuti ben diversi: quello autoreferenziale rivolto agli adepti, ai "velisti", che parla la loro lingua da iniziati. E quello, più globale, più stereotipato, per forza di cose più superficiale, rivolto a tutti.

il problema non sta nella prima comunicazione: ci sono tanti media specializzati che parlano ai velisti. Il problema vero, quello da affrontare una volta per tutte perchè in ballo c'è la sopravvivenza della vela nella corsa con gli altri sport e stili di vita, sta nel come confezionare la seconda comunicazione, quella generalista. Qui sta un secondo equivovo, stavolta nevralgico: nel comunicare al grande pubblico che messaggi vogliamo veicolare, quale vela vogliamo presentare, giacchè come ben sappiano ne esistono tante (forse troppe)?

Gli sport da anni si contendono il pubblico televisivo, e quindi il proprio bacino, le risorse, e per farlo hanno spesso accettato di cambiare: lo hanno fatto in tanti, cambiando regole, orari, durata, per migliorare la fruibilità tv. La vela in questo senso ha fatto tantissimo, decisamente troppo anche per la rapidità dei mutamenti. I percorsi di regata dalle lunghe boline si sono ridotti a mezzora o poco più, è stata introdotta la Medal Race davanti a tribune a terra, incuranti del vento irregolare di certi campi di regata, la Coppa America è passata ai catamarani volanti, ancora alle Olimpiadi si sono mandate in soffitta le ultime classi a chiglia e c'è una flotta di classi leggere, acrobatiche, giovanissime.

I cambiamenti per un verso funzionano: televisivamente, pur con tutte le difficoltà legate agli elementi naturali, la Vela ha vinto per due edizioni consecutive (Pechino 2008 e Londra 2012) il premio come migliore produzione televisiva olimpica. Noi che l'amiamo, vorremmo che fosse evidente la bellezza dello sport della vela, e anche la sua superitità estetica. A volte ci si riesce a volte meno. Le due comunicazioni - ai velisti e ai non velisti - eistono sempre, con le loro differenze di linguaggio e di target.

Eppure, alla fine, le due strade convergono: perchè il popolo dei velisti si assottiglierà sempre di più e finirà per scomparire, se non ci saranno nuovi appassionati, nuove leve, nuove generazioni di appassionati che diventeranno a loro volta "velisti". Quindi chi si occupa di comunicazione della vela, e insieme di promozione, deve pensare con chiarezza e progettare strumenti che vadano in questa direzione: mostrare tutte le facce belle della vela (è facilissimo, mare, onde, vento), con prodotti ben confezionati ed emozionanti, usando le possibilità che offre oggi la tecnologia.

La prima puntata di The World Sailing Show non raggiunge questi obiettivi. Ma è pur sempre una prima puntata, quindi c'è tempo per riposizionarsi, bisogna capire come funzionerà la distribuzione della rubrica nelle tv di quasi tutti i continenti. Ci torneremo al più presto.


LA PRIMA PUNTATA DI THE WORLD SAILING SHOW

Commenti

ENRICO Z (non verificato)

Ciao Fabio, si - può - fare! ..... come diceva il nostro amico Frankenstein Junior!! i mostri ma questa volta intesi come cose mastodontiche e speciali emozioni si possono fare.. ma non così!! Come dici tu si deve agire sui giovani e parlare il loro linguaggio! Per fare questo non occorre essere giovani ma essere come loro si!... Liberi, liberi di scegliere, liberi di esprimersi, liberi di osare... Un abbraccio Fabio! Grazie per il lavoro che fai. Enrico