100 anni di Croce e Straulino
100 anni di Croce e Straulino
Canottieri Napoli
con Beppe e Tino
con Beppe e Tino
Al Circolo Canottieri Napoli si è svolta una commemorazione per i 100 anni dalla nascita di Agostino Straulino e anche Beppe Croce (nati lo stesso giorno), e inaugurata una mostra rievocativa di Paolo Rastrelli - UN VIDEO SULLA TV DI SAILY
Si è svolta ieri, al porticciolo del Molosiglio presso il secolare Circolo Canottieri Napoli, la commemorazione a cent’anni dalla nascita del Presidente della Federazione Italiana Vela Beppe Croce e dell’Ammiraglio Agostino Straulino, due grandi protagonisti della Vela Italiana. Il Comitato Promotore Grande Vela, presieduto da Pippo Dalla Vecchia, li ha voluti onorare del ricordo della Città di Napoli dove entrambi hanno segnato indelebili pagine di storia, non solo sportiva.
L’omaggio si è svolto con la partecipazione del Presidente Onorario della FIV Carlo Rolandi che, in un suo personale reading del “Ricordo di Beppe Croce” – un delicato libretto dato alle stampe per l’occasione e donato a tutti gli ospiti in sala – ha esposto tanti episodi riguardanti il celebre Presidente federale nelle sue tre vesti di Uomo, Sportivo e Dirigente.
ROLANDI SU BEPPE CROCE
“Beppe è stato un personaggio così importante e talmente massiccio che è impossibile raccontarvi tutto quello che ha fatto nel corso della sua vita”, esordisce Rolandi, continuando: “Il mio rapporto amicale con lui ha inizio nel 1950, anno in cui ci fu il nostro primo incontro ravvicinato in occasione del Campionato del Mondo Star che si svolgeva a Chicago e dove partecipavano anche Tino Straulino e Tito Nordio con i rispettivi equipaggi. Da allora e sino alla sua scomparsa ho avuto modo di condividere con lui la lunga vita in seno alla Federazione e il suo esperto consiglio mi ha accompagnato sin tanto che è rimasto in vita. Beppe non è stato un uomo qualsiasi, è stato un personaggio completo, unico e non soltanto nel campo sportivo ma, e soprattutto, in quello della vita".
Ricco di aneddoti raccontati con la solita dovizia e qualità espositiva da Pippo Dalla Vecchia – che da past President del Circolo Savoia non ha mancato di ricordare l’episodio in cui Straulino, nel 1994, in una cena a lui dedicata, fu applaudito da oltre 200 persone tra velisti, allievi scuola e personalità, “un applauso così sentito e scrosciante da farlo commuovere” – l’incontro è proseguito con l’intervento del Com.te Giancarlo Basile sull’Ammiraglio Straulino.
I RICORDI DI GIANCARLO BASILE
“Straulino non faceva troppi ragionamenti, seguiva il suo istinto, aveva il vero sesto senso”, rammenta Basile continuando: “Per fare un esempio della sua straordinaria sensibilità, bastava che ci fosse un minimo di vento, tale da produrre le prime increspature sulla superficie dell’acqua, e lui con un’occhiata alla loro forma sapeva con sicurezza la direzione e l’intensità della corrente marina... Mi capitò di averlo come skipper su una barca d’alto mare di un comune amico, un prima classe RORC, per una breve “regata degli isolotti”, che portammo a termine con pochissimo vento, naturalmente vincendola. Ricordo che subito dopo la partenza avvenuta con non più di cinque nodi di brezza, questa abbonacciò e tutta la flotta in pratica si fermò: ma noi no, continuammo a mantenere un minimo di abbrivo, eravamo gli unici ad avanzare con tutto l’equipaggio immobile sottovento e nel silenzio più assoluto; c’era a bordo un’atmosfera magica col mago al timone, nessuno capiva come potesse avvenire che tutte le barche fossero ingovernabili su varie prue mentre noi andavamo con le vele che sembravano incollate nel cielo. Le lasciammo tutte di poppa.”
Basile conclude la sua carrellata di ricordi con il racconto dell'impresa forse più celebre compiuta da Straulino sul Vespucci, l’uscita dal porto di Taranto a vela: “Soffiava una forte e gelida tramontana che credo sfiorasse i trenta nodi. Mentre pensavo a cosa mai il Comandante volesse fare con quell’ancora, di colpo mi si accese il lampadino: ma certo, con quel vento che spirava dritto in poppa in uscita dal Mar Piccolo, Agostino Straulino non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di attraversare il canale navigabile a vele spiegate!”.
A corredo delle relazioni di Rolandi e Basile, le sale del Circolo Canottieri hanno ospitato la mostra rievocativa a cura di Paolo Rastrelli sui Giochi Velici della XVII Olimpiade di Roma svolti a Napoli nel 1960 che videro presenti Straulino al timone, nella Classe Star, di Merope III insieme con Rolandi, e Croce al timone del Comitato Organizzatore e quindi di tutta l’Operazione Sole Mio.
La mostra è stata promossa dalla V Zona FIV. “Valorizzare il patrimonio velico campano è uno degli obiettivi principali del nostro programma di quadriennio", spiega il Presidente della V Zona Francesco Lo Schiavo. “Si è sempre parlato di Napoli come capitale della Vela: con questa mostra si richiamano alla memoria alcune delle più significative pagine della storia velica di Napoli e del suo Golfo. Le immagini rievocative dell’Olimpiade di Napoli del 1960, presentate in anteprima in occasione del Centenario dalla nascita di Croce e Straulino, daranno la possibilità ai giovani velisti di oggi di conoscere il passato del loro sport, la storia dei propri Circoli ed i campioni che hanno solcato quelle acque che oggi li vedono protagonisti”.
