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19/02/2012 - 22:22
Ricordo di Gabrio de Szombathely. Esequie sabato 25 alle 11 a Trieste
Ricordo di Gabrio de Szombathely. Esequie sabato 25 alle 11 a Trieste
Una vita per mare da gentiluomo
Commodoro dello Yacht Club Adriaco e membro del Comitato d'Onore della FIV. Se ne va con lui un pezzo della storia della vela italiana e internazionale, nonché della vita sportiva e culturale di Trieste. Sulla tolda di una stagione lunghissima, sempre capace di evolversi
ULTIM'ORA
Il funerale di Gabrio de Szombathely si svolgerà sabato 25 alle ore 11, presso il Cimitero di S. Anna.
Gabrio de Szombathely è nato in terra di confine e s'è inteso subito con il mare, quel mare che trovava ovunque intorno, ispirazione e tramite per una vita oltre tutti i possibili confini. Una vita lunga e piena, degnamente ricambiata da un uomo straordinario. Gabrio de Szombathely, commodoro dello Yacht Club Adriaco, membro del Comitato d'Onore della Federazione Italiana Vela, ci ha lasciati in una domenica di vele nel golfo, alla bella età di 94 anni, superlativamente spesi in gran parte "per" mare.
Avvocato e magistrato, giurista per vocazione, amante del mare e della vela, marinaio capace e gioioso, è stato attratto dal mondo dello sport e ha contribuito molto alla crescita culturale della vela italiana, anche per le molteplici esperienze in tutto il mondo da Giudice Internazionale. L'ultimo libro che ha scritto il prolifico Gabrio de Szombathely, senza editore e per gli amici, si intitola "Andar per mare" e lui stesso spiegava così perché l'aveva scritto: "Giunto a un'età in cui in mare non mi è più dato andarci, mi accontento di ricordare sulla carta le diverse onde che ebbi la sorte di percorrere durante una vita".
Dal piccolo cutter "Formidabile" nel 1919, alle vacanze a Parenzo nelle quali si programmavano le giornate in funzione del mare e dei venti, al "Tabù", una delle prime Yole Adriatica: il bambino Gabrio de Szombathely senza quasi accorgersene è già tutt'uno con l'acqua salata, le vele di cotone spesso in guerra con la Bora, i piccoli scafi di legno e quel loro traballare sulle onde. Quando si dice il destino.
L'educazione gli studi e lo "onde della vita" portano Gabrio de Szombathely sempre "per" mare. Le avventure, le amicizie più profonde, le esperienze più belle hanno a che fare con quell'elemento. Nel libro i racconti delle crociere in Adriatico sono gioielli di cultura e saggezza marinare. Lo Yacht Club Adriaco, già culla dello yachting, diventa anche una seconda casa per Gabrio. Ne diventa dirigente, fa valere subito i suoi modi, la sua intelligenza, il suo equilibrio. Qualità che non passano inosservate a un grande dirigente come Bruno Pangrazi che offre a Gabrio de Szombethely l'occasione di far parte di uno dei Comitati di Regata (quello della classe Finn) alle regate di Napoli per le Olimpiadi di Roma 1960.
E' l'inizio di una "carriera" luminosissima, che passerà la storia dello sport velico come un "Raggio di Sole", il nome di una barca da crociera assai cara a Gabrio. Velista, dirigente, Giudice di regata sempre più internazionale, è stato sulla tolda di una stagione lunghissima, ha seguito le epoche evolversi e si è evoluto con esse, e in questo sta la sua grandezza. Non a caso da molti anni membro del Comitato d'Onore della FIV: in quell'onore c'è anche il ringraziamento per ciò che è stato.
IL COMUNICATO DELLO YACHT CLUB ADRIACO
Con lui se ne va non solo un pezzo della storia del Club ma della vela italiana e internazionale, nonché di una parte della vita culturale di Trieste.
