C'è chi ci riesce
C'è chi ci riesce
Vivo in barca
con 500 euro
con 500 euro
Una coppia dalla vita normale: tanto lavoro e tanto stress. Fino al giorno della svolta, arrivata con la passione per la vela. Giampaolo Gentili racconta la sua avventura: dal 2010 naviga nell'Egeo insieme alla moglie. Consigli pratici e di vita vissuta, con poco e al meglio
Ne sentite tante, alcune vere altre presunte. Questa è anche scritta in un libro edito da Nutrimenti Mare. Giampaolo Gentili la racconta semplicemente come se fosse la cosa più naturale del mondo. Cambiare vita e vivere in barca, con solo 500 euro al mese. E se fosse vero?
Cambiare vita, si può. Allontanarsi dalla città, dalla routine, da un lavoro che non soddisfa più. E vivere in barca, imparando a navigare, perfino se fino al momento della decisione, siete saliti al massimo su un traghetto. Ma calma, non è per tutti. E' necessario essere giovani (magari solo relativamente), in buona salute e disporre di una somma, anche modesta, per procurarsi un'imbarcazione e renderla abitabile. Soprattutto, però, ci vogliono determinazione, una buona dose di entusiasmo e costanza e passione per la natura, per l'avventura e per l'imprevisto. In cambio si conquista la vita all'aria aperta, sul mare. E la libertà, con i tempi scanditi dalla meteorologia e la vita sociale nutrita da incontri sempre nuovi nelle baie e nei porti. E, sorpresa, chi ce l'ha fatta, giura che per vivere in paradiso, possono essere sufficienti 500 euro al mese. A patto, però, di essere una coppia, il che si rivela se non indispensabile, almeno un vantaggio garantito per solcare i mari, badare più agevolmente alla vita di bordo e trascorrere il tempo in affettuosa compagnia.
A raccontare come si può cambiare vita è chi l'esperienza l'ha fatta e ne è soddisfatto tanto da non pensare neanche a tornare indietro: Giampaolo Gentili, 41 anni, che dal 2010 vive con sua moglie Basak a bordo di Yakamoz e che , da allora, naviga nel mar Egeo. Si può fare, come vivere una vita da sogno con 500 euro al mese, recita il titolo del suo libro, un reportage completo su come cambiare la propria esistenza e, insieme, una summa di consigli sul modo di farcela con pochi soldi. Come risparmiare sull'acquisto della barca, come attrezzarla con il self made e infine, conti alla mano, come riuscire a vivere a zonzo per il mondo con poche centinaia di euro. Un racconto completo, dettaglio per dettaglio: dalla manutenzione, agli ormeggi; dal cibo allo svago.
Gestivano insieme un'avviata impresa commerciale Basak e Giampaolo, guadagnavano bene e lavoravano tanto. Niente figli e molto stress. Un giorno, qualche anno fa, scoprono quasi per caso la barca a vela. Cominciano a navigare, imparano. Ma è quando scatta in loro la voglia di realizzare il sogno e cambiare vita, che si mette in moto la molla che trasforma la loro esistenza. Liquidano la loro azienda, girano in lungo e in largo alla ricerca della barca più adatta alle loro esigenze e, infine, la trovano. La acquistano e la battezzano Yakamoz, in omaggio alle origini turche di Basak, un mome che, nella sua lingua, vuol dire "riflesso della luna sul mare". Intanto hanno seguito corsi e accumulato esperienze. E, finalmente, nel 2010 la barca può salpare....
Un libro positivo e divertente, quello scritto da Giampaolo Gentili che ormai, grazie alla sua vita nomade per mare, riesce a coltivare anche la sua passione per la fotografia artistica. Un manuale che è quasi un romanzo autobiografico, corredato da indicazioni precise sul budget necessario e sul come coniugare desideri e difficoltà. Insomma, certo si può fare ma... danaro a parte, oltre alla salute e alla determinazione, è necessaria tanta audacia. Forse, alla prova dei fatti, merce rara, Comunque, intanto, buona lettura!
Lasciare tutto e partire, il sogno di tanti ma che pochi riescono a realizzare. Quanto è davvero praticabile?
