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10/09/2010 - 18:12
Il velista cagliaritano gareggerà con l'Open 50 Vento di Sardegna
Il velista cagliaritano gareggerà con l'Open 50 Vento di Sardegna
Andrea Mura,
parte la caccia alla Route du Rhum
parte la caccia alla Route du Rhum
Oltre a Marco Nannini e Davide Consorte, anche il navigatore cagliaritano prenderà parte alla leggendaria gara in solitario. Domani in mare per la prova di qualificazione.
Non ci sarà solo il Classe 40 Unicredit di Marco Nannini a rappresentare la vela italiana alla prossima Route du Rhum, che partirà da Saint Malò il prossimo 31 ottobre. Nella stessa classe, gareggerà anche Davide Consorte su Adriatech. E, ai nastri di partenza della classe Rhum (riservata ai monoscafi da 39 a 59 piedi), ci sarà sul suo Open 50 Vento di Sardegna, Andrea Mura, che ha oggi presentato la sua nuova avventura durante una conferenza nel Circolo Ufficiali della Marina Militare di Cagliari.
Per lui, dopo tanti anni di regate d’altura in doppio e in equipaggio, una sfida in solitario: “Questa sfida – ha spiegato Mura - è particolarmente importante per il team Vento di Sardegna. Abbiamo lavorato a lungo per essere pronti ad affrontare l’oceano. In navigazione sarò solo ma al raggiungimento del risultato finale avrà contribuito tutta la squadra. Il progetto Vento di Sardegna vuole portare l’Italia e la Sardegna oltre i confini nazionali. Speriamo che questo progetto, nato nel 2006 proprio in vista della Route du Rhum di quest’anno, possa aprire una nuova finestra sulla vela oceanica italiana e far fare strada ad una disciplina che, nel nostro Paese, ha un fascino per molti ancora sconosciuto”.
Da domani, s’inizia a fare sul serio. Mura lascerà infatti gli ormeggi per iniziare con Vento di Sardegna una navigazione in solitario di oltre 2000 miglia da Cagliari a Saint Malò, valida anche come prova di qualificazione alla regata.
Il percorso della Route du Rhum
3453 miglia e due settimane di navigazione dalla Bretagna a Point à Pitre in Guadalupa. La Route du Rhum è una leggendaria regata transatlantica in solitario che, nel 2010, celebra la sua nona edizione. La regata si svolge ogni quattro anni, attraverso le burrascose acque del Nord Atlantico.
Alla Route du Rhum possono partecipare un massimo di 75 iscritti suddivisi in cinque classi:
- Categoria “Rhum”: monoscafi dai 39 ai 59 piedi (10 imbarcazioni). In questa
categoria regata Andrea Mura a bordo dell’Open 50 Vento di Sardegna.
- Class 40(25 imbarcazioni). In questa categoria regatano Unicredit di Marco
Nannini e Adriatech di Davide Consorte.
- Imoca 60 (20 imbarcazioni)
- Multi 50: multiscafi da 50 piedi (10 imbarcazioni)
- Categoria “Ultimate”: multiscafi oltre i 60 piedi (10 imbarcazioni)
Il progetto
La sfida sportiva lanciata da Andrea Mura è sostenuta dalla Regione Autonoma Sardegna, dalla Provincia, dal Comune e dalla Camera di Commercio di Cagliari.
L’atleta, nato e cresciuto a Cagliari, rappresenta grazie ai risultati sportivi ottenuti a bordo dell’imbarcazione Vento di Sardegna, un’eccellenza per la Regione Sardegna. Il progetto nasce nel2006 e, dal 2010, porta Andrea Mura a regatare anche fuori dal Mediterraneo tra i migliori velisti oceanici del mondo. Vento di Sardegna rappresenta, nella scelta del nome e nella grafica dello scafo, caratterizzata dallo stemma e dai colori dei Quattro Mori, la testimonianza dell’appartenenza a una terra e alla sua identità. Andrea Mura si fa da quest’anno portacolori, anche oltre i confini del Mediterraneo, della storia delle tradizioni, della cultura della Sardegna, perla del Mediterraneo caratterizzata da natura e da paesaggi di incomparabile bellezza.
