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10/11/2010 - 21:08
CLAMOROSO AD ATENE DALL'ISAF
CLAMOROSO AD ATENE DALL'ISAF
La Star è fuori
dalle Olimpiadi?
dalle Olimpiadi?
Torna il Multiscafo, escono Star e 470 femminile, il Windsurf rischia il sorpasso dal Kitesurf, entra uno Skiff in rosa, e di Match Race non si parla già più. Ultima parola al Council. Nostro reportage esclusivo da Atene. Dove arriva anche Carlo Croce
E' solo la fine del "primo tempo", e le partite all'ISAF finiscono solo quando lo decide il Council. Ma quanto emerso dalla riunione dell'Events Committee è clamoroso. Al culmine di una lunga sessione e di molte votazioni contrastate finite ai ballottaggi, la Commissione consultiva (l'Events appunto) manda un messaggio chiaro al governo della federvela mondiale (il Council dell'ISAF) che si riunirà nei prossimi giorni per tirare le fila di una Annual Conference che è entrata finalmente nel vivo sul futuro della vela olimpica.
Rientra il Multiscafo, a furor di popolo (e di voti), esce il 470 femminile, sostituito da uno Skiff femminile (il 29er?), ballano sul filo del rasoio Finn e Star e alla fine il singolo pesante passa, lasciando fuori la Stella, ex regina della vela olimpica. Non basta: nei prossimi mesi il windsurf (maschile e femminile) dovrà lottare per resistere all'assalto del Kitesurf. Questo, secondo l'Events Committee (del quale fa parte l'italiano Gianfranco Busatti) il quadro delle classi olimpiche a Rio de Janeiro 2016. Andiamo con ordine.
A seguito della relazione dell'Olympic Commission, l'Events ha scelto di decidere in due tornate. Nella prima ha varato, senza voto, i 6 "eventi" considerati sicuri, fuori discussione, per la vela a Rio 2016: Tavole a vela (maschili e femminili) o Kitesurf (maschili e femminili), con "evaluation", cioè decisione rinviata al 2011 sulla specialità e sulla Classe; Dinghy singolo maschile (Laser Standard) e femminile (Laser Radial); Skiff (deriva in doppio ad alte prestazioni) maschile (49er) e femminile (la prima grande novità, soggetta a successiva evaluation per la Classe, ma tutti pensano al 29er.
Poi l'Events è passato a decidere le altre 4 categorie, da una lista che comprendeva: Dinghy singolo pesante maschile (il Finn); secondo Dinghy singolo femminile; Multiscafo "mixed" (ovvero indistintamente maschile o femminile); Deriva in doppio "mixed" (il 470, di fatto maschile); Barca a chiglia maschile (soggetta a evaluation, ma di fatto la Star); Barca a chiglia femminile (Elliott 6 confermata, ma salta, almeno per il momento, l'indicazione della specialità Match Race femminile). Sei "eventi" in corsa per quattro posti. Una bella bagarre, sulla quale l'Events ha tradizionalmente votato col sistema dell'esclusione dell'ultimo classificato a ogni tornata. Al primo turno è uscito subito il secondo Dinghy femminile, il più debole, con solo il 28% dei voti, contro l'84% del Multiscafo, il 68% del 470, il 64% dell'Elliott 6, il 56% del Finn e il 57% della Star.
Secondo drammatico turno di voto per l'ultima eliminazione. Al primo voto stravincono Multiscafo ed Elliott 6 (entrambi all'84%), poi 470 (68%), Finn (60%) e Star (56%). Si va al ballottaggio finale tra Star e Finn, con voto palese: 12 voti al Finn, 6 alla Star e 6 astenuti. La Star (la barca di Torben Grael e Robert Scheidt, le ultime medaglie della vela brasiliana) non correrebbe alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016!
La parola ora passa al Council, che in passato ha già ribaltato completamente le indicazioni dell'Events, come è nelle sue prerogative di organo politico e non tecnico. Ma certo stavolta il messaggio dei tecnici è forte. Nei saloni dell'hotel di Atene si rincorrono i capannelli, le lobby, le riunioni incrociate delle Classi con i delegati. Le notti sono lunghe e affilate.
