Storia | Cultura

20/10/2021 - 19:57

Dibattito

Perchè in Italia così pochi con la cintura?

UNA LETTERA SUL TEMA DELLA SICUREZZA IN MARE - Prendendo spunto dall'ultima Barcolana, un lettore si chiede: perchè è così difficile vedere equipaggi usare le cinture di sicurezza autogonfiabili e altre dotazioni di sicurezza individuali, che in altri paesi sono una abitudine?

 

Gentile direttore,

prendo spunto dalle immagini dell'ultima Barcolana, non per parlare delle decisioni del CDR e per le quali si stanno già scrivendo fiumi di parole, ma perchè mi piacerebbe ci fosse più sensibilizzazione sulla sicurezza degli equipaggi, in regata e anche quando si naviga semplicemente per piacere.

Di tutti gli equipaggi di cui si vedono i filmati postati sul web, ad oggi, ne ho visti solo 2 che indossavano le cinture di sicurezza autogonfiabili, nonostante c'è ne fosse anche l'obbligo, come comunicato durante il briefing di sabato sera. A mio parere, con certe condizioni meteo marine non dovrebbe servire nessuna indicazioni, basterebbe il buon senso.

Mi pare invece che, sia un abitudine molto Italiana prendere certe cose sottogamba, non credo di doverle dire io che in altri paesi, molto più "velici" dei nostri i comportamenti sulla sicurezza siano molto diversi, in Italia è un pò come se mettere il giubetto o dare una mano di terzaroli in regata sia equivalente a essere meno marinai...

Fra l'altro vedere professionisti e velisti molto in vista che per primi non hanno queste attenzioni mi indigna anche un pò, perché dovrebbero essere gli esempi se non addirittura i promotori.

Anni fà ho fatto una 151 miglia con un Pogo 10.50, lo stesso anno c'era Marco Nannini, reduce dal giro del mondo, e un altro Class 40 gemello del suo, gli unici che sono usciti dal porto con tutto l'equipaggio con le cinture erano loro e noi ...e quindi mi faccio delle domande. E' così difficile farlo entrare nella mentalità delle persone? E' così difficile far diventare l'utilizzo delle dotazioni di sicurezza personali una cosa naturale?

Quando porto dei neofiti in barca, nel spiegargli le dotazioni di sicurezza e l'uso delle cinture dico sempre: "se vi dico di mettere le cinture non è che stiamo affondando, stiamo solo passando dalla modalità bicicletta a quella motorino ci togliamo il cappellino e ci mettiamo il casco" ...nessuno a mai fatto tragedie, gli unici con cui ho dovuto discutere sono stati "velisti esperti"

Da quello che ho scritto, probabilmente avrà capito che a me piace navigare, più che regatare fra le boe, anche se l'ho fatto per molti anni, e che sono un pò maniaco della sicurezza. Sono un suo lettore e spettatore da molti anni, mi piacerebbe che questo argomento fosse di spunto per qualche suo articolo o approfondimento.

Mi spiace se sono stato prolisso, sono un commerciale e non uno scrittore, e spero che questa mail possa avere un seguito. - Filippo Riva

LA RISPOSTA - Gentile Filippo, grazie della sua lettera, la pubblichiamo perchè possa essere un contributo a un dibattito pubblico. Da parte nostra concordiamo che le abitudini che vanno nel senso della sicurezza dovrebbero essere le prime adottate da chi va per mare. E forse non è un caso, come si desume da alcuni passaggi della sua lettera, che proprio i velisti più navigati sono quelli che non hanno il minimo dubbio nell'indossare i giubetti salvagente o le cinture etc. Fa parte della cultura marinaresca acquisire certe convinzioni e farle diventare normalità.

Sezione ANSA: 
Saily - News

Commenti

lorenzo (non verificato)

Tema importante, come il casco in bicicletta. Problema atavico, culturale, legislativo. Forse irrisolvibile, almeno a livello di massa. Resterà una scelta individuale. Tolta questa premessa, cos'è di preciso che frena i naviganti italiani dall'usare i dispositivi di protezione individuale sempre e comunque?