Estratto da: "La Bibbia della Vela", Ed. Nutrimenti

Controllate regolarmente la vostra deriva per mantenere l’attrezzatura in condizioni ottimali. Vi ricompenserà con navigazioni più sicure e meno costose per tutta la stagione.

Cosa potrebbe rompersi?

• Controllate attentamente la barca e sostituite qualsiasi cosa non sia perfettamente funzionante.
• Le scotte e le cime di regolazione si logorano se sottoposte continuamente alla presa di un bozzello a cricco o all’attrito contro un passacavo. La superficie logorata rallenta la cima che lavora, fino a spezzarla. Sostituitela prima possibile.
• L’elastico viene usato per tenere in tensione alcune cose, come i cavi del trapezio, le cinghie di richiamo o la cima unica drizza/cima di recupero dello spi, e per tenere abbassati la pala del timone o la deriva. Col tempo gli elastici si allungano e deformano.
• La molla degli stopper è un problema. Lavate via il sale per prevenire la corrosione e date uno spray al silicone. Se una molla si consuma, tutto lo stopper deve essere sostituito.
• Le sartie sono robuste, ma i singoli cavi che le compongono possono rompersi, soprattutto quelli degli stralli con avvolgifiocco. La parte superiore del tamburo spesso non gira bene come l’inferiore e in questo modo sforza sui singoli cavi e alla fine li spezza. In tal caso effettuate la sostituzione, altrimenti c’è il rischio di disalberare.
• Controllate che non siano corrosi o deboli i punti in cui sartie e strallo sono collegati all’albero. Poi controllate i punti di collegamento fra lande e strallo a prua.

Danneggiamenti delle appendici

Le derive e le pale del timone sono soggette a crepe superficiali, provocate da urti contro il fondale. Più l’appendice è fragile e maggiore è il danno. Se un’appendice di plastica stampata urta il fondo, si fa solo qualche graffio, ma lo stesso impatto distrugge la base di un’appendice di laminato leggero.

Non fate finta di niente: il danno potrebbe peggiorare. Piccoli danni si possono riparare passando lo stucco sul gelcoat, poi passando carta vetrata bagnata e asciutta. Se è venuto via un bel pezzo di appendice, ricostruite la zona con stucco di resina epossidica, poi carteggiate con una levigatrice per correggere la forma.

Criccature dello scafo

Gli scafi in polietilene e polipropilene non sono adatti a riparazioni fai-da-te: di solito sono resistenti a forti urti, anche se la plastica si graffia molto.

• La vetroresina, tende a danneggiarsi abbastanza, ma è semplice da riparare. Le riparazioni vanno fatte in ambiente asciutto e senza polvere, con temperatura piuttosto alta.
• Un danno al gelcoat che forma il rivestimento esterno si ripara con un gelcoat a due componenti del colore dello scafo. Carteggiate la parte danneggiata prima di applicarlo.
• Un danno più importante, che comporta il taglio della vetroresina fino all’anima di espanso, va riparato da professionisti, perché deve essere un lavoro perfetto.

Acquistare un’imbarcazione di seconda mano

Se volete comprare una derivausata, pensate a quali sono le coseche potrebbero rovinarsi piùfacilmente. Questi sono i problemi più comuni:

• Su alcune barche è molto difficile accedere agli agugliotti, per stringerli o sostituirli se si allentano.
• Incagliarsi in velocità può spaccare in due la cassa della deriva. Controllatela attentamente.
• La base dell’albero è una zona molto soggetta a sollecitazioni, soprattutto nelle derive non insartiate dove l’albero è inserito in un foro della coperta. Se all’interno c’è una crepa, a volte è impossibile ripararla.

• Se il sandwich è di qualità scadente, l’espanso assorbe acqua, si appesantisce e comincia a disintegrarsi.
• Attenzione ai compartimenti stagni che perdono lungo le giunture. L’acqua entra ed  èdifficile farla uscire.
• Spesso le stecche tagliano le tasche e escono. Quando sono sotto tensione, poi, vanno a finire all’interno delle tasche. Bisogn aripararle.
• A volte si spingono in mare i carrelli di traino. L’acqua salata potrebbe bloccare i mozzi delle ruote, di solito quando siete ben lontani da casa.