Un corso per capirci di più
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Antichi Romani?
Grandi marinai...
Grandi marinai...
Come fecero i Romani a fare del Mediterraneo il "Mare Nostrum"? Un corso di storia navale dell'antica Roma. Alla Libreria Internazionale Il Mare
Roma riuscì a sconfiggere per mare, una dopo l'altra, tutte le maggiori potenze navali dell'epoca, a liberare i mari dalla pirateria, ad utilizzare le proprie flotte per acquisire, amministrare e difendere un immenso impero prettamente marittimo, ed a congiungerne tutte le coste con una marina mercantile fiorentissima, che incluse un'infinità di navi costruite a regola d'arte, come si vede dagli innumerevoli relitti ritrovati un po' ovunque. A costruire anche navi lunghe oltre cento metri per il trasporto degli obelischi, eppure una "leggenda metropolitana" racconta, anche nei libri scolastici, che i Romani non sapevano navigare.
Infatti la storia classica esalta la perizia marinara dei Fenici, audacissimi navigatori, la competenza navale dei Greci e degli Etruschi, la potenza delle flotte dei Cartaginesi e dei grandi regni ellenistici, mentre la fama di Roma sembra tutta terrestre: solide strade e legioni invincibili. Nell'immaginario collettivo, in effetti, i Romani appaiono rigidamente condizionati dalle proprie origini rurali: combattenti insuperabili sulla terraferma, ma a disagio per mare, tanto da ricorrere ad un marchingegno ingombrante e ben poco marinaresco per agganciare le navi nemiche e consentire ai legionari di combattere su di esse come in battaglia terrestre. Così perlomeno ci ha raccontato Polibio, raccogliendo dicerie peregrine.
L'Ammiraglio Domenico Carro studioso e esperto di Storia navale dell'Antica Roma, nonché autore di numerosi volumi sull'argomento, cercherà di sfatare questa "diceria" con le sue quattro lezioni su «Come il Mediterraneo divenne il Mare Nostrum» (Lineamenti di Storia Navale dell'Antica Roma) presso la Libreria Internazionale il mare tutti i venerdì dalle 18,30 alle 12,30 (dal 2 marzo al 23 marzo). Per iscriversi è necessario prenotare presso la Libreria Il Mare.
Roma riuscì a sconfiggere per mare, una dopo l'altra, tutte le maggiori potenze navali dell'epoca, a liberare i mari dalla pirateria, ad utilizzare le proprie flotte per acquisire, amministrare e difendere un immenso impero prettamente marittimo, ed a congiungerne tutte le coste con una marina mercantile fiorentissima, che incluse un'infinità di navi costruite a regola d'arte, come si vede dagli innumerevoli relitti ritrovati un po' ovunque. A costruire anche navi lunghe oltre cento metri per il trasporto degli obelischi, eppure una "leggenda metropolitana" racconta, anche nei libri scolastici, che i Romani non sapevano navigare.
Infatti la storia classica esalta la perizia marinara dei Fenici, audacissimi navigatori, la competenza navale dei Greci e degli Etruschi, la potenza delle flotte dei Cartaginesi e dei grandi regni ellenistici, mentre la fama di Roma sembra tutta terrestre: solide strade e legioni invincibili. Nell'immaginario collettivo, in effetti, i Romani appaiono rigidamente condizionati dalle proprie origini rurali: combattenti insuperabili sulla terraferma, ma a disagio per mare, tanto da ricorrere ad un marchingegno ingombrante e ben poco marinaresco per agganciare le navi nemiche e consentire ai legionari di combattere su di esse come in battaglia terrestre. Così perlomeno ci ha raccontato Polibio, raccogliendo dicerie peregrine.
L'Ammiraglio Domenico Carro studioso e esperto di Storia navale dell'Antica Roma, nonché autore di numerosi volumi sull'argomento, cercherà di sfatare questa "diceria" con le sue quattro lezioni su «Come il Mediterraneo divenne il Mare Nostrum» (Lineamenti di Storia Navale dell'Antica Roma) presso la Libreria Internazionale il mare tutti i venerdì dalle 18,30 alle 12,30 (dal 2 marzo al 23 marzo). Per iscriversi è necessario prenotare presso la Libreria Il Mare.
mario (non verificato)