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18/07/2017 - 11:58

 

Gizzeria, festa Kite con riflessioni

In Calabria il mondo del Kite ha vissuto un evento che è di fatto la presentazione al mondo sportivo della specialità che è già alle Olimpiadi Giovanili e attende la promozione ai Giochi Olimpici adulti. Grande circolo, grande organizzazione, grandi atleti e storie. Ma anche riflessioni obbligatorie su alcune scelte incongrue che hanno di fatto falsato i risultati. Il ruolo dell'IKA, di World Sailing e della FIV. Ecco il commento appassionato del super-esperto

 

La redazione di Saily.it ha ricevuto e pubblicato la "lettera" di Miki Cerquetti e l'ha pubblicata, senza che questo implichi una condivisione dei punti di vista in essa esposti. L'autore è un personaggio storico del mondo kite e come tale ha espresso alcune libere opinioni. Abbiamo ricevuto già delle considerazioni in replica alla lettera, sui cui temi ci riserviamo di tornare anche con altri articoli e interviste. Come sempre e ancor più chiaramente, risposte e commenti a quanto esposto troveranno ampio spazio libero su questo portale.

 

di Miki Cerquetti

Di fatto la regata di Gizzeria, organizzata dal grande circolo Hang Loose con passione e coraggio, è stata la presentazione al mondo sportivo della nuova frontiera del kite agonistico inserito nel contesto olimpico giovanile ma visto il successo del format sarebbe da pensare se questa non fosse questa la soluzione anche in vista di una probabile apertura per Parigi (difficile pensare che i francesi rinunceranno  al kite). Hang Loose, circolo organizzatore è il primo Campione!!! Bravo l’appassionato patron Luca Valentini

Certo è che in questo contesto il successo del format slalom la semplicità delle attrezzature al spettacolarità delle gare da da pensare....

E' stato un campionato molto particolare con meravigliosi fasci di luce e alcune ombre, molto IKA's style con decisioni discutibili e la netta sensazione che il format sia ancora da rodare pienamente, e che si sia certamente a un buon punto ma ancora worki in progress (anche grazie alla fenomenale geronto-burocrazia di World Sailing che, almeno parzialmente, questo kite non lo vuole proprio digerire). Infine la partecipazione è stata incredibile sia come numeri che come paesi di provenienza.

Di fatto, escludendo la regata orientale di maggio, la prima vera regata di disciplina ad alto livello a quindici mesi  dalla data di Buenos Aires. Di colpo la disciplina ha mostrato numeri e prestazioni da paura, è una macchina che sta partendo con un certo ritardo ma questo è un classico dei meccanismi di World Sailing, una struttura oberata da una burocrazia normativa e una continua ricerca del cavillo e del controcavillo a discapito dello sport (non solo nel kite). Non riesce a capire come una cosa semplice non si riesca ad attuare! Ma nello sci, nel canottaggio, nel surf, come fanno?

E' un problema generazionale, di tradizione ma soprattutto di mentalità un pantano che prima o poi rischia di trascinare la vela olimpica in una crisi irreversibile. Il problema non è la disciplina in se ma chi la gestisce sia come strategie che come rapporto con il mondo commerciale.

Per capire cosa il comitato olimpico internazionale IOC chieda, basta guardare su internet una gara dei nuovi sport olimpici Surf o Skateboard , si vedono spettatori, numeri, ma soprattutto modelli di tendenza che catturano i ragazzi e portano verso lo sport le energie e l'interesse dei giovani. Anzi il kite è pure troppo avanti rispetto alla macchina elefantiaca del sistema olimpico velico. Ma è una fatica di un gruppo che poi si scarica a sua volta su tutti.

GIZZERIA, RISULTATI E PAGELLE

Atleti Italiani: 10!!!!

La questione "cassonati" ha fortemente influito sulla gara, ma meglio analizzare i risultati per quello che sono.

GIRLS, LEONESSE

Isotta Di Domenico, quarta assoluta e terza europea (seconda tra i pump) -  Atleta romana del Marine Village, una leonessa! Con primi di giornata e gare al cardiopalmo da brava outsider si è portata alla ribalta con grinta e determinazione allenata da una figura storica del kite e del windsurf romano e internazionale, il fotografo Roberto Foresti (più allenatore o fotografo?), Isotta un anno fa non sapeva andare in kite, ma spinta da una grande passione per il mare aveva cominciato il percorso prima come windsurf classe Techno poi con il multiscafo Hobie Cat (a qualcuno interessa un gioco di vele nuove?). Carattere al fulmicotone ha trovato nella nuova disciplina singola e anarchica pane per i suoi denti, e in meno di un anno ha bruciato i tempi!! Brava Isotta!!! (ndr, due cassonati davanti)

Tre italiane tra le prime dieci in classifica assoluta, quattro in ranking europeo se escludiamo l'atleta americana e quella cinese.

