Storia | Regata > Vela Oceanica
25/01/2011 - 16:50
"Vogliamo la Global Race!"
Appena rientrati dopo il naufragio, Miceli e Picciolini intervistati in esclusiva negli studi di Saily.it
I NAUFRAGHI A ROMA
Matteo Miceli e Tullio Picciolini sono a Roma. L'avventura di Biondina Nera, il catamarano di soli 6 metri con il quale hanno tentato di riprendersi il record di traversata atlantica da Dakar a Guadalupa, è finita con un naufragio e un salvataggio in pieno oceano da parte di una nave. Un'avventura affrontata con grande impegno e serietà, come le stesse operazioni di salvataggio hanno dimostrato. Il record è sfumato per la scuffia con disalberamento, eventualità sempre possibile in una impresa del genere. Quattro giorni prima, Biondina Nera aveva subito una scuffia analoga, ma senza rompere l'albero, e le operazioni di raddrizzamento hanno avuto successo. Ma il secondo ribaltamento, con l'albero rotto, è stato fatale. Una nave ha recuperato i naufraghi e li ha poi lasciati alle Azzorre, da dove Matteo e Tullio sono tornati in Italia.
INTERVISTA NEGLI STUDI DI SAILY.IT
Oggi Matteo Miceli e Tullio Picciolini sono stati ospiti della redazione di Saily.it dove hanno registrato un'intervista in studio nella quale raccontano i dettagli dei sei giorni in Atlantico e del salvataggio in pieno oceano. L'intervista è stata l'occasione per i due navigatori romani per lanciare l'idea della prossima sfida: partecipare alla prossima edizione della Global Ocean Race, il giro del mondo in coppia in cinque tappe, riservato ai Class 40. La barca c'è già: il nuovo EstEco varato a inizio dicembre a Fiumicino, progettato e preparato per il progetto del giro del mondo in solitario da Roma a Roma, che Matteo vuole tentare nel 2012 con finalità scientifiche e ambientali (la barca è a impatto zero).
LA GLOBAL OCEAN RACE 2011-2012: OBIETTIVO POSSIBILE
La GOR 2011-2012 partirà da Maiorca il 25 settembre di quest'anno: la prima tappa sarà a Cape Town, la seconda sosta a Wellington, capitale della Nuova Zelanda, la terza a Punta del Este in Uruguay, la quarta a Charleston (in South Carolina, USA) e la quinta con il ritorno a Maiorca. Sono già pre-iscritte ben 19 barche, tra le quali anche Unicredit dell'italiano Marco Nannini reduce dalla Route du Rhum. "Sarebbe fantastico, questa regata è decisamente alla nostra portata, sia per la barca competitiva, la più nuova della flotta, sia per il tempo a disposizione per la preparazione dell'equipaggio - afferma Miceli - Naturalmente il problema principale sta nel trovare lo sponsor. Lanciamo un appello in tal senso anche dal sito di Saily.it".
Perché no? In fondo al via della GOR mancano ancora - mentre scriviamo - 242 giorni. E la prospettiva di avere altri due navigatori italiani da seguire e per i quali fare il tifo durante il giro del mondo in coppia, è senz'altro da perseguire. Anche perché Matteo Miceli e Tullio Picciolini, come si può vedere anche dall'intervista realizzata da Massimo de Angelis negli studi di Saily.it, sono tutt'altro che due naufraghi scampati a un pericolo serio nel bel mezzo dell'Atlantico. Sono solo dispiaciuti per aver dovuto abbandonare la loro Biondina Nera, e un po' arrabbiati. Una rabbia che possono togliersi solo tornando in mare, al più presto. La Global Ocean Race è l'obiettivo più vicino...
I NAUFRAGHI A ROMA
Matteo Miceli e Tullio Picciolini sono a Roma. L'avventura di Biondina Nera, il catamarano di soli 6 metri con il quale hanno tentato di riprendersi il record di traversata atlantica da Dakar a Guadalupa, è finita con un naufragio e un salvataggio in pieno oceano da parte di una nave. Un'avventura affrontata con grande impegno e serietà, come le stesse operazioni di salvataggio hanno dimostrato. Il record è sfumato per la scuffia con disalberamento, eventualità sempre possibile in una impresa del genere. Quattro giorni prima, Biondina Nera aveva subito una scuffia analoga, ma senza rompere l'albero, e le operazioni di raddrizzamento hanno avuto successo. Ma il secondo ribaltamento, con l'albero rotto, è stato fatale. Una nave ha recuperato i naufraghi e li ha poi lasciati alle Azzorre, da dove Matteo e Tullio sono tornati in Italia.
INTERVISTA NEGLI STUDI DI SAILY.IT
Oggi Matteo Miceli e Tullio Picciolini sono stati ospiti della redazione di Saily.it dove hanno registrato un'intervista in studio nella quale raccontano i dettagli dei sei giorni in Atlantico e del salvataggio in pieno oceano. L'intervista è stata l'occasione per i due navigatori romani per lanciare l'idea della prossima sfida: partecipare alla prossima edizione della Global Ocean Race, il giro del mondo in coppia in cinque tappe, riservato ai Class 40. La barca c'è già: il nuovo EstEco varato a inizio dicembre a Fiumicino, progettato e preparato per il progetto del giro del mondo in solitario da Roma a Roma, che Matteo vuole tentare nel 2012 con finalità scientifiche e ambientali (la barca è a impatto zero).
LA GLOBAL OCEAN RACE 2011-2012: OBIETTIVO POSSIBILE
La GOR 2011-2012 partirà da Maiorca il 25 settembre di quest'anno: la prima tappa sarà a Cape Town, la seconda sosta a Wellington, capitale della Nuova Zelanda, la terza a Punta del Este in Uruguay, la quarta a Charleston (in South Carolina, USA) e la quinta con il ritorno a Maiorca. Sono già pre-iscritte ben 19 barche, tra le quali anche Unicredit dell'italiano Marco Nannini reduce dalla Route du Rhum. "Sarebbe fantastico, questa regata è decisamente alla nostra portata, sia per la barca competitiva, la più nuova della flotta, sia per il tempo a disposizione per la preparazione dell'equipaggio - afferma Miceli - Naturalmente il problema principale sta nel trovare lo sponsor. Lanciamo un appello in tal senso anche dal sito di Saily.it".
Perché no? In fondo al via della GOR mancano ancora - mentre scriviamo - 242 giorni. E la prospettiva di avere altri due navigatori italiani da seguire e per i quali fare il tifo durante il giro del mondo in coppia, è senz'altro da perseguire. Anche perché Matteo Miceli e Tullio Picciolini, come si può vedere anche dall'intervista realizzata da Massimo de Angelis negli studi di Saily.it, sono tutt'altro che due naufraghi scampati a un pericolo serio nel bel mezzo dell'Atlantico. Sono solo dispiaciuti per aver dovuto abbandonare la loro Biondina Nera, e un po' arrabbiati. Una rabbia che possono togliersi solo tornando in mare, al più presto. La Global Ocean Race è l'obiettivo più vicino...
luca zoccoli (non verificato)