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19/11/2012 - 13:49

Bloccati i lavori

Fiumicino: sigilli
al porto turistico

L'area del nuovo porto turistico di Fiumicino e' stata posta sotto sequestro all'alba dalla guardia di finanza di Roma su disposizione della Procura di Civitavecchia, per carenze strutturali e problemi sicurezza

Non c'è pace a Fiumicino per il nuovo porto turistico in costruzione: dopo varie vicissitudini è arrivata oggi un'altra mazzata, con il bloggo ai lavori e i sigilli al cantiere per problemi strutturali e di sicurezza. Francesco Caltagirone è adesso indagato anche per questo. E intanto i diportisti, e gli operatori dell'area, saranno costretti ad attendere ancora. La distanza tra settore e politica scava un altro solco. Di seguito il lancio dell'ANSA.

(ANSA) L'area del nuovo porto turistico di Fiumicino e' stata posta sotto sequestro all'alba dalla guardia di finanza di Roma su disposizione della Procura di Civitavecchia. Secondo quanto si e' appreso, all'origine del provvedimento vi sarebbero carenze strutturali e problemi di stabilita' e sicurezza nell'intera opera.

La guardia di finanza sta notificando sette avvisi di garanzia, su disposizione della Procura di Civitavecchia, contestualmente al sequestro dell'area del nuovo porto turistico di Fiumicino. Secondo quanto si è appreso, l'accusa ipotizzata dagli inquirenti di Civitavecchia è frode nelle pubbliche forniture. L'area sotto sequestro è di circa un'ettaro.

INDAGATO FRANCESCO BELLAVISTA CALTAGIRONE
C'é anche l'imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone tra i sette indagati nell'indagine che ha portato al sequestro da parte della Guardia di Finanza del cantiere del nuovo porto turistico di Fiumicino. Secondo l'accusa, l'opera pubblica, per un costo stimato di circa 400 milioni di euro, è stata realizzata con carenze tali da metterne a rischio la tenuta e la sicurezza con l'obiettivo di aumentare il guadagno dei lavori. Dalle indagini del Nucleo di polizia tributaria della Gdf è emerso che, attraverso un articolato meccanismo, i lavori venivano affidati a imprese riconducibili, direttamente o indirettamente, al gruppo Acqua Pia Marcia di Roma facente capo a Francesco Bellavista Caltagirone. L'obiettivo era quello di realizzare il nuovo porto a costi sensibilmente inferiori ai 400 milioni stimati, il tutto a beneficio delle società del gruppo e a scapito della sicurezza e della qualità delle strutture realizzate, per un valore di 19,5 milioni. Oltre a Caltagirone, sono indagati i legali rappresentanti e i consiglieri delle società coinvolte e il direttore dei lavori. Per tutti l'accusa è frode in forniture pubbliche. (ANSA)

Commenti

ferdi (non verificato)

Ma sono sempre gli stessi,non si smentiscono mai,ma anche non si vergognano mai !

Anonimo (non verificato)

se la procura di civitavecchia arrivasse nel porto di sorrento ........................ ................ ne vedremo delle belle! sicurezza?!?! collaudi?!?! strutture?!?! ......mai visti !! se devi fare pipi devi aspettare che torni la sera a casa!! ma questa è l'italia! e non quello che i giovani meritano.