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18/02/2012 - 17:34

Salone di Roma in crisi. Aree diminuite, clima dimesso, vela ai minimi storici. Inutile l'assemblea della nautica

Ma a Roma è Small Blu...

Il salone nautico e del mare della capitale cede alla crisi. Pochi padiglioni, scarso entusiasmo, vela quasi sparita. E intanto la nautica fa le prove di assemblea...
 
La nautica a Roma? Il Blu resiste, ma di Big è rimasto davvero poco. E così il salone della capitale si guarda intorno e si scopre, almeno per quest'anno, decisamente "small". Una cura dimagrante nell'area espositiva, che ha perso un terzo dei padiglioni, nel modo di esporre (molto essenziale), nello stesso modo di vivere il salone romano. Nato con l'entusiasmo di voler segnare una strada alternativa al grande appuntamento internazionale di Genova in autunno, dando vetrina e spazi hi-tech di un quartiere fieristico tra i più moderni d'Europa all'orgoglio della nautica medio-piccola. Un compito riuscito nelle prime tre edizioni, poi affievolitosi progressivamente, sia per l'entrata nel tunnel della crisi, sia per l'approccio più autarchico al salone nautico proposto da Fiera Roma. E così, forse inevitabilmente, nel 2012 horribilis della nautica siamo a parlare del salone Small Blu...
 
Ci sono meno barche e meno padiglioni, ma chi ama il mare e la nautica, chi ha comunque voglia di barca o anche solo di sogni, una passeggiata alla Fuera di Roma deve farsela, come ogni anno. Passeggiando sui tapis-roulant del piano rialzato si sentiva parlare abruzzese, napoletano, marchigiano, toscano: il popolo del mare ha seguito il richiamo. E anche se è Small Blu, è pur sempre il primo salone della primavera, e guarda caso il sabato inaugurale ha offerto un tiepido sole e l'aria mite. Tralasciamo i padiglioni che ospitano esposizioni culturali, istituzioni, barche a motore (generalmente di piccola taglia), gommoni. Veniamo alle dolenti note della vela.
 
La vela che al Big Blu s'era ritagliata uno spazio unico al mondo (3000 metri quadrati e circa 40 classi di derive in esposizione, ovvero la vela di base, grazie allo spazio gratuito offerto dalla Fiera) è in via di estinzione. Poche le classi presenti, per lo più quelle olimpiche anche se non tutte, vaste praterie di spazi vuoti, la consueta enorme piscina allestita grazie all'impegno della Federvela, che al centro del padiglione accoglie tutti in un vasto spazio adibito anche a eventi e premiazioni. Ma l'impressione è che la FIV predichi nel deserto di Small Blu 2012, con le facce deluse di chi arriva e trova una manciata di barche da guardare e toccare. Crisi o non crisi, il modello è da aggiornare, la FIV deve unirsi alle altre istituzioni e creare un gigantesco volano di interesse anche pratico per la vela di base e giovanile. Altrimenti anche lo spazio gratis non sarà più redditizio per le classi, le quali non verranno più...

Nei prossimi giorni, comunque, sono in programma incontri, premiazioni, veleggiate delle scuole nella piscina, e la proclamazione del velista dell'anno della IV Zona intitolata all'indimenticato Giudice Internazionale Giorgio Ballerini Giacometti. Il popolo della vela farà sentire la sua passione in ogni caso.
 
Quanto alla nautica a livello istituzionale, il giorno dell'inaugurazione di Small Blu era atteso anche per l'iniziativa pomposamente definita "Assemblea Generale della Nautica". Più che assemblea si è trattato di una "prova generale", con risultati abbastanza risibili, di unità e fattività del frammentato mondo delle associazioni di categoria. La stessa convocazione dell'incontro da parte della rivista mensile Nautica ha di fatto impedito un seguito effettivo da parte dei media. Molti vertici delle stesse entità promotrici erano assenti o rappresentati da qualche vice. Gli interventi sono stati tutti dello stesso tenore (altro elemento che non depone positivamente in una "assemblea"): LNI, Assonat, Assomarinas, Assonautica, Sirena, FIV, Rai Sociale... UCINA, la Confindustria nautica che non era tra i promotori, è stata ben rappresentata al tavolo dei lavori dal segretario generale Marina Stella, che ha fatto il punto della situazione sull'emendamento presentato alla norma sulla tassa di stazionamento contenuta nel decreto Salva-Italia. A conti fatti questa era l'unica vera ragione di incontro per la nautica, una confusa voglia di difendere i propri legittimi interesse di settore. E non sempre con le stesse idee, se è vero che la proposta avanzata dal Senatore Mauro Cutrufo, unico politico presente, presidente della cosiddetta Associazione dei Parlamentaro amici del mare e della nautica, per estendere la tassa anche alla fascia tra i 7 e i 10 metri, in modo da ripartire il carico fiscale su una platea più vasta, non ha trovato d'accordo il senior editor di Nautica Lucio Petrone, animatore della riunione.
 
Insomma a Small Blu procede in ordine sparso anche la nautica a livello di proprie istituzioni. Unica voce interessante quella di Carlo Romeo, giornalista della Rai e responsabile di Rai Sociale, appassionato di nautica, che non essendo un imprenditore ha parlato della necessità di comunicare bene la cultura, la passione, i valori e i protagonisti della vita e del diporto sul mare. Non solo barche e cantieri, dunque, ma uomini e storie. Alla fine l'appuntamento è al (ri)nascente "Tavolo della nautica", nome già di per se brutto, esperienza già vissuta e sulla cui capacità di ottenere risultati è lecito nutrire qualche dubbio.

Commenti

A corredo dell'articolo della redazione di Saily.it, vorrei precisare che le uniche (sia pur scarse) note positive riguardo alla vela al Big (o Small) Blu, arrivano grazie allo stanziamento della FIV da Genova di 26 mila euro, e all'impegno volontaristico dei dirigenti della FIV in IV Zona, che curano lo stand, i rapporti con le associazioni di classe, gli eventi, la piscina. Un impegno immenso, che tiene in piedi una delle poche cose valide di una fiera altrimenti misera, e che non viene adeguatamente valorizzato dagli organizzatori. Sarà ora che la FIV si faccia sentire: senza un sostegno serio, non vale la pena investire ancora in futuro.

Marco Crecchi (non verificato)

Solo due righe, per dire che condivido il precedente commento di Fabio e aggiungere anche i miei ringraziamenti alla FIV di Genova e della IV zona per lo spazio ed il supporto fornito alle classi. Noi lo abbiamo sempre sfruttato al massimo delle nostre possibilità e continueremo a farlo, se ce ne sarà data la possibilità. Quest'anno, delle poche derive presenti, due sono le nostre, una presso lo stand del cantiere Faccenda, ma una presso lo stand FIV, perchè sarebbe stato uno spreco e un peccato lasciare inutilizzato uno dei pochi investimenti che la FIV fornisce alle classi. E non abbiamo portato una barca qualsiasi, ma la barca con cui nel 2009 a Biserta (Tunisia), Silvia Benini e Sara Marchionni conquistarono il titolo mondiale femminile. Buon vento a tutti! Il Segretario ASVaurien Italia

Augusto Cadini (non verificato)

La "GABELLA" è il vero tumore della povera Italia. Si tassa tutto e tutti. Arriveremo a vivere? in apnea perchè ci tasseranno anche l' aria. Poverini quelli con grande capienza polmonare. Augusto