Tenacia, titoli e passione per le vele
Dalla sua terra, la Sardegna, ha ereditato tenacia e determinazione. Da suo padre, Sergio Mura, velista di lunga esperienza, l’amore per il mare e la passione per la vela. Andrea Mura, cagliaritano, compirà 46 anni lunedì prossimo, 13 settembre (a proposito: Auguri da tutta la redazione di Saily!). E da trent’anni pratica vela, collezionando importanti risultati tra cui due titoli europei in 420, due campagne olimpiche in 470 e una in Tornado, oltre a dieci titoli italiani in varie classi tra olimpiche e di vela d’altura.
Nel 1985 fonda la Veleria Andrea Mura Sail Design che ancora oggi, rappresenta una delle velerie più competitive in Italia (Oscar della Vela come “miglior velaio 2005”). L’impegno in veleria non impedisce però ad Andrea, velista eclettico e capace di confrontarsi in tutte le classi, di continuare a regatare a livello internazionale. Andrea partecipa così alla campagna di America’s Cup a bordo del Moro di Venezia tra il 1989 e il 1992, vincendo due campionati del mondo e una Louis Vuitton Cup.
Nel 2006, all’apice di una lunga carriera agonistica tra le boe e in equipaggio, decide di cambiare e affrontare un nuovo progetto, molto impegnativo dal punto di vista tecnico, che prevede la partecipazione alle grandi classiche della vela d’altura.
Assieme all’amico Guido Maisto comincia a navigare a bordo dell’Open 50 Vento di Sardegna, con il quale va a caccia di record e porta di nuovo il nome dell’Italia e della Sardegna alla ribalta a livello internazionale.
La barca Vento di Sardegna
La compagna di avventura in questa prima Route du Rhum di Andrea sarà un Open 50 progettato da Felci Yachts e costruito daiCantieri Dolphin di Roma ed SC di Latina. La sua nascita è legata aun approfondito studio del regolamento Open internazionale in relazione a diversi tipi di carene e piani velici. Il risultato è una barca che ha come caratteristica fondamentale quella di essere veloce in tutte le andature e facilmente gestibile in navigazione. La velocità alle andature cosiddette “di potenza” è ottenuta invece grazie a un ulteriore incremento del momento raddrizzante dato da circa 1000 litri di zavorra liquida che contribuiscono anche all’assetto longitudinale.
In fase di progettazione, per ragioni di stabilità e di sicurezza è stata adottata la chiglia basculante che, oltre a garantire la completa autonomia nell’eventuale raddrizzamento dell’imbarcazione in automatico dopo una scuffia, offre anche altissime prestazioni alle andature portanti. I timoni sono esterni, completamente in carbonio con agugliotti in acciaio speciale. L’albero in carbonio è dotato di doppio paterazzo e di crocette con quartiere a murata.
Il piano velico è particolarmente flessibile e legato all’esigenza di estremizzare le velocità alle andature larghe o a rotta imposta Per la progettazione delle vele sono state applicate le più moderne tecnologie, randa e fiocco sono in membrana di Spidertech, ultima frontiera nella tecnologia dei tessuti per vele. Le vele sono realizzate dalla veleria Andrea Mura Sail Design in collaborazione con il Fiorenzi Marine Group e il Dipartimento dell’Università di Ingegneria Meccanica di Cagliari.
Lo scafo è costruito in sandwich di Pvc e Kevlar mentre coperta e strutture sono realizzate in sandwich di Pvc e carbonio.
La configurazione delle appendici ha previsto l’adozione di una chiglia pivotante molto sottile realizzata in acciaio speciale e dotata di bulbo terminale. I timoni sono i caratteristici gemelli elettrici e a prua una particolare configurazione “Canard” mobile conferisce la necessaria flessibilità d’uso per adeguare la configurazione alle diverse andature e condizioni meteo.
Scheda tecnica
Lunghezza: 15.24 m + 1.45 m bompresso
Larghezza: 4.73 m
Dislocamento: 7,50 t
Pescaggio: 4.10 m
Derive simmetriche a prua dell’albero (Canard).
Chiglia basculante: 40° idraulica
CaritecBallast: 2 centrali inerziali da 1.000 L./cad. + 2 laterali per raddrizzamento da 580 L. /cad.
Albero: Sparcraft USA in carbonio alto modulo armato a 7/8 con 3 ordini di crocette.