"Basta volerlo. So che fare un'affermazione del genere può sembrare presuntuoso, ma è la verità. La vita a volte sembra metterci in condizioni di non poter mollare tutto per cercare la propria strada, la propria realizzazione, la libertà, se vogliamo chiamarla così. Nella nostra esistenza quotidiana ci sono responsabilità, legami, questioni pratiche, cose di cui sembra impossibile liberarsi. È questo lo scoglio più difficile da superare, quello per cui sono necessari sacrifici che spesso partono da lontano. Affrancarsi dalla vita "normale" è una battaglia da mettere in pratica prima con se stessi, poi con la società. Per decidere, finalmente, che avere una casa, lavorare, possedere cose, tutto questo non serve. Che si può vivere meglio senza. C'è chi pensa - e molti messaggi che ho ricevuto dopo la pubblicazione del libro me lo confermano - che il problema sia soprattutto economico, ma non è così! Vivere fuori dalle regole della società costa molto meno! È sufficiente avere una cifra di partenza (si può vendere casa, o cedere un'attività commerciale, come abbiamo fatto noi, oppure usare dei soldi messi da parte) e saper mantenersi quotidianamente. Noi abbiamo cominciato con una piccola casa in affitto, che ci dava i famosi 500 euro al mese, il budget di cui parlo nel libro. Dallo scorso novembre, però, la casa è sfitta. Mia moglie fa qualche traduzione, io espongo le mie fotografie artistiche nelle mostre, ci basta poco. Insomma, bisogna avere fiducia nei propri mezzi e capacità di cavarsela. In cambio, libertà assoluta, niente più lavoro né obblighi sociali, esperienze di viaggio, conoscenze indimenticabili, panorami mozzafiato. Insomma, il paradiso è là, basta volerlo".
Voi riuscite a vivere in barca con soltanto 500 euro al mese. I conti in poche righe...
"Nel libro elenco dettagliatamente tutti i costi, sulla base dell'esperienza vissuta da noi negli ultimi due anni. Riassumendo, le spese annuali di manutenzione di Yakamoz, la nostra barca, ammontano a poco meno di 3800 euro, di cui 2680 di ordinaria manutenzione (tagliando, rimessaggio e simili) e 1098 di manutenzione straordinaria (sartiame, verniciatura e tutte quelle evenienze che non hanno cadenza annuale). In totale, su base mensile, fanno circa 315 euro. Aggiungendo le spese per assicurazione e permessi vari, si raggiunge una cifra di circa 323 euro al mese. Per quanto riguarda le spese vive, ossia il cibo, i costi per gli spostamenti e qualche vizio di tanto in tanto, la spesa mensile è di 341 euro. Quest'ultima cifra, più del totale, è particolarmente importante. Infatti, noi abbiamo scelto di vivere in barca, ma la realizzazione della propria libertà non passa per un mezzo più che per un altro. Mettiamo di possedere una roulotte, o di poterla acquistare con poco: la parcheggiamo in una bella posizione, vicino a una spiaggia, in un bel luogo romantico. Spostarsi e andare in giro alla scoperta del mondo lo si può fare a basso budget, sul modello del "couch surfing". Questo è tutto quello che occorre a due persone per vivere senza farsi mancare nulla, o almeno nulla di realmente necessario. Il senso del messaggio che ho voluto dare con il libro è proprio questo: vivere al di fuori di una società che inquadra e opprime gli individui si può fare, e non costa molto".
Consigli pratici a parte, qual è la molla che rende possibile una scelta tanto radicale?
"In genere si arriva a un punto di rottura, un momento in cui si analizza con lucidità la propria esistenza quotidiana e la si confronta con il vero senso della vita. Ti guardi dentro, ti chiedi chi vuoi essere, cosa vuoi fare, quale vuoi che sia il tuo futuro, se è davvero importante continuare a subire orari e stress, a pianificare ogni cosa. A quel punto si dà un nuovo ordine alla scala dei valori e tutto, come per magia, cambia. Certo, è una molla che deve scattare, non c'è una ricetta specifica. Nel nostro caso è successo una decina d'anni fa. Eravamo sposati da quattro anni, avevamo la classica vita simile a tante: casa, lavoro, vacanze. Avevamo cercato di investire su alcune attività commerciali, con tanti sacrifici e rischi, nella speranza un giorno di poter delegare il lavoro a dei validi dipendenti e dedicarci alla nostra passione, viaggiare, con i frutti del business avviato. A un certo punto, però, ci siamo accorti di esserci messi dentro un vicolo cieco. I soldi, onestamente, si possono anche fare, ma solo lavorando fino all'età pensionabile, come sempre, come tutti. E a noi non andava bene. Avevamo già maturato l'esigenza di vivere il presente, di non sprecare la nostra giovinezza. È stato lì che abbiamo scoperto la vela, che è diventato il nostro mezzo liberatore, il destriero bianco su cui poter realizzare una vita diversa e avventurosa. Così è nato tutto".
