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15/05/2018 - 17:13

Vela italiana nel mondo

Ettorre: abbiamo vinto noi

Intervista al presidente FIV Francesco Ettorre che commenta le scelte del Council di World Sailing. "Non decidere sarebbe stato un errore disastroso. Così sono state date le linee guida, e noi abbiamo raggiunto gli obiettivi, salvando il windsurf, il 470 e il Finn. A livello internazionale Italia in crescita". Presentata a Londra la World Cup di Genova 2019 e 2020

 

 

Presidente, com'è per un italiano tornare a World Sailing dopo il veloce quadriennio di presidenza di Carlo Croce?

 

"Abbiamo fatto passi giganteschi, tutti i delegati italiani nei vari organismi hanno fatto squadra e lavorato uniti, oggi l'immagine dell'Italia nella vela mondiale è in crescita, lo dimostra l'accoglienza che ha avuto la nostra proposta di Genova per ospitare due eventi di Coppa del Mondo 2019 e 2020. E pensando a come eravamo messi un anno e mezzo fa, è un successo."

 

Eventi che tra l'altro avete avuto occasione di presentare proprio a Londra dopo la prima giornata del Council. Quali commenti avete registrato?

 

"Più che commenti, molti complimenti, da tutti! Davvero oltre le aspettative: sono rimasti impressionati dalla qualità della presentazione, dalla location e dagli spazi della Fiera di Genova, dalle idee sulla carta. C'è persino una nave per portare le barche da Palma a Genova via mare. Ancora stamattina a colazione c'era la processione per venirsi a complimentare. Segno che si è lavorato bene. Ma siamo solo all'inizio."

 

Parliamo delle decisioni del Council sul futuro della vela olimpica. Cambia molto o poco?

 

"La soluzione trovata è indubbiamente un compromesso, però è la migliore possibile, per come si erano messe le cose. Quando sono arrivato a Londra, c'era un clima di grande tensione, nervosismo. Sono stati tre giorni difficili. Cedere alla tentazione di congelare tutto fino all'autunno sarebbe stato un errore, così almeno sono state indicate al movimento e al CIO le linee guida essenziali sugli Eventi per Parigi 2024. Quella submission 22 ha trovato la quadra e messo daccordo tutti. E noi, sinceramente, abbiamo lavorato perchè passasse questa linea."

 

Perchè l'Italia puo' essere soddisfatta delle decisioni del Council?

 

"La priorità era salvare il windsurf, sia maschile che femminile, ci siamo riusciti, anche se potrebbe cambiare la tavola, a novembre sono aperte le porte a tutte le opzioni, ma la specialità è salva, e per noi, la nostra attività, i nostri circoli e tanti giovani atleti, è un sospiro di sollievo. Poi anche la conferma del 470 era un obiettivo, per come è strutturata la nostra attività giovanile. Infine il Kite: era nell'aria che avesse il via libera, noi stiamo facendo un lavoro notevole su quel mondo e abbiamo grandi potenzialità. E so anche che in Italia molti facevano il tifo per il Finn, un'altra barca che da noi ha forti tradizioni."

 

Quindi vittoria su tutta la linea?

 

"Si giocava in difesa, primo non prenderle, il momento è difficile e si deve lavorare insieme. Certo ci sono novità notevoli, cambiamenti epocali. Ci sono ben quattro medaglie "miste", nessuno sport olimpico assegna il 40% delle medaglie a coppie miste uomo-donna. Ma messa così la parità di genere può funzionare. C'è la gender equity e il 90% delle classi è confermato, con tutto quello che significa in termini di diffusione mondiale, di promozione della vela."

 

La conferma del Finn viene data per sicura, ma nella submission votata non c'è scritto...

 

"La medaglia assegnata con i due Singoli maschile e femminile è stata pensata proprio per il Finn, tutta la manovra politica che ha portato a quel voto nasce dall'attività di pressione di Finn e 470. L'accordo dietro le quinte che ha portato al voto è politico, quindi difficilmente verrà ribaltato a novembre. Ecco perchè il Finn si considera sicuro. Altro discorso è quello tecnico. I misti ci creeranno qualche problema..."

 

Per esempio?

 

"In generale sarà molto più difficile arrivare all'Olimpiade, la selezione sarà feroce. Con il numero totale di atleti sceso dai 380 di Rio ai 350 di Tokyo, e con l'aggiunta dei due Singoli e due Kite, il numero di posti-nazione scenderà. Sarà un problema quasi insormontabile per le nazioni emergenti, che dovranno trovare (e selezionare) un uomo e una donna, in due classi diverse. In questo senso il processo non va nella direzione di favorire la diffusione della vela alle nazioni meno ricche. In effetti anche a Londra tutti hanno visto i 4 eventi misti come eccessivi, eppure sul tavolo è stata l'unica soluzione."

 

L'avvento dell'era della vela "mista" comporta un cambio di mentalità e di approccio?

 

"E' una novità al buio, e certamente sarà una scoperta continua per tutti. Ho già parlato con Alessandra Sensini e credo che dal 2019 avremo bisogno di introdurre novità nella nostra attività giovanile, iniziare dai circoli a lavorare sulla formazione di equipaggi doppi misti, sulla cultura del doppio misto. Penso al 420 ma non solo. Dovremo capire come favorire la formazione dei misti, questo è il cambiamento più impattante su classi che hanno bacini significativi."

 

Sorpreso dal silenzio sull'Antitrust?

 

"Onestamente si, non è possibile non parlarne, è "il" problema. E anche se al Meeting non è stato nemmeno accennato, il problema andrà avanti e si presenterà prima o poi. E' una mina vagante e andrebbe disattivata. Questo rientra in parte in un momento di difficoltà per World Sailing, al quale manca una leadership, una guida forte, e anche una governance. La stessa submission dell'ultimo minuto del presidente, è figlia della confusione nella quale si dibatteva il Meeting. Serve una linea retta, speriamo di trovarla. E sono stati bravi tutti gli italiani a Londra, coesi e coerenti. Adesso abbiamo le linee guida 2024. Ma ora basta, torniamo a pensare a Tokyo 2020. Anzi, ad Aarhus 2018, che resta l'obiettivo stagionale."

 

LEGGI QUI IL REPORT COMPLETO SULLE DECISIONI DEL COUNCIL PER LA VELA 2024

Sezione ANSA: 
Saily - News

Commenti

Ettore Thermes (non verificato)

Personalmente ritengo che WS non sappia gestire lo sport della vela e conclude con soluzioni che finiranno per essere molto penalizzanti. La rinascita della classe Star dovrebbe far pensare.
La "rinascita" della classe Star è totalmente sostenuta da un imprenditore privato che mette soldi per tenere in vita la classe con un circuito che prevede premi in denaro wild card inviti a vip dirette streaming. Senza la generosità del mecenate l'operazione starebbe in piedi?