Confindustria nautica
Confindustria nautica
Carla Demaria
sarà Lady UCINA?
sarà Lady UCINA?
Per UCINA Confindustria nautica si avvicina la scadenza dell'elezione del nuovo presidente, che dovrà finalmente mettere ordine tra le diverse anime dell'associazione e della nautica italiana. E spunta il nome della manager piemontese Carla Demaria, un passato con Azimut e oggi direttore generale di Beneteau. Può essere la scelta gusta? Le sue prime dichiarazioni: "Basta divisioni"
di Fabio Colivicchi
I "saggi" di UCINA avevano annunciato le candidature di Andrea Razeto, Fabio Planamente, Pietro Vassena e Corrado Salvemini. Poi sono salite le azioni di Lamberto Tacoli, l'attuale reggente dopo le dimissioni lampo di Massimo Perotti. E adesso sul tavolo piomba un big come la supermanager piemontese Carla Demaria, una carriera in Azimut con la famiglia Vitelli (nome sempre ricorrente e in grado di spostare gli assetti nell'attuale fase di grande cambiamento nell'associazione), e oggi Direttore Generale di Beneteau, tra i cantieri leader mondiali.
Può essere il nome che mette daccordo tutti? Avremo finalmente una Lady UCINA? Le sue prime dichiarazioni, rilasciate a diversi organi di stampa, fanno pensare proprio a una volontà di unificare e pacificare la tormentata Ucina. "Discutiamo tra noi, ma sul tavolo dell'associazone, non sui giornali".
Torinese, direttore generale del colosso francese della nautica Bénéteau, nonché presidente di Bénéteau Italia e di Monte Carlo Yachts, brand italiano specializzato in motor yacht sopra i 20 metri di lunghezza controllato dal gruppo francese. E' una manager di peso con una conoscenza pluridecennale del settore, già vicepresidente di Ucina nel 2008, un’ampia visione dal motore alla vela, dalle barche piccole a quelle medie e grandi. E in più con un taglio internazionale che non guasta.
ALCUNI BRANI DELL’INTERVISTA DI CARLA DEMARIA
a cura di Fabio Pozzo, La Stampa Mare
«Ho accettato dopo settimane di pressioni da parte di consiglieri e soci. Avevo detto no ai Saloni di Dusseldorf e di Miami, poi dopo l’ultimo consiglio direttivo, a fronte di rinnovati inviti, ho chiesto una notte per pensarci e quindi il sì».
La domanda va da sè: perché?
«Ho capito che le contrapposizioni in seno all’associazione non sarebbero state superate e che forse potevo avere caratteristiche utili per provarci. Conosco bene Ucina per essere stata consigliere, componente di giunta durante la presidenza Vitelli e vicepresidente. Lavoro nella nautica da anni e ho maturato esperienza in tutti i segmenti, dalla vela al motore, dalle barche grandi alle piccole...».
Ecco, le diverse anime.
«Non credo nella contrapposizione tra grandi e piccoli e penso che le differenze possano essere trasformate in confronto. Anche perché sono tanti i punti in comune. C’è una crisi molto democratica che non distingue tra grandi e piccoli e colpisce tutti: l’obiettivo che ci unisce è salvare le nostre aziende. Così come tutti guardiamo allo sviluppo del made in Italy e a far tornare grande la sua vetrina, il Salone di Genova».
(...)
Resta da parlare del Salone di Genova.
«Bene è stato fatto a confermare la data per il 2015, così da rendere certa l’edizione. Non c’era tempo, del resto, per organizzare alternative. Vediamo come andrà e poi, se ci sarà modo di migliorare la formula, ne discuteremo e lo faremo. Io sono comunque fiduciosa per Genova. Il mercato interno sta riprendendo fiato e questo aiuterà il Salone. I cantieri italiani vorranno esserci, quelli stranieri torneranno. In molti hanno già detto che porteranno più barche quest’anno rispetto al 2014, inclusi noi di Bénéteau e Monte Carlo Yachts. È la legge del mercato: si va dove si vende».
