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18/10/2017 - 10:46
Bisognerebbe saper perdere...
Ellison e Vuitton
non si rassegnano
Gira questa voce: Larry Ellison e Louis Vuitton insieme, per lanciare un "nuovo" circuito mondiale tipo World Series, con i catamarani volanti ad ala rigida della "vecchia" America's Cup e un super trofeo messo in palio dalla maison francese. Sconfitti dai neozelandesi e messi fuori dall'avvento di Prada, il tycoon e lo sponsor non si arrendono
A volte ritornano. O almeno ci pensano. Larry Ellison, il grande sconfitto della 35 America's Cup a Bermuda, con il suo Oracle surclassato dallo sfidante Emirates Team New Zealand, starebbe pensando di organizzare un nuovo (l'ennesimo) circuito tipo World Series, con tappe in varie località del mondo, per regate con i catamarani AC45 o AC50, quelli con ala rigida e foil visti all'opera all'ultima Coppa America.
Partner, e forse promotore dell'iniziativa, chiaramente di disturbo alla nuova 36 America's Cup in Nuova Zelanda, della quale è già stato annunciato il Protocollo e il ritorno a barche Monoscafo, sarebbe Louis Vuitton, il brand che è stato a sua volta defenestrato dall'elite della vela, con l'avvento dell'arcirivale Prada nella sponsorizzazione della Coppa e delle selezioni degli sfidanti.
Secondo il blog che ha rilanciato questo rumors, ci sarebbero team interessati a partecipare al circuito da USA, Giappone, Svezia e Francia (facili da individuare, i residui dei team dell'ultima Coppa), e forse anche il coinvolgimento di Ernesto Bertarelli (nome che compare praticamente ovunque quando si parla di vecchi e nuovi circuiti di vela, forse se potesse li farebbe tutti).
Visto che alcuni team hanno ancora le basi a Bermuda, il primo evento di questo circuito sarebbe proprio a Bermuda, una sorta di "amarcord" piuttosto nostalgico, perdipiù senza la Coppa in palio. Per ovviare questo, sembrerebbe che Louis Vuitton stia preparando un "premio spettacolare" da mettere in palio.
Tutto bello e facile, no? Pensate: dei grossi catamarani molto scomodi, ai quali serve la gru per issare e ammainare (si fa per dire) la randa, velocissimi si e anche un po' pericolosi (servono caschi e bombole di ossigeno), delicati, costosi e difficili da trasportare, per fare un circuito di regate itineranti nel mondo, con date da incastrare tra Extreme, GC32, M32, RC44 e altri circuiti stile Grand Prix già rodati con il loro paddock e logistiche più abbordabili, oltrechè fare "concorrenza" a lei, all'America's Cup targata Prada e Nuova Zelanda. Un tempo tanto inseguita (con ogni mezzo, vero Larry?), conquistata e difesa, e adesso odiata e ripudiata. Della serie "E nun ce vonno sta"...
Costanzo (non verificato)
Adriatico Jack (non verificato)