Dal 2 Agosto tutela marina anche per il Tino
Dal 2 Agosto tutela marina anche per il Tino
Nuova area protetta
per Palmaria
per Palmaria
di Max de Angelis
Dal 2 agosto 2010, operante una nuova area di tutela marina nell’ambito del Parco Naturale Regionale di Porto Venere. La zona di rispetto riguarda tutto il settore occidentale dell’Isola Palmaria, il canale settentrionale fino a Porto Venere e l’intero periplo dell’Isola del Tino, compreso lo scoglio del Tinetto.
L’istituzione della nuova area di tutela trova la sua ragion d’essere nella necessità di proteggere le formazioni coralligene che popolano questi fondali, la cui esistenza è minacciata soprattutto dagli ancoraggi delle numerose imbarcazioni da diporto che in certi periodi dell’anno affollano questo tratto di mare.
“Durante i week- end estivi –ha dichiarato a Saily.it il comandante Davide Oddone, della Capitaneria di Porto di La Spezia- nella baietta fra lo scoglio del Tinetto e l’Isola del Tino stazionano fino a 400 barche di tutte le dimensioni. Facile immaginare le conseguenze per i fondali. Per questo motivo, l’autorità del parco ha disposto la posa di un certo numero di boe, di colore rosso, alle quali le imbarcazioni possono attraccare senza dare ancora.” L’ormeggio è riservato alle barche dai 10 metri e oltre e prevede il pagamento di una quota (non ancora definita, ma di bassa entità) che verrà riscossa sotto bordo dagli addetti del Parco. “ A noi della Guardia Costiera –spiega il comandante Oddone- il compito di far rispettare le nuove norme, soprattutto con un’attività di prevenzione e di educazione”.
Oltre alle boe rosse, nel perimetro della nuova area di tutela sono state collocate anche boe di colore giallo riservate ai subacquei. Qui possono attraccare le barche dei diving per immersioni sulla verticale delle boe stesse, in una cornice di sicurezza prima carente.
Nel rispetto di una normativa comunitaria per la protezione della prateria di Posidonia (preziosa sia come habitat per la fauna marina, sia come ammortizzatore del moto ondoso) la nuova area di tutela disciplina la navigazione nel canale settentrionale di Palmaria, tra Punta Secca e Punta Beffettuccio, delimitato da mede. Fra le norme di comportamento, il transito interdetto nel canale alle imbarcazioni di grandi dimensioni e i limiti della velocità di navigazione che, come nelle restanti aree del Parco delle Cinque Terre, non può superare i 6 nodi.
L’istituzione della nuova area di tutela trova la sua ragion d’essere nella necessità di proteggere le formazioni coralligene che popolano questi fondali, la cui esistenza è minacciata soprattutto dagli ancoraggi delle numerose imbarcazioni da diporto che in certi periodi dell’anno affollano questo tratto di mare.
“Durante i week- end estivi –ha dichiarato a Saily.it il comandante Davide Oddone, della Capitaneria di Porto di La Spezia- nella baietta fra lo scoglio del Tinetto e l’Isola del Tino stazionano fino a 400 barche di tutte le dimensioni. Facile immaginare le conseguenze per i fondali. Per questo motivo, l’autorità del parco ha disposto la posa di un certo numero di boe, di colore rosso, alle quali le imbarcazioni possono attraccare senza dare ancora.” L’ormeggio è riservato alle barche dai 10 metri e oltre e prevede il pagamento di una quota (non ancora definita, ma di bassa entità) che verrà riscossa sotto bordo dagli addetti del Parco. “ A noi della Guardia Costiera –spiega il comandante Oddone- il compito di far rispettare le nuove norme, soprattutto con un’attività di prevenzione e di educazione”.
Oltre alle boe rosse, nel perimetro della nuova area di tutela sono state collocate anche boe di colore giallo riservate ai subacquei. Qui possono attraccare le barche dei diving per immersioni sulla verticale delle boe stesse, in una cornice di sicurezza prima carente.
Nel rispetto di una normativa comunitaria per la protezione della prateria di Posidonia (preziosa sia come habitat per la fauna marina, sia come ammortizzatore del moto ondoso) la nuova area di tutela disciplina la navigazione nel canale settentrionale di Palmaria, tra Punta Secca e Punta Beffettuccio, delimitato da mede. Fra le norme di comportamento, il transito interdetto nel canale alle imbarcazioni di grandi dimensioni e i limiti della velocità di navigazione che, come nelle restanti aree del Parco delle Cinque Terre, non può superare i 6 nodi.
Franco De Mei (non verificato)