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16/01/2017 - 23:47
Uomini che hanno vissuto e raccontato la vela
Ciao Eolo, 94 anni
a soffiare sul mare
La scomparsa di Eolo Attilio Pratella, il decano dei giornalisti nautici: una lunga vita sulle onde (del mare e delle radio), al fianco di navigatori e imprese (da Fogar alle Ostar, fino al giovane Beccaria), a insegnare navigazione e a propagarla con ogni mezzo
Se ti chiamano Eolo, lo sanno come va a finire. E così è stato: Eolo il vento l'ha seguito talmente tanto da crearne di suo, nomen omen. Di vela e grandi navigazioni si è invaghito fino a farne la linea guida della sua vita. E siccome era un comunicatore nato, un parlatore, un connettore, ha comunicato, raccontato, scritto, parlato, connesso, insegnato, ispirato. Fino all'ultimo soffio, no, Eolo?
Dalle barche ai giornali, dagli oceani alle radiocomunicazioni, dai saloni ai circoli. Da Ambrogio ad Ambrogio: il primo, Fogar, l'ha quasi spinto lui intorno al mondo col Surprise, ne è stato il mentore e il comunicatore (in tutti i sensi, e scivolate comprese); l'ultimo, Beccaria, giovane navigatore promessa oceanica italiana, inevitabilmente attratti da Eolo, e viceversa.
Tra le ultime ispirazioni quella del "sacrario ai caduti del mare", iniziativa enorme, difficile, faticosa, alla quale si è dedicato con la solita grinta sottile, come levigata dalle raffiche di vento. E adesso, in quel sacrario, ci sarà un posto d'onore. Fa strano dirlo, ma abbi buon vento, Eolo.
L’ECO DELLA VELA ITALIANA
(Associazione Nazionale Marinai d'Italia) Lunedì 9 gennaio 2017, a causa di complicazioni polmonari, è morto presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano, la città dove viveva, Eolo Attilio Pratella, decano dei giornalisti nautici italiani e organizzatore di importanti iniziative nel mondo della vela. Aveva 94 anni. Nato a Novara il 5 maggio 1922 era giornalista pubblicista. Ex ufficiale dell’Aeronautica, a partire dal 1963 si è occupato di varie iniziative promozionali dirette al mondo nautico organizzando professionalmente manifestazioni legate alle imprese della vela d’altomare degli italiani, in qualità di commentatore, tecnico e promotore di incontri, proiezioni e dibattiti, dal Salone Internazionale di Genova al Nautex di Rimini.
È morto a Milano all’età di 94 anni Eolo Attilio Pratella, storico giornalista nautico che con i propri scritti e le iniziative da lui promosse ha contribuito a fare conoscere le imprese dei velisti italiani. Dai primi Anni Sessanta è stato commentatore, conferenziere, esperto velista della Lega Navale Italiana, fondatore e direttore del Notiziario LNI, tecnico delle comunicazioni radio terra-mare. Nel 2007 l’UCINA lo aveva insignito dell’onorificenza di Pioniere della Nautica. Recentemente, insieme all’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Milano, aveva organizzato una mostra dedicata a Ambrogio Fogar e ottenuto dal Comune l’intitolazione dei giardini pubblici in zona Darsena in onore del famoso marinaio milanese.
A partire dagli anni Settanta ha coordinato la preparazione e la presenza di numerosi navigatori in occasione di molte regate oceaniche, a cominciare dalla partecipazione italiana di 11 concorrenti alla famosa Ostar, la “Singlehanded Transatlantic Race” del 1976. Iscritto nel registro degli “esperti velisti” della Lega Navale Italiana, nel 1964 è stato tra i docenti dei corsi di navigazione e per vari anni responsabile dei servizi stampa della Lega Navale di Milano. Nel 1967 ha fondato il “Gruppo Vela d’Altura e Diporto” e nello stesso periodo il “Notiziario”, organo della Sezione di cui è stato direttore per alcuni anni (attivo e in pubblicazione fino al 2008). Ha partecipato alla compilazione del testo ufficiale adottato per l’insegnamento da molte scuole interessate alla navigazione e alle patenti nautiche per trent’anni.