Si è svolta ieri, al porticciolo del Molosiglio presso il secolare Circolo Canottieri Napoli, la commemorazione a cent’anni dalla nascita del Presidente della Federazione Italiana Vela Beppe Croce e dell’Ammiraglio Agostino Straulino, due grandi protagonisti della Vela Italiana. Il Comitato Promotore Grande Vela, presieduto da Pippo Dalla Vecchia, li ha voluti onorare del ricordo della Città di Napoli dove entrambi hanno segnato indelebili pagine di storia, non solo sportiva.
L’omaggio si è svolto con la partecipazione del Presidente Onorario della FIV Carlo Rolandi che, in un suo personale reading del “Ricordo di Beppe Croce” – un delicato libretto dato alle stampe per l’occasione e donato a tutti gli ospiti in sala – ha esposto tanti episodi riguardanti il celebre Presidente federale nelle sue tre vesti di Uomo, Sportivo e Dirigente.
ROLANDI SU BEPPE CROCE
“Beppe è stato un personaggio così importante e talmente massiccio che è impossibile raccontarvi tutto quello che ha fatto nel corso della sua vita”, esordisce Rolandi, continuando: “Il mio rapporto amicale con lui ha inizio nel 1950, anno in cui ci fu il nostro primo incontro ravvicinato in occasione del Campionato del Mondo Star che si svolgeva a Chicago e dove partecipavano anche Tino Straulino e Tito Nordio con i rispettivi equipaggi. Da allora e sino alla sua scomparsa ho avuto modo di condividere con lui la lunga vita in seno alla Federazione e il suo esperto consiglio mi ha accompagnato sin tanto che è rimasto in vita. Beppe non è stato un uomo qualsiasi, è stato un personaggio completo, unico e non soltanto nel campo sportivo ma, e soprattutto, in quello della vita".
Ricco di aneddoti raccontati con la solita dovizia e qualità espositiva da Pippo Dalla Vecchia – che da past President del Circolo Savoia non ha mancato di ricordare l’episodio in cui Straulino, nel 1994, in una cena a lui dedicata, fu applaudito da oltre 200 persone tra velisti, allievi scuola e personalità, “un applauso così sentito e scrosciante da farlo commuovere” – l’incontro è proseguito con l’intervento del Com.te Giancarlo Basile sull’Ammiraglio Straulino.
I RICORDI DI GIANCARLO BASILE
“Straulino non faceva troppi ragionamenti, seguiva il suo istinto, aveva il vero sesto senso”, rammenta Basile continuando: “Per fare un esempio della sua straordinaria sensibilità, bastava che ci fosse un minimo di vento, tale da produrre le prime increspature sulla superficie dell’acqua, e lui con un’occhiata alla loro forma sapeva con sicurezza la direzione e l’intensità della corrente marina... Mi capitò di averlo come skipper su una barca d’alto mare di un comune amico, un prima classe RORC, per una breve “regata degli isolotti”, che portammo a termine con pochissimo vento, naturalmente vincendola. Ricordo che subito dopo la partenza avvenuta con non più di cinque nodi di brezza, questa abbonacciò e tutta la flotta in pratica si fermò: ma noi no, continuammo a mantenere un minimo di abbrivo, eravamo gli unici ad avanzare con tutto l’equipaggio immobile sottovento e nel silenzio più assoluto; c’era a bordo un’atmosfera magica col mago al timone, nessuno capiva come potesse avvenire che tutte le barche fossero ingovernabili su varie prue mentre noi andavamo con le vele che sembravano incollate nel cielo. Le lasciammo tutte di poppa.”
Basile conclude la sua carrellata di ricordi con il racconto dell'impresa forse più celebre compiuta da Straulino sul Vespucci, l’uscita dal porto di Taranto a vela: “Soffiava una forte e gelida tramontana che credo sfiorasse i trenta nodi. Mentre pensavo a cosa mai il Comandante volesse fare con quell’ancora, di colpo mi si accese il lampadino: ma certo, con quel vento che spirava dritto in poppa in uscita dal Mar Piccolo, Agostino Straulino non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di attraversare il canale navigabile a vele spiegate!”.
A corredo delle relazioni di Rolandi e Basile, le sale del Circolo Canottieri hanno ospitato la mostra rievocativa a cura di Paolo Rastrelli sui Giochi Velici della XVII Olimpiade di Roma svolti a Napoli nel 1960 che videro presenti Straulino al timone, nella Classe Star, di Merope III insieme con Rolandi, e Croce al timone del Comitato Organizzatore e quindi di tutta l’Operazione Sole Mio.
La mostra è stata promossa dalla V Zona FIV. “Valorizzare il patrimonio velico campano è uno degli obiettivi principali del nostro programma di quadriennio", spiega il Presidente della V Zona Francesco Lo Schiavo. “Si è sempre parlato di Napoli come capitale della Vela: con questa mostra si richiamano alla memoria alcune delle più significative pagine della storia velica di Napoli e del suo Golfo. Le immagini rievocative dell’Olimpiade di Napoli del 1960, presentate in anteprima in occasione del Centenario dalla nascita di Croce e Straulino, daranno la possibilità ai giovani velisti di oggi di conoscere il passato del loro sport, la storia dei propri Circoli ed i campioni che hanno solcato quelle acque che oggi li vedono protagonisti”.
loffredo (non verificato)