Nel Council dell'ISAF ad Atene siederà per la prima volta Carlo Croce. Il presidente FIV è stato infatti nominato quale alternate member da Sergio Gaibisso, il past president federale titolare del posto nel governo mondiale. Croce è ad Atene soprattutto per consegnare il Trofeo Beppe Croce a Re Costantino, ma il passaggio del testimone da Gaibisso è un fatto importante. Il primo esame sarà subito duro: la concorrenza del Kitesurf al Windsurf, una specialità dove atleti e atlete della vela azzurra primeggiano da sempre, è una minaccia da sventare con forza. Così come la ventilata rinuncia alla Star, classe di ottime tradizioni azzurre, a beneficio del Finn sul quale, per ragioni fisiche e culturali, i nostri velisti hanno sempre sofferto un po' (Luca Devoti a parte). Insomma Croce esordisce in una partitaccia. Speriamo sia ben consigliato e preparato.
Tra le altre decisioni "minori" dell'Events girate al Council, la decisione favorevole alle Classi sui Mondiali delle classi olimpiche, la cui evoluzione in senso istituzionale (vedi nostro post precedente) resta per ora in stand-by. E una lunga e un po' terrorizzante relazione del CIO sul futuro degli sport olimpici, nella quale si torna a chiedere alla vela di essere più "eccitante", di coinvolgere il pubblico, e che ha scatenato già fantasie come arrivi sulla spiaggia, cancelli di bolina, nuovi percorsi...
Ad Atene la squadra italiana è più nutrita del solito. Oltre ai citati Busatti e Croce, ci sono il presidente onorario Carlo Rolandi, il vice presidente ISAF Alberto Predieri, suo fratello Marco (che sarà presto eletto presidente dell'Eurosaf, la federvela europea, quale candidato unico...), i vari Walter Cavallucci, Alfredo Ricci, Riccardo Simoneschi, i rappresentanti dell'ORC tra cui Bruno Finzi e Giovanni Iannucci, il Comandante Gianfranco Alberini che rappresenta l’Associazione dei Maxi, più qualche altro personaggio minore. Proprio dall’ORC dovrebbero venire novità importanti (si parla finalmente di tornare a un unico sistema di stazza per gli yacht d’altura, come ai tempi dello IOR). E’ una piccola “enclave” dove gli italiani contano davvero.
E' solo la fine del "primo tempo", e le partite all'ISAF finiscono solo quando lo decide il Council. Ma quanto emerso dalla riunione dell'Events Committee è clamoroso. Al culmine di una lunga sessione e di molte votazioni contrastate finite ai ballottaggi, la Commissione consultiva (l'Events appunto) manda un messaggio chiaro al governo della federvela mondiale (il Council dell'ISAF) che si riunirà nei prossimi giorni per tirare le fila di una Annual Conference che è entrata finalmente nel vivo sul futuro della vela olimpica.
Rientra il Multiscafo, a furor di popolo (e di voti), esce il 470 femminile, sostituito da uno Skiff femminile (il 29er?), ballano sul filo del rasoio Finn e Star e alla fine il singolo pesante passa, lasciando fuori la Stella, ex regina della vela olimpica. Non basta: nei prossimi mesi il windsurf (maschile e femminile) dovrà lottare per resistere all'assalto del Kitesurf. Questo, secondo l'Events Committee (del quale fa parte l'italiano Gianfranco Busatti) il quadro delle classi olimpiche a Rio de Janeiro 2016. Andiamo con ordine.
A seguito della relazione dell'Olympic Commission, l'Events ha scelto di decidere in due tornate. Nella prima ha varato, senza voto, i 6 "eventi" considerati sicuri, fuori discussione, per la vela a Rio 2016: Tavole a vela (maschili e femminili) o Kitesurf (maschili e femminili), con "evaluation", cioè decisione rinviata al 2011 sulla specialità e sulla Classe; Dinghy singolo maschile (Laser Standard) e femminile (Laser Radial); Skiff (deriva in doppio ad alte prestazioni) maschile (49er) e femminile (la prima grande novità, soggetta a successiva evaluation per la Classe, ma tutti pensano al 29er.