Giampaolo Gentili
Si può fare
Nutrimenti
Pag 168, euro 16
Ne sentite tante, alcune vere altre presunte. Questa è anche scritta in un libro edito da Nutrimenti Mare. Giampaolo Gentili la racconta semplicemente come se fosse la cosa più naturale del mondo. Cambiare vita e vivere in barca, con solo 500 euro al mese. E se fosse vero?
Cambiare vita, si può. Allontanarsi dalla città, dalla routine, da un lavoro che non soddisfa più. E vivere in barca, imparando a navigare, perfino se fino al momento della decisione, siete saliti al massimo su un traghetto. Ma calma, non è per tutti. E' necessario essere giovani (magari solo relativamente), in buona salute e disporre di una somma, anche modesta, per procurarsi un'imbarcazione e renderla abitabile. Soprattutto, però, ci vogliono determinazione, una buona dose di entusiasmo e costanza e passione per la natura, per l'avventura e per l'imprevisto. In cambio si conquista la vita all'aria aperta, sul mare. E la libertà, con i tempi scanditi dalla meteorologia e la vita sociale nutrita da incontri sempre nuovi nelle baie e nei porti. E, sorpresa, chi ce l'ha fatta, giura che per vivere in paradiso, possono essere sufficienti 500 euro al mese. A patto, però, di essere una coppia, il che si rivela se non indispensabile, almeno un vantaggio garantito per solcare i mari, badare più agevolmente alla vita di bordo e trascorrere il tempo in affettuosa compagnia.
A raccontare come si può cambiare vita è chi l'esperienza l'ha fatta e ne è soddisfatto tanto da non pensare neanche a tornare indietro: Giampaolo Gentili, 41 anni, che dal 2010 vive con sua moglie Basak a bordo di Yakamoz e che , da allora, naviga nel mar Egeo. Si può fare, come vivere una vita da sogno con 500 euro al mese, recita il titolo del suo libro, un reportage completo su come cambiare la propria esistenza e, insieme, una summa di consigli sul modo di farcela con pochi soldi. Come risparmiare sull'acquisto della barca, come attrezzarla con il self made e infine, conti alla mano, come riuscire a vivere a zonzo per il mondo con poche centinaia di euro. Un racconto completo, dettaglio per dettaglio: dalla manutenzione, agli ormeggi; dal cibo allo svago.
Gestivano insieme un'avviata impresa commerciale Basak e Giampaolo, guadagnavano bene e lavoravano tanto. Niente figli e molto stress. Un giorno, qualche anno fa, scoprono quasi per caso la barca a vela. Cominciano a navigare, imparano. Ma è quando scatta in loro la voglia di realizzare il sogno e cambiare vita, che si mette in moto la molla che trasforma la loro esistenza. Liquidano la loro azienda, girano in lungo e in largo alla ricerca della barca più adatta alle loro esigenze e, infine, la trovano. La acquistano e la battezzano Yakamoz, in omaggio alle origini turche di Basak, un mome che, nella sua lingua, vuol dire "riflesso della luna sul mare". Intanto hanno seguito corsi e accumulato esperienze. E, finalmente, nel 2010 la barca può salpare....
Un libro positivo e divertente, quello scritto da Giampaolo Gentili che ormai, grazie alla sua vita nomade per mare, riesce a coltivare anche la sua passione per la fotografia artistica. Un manuale che è quasi un romanzo autobiografico, corredato da indicazioni precise sul budget necessario e sul come coniugare desideri e difficoltà. Insomma, certo si può fare ma... danaro a parte, oltre alla salute e alla determinazione, è necessaria tanta audacia. Forse, alla prova dei fatti, merce rara, Comunque, intanto, buona lettura!
Lasciare tutto e partire, il sogno di tanti ma che pochi riescono a realizzare. Quanto è davvero praticabile?