Altezza: 22.20 m
Piano velico
Randa: 120 mq
Genoa leggero: testa 100 mq
Superficie velica in bolina: 240 mq
Gennaker: 280 mq
Superficie velica in poppa: 420 mq
vele: Veleria Mura Sail Design
Motore
Motore Lombardini 40 ch, S drive
Elica 2 pale abbattibili – Radice
Due alternatori da 120 Ah
Non ci sarà solo il Classe 40 Unicredit di Marco Nannini a rappresentare la vela italiana alla prossima Route du Rhum, che partirà da Saint Malò il prossimo 31 ottobre. Nella stessa classe, gareggerà anche Davide Consorte su Adriatech. E, ai nastri di partenza della classe Rhum (riservata ai monoscafi da 39 a 59 piedi), ci sarà sul suo Open 50 Vento di Sardegna, Andrea Mura, che ha oggi presentato la sua nuova avventura durante una conferenza nel Circolo Ufficiali della Marina Militare di Cagliari.
Per lui, dopo tanti anni di regate d’altura in doppio e in equipaggio, una sfida in solitario: “Questa sfida – ha spiegato Mura - è particolarmente importante per il team Vento di Sardegna. Abbiamo lavorato a lungo per essere pronti ad affrontare l’oceano. In navigazione sarò solo ma al raggiungimento del risultato finale avrà contribuito tutta la squadra. Il progetto Vento di Sardegna vuole portare l’Italia e la Sardegna oltre i confini nazionali. Speriamo che questo progetto, nato nel 2006 proprio in vista della Route du Rhum di quest’anno, possa aprire una nuova finestra sulla vela oceanica italiana e far fare strada ad una disciplina che, nel nostro Paese, ha un fascino per molti ancora sconosciuto”.
Da domani, s’inizia a fare sul serio. Mura lascerà infatti gli ormeggi per iniziare con Vento di Sardegna una navigazione in solitario di oltre 2000 miglia da Cagliari a Saint Malò, valida anche come prova di qualificazione alla regata.
Il percorso della Route du Rhum
3453 miglia e due settimane di navigazione dalla Bretagna a Point à Pitre in Guadalupa. La Route du Rhum è una leggendaria regata transatlantica in solitario che, nel 2010, celebra la sua nona edizione. La regata si svolge ogni quattro anni, attraverso le burrascose acque del Nord Atlantico.
Alla Route du Rhum possono partecipare un massimo di 75 iscritti suddivisi in cinque classi:
- Categoria “Rhum”: monoscafi dai 39 ai 59 piedi (10 imbarcazioni). In questa
categoria regata Andrea Mura a bordo dell’Open 50 Vento di Sardegna.
- Class 40(25 imbarcazioni). In questa categoria regatano Unicredit di Marco
Nannini e Adriatech di Davide Consorte.
- Imoca 60 (20 imbarcazioni)
- Multi 50: multiscafi da 50 piedi (10 imbarcazioni)
- Categoria “Ultimate”: multiscafi oltre i 60 piedi (10 imbarcazioni)
Il progetto
La sfida sportiva lanciata da Andrea Mura è sostenuta dalla Regione Autonoma Sardegna, dalla Provincia, dal Comune e dalla Camera di Commercio di Cagliari.
L’atleta, nato e cresciuto a Cagliari, rappresenta grazie ai risultati sportivi ottenuti a bordo dell’imbarcazione Vento di Sardegna, un’eccellenza per la Regione Sardegna. Il progetto nasce nel2006 e, dal 2010, porta Andrea Mura a regatare anche fuori dal Mediterraneo tra i migliori velisti oceanici del mondo. Vento di Sardegna rappresenta, nella scelta del nome e nella grafica dello scafo, caratterizzata dallo stemma e dai colori dei Quattro Mori, la testimonianza dell’appartenenza a una terra e alla sua identità. Andrea Mura si fa da quest’anno portacolori, anche oltre i confini del Mediterraneo, della storia delle tradizioni, della cultura della Sardegna, perla del Mediterraneo caratterizzata da natura e da paesaggi di incomparabile bellezza.
Tenacia, titoli e passione per le vele
Dalla sua terra, la Sardegna, ha ereditato tenacia e determinazione. Da suo padre, Sergio Mura, velista di lunga esperienza, l’amore per il mare e la passione per la vela. Andrea Mura, cagliaritano, compirà 46 anni lunedì prossimo, 13 settembre (a proposito: Auguri da tutta la redazione di Saily!). E da trent’anni pratica vela, collezionando importanti risultati tra cui due titoli europei in 420, due campagne olimpiche in 470 e una in Tornado, oltre a dieci titoli italiani in varie classi tra olimpiche e di vela d’altura.