Poi l'Events è passato a decidere le altre 4 categorie, da una lista che comprendeva: Dinghy singolo pesante maschile (il Finn); secondo Dinghy singolo femminile; Multiscafo "mixed" (ovvero indistintamente maschile o femminile); Deriva in doppio "mixed" (il 470, di fatto maschile); Barca a chiglia maschile (soggetta a evaluation, ma di fatto la Star); Barca a chiglia femminile (Elliott 6 confermata, ma salta, almeno per il momento, l'indicazione della specialità Match Race femminile). Sei "eventi" in corsa per quattro posti. Una bella bagarre, sulla quale l'Events ha tradizionalmente votato col sistema dell'esclusione dell'ultimo classificato a ogni tornata. Al primo turno è uscito subito il secondo Dinghy femminile, il più debole, con solo il 28% dei voti, contro l'84% del Multiscafo, il 68% del 470, il 64% dell'Elliott 6, il 56% del Finn e il 57% della Star.
Secondo drammatico turno di voto per l'ultima eliminazione. Al primo voto stravincono Multiscafo ed Elliott 6 (entrambi all'84%), poi 470 (68%), Finn (60%) e Star (56%). Si va al ballottaggio finale tra Star e Finn, con voto palese: 12 voti al Finn, 6 alla Star e 6 astenuti. La Star (la barca di Torben Grael e Robert Scheidt, le ultime medaglie della vela brasiliana) non correrebbe alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016!
La parola ora passa al Council, che in passato ha già ribaltato completamente le indicazioni dell'Events, come è nelle sue prerogative di organo politico e non tecnico. Ma certo stavolta il messaggio dei tecnici è forte. Nei saloni dell'hotel di Atene si rincorrono i capannelli, le lobby, le riunioni incrociate delle Classi con i delegati. Le notti sono lunghe e affilate.
Nel Council dell'ISAF ad Atene siederà per la prima volta Carlo Croce. Il presidente FIV è stato infatti nominato quale alternate member da Sergio Gaibisso, il past president federale titolare del posto nel governo mondiale. Croce è ad Atene soprattutto per consegnare il Trofeo Beppe Croce a Re Costantino, ma il passaggio del testimone da Gaibisso è un fatto importante. Il primo esame sarà subito duro: la concorrenza del Kitesurf al Windsurf, una specialità dove atleti e atlete della vela azzurra primeggiano da sempre, è una minaccia da sventare con forza. Così come la ventilata rinuncia alla Star, classe di ottime tradizioni azzurre, a beneficio del Finn sul quale, per ragioni fisiche e culturali, i nostri velisti hanno sempre sofferto un po' (Luca Devoti a parte). Insomma Croce esordisce in una partitaccia. Speriamo sia ben consigliato e preparato.
Tra le altre decisioni "minori" dell'Events girate al Council, la decisione favorevole alle Classi sui Mondiali delle classi olimpiche, la cui evoluzione in senso istituzionale (vedi nostro post precedente) resta per ora in stand-by. E una lunga e un po' terrorizzante relazione del CIO sul futuro degli sport olimpici, nella quale si torna a chiedere alla vela di essere più "eccitante", di coinvolgere il pubblico, e che ha scatenato già fantasie come arrivi sulla spiaggia, cancelli di bolina, nuovi percorsi...
Ad Atene la squadra italiana è più nutrita del solito. Oltre ai citati Busatti e Croce, ci sono il presidente onorario Carlo Rolandi, il vice presidente ISAF Alberto Predieri, suo fratello Marco (che sarà presto eletto presidente dell'Eurosaf, la federvela europea, quale candidato unico...), i vari Walter Cavallucci, Alfredo Ricci, Riccardo Simoneschi, i rappresentanti dell'ORC tra cui Bruno Finzi e Giovanni Iannucci, il Comandante Gianfranco Alberini che rappresenta l’Associazione dei Maxi, più qualche altro personaggio minore. Proprio dall’ORC dovrebbero venire novità importanti (si parla finalmente di tornare a un unico sistema di stazza per gli yacht d’altura, come ai tempi dello IOR). E’ una piccola “enclave” dove gli italiani contano davvero.
Vittorio (non verificato)
mdeangelis
Paolo (non verificato)