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17/04/2016 - 20:05
Storie della Vela Olimpica
Storie della Vela Olimpica
La difficile scelta
del 49er per Rio
del 49er per Rio
Parla il supertecnico FIV della deriva acrobatica, Luca De Pedrini: “Crescita simile tra gli equipaggi, ci stanno mettendo in difficoltà. Ma decideremo dopo Hyeres”
Stefano Cherin e Andrea Tesei, Jacopo Plazzi e Umberto Molineris, Ruggero Tita e Pietro Zucchetti (in ordine alfabetico per timonieri): questa sembra – al momento – la rosa degli equipaggi che si contendono, in una volata per certi versi inattesa, la selezione olimpica italiana per Rio 2016. E sarebbe giusto aggiungere anche Uberto Crivelli Visconti e Gianmarco Togni, che sono partiti per ultimi, ma hanno rapidamente colmato il gap. Chi di questi team sarà scelto dai tecnici federali e vestirà la maglia italiana alle prossime Olimpiadi?
Le prestazioni dei nostri 49er hanno davvero messo in crisi le valutazioni tecniche e quindi le scelte: a turno, nell’ultimo anno, si sono alternati nelle prestazioni agli eventi importanti, tappe di Coppa del Mondo, europei e mondiali: talvolta qualcuno ha fatto uno squillo più forte, centrando la Medal Race, con gli altri comunque raccolti in pochi punti e mediamente tutti nelle Finali Gold. Poi nella successiva, si scambiavano i ruoli, lo squillo era di un altro, e così via, a turno. Senza che nessuno mai abbia davvero sopravanzato gli altri, dando una impressione chiara di superiorità. Tre o quattro 49er ITA nelle finali è un risultato che abbiamo spesso sottolineato, perché non è eguagliato da alcuna altra nazione. Una crescita “di squadra”, evidentemente figlia della preparazione effettuata nei raduni federali agli ordini di Luca De Pedrini.
Ligure, un passato glorioso da allenatore di Alessandra Sensini, poi dei Sibello sul 49er, poi Direttore Tecnico in coabitazione con Paolo Ghione, e artefice della medaglia sfiorata dal 470 di Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti a Weymouth (Londra) 2012, per i quali aveva seguito gli ultimi mesi di preparazione, De Pedrini è uno dei migliori e più esperti coach della squadra olimpica della vela azzurra. Saily lo ha raggiunto al telefono subito dopo l’Europeo 49er di Barcellona.
Ma insomma, chi scegliete per Rio?
“Non è per niente facile, i ragazzi sono tutti cresciuti, anche l’ultimo arrivato, Crivelli, ha avuto un tasso di crescita velocissimo, adesso hanno anche loro i cosiddetti requisiti minimi per la squadra. Anche volendo concentrarsi sui tre equipaggi con i migliori risultati nel biennio, la scelta è davvero difficile. Diciamo che aspettiamo di vedere come andrà Hyeres, dove speriamo di vederli tutti, anche se c’è un problema con l’iscrizione di Plazzi e Molineris.”
Questo Europeo di Barcellona quali indicazioni vi ha dato?
“Ci aspettavamo una maggiore differenziazione tra i nostri, invece si sono praticamente equivalsi. Dovremo analizzare bene i risultati e il punteggio negli eventi indicatori, e poi fare ragionamenti sulla personalità degli atleti.”
Che tempi vi siete dati?
“Hyeres è l’ultimo evento indicatore previsto. L’idea era di prendere una decisione 10 giorni circa dopo Hyeres. Ma se non li avremo tutti dovremo forse rivedere la tempistica. Certo è urgente definire un selezionato e organizzare la rifinitura della preparazione con l’obiettivo delle regate olimpiche.”
Come vivono questa volata gli atleti?
“Tra loro le cose vanno molto bene, sono sempre insieme e i rapporti sono corretti e cordiali. Ci sono state un po’ di scintille a Palma, per una protesta di Cherin a Tita. E Plazzi-Molineris sono andati in Medal Race. Ma poi qui a Barcellona il ragazzo ha chiesto scusa a tutto il team, si è spiegato, e tutto è rientrato. All’Europeo sono stati tutti bravi. Bisogna dire che in acqua la crescita di tutti si vede, è tangibile. E’ capitato più volte che uno dei nostri abbia incrociato davanti a quei fuoriclasse di neozelandesi, Burling e Tuke. E quando è successo, non si sono fatti riprendere. Questo è significativo della velocità e della preparazione. Non siamo lontani dai campioni olimpici e mondiali in carica, che pure sono di un altro pianeta. Sarà una scelta difficile, che tutti accetteranno, e siamo consapevoli di aver fatto tutti insieme un ottimo lavoro.”
