Che ne dite?
Uomo a mare: c'è
l'AIS personale
Si parla tanto di sicurezza, si parla (spesso quando è ormai troppo tardi) di sistemi di tracciamento, localizzazione, soccorso, sia della barca che dei singoli velisti. Dal RORC arriva questo strumento: un AIS personale. Utile e forse indispensabile
Il giro del mondo è finito ma c'è la stagione delle grandi regate offshore ancora in corso, in Italia e fuori. In Gran Bretagna, dove se ne intendono di vela d'altomare, aspettano la Volvo Round Ireland Race, la Sevenstar Round Britain and Ireland Race, per non citare in Mediterraneo la Rolex Middle Sea Race...
Qualcuni ha studiato bene le Offshore Special Regulations di World Sailing 2018-2019 e ha trovato alcune regolette nuove in tema di sicurezza. Una delle novità riguarda l'obbligo per ciascun membro dell'equipaggio di essere dotato di un personal AIS per il soccorso di uomo a mare, nelle regate classificate di Categoria 2.
Un esempio? L'apparecchio ME MOB1 venduto in UK da Ocean Safety è studiato apposta per questa esigenza. Integra un AIS e un DSC e può essere sistemato facilmente sul giubetto salvagente, oppure tenuto in tasca, o ancora negli appositi contenitori previsti per l'eventualità di un evento "uomo in mare".
Il MOB1 si accende automaticamente e prevede due metodi di comunicazione della localizzazione dell'uomo a mare, oltre a essere dotato di luce stroboscopica. Prima allerta i DSC riceventi che sono più vicini all'area dell'incidente, poi allarga ai target AIS che appaiono sul plotter, e fornisce con accuratezza rotta e distanza dal luogo dove si trova la persona da recuperare.
World Sailing/RORC Special Regulations: www.rorc.org/racing/race-documents
Giuseppe Accardi (non verificato)