Storia | Barche > Industria

04/06/2014 - 13:10

Confindustria nautica nella bufera. E la vela, che dice?

UCINA nel caos
e Genova rischia

E' caos intorno a Ucina e al Salone nautico di Genova. Il neo presidente Massimo Perotti perde pezzi importanti per gli attacchi di Gavio (Baglietto) e Vitelli (Azimut-Benetti). Il progetto di alleanza con Fiera Genova vacilla. Incontro decisivo con il sindaco Doria. E in tutto questo, la Vela che dice? Vi raccontiamo tutto



E' Ucina-caos, non troppo a sorpresa, dopo la recente covention che aveva visto l'elezione del nuovo presidente Massimo Perotti. Poche settimane e la Confindustria nautica è in alto mare, dove tutto è possibile e forse tutto è da rifare. Grossi rischi per il Salone Nautico di Genova. Cosa è successo? E cosa può succedere?

Massimo Perotti si è seduto su una polveriera, e chissà se ne era consapevole. Adesso, di sicuro, deve dare prova di essere l'uomo giusto. Serve determinazione, per sciogliere i nodi che si sono incattiviti in pochi giorni. Prima l'uscita di Beniamonio Gavio, manager che è a capo di un imperto (autostrade, costruzioni, energia, appalti, servizi, a da qualche tempo la nautica con Baglietto), il quale ha gettato il sasso uscendo dall'associazione, mettendo nero su bianco alcune idee ("Servono nuovi percorsi per sostenere il business della nautica") e ipotizzando senza tanti giri di poter aggregare aziende in una nuova associazione.

Dopo Gavio, però, la "bomba" più rumorosa arrivata sulla "nuova" Ucina di Massimo Perotti è stata la lettera di Paolo e Giovanna Vitelli (Azimut-Benetti). Questa volta, ancor più chiaramente, l'oggetto dell'attacco non è genericamente Ucina, ma il presidente uscente Anton Francesco Albertoni, la sua gestione di 8 anni, e i paventati sviluppi che prevederebbero una società con Fiera di Genova, proprio con Albertoni alla guida.

"Ucina deve dedicare il massimo dei suoi sforzi ad esercitare attività di lobbying politica per difendere gli interessi della nautica, non relegandola ad attività da delegare a terzi consulenti, ma svolgendola in via diretta e prioritaria per ricercare il massimo peso politico", ha tuonato Vitelli.

Poi le pesanti bordate sul Salone di Genova: "Viste le mutate condizioni di mercato, riteniamo che il format e il luogo del Salone Nautico debba essere messo in discussione. La nostra esperienza di operatori ci dice che l’affluenza di clienti internazionali è ridotta a pochi punti percentuali, che i giornalisti stranieri hanno disatteso la passata edizione, che i nostri concessionari stranieri non vogliono più venire (nè contribuire ai costi) e, ciò che è più importante, il risultato commerciale rispetto all’investimento è modestissimo. Vorremmo quindi prendere in considerazione, perlomeno fino a quando il mercato italiano non si riprenderà, soluzioni più leggere come costi, con esposizioni solo a mare in luoghi attrattivi per il cliente, magari con il supporto di uno specialista capace di promuovere l’iniziativa su scala internazionale, quali la fiera di Milano, la Messe di Düsseldorf o la Reed Expo, società abituate a garantire professionalità e imparzialità e sopratutto investimenti e promozione. O valutare soluzioni innovative, concentrando per un anno i nostri sforzi non sul tradizionale Salone di Genova ma per esempio sull’Expo, magari esibendo i nostri prodotti all’idroscalo di Milano collegato con l’Expo e vicino all’aeroporto."

I DUE  RISVOLTI DELLA CRISI
Stretto tra due fuochi così importanti, il neo presidente Perotti sembra alternare una difesa d'ufficio della "continuità" nella gestione associativa (che per molti invece è stata insufficiente o peggio), ma anche aperture a cambiamenti che forse sono ormai inevitabili. La bufera interna a Ucina ha due risvolti: uno associativo, e riguarda la riorganizzazione e la ripresa di autorevolezza della rappresentanza di tutte le aziende nautiche; l'altro molto più territoriale e genovese, ma non per questo meno importante o decisivo negli equilibri.

Le minacce al futuro del Salone Nautico di Genova, proprio nei giorni in cui sono partite ufficialmente le iscrizioni, hanno subito provocato le reazioni spaventate delle istituzioni: oltre alla Fiera, il Sindaco Marco Doria. Al di là delle posizioni di bandiera, però, comincia a farsi strada la convinzione che il "progetto" Albertoni (lasciare Ucina a Perotti e prendersi la società I Saloni SpA con Fiera di Genova, per gestire e organizzare il salone di ottobre, ma anche le attività della darsena e altri appuntamenti nel corso dell'anno) faccia acqua da molte parti. E in vista c'è una importante riunione dal Sindaco Doria, con Perotti e Vitelli: come dire, provo a mettervi daccordo io, basta che salviamo il nautico... Ci riuscirà?

Di sicuro la situazione critica rende adesso chiaramente l'idea di quante macerie abbia lasciato per strada la gestione Albertoni. La crisi economica, la chiusura di molte aziende, il mercato bloccato, l'incapacità o l'impossibilità di stabilire rapporti con la politica, certamente aggiungono benzina sul fuoco. Ma se l'associazione fosse forte, rappresentativa, autorevole e davvero votata al bene dell'intero settore e non di singole poltrone, adesso almeno tutti remerebbero nella stessa direzione.

I prossimi giorni saranno decisivi per la piega degli eventi. La scena è aperta a molte soluzioni, più o meno dolorose. Pare compromessa la posizione di Albertoni: un suo passo indietro sulla presidenza de I Saloni è forse inevitabile, ma il suo "sacrificio" (si accontenterebbe di un ruolo da consigliere) basterà a salvare il progetto (criticato al pari del suo ispiratore)? Massimo Perotti darà prova di polso fermo nel tenere il timone dell'associazione, ascoltando le "opposizioni" e dando inizio alla svolta (cominciando dai nomi nuovi nelle posizioni chiave) necessaria per rifondare la nautica italiana?

In questo duello tra titani - Sanlorenzo (Perotti), Baglietto (Gavio), Benetti-Azimut (Vitelli) - chi darà voce ai piccoli e medi della nautica, e in particolare alla Vela? Nel nuovo consiglio di Ucina siede Fabio Planamente (Cantiere del Pardo SpA), in rappresentanza dei cantieri della vela. Sarebbe interessante capire da che parte sta, o quali idee manifesta la Vela in un momento di turbolenza la nautica e della sua rappresentanza. Da anni, come è noto, proprio la Vela ha polemizzato e preso le distanze dal Salone di Genova, salvo poi tornare e mettersi a disposizione di progetti o promesse. Ora che è il momento della verità, Planamente provi a chiedersi cosa vuole la Vela, di cosa ha bisogno. Nel rebus sul futuro infatti la vela è molto coinvolta anche a livello di saloni. Il Vela Festival del Giornale della Vela ospitato in Fiera a Genova con il patrocinio di Ucina, rientrava nel progetto generale sull'uso della Darsena. Che fine farà, a seguito del duro confronto in corso? Ci sono molte aziende che esattamente in questi giorni hanno ricevuto i moduli di iscrizione al Salone di Genova. Una parola di chiarezza non guasterebbe.

Commenti

Pigi (non verificato)

Finché la trattativa si farà solo sul tavolo del Sindaco di Genova la questione della nautica italiana rimarrà sullo sfondo. E' al tavolo del governo che confindustria nautica deve sedersi.