Stefano Cherin e Andrea Tesei, Jacopo Plazzi e Umberto Molineris, Ruggero Tita e Pietro Zucchetti (in ordine alfabetico per timonieri): questa sembra – al momento – la rosa degli equipaggi che si contendono, in una volata per certi versi inattesa, la selezione olimpica italiana per Rio 2016. E sarebbe giusto aggiungere anche Uberto Crivelli Visconti e Gianmarco Togni, che sono partiti per ultimi, ma hanno rapidamente colmato il gap. Chi di questi team sarà scelto dai tecnici federali e vestirà la maglia italiana alle prossime Olimpiadi?
Le prestazioni dei nostri 49er hanno davvero messo in crisi le valutazioni tecniche e quindi le scelte: a turno, nell’ultimo anno, si sono alternati nelle prestazioni agli eventi importanti, tappe di Coppa del Mondo, europei e mondiali: talvolta qualcuno ha fatto uno squillo più forte, centrando la Medal Race, con gli altri comunque raccolti in pochi punti e mediamente tutti nelle Finali Gold. Poi nella successiva, si scambiavano i ruoli, lo squillo era di un altro, e così via, a turno. Senza che nessuno mai abbia davvero sopravanzato gli altri, dando una impressione chiara di superiorità. Tre o quattro 49er ITA nelle finali è un risultato che abbiamo spesso sottolineato, perché non è eguagliato da alcuna altra nazione. Una crescita “di squadra”, evidentemente figlia della preparazione effettuata nei raduni federali agli ordini di Luca De Pedrini.
Ligure, un passato glorioso da allenatore di Alessandra Sensini, poi dei Sibello sul 49er, poi Direttore Tecnico in coabitazione con Paolo Ghione, e artefice della medaglia sfiorata dal 470 di Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti a Weymouth (Londra) 2012, per i quali aveva seguito gli ultimi mesi di preparazione, De Pedrini è uno dei migliori e più esperti coach della squadra olimpica della vela azzurra. Saily lo ha raggiunto al telefono subito dopo l’Europeo 49er di Barcellona.
Ma insomma, chi scegliete per Rio?
“Non è per niente facile, i ragazzi sono tutti cresciuti, anche l’ultimo arrivato, Crivelli, ha avuto un tasso di crescita velocissimo, adesso hanno anche loro i cosiddetti requisiti minimi per la squadra. Anche volendo concentrarsi sui tre equipaggi con i migliori risultati nel biennio, la scelta è davvero difficile. Diciamo che aspettiamo di vedere come andrà Hyeres, dove speriamo di vederli tutti, anche se c’è un problema con l’iscrizione di Plazzi e Molineris.”
Questo Europeo di Barcellona quali indicazioni vi ha dato?
“Ci aspettavamo una maggiore differenziazione tra i nostri, invece si sono praticamente equivalsi. Dovremo analizzare bene i risultati e il punteggio negli eventi indicatori, e poi fare ragionamenti sulla personalità degli atleti.”
Che tempi vi siete dati?
“Hyeres è l’ultimo evento indicatore previsto. L’idea era di prendere una decisione 10 giorni circa dopo Hyeres. Ma se non li avremo tutti dovremo forse rivedere la tempistica. Certo è urgente definire un selezionato e organizzare la rifinitura della preparazione con l’obiettivo delle regate olimpiche.”
Come vivono questa volata gli atleti?
“Tra loro le cose vanno molto bene, sono sempre insieme e i rapporti sono corretti e cordiali. Ci sono state un po’ di scintille a Palma, per una protesta di Cherin a Tita. E Plazzi-Molineris sono andati in Medal Race. Ma poi qui a Barcellona il ragazzo ha chiesto scusa a tutto il team, si è spiegato, e tutto è rientrato. All’Europeo sono stati tutti bravi. Bisogna dire che in acqua la crescita di tutti si vede, è tangibile. E’ capitato più volte che uno dei nostri abbia incrociato davanti a quei fuoriclasse di neozelandesi, Burling e Tuke. E quando è successo, non si sono fatti riprendere. Questo è significativo della velocità e della preparazione. Non siamo lontani dai campioni olimpici e mondiali in carica, che pure sono di un altro pianeta. Sarà una scelta difficile, che tutti accetteranno, e siamo consapevoli di aver fatto tutti insieme un ottimo lavoro.”
roberto sponza (non verificato)