Gabrio de Szombathely ha incominciato a praticare le vela negli anni venti a Parenzo, ed è stato socio del Club dal 1950. Ha ricoperto prestigiosi incarichi nell'ambito della Federazione Italiana della Vela. Dal 1961 ha fatto parte della Giuria d'Appello della FIV, divenendone presidente dal 1981 per più di 20 anni. E' stato membro del Comitato d'Onore della Federazione Italiana della Vela dal 1994 e giudice internazionale in una cinquantina di campionati mondiali ed europei, oltre che in innumerevoli regate internazionali. Per i suoi meriti è stato insignito della Stella d'oro del CONI al Merito Sportivo.
Gabrio de Szombathely è stato anche prolifico autore di libri, dedicati non solo al mondo della vela, ma anche alla città di Trieste. Negli anni Settanta, assieme a Bruno Bianchi, ha realizzato il "Regolamento di Regata commentato ed illustrato", poi tradotto anche in lingua inglese e distribuito e letto in tutto il mondo. Nel 1994 ha scritto "Itinerario di 2000 anni nella storia di Trieste", nel 2000 "A Trieste sotto 7 bandiere", nel 2003 ha seguito per il Club la realizzazione del libro del centenario. Del 2008 l'ultima fatica, con "Andar per mare", presentata all'Adriaco assieme all'amico Cino Ricci, vero e proprio diario di una vita dedicata alla vela, che rievoca spesso con ironia e acuto senso critico storie e personaggi che hanno fatto grande la nautica.
«Gabrio non è stato insignito a caso del ruolo di commodoro del Club» sono le parole del Presidente dell'Adriaco Nicolò de Manzini «Fa parte di quella generazione di gentiluomini del mare che hanno fatto grande il nostro sodalizio e al cui esempio abbiamo sempre voluto ispirarci. Uomini che hanno unito spirito sportivo, curiosità culturale, piacere di navigare e un profondo rispetto per le regole. Sono a persone come Gabrio - che ha operato con impegno e rigore in mondo velico ancora dilettantistico - che i nostri atleti e i nostri Soci guardano con orgoglio».
Il Presidente, il Consiglio Direttivo e tutti i Soci dello Yacht Club Adriaco si stringono a Licia, moglie e compagna di mille avventure dell'indimenticato commodoro Gabrio de Szombathely.
Un cordoglio e un abbraccio al quale si unisce anche la redazione di Saily.it. Ciao grande Gabrio.
ULTIM'ORA
Il funerale di Gabrio de Szombathely si svolgerà sabato 25 alle ore 11, presso il Cimitero di S. Anna.
Gabrio de Szombathely è nato in terra di confine e s'è inteso subito con il mare, quel mare che trovava ovunque intorno, ispirazione e tramite per una vita oltre tutti i possibili confini. Una vita lunga e piena, degnamente ricambiata da un uomo straordinario. Gabrio de Szombathely, commodoro dello Yacht Club Adriaco, membro del Comitato d'Onore della Federazione Italiana Vela, ci ha lasciati in una domenica di vele nel golfo, alla bella età di 94 anni, superlativamente spesi in gran parte "per" mare.
Avvocato e magistrato, giurista per vocazione, amante del mare e della vela, marinaio capace e gioioso, è stato attratto dal mondo dello sport e ha contribuito molto alla crescita culturale della vela italiana, anche per le molteplici esperienze in tutto il mondo da Giudice Internazionale. L'ultimo libro che ha scritto il prolifico Gabrio de Szombathely, senza editore e per gli amici, si intitola "Andar per mare" e lui stesso spiegava così perché l'aveva scritto: "Giunto a un'età in cui in mare non mi è più dato andarci, mi accontento di ricordare sulla carta le diverse onde che ebbi la sorte di percorrere durante una vita".
Dal piccolo cutter "Formidabile" nel 1919, alle vacanze a Parenzo nelle quali si programmavano le giornate in funzione del mare e dei venti, al "Tabù", una delle prime Yole Adriatica: il bambino Gabrio de Szombathely senza quasi accorgersene è già tutt'uno con l'acqua salata, le vele di cotone spesso in guerra con la Bora, i piccoli scafi di legno e quel loro traballare sulle onde. Quando si dice il destino.