Chiara Adobati, ottava - Chiara è il kite!!! Atleta che nasce con il kite e con il prezioso bacino del Freestyle, con un palmares da fare invidia, nasce con il gruppo Maselli (che non finiremo mai di ringraziare) e ora corre con il Salò del Garda, ha avuto un anno difficile tra problematiche di salute e qualche inciampo scolastico (ndr, un caro saluto al dirigente scolastico, ma qualcuno vuole spiegare alle scuole che lo sport NON è solo calcio!?) aveva suscitato una certa sorpresa che una atleta di tale livello passione ed esperienza non fosse stata inclusa nella "nazionale" diciamo pure che Chiaretta in acqua ha dimostrato la sua stoffa di campionessa!! Chiara sei forte!

Sofia Tomasoni ottava - Qui la situazione si complica perché mentre il futuro è kite il DNA paterno è squisitamente velico! Una palese dimostrazione di come la passione del vento sia parte di questa famiglia atleta eclettica potente e preparata brava!

Irene Tari, undicesima ma decima nel ranking - La simpatia, la passione e la gioia di vivere in mix irresistibile!! Letteralmente autodidatta assistita dal bravo Gozzoli ma soprattutto abituata a navigare nella mitica "arena" della Spiaggia di Salto di Fondi, è un portento! Pericolosissima anche lei c'è.

Parliamo di un gruppo di ragazze che come passo e capacità hanno tutte le potenzialità per essere da vertici di classifica, è ovvio che da un lato c'è la fortuna altra il mantenere un asset mentale equilibrato (cosa cruciale in questo tipo di regate). Insomma una bellissima sorpresa!!!

BOYS

Morelli toscano settimo - Della grande scuola di Talamone nipote e figlio di  maremmani kiter storici allievo del grande Santoni, atleta freddo tranquillo potente. In spiaggia non si nota per quanto è timido e riservato in acqua , soprattutto i primi giorni, ha fatto faville... anche se con vento leggero ritrovarsi a competere con i cassonati (sempre quelli) non è psicologicamente il top. Un bravo anche alla zona con il Bravo Bettiol.

Clausi e Marrero - Sono tra i primi dieci (nono e decimo) del ranking europeo dello stesso circolo, il mitico Club Velico Crotone, sono figli d'arte velica prestata al kite, preparati dal mitico Ciliberto, ma con alle spalle, un ibrido velico-kiteristico impressionante!!! Atleti bravi preparati e motivati sostenuti da un grande circolo!!!

Delizioso Alessio Pintus - Bravi tutti ma un particolare bravo ad un bravo atleta di terza zona il delizioso Alessio Pintus che ha guadagnato il suo onesto posto a metà classifica (primo atleta  2003) contro atleti ben più grandi, risultato ottenuto da solo, supportato dal bravo papà, la federazione sci nautico lo ha già preso in interesse per il cable, si capisce visto il sostegno della zona cosa sceglierà.

OPEN

Un decoroso decimo posto dello specialista local Guido (anche qui da valutare l’impatto della presenza di aquiloni cassonati) che si conferma con poche chiacchere e molti fatti uno dei migliori specialisti nazionali della disciplina.

 

COMMENTO: Cassonati o non cassonati? Tavola unica o no?

Da un lato abbiamo avuto una impressionante macchina organizzativa che ha fatto ruotare un carosello di heat, procedure di partenza, arrivi tabelloni da paura! 10 all’organizzazione in acqua!!!!

Se in questa bella gara si dovesse applicare alla lettera il concetto di "fairy Conditions" del corretto navigare del rispetto della flotta il risultato sarebbe ovvio! Permettere agli aquiloni cassonati (senza struttura gonfiabile e con forma ed AR di gran lunga superiore) di gareggiare assieme agli aquiloni pump in una gara ad eliminazione è come in un torneo di lotta libera (mi consenta il Maestro dello sport e consigliere federale Salvatore Finizio valente kiter) inserire in una gara di lotta libera ad eliminazione tra i pesi leggeri alcuni pesi massimi... fantozzianamente parlando: una boiata pazzesca!

