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30/07/2013 - 22:23

Regate & politica internazionale

Caos in Tunisia,
Carthago sospesa

Una comunicazione del comitato organizzatore informa della decisione di sospendere ed eventualmente rinviare ad altra data la classica regata traversata

Gentili amici della Carthago,
a pochi giorni, dalla partenza della regata “Carthago Dilecta Est”, prevista per il 03 agosto- che, come sapete, parte da Roma alla volta di Cartagine-Tunisia, eventi politici luttuosi hanno colpito la Tunisia, creando un clima di tensione e di incertezza nel Paese.

Il comitato organizzatore della regata, profondamente legato alla Tunisia da 15 anni di lavoro comune, nell’ambito della vela ed in quello del turismo nautico e del turismo tradizionale, ha deciso di SOSPENDERE  la partenza della Carthago e di attendere che nuovi equilibri tornino a garantire il contesto di tranquillità, di convivenza pacifica, di rispetto delle regole, con il quale la Tunisia ci ha sempre accolto.

In tutti questi anni, come anche la stampa ha potuto raccontare,  la “Carthago dilecta est e la Tunisie Sailing Week” si sono contraddistinte per il sistema di collaborazione tra le Federazioni di Vela di Italia e Tunisia, tra i circoli velici interessati dei due Paesi, per il sostegno delle Istituzioni, per la qualità dei servizi  e dell’accoglienza, per l’attenzione dei Comandanti dei Porti, per l’entusiasmo e la competenza degli equipaggi.

Già da ora, stiamo lavorando, per SPOSTARE ad una nuova data la partenza della Regata  all’inizio dell’autunno.

Sarà nostra cura dare in tempo utile ogni nuova informazione.
Rosa Magiar, Comitato organizzatore

Commenti

bè Pippi, pure te a insistenza non scherzi...hai inviato tre volte (forse quattro) lo stesso messaggio :) - Comunque la risposta da parte mia è semplice: la Carthago è una bella regata e con gli anni è diventata un bell'evento e in più si è arricchita di valori per il coinvolgimento di alcune istituzioni tunisine. Poteva e può essere un bell'esempio di vela utile a cementare rapporti sulle rive del Mediterraneo. Tentare di fare sport anche in presenza di turbolenze politiche o sociali è sempre stato un dovere per il mondo sportivo, quindi giusto insistere, e ancora più giusto capire quando fermarsi.