L'educazione gli studi e lo "onde della vita" portano Gabrio de Szombathely sempre "per" mare. Le avventure, le amicizie più profonde, le esperienze più belle hanno a che fare con quell'elemento. Nel libro i racconti delle crociere in Adriatico sono gioielli di cultura e saggezza marinare. Lo Yacht Club Adriaco, già culla dello yachting, diventa anche una seconda casa per Gabrio. Ne diventa dirigente, fa valere subito i suoi modi, la sua intelligenza, il suo equilibrio. Qualità che non passano inosservate a un grande dirigente come Bruno Pangrazi che offre a Gabrio de Szombethely l'occasione di far parte di uno dei Comitati di Regata (quello della classe Finn) alle regate di Napoli per le Olimpiadi di Roma 1960.
E' l'inizio di una "carriera" luminosissima, che passerà la storia dello sport velico come un "Raggio di Sole", il nome di una barca da crociera assai cara a Gabrio. Velista, dirigente, Giudice di regata sempre più internazionale, è stato sulla tolda di una stagione lunghissima, ha seguito le epoche evolversi e si è evoluto con esse, e in questo sta la sua grandezza. Non a caso da molti anni membro del Comitato d'Onore della FIV: in quell'onore c'è anche il ringraziamento per ciò che è stato.
IL COMUNICATO DELLO YACHT CLUB ADRIACO
Con lui se ne va non solo un pezzo della storia del Club ma della vela italiana e internazionale, nonché di una parte della vita culturale di Trieste.
Gabrio de Szombathely ha incominciato a praticare le vela negli anni venti a Parenzo, ed è stato socio del Club dal 1950. Ha ricoperto prestigiosi incarichi nell'ambito della Federazione Italiana della Vela. Dal 1961 ha fatto parte della Giuria d'Appello della FIV, divenendone presidente dal 1981 per più di 20 anni. E' stato membro del Comitato d'Onore della Federazione Italiana della Vela dal 1994 e giudice internazionale in una cinquantina di campionati mondiali ed europei, oltre che in innumerevoli regate internazionali. Per i suoi meriti è stato insignito della Stella d'oro del CONI al Merito Sportivo.
Gabrio de Szombathely è stato anche prolifico autore di libri, dedicati non solo al mondo della vela, ma anche alla città di Trieste. Negli anni Settanta, assieme a Bruno Bianchi, ha realizzato il "Regolamento di Regata commentato ed illustrato", poi tradotto anche in lingua inglese e distribuito e letto in tutto il mondo. Nel 1994 ha scritto "Itinerario di 2000 anni nella storia di Trieste", nel 2000 "A Trieste sotto 7 bandiere", nel 2003 ha seguito per il Club la realizzazione del libro del centenario. Del 2008 l'ultima fatica, con "Andar per mare", presentata all'Adriaco assieme all'amico Cino Ricci, vero e proprio diario di una vita dedicata alla vela, che rievoca spesso con ironia e acuto senso critico storie e personaggi che hanno fatto grande la nautica.
«Gabrio non è stato insignito a caso del ruolo di commodoro del Club» sono le parole del Presidente dell'Adriaco Nicolò de Manzini «Fa parte di quella generazione di gentiluomini del mare che hanno fatto grande il nostro sodalizio e al cui esempio abbiamo sempre voluto ispirarci. Uomini che hanno unito spirito sportivo, curiosità culturale, piacere di navigare e un profondo rispetto per le regole. Sono a persone come Gabrio - che ha operato con impegno e rigore in mondo velico ancora dilettantistico - che i nostri atleti e i nostri Soci guardano con orgoglio».
Il Presidente, il Consiglio Direttivo e tutti i Soci dello Yacht Club Adriaco si stringono a Licia, moglie e compagna di mille avventure dell'indimenticato commodoro Gabrio de Szombathely.
Un cordoglio e un abbraccio al quale si unisce anche la redazione di Saily.it. Ciao grande Gabrio.
fcolivicchi
Mikel (non verificato)