Soprattutto per il peso che questa gara ha nella valutazione tecnica degli atleti e nel rispetto dei ragazzi che oramai da quasi due anni si allenano in una certa maniera. Nei primi sei posti U19 quattro cassonati… ma che senso ha?

DI FATTO LA PRIMA VERA REGATA DI QUESTO TIPO A VASTA PARTECIPAZIONE

Si parla anche di “scambi di tavola” tra atleti per ottimizzare le attrezzature. Insomma da valutare tecnicamente con un lavoro di “spunta” il reale impatto di questi due fattori disturbanti che si potevano tranquillamente evitare!

I vertici IKA sono anche figure di rilievo World Sailing sia come organizzatori che come gestione del corpus giuria, quindi loro è la responsabilità. Vanno parzialmente giustificati per l’imponente guerra contro la burocrazia WS ma a volte il loro atteggiamento da super precisi e ipercompetenti sfora in gigantesche baggianate che loro difendono con le unghie e con i denti atteggiamento classico “io so io, voi...” Non è storia nuova!

I regolamenti di gara, gestiti da un manipolo storico di inflessibili, vengono adattati a secondo di flussi umorali incomprensibili, dietro il concetto di inappellabilità della giuria internazionale che permette, da anni a questo gruppo di persone, di fare e disfare a secondo di quello che gli passa per la testa.

Utilizzare la parola “open” per giustificare un “liberi tutti” fuori dalle regole va bene se l’evento core (le olimpiadi giovanili) fosse stato tra tre anni ma a pochissimi mesi di distanza dalla selezioni europee ed a poco più di un anno a Buenos Aires è una cavolata bell’e buona Fantozzi docet!

Il problema non è normativo è politico in vista di un percorso selettivo molto duro e se l'Italia vuole guadagnarsi il posto in paradiso deve cominciare a mettere dei puntini sulle i! Bisogna tutelare e difendere gli atleti con persone che abbiano il coltello tra i denti proteggendo i ragazzi e il lavoro dei tecnici federali.

Purtroppo una svista del DT Kite Vannucci (valente tecnico atleta e consigliere di classe nazionale), nonostante, la palese discrepanza tra regolamento di classe edito World Sailing (unico documento ufficiale assieme all'allegato FS dell'RRS) e l'elenco aquiloni utilizzabili in gara era già stato segnalato, ma evidentemente ignorato.

Teoricamente in caso di conflitto di regole il regolamento che vale è quello editato sul sito Word Sailing non quello del sito di classe! Andavano chiesti lumi prima e bisognava essere pronti almeno ad avvertire i ragazzi.

Già c'è l'atleta (furbetto) che si lamenta che ora dovrà comprare aquiloni pump per continuare le gare di disciplina olimpica. Va anche ricordato che l'utilizzo della parola "open" non prescinde il rispetto verso la maggioranza della flotta che viene penalizzata sia direttamente che indirettamente da questa scelta.

Teoricamente tra le donne davanti a Isotta ci sono due cassonati ergo... Per i maschi i calcoli sono più complessi perché andrebbe calcolato l'impatto della presenza di queste "motorizzazioni" soprattutto nelle prime heat ed anche il disagio psicologico dei giovani costretti a gareggiare contro aquiloni molto più efficienti e veloci.

Insomma la realtà che questa non è una regata di flotta dove i più veloci vanno avanti e di fatto fanno una classifica a parte (un po’ come nelle regate di altura) ma una regata ad eliminazione dove la presenza di queste “motorizzazioni” anomale  ha sicuramente creato delle situazioni di inequità palese.

La gestione di gara fa praticamente capo sempre allo stesso gruppo da anni il cui atteggiamento in alcuni casi è stato discutibile (squalifica alla Adobati molto dubbia) in una situazione dove o le regole valgono per tutti o c'è la sensazione che la coperta venga stirata a seconda delle situazioni, in maniera arbitraria ed utilizzando lo schermo della “inappellabilità” per coprire le magagne.