Nel 1985 fonda la Veleria Andrea Mura Sail Design che ancora oggi, rappresenta una delle velerie più competitive in Italia (Oscar della Vela come “miglior velaio 2005”). L’impegno in veleria non impedisce però ad Andrea, velista eclettico e capace di confrontarsi in tutte le classi, di continuare a regatare a livello internazionale. Andrea partecipa così alla campagna di America’s Cup a bordo del Moro di Venezia tra il 1989 e il 1992, vincendo due campionati del mondo e una Louis Vuitton Cup.
Nel 2006, all’apice di una lunga carriera agonistica tra le boe e in equipaggio, decide di cambiare e affrontare un nuovo progetto, molto impegnativo dal punto di vista tecnico, che prevede la partecipazione alle grandi classiche della vela d’altura.
Assieme all’amico Guido Maisto comincia a navigare a bordo dell’Open 50 Vento di Sardegna, con il quale va a caccia di record e porta di nuovo il nome dell’Italia e della Sardegna alla ribalta a livello internazionale.
La barca Vento di Sardegna
La compagna di avventura in questa prima Route du Rhum di Andrea sarà un Open 50 progettato da Felci Yachts e costruito daiCantieri Dolphin di Roma ed SC di Latina. La sua nascita è legata aun approfondito studio del regolamento Open internazionale in relazione a diversi tipi di carene e piani velici. Il risultato è una barca che ha come caratteristica fondamentale quella di essere veloce in tutte le andature e facilmente gestibile in navigazione. La velocità alle andature cosiddette “di potenza” è ottenuta invece grazie a un ulteriore incremento del momento raddrizzante dato da circa 1000 litri di zavorra liquida che contribuiscono anche all’assetto longitudinale.
In fase di progettazione, per ragioni di stabilità e di sicurezza è stata adottata la chiglia basculante che, oltre a garantire la completa autonomia nell’eventuale raddrizzamento dell’imbarcazione in automatico dopo una scuffia, offre anche altissime prestazioni alle andature portanti. I timoni sono esterni, completamente in carbonio con agugliotti in acciaio speciale. L’albero in carbonio è dotato di doppio paterazzo e di crocette con quartiere a murata.
Il piano velico è particolarmente flessibile e legato all’esigenza di estremizzare le velocità alle andature larghe o a rotta imposta Per la progettazione delle vele sono state applicate le più moderne tecnologie, randa e fiocco sono in membrana di Spidertech, ultima frontiera nella tecnologia dei tessuti per vele. Le vele sono realizzate dalla veleria Andrea Mura Sail Design in collaborazione con il Fiorenzi Marine Group e il Dipartimento dell’Università di Ingegneria Meccanica di Cagliari.
Lo scafo è costruito in sandwich di Pvc e Kevlar mentre coperta e strutture sono realizzate in sandwich di Pvc e carbonio.
La configurazione delle appendici ha previsto l’adozione di una chiglia pivotante molto sottile realizzata in acciaio speciale e dotata di bulbo terminale. I timoni sono i caratteristici gemelli elettrici e a prua una particolare configurazione “Canard” mobile conferisce la necessaria flessibilità d’uso per adeguare la configurazione alle diverse andature e condizioni meteo.
Scheda tecnica
Lunghezza: 15.24 m + 1.45 m bompresso
Larghezza: 4.73 m
Dislocamento: 7,50 t
Pescaggio: 4.10 m
Derive simmetriche a prua dell’albero (Canard).
Chiglia basculante: 40° idraulica
CaritecBallast: 2 centrali inerziali da 1.000 L./cad. + 2 laterali per raddrizzamento da 580 L. /cad.
Albero: Sparcraft USA in carbonio alto modulo armato a 7/8 con 3 ordini di crocette.
Altezza: 22.20 m
Piano velico
Randa: 120 mq
Genoa leggero: testa 100 mq
Superficie velica in bolina: 240 mq
Gennaker: 280 mq
Superficie velica in poppa: 420 mq
vele: Veleria Mura Sail Design
Motore
Motore Lombardini 40 ch, S drive
Elica 2 pale abbattibili – Radice
Due alternatori da 120 Ah
pino (non verificato)