"Basta volerlo. So che fare un'affermazione del genere può sembrare presuntuoso, ma è la verità. La vita a volte sembra metterci in condizioni di non poter mollare tutto per cercare la propria strada, la propria realizzazione, la libertà, se vogliamo chiamarla così. Nella nostra esistenza quotidiana ci sono responsabilità, legami, questioni pratiche, cose di cui sembra impossibile liberarsi. È questo lo scoglio più difficile da superare, quello per cui sono necessari sacrifici che spesso partono da lontano. Affrancarsi dalla vita "normale" è una battaglia da mettere in pratica prima con se stessi, poi con la società. Per decidere, finalmente, che avere una casa, lavorare, possedere cose, tutto questo non serve. Che si può vivere meglio senza. C'è chi pensa - e molti messaggi che ho ricevuto dopo la pubblicazione del libro me lo confermano - che il problema sia soprattutto economico, ma non è così! Vivere fuori dalle regole della società costa molto meno! È sufficiente avere una cifra di partenza (si può vendere casa, o cedere un'attività commerciale, come abbiamo fatto noi, oppure usare dei soldi messi da parte) e saper mantenersi quotidianamente. Noi abbiamo cominciato con una piccola casa in affitto, che ci dava i famosi 500 euro al mese, il budget di cui parlo nel libro. Dallo scorso novembre, però, la casa è sfitta. Mia moglie fa qualche traduzione, io espongo le mie fotografie artistiche nelle mostre, ci basta poco. Insomma, bisogna avere fiducia nei propri mezzi e capacità di cavarsela. In cambio, libertà assoluta, niente più lavoro né obblighi sociali, esperienze di viaggio, conoscenze indimenticabili, panorami mozzafiato. Insomma, il paradiso è là, basta volerlo".
Voi riuscite a vivere in barca con soltanto 500 euro al mese. I conti in poche righe...
"Nel libro elenco dettagliatamente tutti i costi, sulla base dell'esperienza vissuta da noi negli ultimi due anni. Riassumendo, le spese annuali di manutenzione di Yakamoz, la nostra barca, ammontano a poco meno di 3800 euro, di cui 2680 di ordinaria manutenzione (tagliando, rimessaggio e simili) e 1098 di manutenzione straordinaria (sartiame, verniciatura e tutte quelle evenienze che non hanno cadenza annuale). In totale, su base mensile, fanno circa 315 euro. Aggiungendo le spese per assicurazione e permessi vari, si raggiunge una cifra di circa 323 euro al mese. Per quanto riguarda le spese vive, ossia il cibo, i costi per gli spostamenti e qualche vizio di tanto in tanto, la spesa mensile è di 341 euro. Quest'ultima cifra, più del totale, è particolarmente importante. Infatti, noi abbiamo scelto di vivere in barca, ma la realizzazione della propria libertà non passa per un mezzo più che per un altro. Mettiamo di possedere una roulotte, o di poterla acquistare con poco: la parcheggiamo in una bella posizione, vicino a una spiaggia, in un bel luogo romantico. Spostarsi e andare in giro alla scoperta del mondo lo si può fare a basso budget, sul modello del "couch surfing". Questo è tutto quello che occorre a due persone per vivere senza farsi mancare nulla, o almeno nulla di realmente necessario. Il senso del messaggio che ho voluto dare con il libro è proprio questo: vivere al di fuori di una società che inquadra e opprime gli individui si può fare, e non costa molto".
Consigli pratici a parte, qual è la molla che rende possibile una scelta tanto radicale?
"In genere si arriva a un punto di rottura, un momento in cui si analizza con lucidità la propria esistenza quotidiana e la si confronta con il vero senso della vita. Ti guardi dentro, ti chiedi chi vuoi essere, cosa vuoi fare, quale vuoi che sia il tuo futuro, se è davvero importante continuare a subire orari e stress, a pianificare ogni cosa. A quel punto si dà un nuovo ordine alla scala dei valori e tutto, come per magia, cambia. Certo, è una molla che deve scattare, non c'è una ricetta specifica. Nel nostro caso è successo una decina d'anni fa. Eravamo sposati da quattro anni, avevamo la classica vita simile a tante: casa, lavoro, vacanze. Avevamo cercato di investire su alcune attività commerciali, con tanti sacrifici e rischi, nella speranza un giorno di poter delegare il lavoro a dei validi dipendenti e dedicarci alla nostra passione, viaggiare, con i frutti del business avviato. A un certo punto, però, ci siamo accorti di esserci messi dentro un vicolo cieco. I soldi, onestamente, si possono anche fare, ma solo lavorando fino all'età pensionabile, come sempre, come tutti. E a noi non andava bene. Avevamo già maturato l'esigenza di vivere il presente, di non sprecare la nostra giovinezza. È stato lì che abbiamo scoperto la vela, che è diventato il nostro mezzo liberatore, il destriero bianco su cui poter realizzare una vita diversa e avventurosa. Così è nato tutto".
Giampaolo Gentili
Si può fare
Nutrimenti
Pag 168, euro 16
Rob (non verificato)
Alessandro (non verificato)