Va detto d’altro canto che la gara è stata troppo bella!!!! Centinaia di procedure di partenza heat mozzafiato, competizioni a mozzafiato, una vera fatica per tutti , anche stare in acqua non è facile!! Ed a volta l’arbitrarietà nasconde anche la fatica di mantenere a regime questa incredibile macchina organizzativa, ed è comprensibile in quest’ottica che qualcosa possa sfuggire… ora!

Sicuramente la Federazione deve prepararsi a confrontarsi in maniera molto più aggressiva e incisiva a tutela degli atleti.

La Federazione, Voto 9-!

Pochi sanno che la Federazione da anni lavora in silenzio sull’attività giovanile ed i risultati si vedono, una delle equipe nazionali più forti del mondo. Si è sostenuta l’attività giovanile e si è attinto da un lato al mondo del Freestyle (la disciplina artistica che si fa con tavole bidirezionali) dall’altro l’intelligente scouting tra gli atleti della vela.

Di fatto sono pochi i circoli che si sono impegnati ma i risultati hanno premiato con risultati che pongono questi gruppi ai vertici mondiali.

Un appunto però al DT giovanile ed al suo referente kite. Questa non è una classe con uno storico decennale, ma una sua piccola storia c’è! Decidere un Team Nazionale sulla base di una valutazione meramente burocratica di tre gare dove alla fin fine in una non c’è stato vento ed il numero di heat corse nelle altre due è relativo è un po’ riduttiva e miope!!

Questa è una classe che ha un database significativo e Vannucci , consigliere di classe, non ne può non tenere conto. Prima di essere  “esclusivi” in una situazione così rapida e magmatica conviene essere “inclusivi”!! Va rinforzato il gruppo, il campione emerge si ma deve essere allenato con degni avversari!

Difficile interpretare la gestione “cassonati” letta come flusso di informazioni che deve esserci anche all’interno della classe (internazionale vs nazionale) e che si ripercuote sulla federazione farsi trovare  non preparati per una figura tecnica che è oltre che figura federale anche menbro della classe ed atleta di valore è una “svista “ che va ragionata.

Bisogna affrontare una gigantesca sfida in tempi ridottissimi e bisogna monitorizzare tutti gli atleti che valgono veramente bisogna assolutamente rivalutare e cercare di ricatturare due campioni come il Latinense Vicari ed il sardo Contini!! Top  nazionali di freestyle 2016/7…la Font spagnola che ha vinto la regata viene dal fs e sino ad un mese fa non aveva fatto una regata TT.

Va sottolineato come i ragazzi sardi son praticamente abbandonati a loro stessi senza alcun supporto, in Sardegna? La terra del vento? La Sicilia? La Puglia?.... I tempi sono ristretti ma bisogna investire per un futuro che potrebbe riservare a brevissimo grosse sorprese!! La presenza del Consiglio Federale a Gizzeria è stato un segnale molto incisivo, ma al di la della stima purtroppo bisogna affilare le armi per sostenere i ragazzi. Chi gestisce il gruppo italiano deve essere in grado di far percepire il rispetto delle regole!

CONCLUSIONI...

Il calendario internazionale è praticamente tabula rasa!!! A novembre si dovrà comunicare il nome degli atleti che rappresenteranno l’Italia poi bisognerà capire come gestire l’aspetto squisitamente tecnico. Ci saranno due possibilità di ingresso selezioni in Marocco (numero chiuso numero aperto? da capire) a fine febbraio ed un mondiale aprile maggio (dove come perché?)

Insomma un terreno abbastanza incolto! Dove bisogna essere vigili! La posta in gioco è altissima! La gabbola sempre dietro l’angolo! Sorniona la neo classe CR:X (la proposta Neil Pride Olimpica) sogghigna e  gode tanto il lavoro per loro lo fa IKA e World Sailing con la sua allegra combriccola di anziani burocrati della vela. Va sottolineato che da un punto di visto meramente amministrativo un podio ha un valore anche in termini di finanziamenti CONI importante.

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La redazione di Saily.it ha ricevuto e pubblicato la "lettera" di Miki Cerquetti e l'ha pubblicata, senza che questo implichi una condivisione dei punti di vista in essa esposti. L'autore è un personaggio storico del mondo kite e come tale ha espresso alcune libere opinioni. Abbiamo ricevuto già delle considerazioni in replica alla lettera, sui cui temi ci riserviamo di tornare anche con altri articoli e interviste. Come sempre e ancor più chiaramente, risposte e commenti a quanto esposto troveranno ampio spazio libero su questo portale.