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17/10/2014 - 16:26

Volvo Ocean Race, c'è solo un italiano in oceano...

L'avventura di Alberto Bolzan

Giro del mondo a vela in equipaggio. Le emozioni dell'unico italiano alla partenza, il triestino Alberto Bolzan. Gli inizi, la passione, la famiglia, le scelte. Fino alla chiamata per la Volvo Ocean Race. L'attesa per il battesimo del passaggio all'Equatore. L'orgoglio di rappresentare un intero paese. Pensieri e parole del velista che sta portando l'Italia intorno al mondo
 

di Alessandro Danese

Alicante, ottobre 2014 - Sguardo rassicurante ma impenetrabile, la concentrazione è al massimo, la tensione sale alle stelle. La mascella destra spinge sulla mandibola e si gonfia a ritmo serrato. Mancano poche ore alla partenza, mancano poche ore a quello che rappresenta un salto nel buio, a quel confronto con la natura e con se stessi che non conosciamo mai fino in fondo. Mancano poche ore all’inizio di quell’avventura sognata da tempo. Poi un sorriso, gli occhi si bagnano e lo sguardo poco prima impenetrabile inizia a parlare. L’emozione è palpabile, Alberto abbraccia la compagna Nicole e le sorride ancora.

Alberto Bolzan, 32 anni friulano di Romans d'Isonzo,ha scoperto la passione per la vela grazie ai suoi genitori e da bambino ha iniziato a  regatare nella classe Optimist e in altre classi olimpiche.  Poi l'esperienza nelle classi maggiori dove ha raccolto tanti successi: con i Melges 24 e 32 su Mascalzone Latino, con i Farr 40 su Joe Fly e Enfant Terrible, e con i TP52 su Luna Rossa e Pisco Sour. L'ultima esperienza, con i Maxi,  assoluto protagonista al timone di Esimit Europa 2. Nel suo curriculum velico anche quatto titoli mondiali e quattro vittorie nel Giro d'Italia a Vela.  

Ma ora per lui comincia la prova più dura, l’avventura delle avventure, il sogno di ogni velista e marinaio, tra pochi giri di orologio Alberto salperà per il giro del mondo a vela in equipaggio, per la regata oceanica per eccellenza: la gloriosa “Volvo Ocean Race”. E’ l’unico italiano a partecipare alla 12esima edizione e non ne fa un mistero che questo lo rende “orgoglioso e onorato”.

A questo punto Alberto sprigiona emozioni straordinarie e quel sorriso lo regala a tutti i presenti. E’ concentratissimo ma lascia spazio a momenti di umanità intensi quando racconta dell’inaspettata sorpresa nel vedere “tanti italiani e concittadini arrivati anche dal suo paese” per sostenerlo e fare il tifo per lui. Poi l’abbraccio dei genitori in banchina con il cuore in gola, Alberto è felice perché “non c’è modo più bello e rassicurante di iniziare una regata così dura”.

Alberto in poco tempo ha guadagnato la stima del suo equipaggio, si è rivelato uno degli uomini chiave del team turco-americano Alvimedica. Nei test è stato sempre il più veloce al timone e i suoi compagni strizzando l’occhio al made in Italy, ironicamente in barba a Volvo, la casa automobilistica svedese proprietaria della regata, lo hanno soprannominato “Ferrari”.

Ma in una regata del genere non è solo questione di ‘correre’, di spingere la barca al massimo,”bisogna saper rallentare quando le condizioni non permettono altro, cercare di anticipare il momento critico e capire che è bene non rischiare rotture e spiacevoli incidenti all’equipaggio”.

Ed ecco che riesce fuori la consapevolezza della natura, la forza di un velista, la tempra di un marinaio e soprattutto di un uomo che rispetta e conosce il mare, lo teme senza averne paura. La più grande preoccupazione di Alberto è che qualcuno dei suoi compagni si possa far male, e ancora una volta dimostra quanto tanta testa e coraggio abbiano un cuore che pulsa forte. Alberto oltre ad essere tattico e timoniere è anche responsabile della sicurezza dell’equipaggio e della messa a punto della barca, ma gli si legge negli occhi, per lui non si tratta solo di un ruolo, di un impegno formale.

Alberto aspetta con ansia questa partenza per il Leg 1, la prima tappa che da Alicante fa rotta verso Città del Capo, le prime 6.486 miglia delle 38.739 che insieme alla flotta dovrà navigare per attraversare gli oceani e compiere il giro del mondo. Il passaggio di Capo Horn per Alberto sarà “il momento più bello e significativo, perché rappresenta la storia della navigazione oceanica” ma “ogni tappa, ogni luogo, ogni momento” ammette “lasceranno qualcosa di importante, non c’è nulla di facile e scontato nella VOR”.

Nessun portafortuna, né una foto, né un bracciale:”non ho portato niente, siamo organizzati per lo stretto indispensabile, pesati al grammo” conferma sorridendo. Non si scherza, gli equipaggi affronteranno venti fino a 70 nodi e onde di 30 metri, sui Vor 65 (le sette imbarcazioni monotipo che partecipano alla regata) tutto è stato studiato scientificamente, ma mai come quest'anno con l'introduzione del one design le barche sono tutte uguali e le capacità degli equipaggi usciranno fuori. L'uomo torna prepotentemente al centro di questa meravigliosa regata o almeno tutti sono partiti con le stesse potenzialità tecnologiche, facendoci respirare uno spirito di quell'avventura che si avvicina alle "vecchie e storiche traversate oceaniche". Per Alberto infatti "nessuno avrà scuse, mai come in questa edizione se una barca andrà più veloce, il merito sarà dell'equipaggio".

Come molti dei suoi compagni, Alberto aspetta con pacata preoccupazione 'il battessimo dell'Equatore' quando al passaggio della metà del globo, 'i novelli' vengono battezzati con scherzi e giochi in una cerimonia goliardica e spiritosa.

Ed ecco di nuovo che la regata più dura al mondo si immerge in uno spirito avventuriero, con storie da raccontare ed emozioni da vivere. La Volvo Ocean Race non è solo competizione sfrenata e una corsa a tutta velocità verso la prossima tappa e l'arrivo finale. La Volvo Ocean Race è natura, avventura e attenzione alla sicurezza.

Alberto è salpato da qualche giorno, ormai già a tu per tu con l'oceano. In una mano tiene stretto il timone con l'altra trascina un bel pezzo d'Italia in questa grande avventura,  portando con lui tutti coloro che condividono il suo stesso sogno: partecipare alla Volvo Ocean Race. Lui lo sa, per questo darà il meglio di sé.
 

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