Il link con l'intervista e l'articolo completo di Fabio Pozzo: http://www.lastampa.it/2015/03/09/societa/mare/economia/la-manager-itali...
di Fabio Colivicchi
I "saggi" di UCINA avevano annunciato le candidature di Andrea Razeto, Fabio Planamente, Pietro Vassena e Corrado Salvemini. Poi sono salite le azioni di Lamberto Tacoli, l'attuale reggente dopo le dimissioni lampo di Massimo Perotti. E adesso sul tavolo piomba un big come la supermanager piemontese Carla Demaria, una carriera in Azimut con la famiglia Vitelli (nome sempre ricorrente e in grado di spostare gli assetti nell'attuale fase di grande cambiamento nell'associazione), e oggi Direttore Generale di Beneteau, tra i cantieri leader mondiali.
Può essere il nome che mette daccordo tutti? Avremo finalmente una Lady UCINA? Le sue prime dichiarazioni, rilasciate a diversi organi di stampa, fanno pensare proprio a una volontà di unificare e pacificare la tormentata Ucina. "Discutiamo tra noi, ma sul tavolo dell'associazone, non sui giornali".
Torinese, direttore generale del colosso francese della nautica Bénéteau, nonché presidente di Bénéteau Italia e di Monte Carlo Yachts, brand italiano specializzato in motor yacht sopra i 20 metri di lunghezza controllato dal gruppo francese. E' una manager di peso con una conoscenza pluridecennale del settore, già vicepresidente di Ucina nel 2008, un’ampia visione dal motore alla vela, dalle barche piccole a quelle medie e grandi. E in più con un taglio internazionale che non guasta.
ALCUNI BRANI DELL’INTERVISTA DI CARLA DEMARIA
a cura di Fabio Pozzo, La Stampa Mare
«Ho accettato dopo settimane di pressioni da parte di consiglieri e soci. Avevo detto no ai Saloni di Dusseldorf e di Miami, poi dopo l’ultimo consiglio direttivo, a fronte di rinnovati inviti, ho chiesto una notte per pensarci e quindi il sì».
La domanda va da sè: perché?
«Ho capito che le contrapposizioni in seno all’associazione non sarebbero state superate e che forse potevo avere caratteristiche utili per provarci. Conosco bene Ucina per essere stata consigliere, componente di giunta durante la presidenza Vitelli e vicepresidente. Lavoro nella nautica da anni e ho maturato esperienza in tutti i segmenti, dalla vela al motore, dalle barche grandi alle piccole...».
Ecco, le diverse anime.
«Non credo nella contrapposizione tra grandi e piccoli e penso che le differenze possano essere trasformate in confronto. Anche perché sono tanti i punti in comune. C’è una crisi molto democratica che non distingue tra grandi e piccoli e colpisce tutti: l’obiettivo che ci unisce è salvare le nostre aziende. Così come tutti guardiamo allo sviluppo del made in Italy e a far tornare grande la sua vetrina, il Salone di Genova».
(...)
Resta da parlare del Salone di Genova.
«Bene è stato fatto a confermare la data per il 2015, così da rendere certa l’edizione. Non c’era tempo, del resto, per organizzare alternative. Vediamo come andrà e poi, se ci sarà modo di migliorare la formula, ne discuteremo e lo faremo. Io sono comunque fiduciosa per Genova. Il mercato interno sta riprendendo fiato e questo aiuterà il Salone. I cantieri italiani vorranno esserci, quelli stranieri torneranno. In molti hanno già detto che porteranno più barche quest’anno rispetto al 2014, inclusi noi di Bénéteau e Monte Carlo Yachts. È la legge del mercato: si va dove si vende».
Il link con l'intervista e l'articolo completo di Fabio Pozzo: http://www.lastampa.it/2015/03/09/societa/mare/economia/la-manager-itali...
anonimo (non verificato)