LA LUNGA CARRIERA EDITORIALE
In campo giornalistico Eolo Attilio Pratella ha iniziato a collaborare con la rivista Nautica nel 1980, proseguendo ininterrottamente il rapporto per oltre 30 anni. Ha scritto anche per la Gazzetta dello Sport e per il Gazzettino di Venezia e dal 1968 per la rivista Lega Navale di Roma, organo ufficiale dell’Ente. La sua firma compare in numerosi libri quale coordinatore e traduttore, tra cui “400 giorni attorno al Mondo” (Rizzoli 1975).
Ha coordinato e curato il libro “La Vela è un Gioco” della Sperling & Kupfer. Nel 1976, in seguito all’organizzazione della partecipazione dei navigatori solitari italiani alla OSTAR, ha realizzato il libro “Transatlantica in solitario”, sempre edito da Sperling & Kupfer nel 1977. Ha collaborato anche al libro di Giorgio Falck “Il Guia affonda” (Mursia Editore). Per Mondadori ha tradotto e curato una rielaborazione e versione del “Via Così!”. Suo il titolo e il rifacimento del testo di Alan Bond, importante opera di didattica nautica.
LE COMUNICAZIONI RADIOMARITTIME
In Italia Eolo Attilio Pratella è stato tra i primi tecnici di comunicazioni radiomarittime a fare conoscere e ad applicare su imbarcazioni a vela, perfezionandoli (siamo nel 1972), modi e sistemi per collegamenti in “onde corte” HF, che all’epoca rappresentavano l’unico mezzo per comunicare in “onde corte” HF tra le imbarcazioni oceaniche e le basi operative a terra.
Tra le imprese importanti alle quali ha fornito consulenza la “Città del Capo – Rio de Janeiro” (1972-’73), la “Observer Singlehanded Transatlantic Race” (Ostar) negli anni 1972-1976-1980, la “Whitbread Around the World” (Giro del Mondo) nelle edizioni del 1973-1974 1979-1981, l’impresa del “Surprise” di Ambrogio Fogar attorno al mondo dal 1973 al 1974, il “Triangolo Atlantico” 1975, il viaggio dell’imbarcazione pneumatica “Platone” nel continente Antartico del 1979, la “Route du Rhum” del 1978, la traversata su un piccolo catamarano dell’Oceano Pacifico (da Yokohama a San Francisco) del 2006 di Alessandro Di Benedetto e altre imprese nelle quali sono stati presenti navigatori italiani. Tra queste la partecipazione del “CS&RB” alla Whitbread nel 1978-’80, la Minitransat del 1979, la “Lorient-Bermuda-Lorient” e la “Two Ostar”.
PIONIERE DELLA NAUTICA
Dal 1972 Pratella ha raccolto presso il “Sacrario degli sport nautici” di Como testimonianze e resoconti che riguardano tutti gli sportivi della vela e della motonautica che hanno perso la loro vita in mare, oltre a tutta una serie di reperti provenienti da navigatori stranieri. Nel 2007 è stato nominato da UCINA (Unione Nazionale dei Cantieri e delle Industrie Nautiche) “Pioniere della Nautica Italiana”.
Dall’11 al 20 dicembre 2015, presso la storica sede dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Milano, in zona Darsena, si è svolta una mostra dedicata al navigatore e esploratore Ambrogio Fogar. L’esposizione è stata curata proprio da Eolo Attilio Pratella e patrocinata dal Comune di Milano, che successivamente intitolerà al famoso viaggiatore i giardini pubblici prospicienti la Darsena.
Tra le più recenti apparizioni di Eolo Attilio Pratella quella avvenuta nel dicembre 2016 presso l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Milano in occasione della conferenza tenuta in sede dal giovane e promettente navigatore italiano Ambrogio Beccaria, che in tale occasione ha raccontato le navigazioni e i record conquistati recentemente in campo velico.
L’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, sez. di Milano - La sezione milanese dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia è stata costituita ufficialmente l’11 febbraio 1911. L’Associazione, apolitica e senza fini di lucro, è la libera unione di coloro che sono appartenuti o appartengono senza distinzione di grado, alla Marina Militare e che, consapevoli dei propri doveri verso la Patria, intendono mantenersi uniti per meglio servirla in ogni tempo. Oltre ai gruppi ANMI sparsi in tutta Italia sono presenti delegazioni estere in Australia, Brasile, Canada, Germania e Stati Uniti. Gli associati in tutto il mondo sono circa 40.000. L’attuale Presidente dell’ANMI di Milano è il Dott. Marco Scavone, già Ufficiale di Complemento della Marina Militare.
Menoni Gianpiero (non verificato)