Storia | Regata > Vela Olimpica
11/09/2012 - 18:24
Baldassari racconta
la sua Weymouth
la sua Weymouth
Il finnista azzurro va oltre la delusione, e guarda al futuro: “Dalla fiaccola olimpica una lezione di sport e di vita”. Le riflessioni dal suo sito web
Iniziata il 29 luglio scorso con il debutto di Filippo Baldassari tra i Finn, si è conclusa oggi l'Olimpiade della vela che, pur non avendo arricchito il medagliere italiano, ha messo in luce le potenzialità dei nostri. Il finanziere recanatese, alla sua prima esperienza a 5 cerchi, non ha brillato nelle acque inglesi chiudendo al 22° posto su un lotto di 24° (strepitosi) concorrenti (20-22-24-21-14-21-17-18-18-13 i suoi parziali). Forte la delusione e tanta la voglia di riscatto del giovane marchigiano, rallentato da problemi di velocità, dovuti al setup errato di albero e vela, mai provati negli ultimi giorni di preparazione.
"Ultimando i preparativi a ridosso dell'Olimpiade abbiamo commesso l'errore di non testare una vela nuova da vento forte, stazzata per la gara, e la funzionalità di alcune modifiche fatte all'ultimo momento sulla ghiera dell'albero - la dichiarazione dell'atleta ai microfoni di Saily.it - La vela ha presentato subito problemi di compatibilità con l'albero, già adoperato per il campionato europeo e per i test events. Sostituendo la ghiera inoltre ho perso tutti i riferimenti per le regolazioni da aria forte, che non modificavo da più di un anno, e non è stato facile ritrovarle in gara".
Un'Olimpiade è una tappa importantissima per un atleta ma è anche una regata tecnicamente uguale a tante altre. Quindi, lezione impartita e ricevuta: "L'unico rimpianto è quello di essere arrivato con poca serenità e poca sicurezza sul lavoro fatto nelle ultime settimane - ha spiegato lo stesso Filippo - Potendo tornare indietro nel tempo, vorrei che l'Olimpiade iniziasse doman. Anche se questo non è possibile, ahimè, farò tesoro degli insegnamenti impartiti da questa esperienza per il prosieguo della mia carriera".
"Filippo Baldassari si è dedicato anima e corpo alle selezioni olimpiche per tutto il quadriennio, conseguendo risultati significativi come la vittoria dei trials, il 4° al campionato europeo e il 12° posto alla regata pre-olimpica, disputatasi nello stesso campo di regata dell'Olimpiade, con gli stessi avversari - il commento del Capitano Enzo Di Capua, Vicepresidente del IV Nucleo Atleti Sezione Vela delle Fiamme Gialle - Filippo ha partecipato a tali eventi con materiali collaudati e sviluppati nei mesi sotto la supervisione del tecnico federale Luca Devoti, cosa che ha deposto a favore della concentrazione e della serenità dell'atleta. Ai Giochi Olimpici invece Filippo ha pagato lo scotto del noviziato nella classe di maggiore livello tecnico: la strategia di correre con materiali e assetti non testati, probabilmente idonea per atleti evoluti ed affiatati con il proprio tecnico, non è stata efficace per la performance del nostro velista, che richiedeva un maggiore sostegno psicologico. Il corpo della Guardia di Finanza aiuterà Filippo a tornare quanto prima in attività iper i prossimi impegni agonistici, auspicando il sostegno dei partner personali e di quelli del Team".
L'alloro olimpico del Finn è andato nuovamente al britannico Ben Ainslie, che ha preceduto l'argento danese, Jonas H. Christiansen (giunto secondo a pari punti), e il bronzo francese, Jonathan Lobert. Grazie all'oro conquistato in casa, il grande finnista inglese è attualmente il velista più medagliato della storia, con 4 ori e un argento olimpici e la bellezza di 10 titoli mondiali in una classe di veri "mostri" come il Finn.
Iniziata il 29 luglio scorso con il debutto di Filippo Baldassari tra i Finn, si è conclusa oggi l'Olimpiade della vela che, pur non avendo arricchito il medagliere italiano, ha messo in luce le potenzialità dei nostri. Il finanziere recanatese, alla sua prima esperienza a 5 cerchi, non ha brillato nelle acque inglesi chiudendo al 22° posto su un lotto di 24° (strepitosi) concorrenti (20-22-24-21-14-21-17-18-18-13 i suoi parziali). Forte la delusione e tanta la voglia di riscatto del giovane marchigiano, rallentato da problemi di velocità, dovuti al setup errato di albero e vela, mai provati negli ultimi giorni di preparazione.
"Ultimando i preparativi a ridosso dell'Olimpiade abbiamo commesso l'errore di non testare una vela nuova da vento forte, stazzata per la gara, e la funzionalità di alcune modifiche fatte all'ultimo momento sulla ghiera dell'albero - la dichiarazione dell'atleta ai microfoni di Saily.it - La vela ha presentato subito problemi di compatibilità con l'albero, già adoperato per il campionato europeo e per i test events. Sostituendo la ghiera inoltre ho perso tutti i riferimenti per le regolazioni da aria forte, che non modificavo da più di un anno, e non è stato facile ritrovarle in gara".
Un'Olimpiade è una tappa importantissima per un atleta ma è anche una regata tecnicamente uguale a tante altre. Quindi, lezione impartita e ricevuta: "L'unico rimpianto è quello di essere arrivato con poca serenità e poca sicurezza sul lavoro fatto nelle ultime settimane - ha spiegato lo stesso Filippo - Potendo tornare indietro nel tempo, vorrei che l'Olimpiade iniziasse doman. Anche se questo non è possibile, ahimè, farò tesoro degli insegnamenti impartiti da questa esperienza per il prosieguo della mia carriera".
"Filippo Baldassari si è dedicato anima e corpo alle selezioni olimpiche per tutto il quadriennio, conseguendo risultati significativi come la vittoria dei trials, il 4° al campionato europeo e il 12° posto alla regata pre-olimpica, disputatasi nello stesso campo di regata dell'Olimpiade, con gli stessi avversari - il commento del Capitano Enzo Di Capua, Vicepresidente del IV Nucleo Atleti Sezione Vela delle Fiamme Gialle - Filippo ha partecipato a tali eventi con materiali collaudati e sviluppati nei mesi sotto la supervisione del tecnico federale Luca Devoti, cosa che ha deposto a favore della concentrazione e della serenità dell'atleta. Ai Giochi Olimpici invece Filippo ha pagato lo scotto del noviziato nella classe di maggiore livello tecnico: la strategia di correre con materiali e assetti non testati, probabilmente idonea per atleti evoluti ed affiatati con il proprio tecnico, non è stata efficace per la performance del nostro velista, che richiedeva un maggiore sostegno psicologico. Il corpo della Guardia di Finanza aiuterà Filippo a tornare quanto prima in attività iper i prossimi impegni agonistici, auspicando il sostegno dei partner personali e di quelli del Team".
L'alloro olimpico del Finn è andato nuovamente al britannico Ben Ainslie, che ha preceduto l'argento danese, Jonas H. Christiansen (giunto secondo a pari punti), e il bronzo francese, Jonathan Lobert. Grazie all'oro conquistato in casa, il grande finnista inglese è attualmente il velista più medagliato della storia, con 4 ori e un argento olimpici e la bellezza di 10 titoli mondiali in una classe di veri "mostri" come il Finn.
stefano (non verificato)