Storia | Regata > Coppa America
24/07/2013 - 18:01
Bilancio del primo mese a San Francisco
Bilancio del primo mese a San Francisco
America's Cup,
cosa può accadere
cosa può accadere
Il dominio imbarazzante di Team New Zealand. L’attesa per il rientro di Artemis con il secondo AC72. Il mistero sul defender Oracle. Le date di Semifinali e Finali di agosto. E le reali prospettive di Luna Rossa. Vi spieghiamo cosa succede a San Francisco
Ci sono delle conseguenze indirette alla stratosferica ultima vittoria di Emirates Team New Zealand su Luna Rossa. Vediamole. I kiwi hanno vinto matematicamente i Round Robin, la fase di qualifica a gironi (per quanto queste definizioni possano suonare strane con soli 3 concorrenti, e solo 2 operativi finora). Le restanti regate (tra cui giovedi 25 Luna Rossa con Artemis, sabato 27 ETNZ con Artemis, e domenica 28 ancora Luna Rossa con ETNZ) sono inutili per la classifica. I team si pronunceranno sulla volontà o meno di regatare comunque. Già questa è una situazione che dal punto di vista dell’evento sportivo suona male. Ma tant’è.
A EMIRATES LA SCELTA
Inoltre, Emirates Team New Zealand vincendo nettamente questa fase dei Round Robin ha guadagnato l’accesso diretto alla Finale della Louis Vuitton Cup, ma ha anche in alternativa la possibilità di scegliersi l’avversario da incontrare in Semifinale. In base a questa scelta - che verosimilmente sarà dettata più da calcoli utilitaristici da parte dei neozelandesi, cioè se considereranno più vantaggioso “riposare” e nascondersi in qualche modo fino al 17 agosto (data di inizio della Finale LVC), oppure continuare a regatare misurandosi con avversai reali, benchè palesemente inferiori - prenderà corpo il calendario delle regate di agosto.
Se ETNZ scegliesse di continuare a regatare con entrambi gli altri challenger, vedremmo dal 6 al 15 agosto le Semifinali e tre con Luna Rossa e Artemis. Nel secondo caso, in quelle date vedremmo solo sfide tra italiani e svedesi, una sorta di riedizione della finale LVC del 2000 tra il team Prada e AmericaOne di Paul Cayard, e visto il clima non certo idilliaco dei rapporti tra Patrizio Bertelli e il CEO di Artemis, si può immaginare un agosto davvero torrido.
C’è poi da considerare la curiosità di vedere all’opera il secondo AC72 di Artemis: sarà competitivo da subito anche senza messa a punto? Sarà solo uno sparring partner? Avrà voglia di battersi e vendere cara la pelle con partenze aggressive e magari rischiose (per se e per gli avversari...)?
LUNA ROSSA, PARLA GILLES SCOTT
Quanto a Luna Rossa, il grinder di lusso del maxi catamarano del Circolo della Vela Sicilia, l’inglese Gilles Scott (finnista campione del mondo a Perth 2011, praticamente l’erede dell’immenso Ben Ainslie) ha parlato dopo la pesante ultima sconfitta (oltre 7 minuti da ETNZ), e spiegato il clima nel team: “Abbiamo un sacco di cose su cui lavorare - ha detto Scott - Anche se il delta sembra ancora notevole, ci stiamo muovendo in avanti e le cose stanno migliorando. Ma è chiaro che abbiamo molto da fare per arrivare dove dovremmo essere. Non possiamo nascondere il fatto che, al momento, i kiwi sono i primi della classe”.
LA COMPONENTE IMPREVISTI
Martedi peraltro Luna Rossa ha subito un contrattempo nel pre-gara: nel varo dell’AC72 del team con la bassa marea. Il timone di destra ha toccato il fondo e ha dovuto essere rimosso e riparato prima che la squadra lasciasse la banchina. “Non è l’ideale - ha detto ancora Scott - anche se abbiamo mostrato una bella organizzazione del team ed eravamo pronti al 100% alla partenza”.
L’avaria al fiocco di Emirates, quella al sistema di deriva su Luna Rossa giorni fa e il timone della stessa Luna Rossa riparato al volo nel mattino di regata, tengono tutti desti su un altro tema di questa Coppa estrema: gli imprevisti (3 su 10 regate: il 30% di incidenza) possono concretamente incidere sugli stessi risultati, e cambiare persino i valori in campo. Se una barca è più veloce ma rompe, può vincere la più lenta. Per questo l’organizzazione del team anche a terra è una componente essenziale, come e più di altre edizioni della Coppa.
PARLIAMO DI DEFENDER
A tutto ciò va aggiunto il mistero sul defender Oracle USA. A che punto è il dream team statunitense, con tutti i più grossi talenti della vela planetaria? Ha recuperato i ritardi di preparazione accumulati nel naufragio del primo AC72? Il secondo AC72 è veloce, e può competere con l’astronave neozelandese? Quanto incide sulla loro preparazione la mancanza di regate vere prima della disputa dell’America’s Cup dal prossimo 7 settembre?
Ecco spiegato perchè la Coppa sta entrando in una fase (l’ennesima) molto delicata. Dove rientrano in ballo elementi non soltanto sportivi. Dopo la decisione della Giuria Internazionale sulla protesta di ETNZ e Luna Rossa, il direttore della regata Iain Murray si è rimesso al lavoro e ha aggiornato le regole di sicurezza e di classe. Ma alcuni particolari non sono ancora del tutto definiti, e non hanno avuto la copertura finale dell’accordo unanime dei concorrenti. Questo lascia un pericoloso spiraglio a possibili nuove ricadute in spirali giuridiche, tra proteste alla Giuria e oltre (Corte Suprema).
Tutto dipende dal clima che si instaurerà tra i team e nell’ambiente. Finora ci sono state solo regate quasi insignificanti, e la stessa Luna Rossa ha dimostrato di saper perdere con onore davanti agli “amici” kiwi (dei quali, non dimentichiamolo, spera di essere il prossimo challenger of record). Ma cosa succederà se dovessero esserci regate infuocate tra Luna Rossa e Artemis, come si comporteranno Bertelli e Cayard? E cosa gira nella testa di Larry Ellison (e in misura minore Russell Coutts) davanti all’eventualità di perdere la Coppa dopo tutto il contrastato circo messo in piedi?
Ci sono delle conseguenze indirette alla stratosferica ultima vittoria di Emirates Team New Zealand su Luna Rossa. Vediamole. I kiwi hanno vinto matematicamente i Round Robin, la fase di qualifica a gironi (per quanto queste definizioni possano suonare strane con soli 3 concorrenti, e solo 2 operativi finora). Le restanti regate (tra cui giovedi 25 Luna Rossa con Artemis, sabato 27 ETNZ con Artemis, e domenica 28 ancora Luna Rossa con ETNZ) sono inutili per la classifica. I team si pronunceranno sulla volontà o meno di regatare comunque. Già questa è una situazione che dal punto di vista dell’evento sportivo suona male. Ma tant’è.
A EMIRATES LA SCELTA
Inoltre, Emirates Team New Zealand vincendo nettamente questa fase dei Round Robin ha guadagnato l’accesso diretto alla Finale della Louis Vuitton Cup, ma ha anche in alternativa la possibilità di scegliersi l’avversario da incontrare in Semifinale. In base a questa scelta - che verosimilmente sarà dettata più da calcoli utilitaristici da parte dei neozelandesi, cioè se considereranno più vantaggioso “riposare” e nascondersi in qualche modo fino al 17 agosto (data di inizio della Finale LVC), oppure continuare a regatare misurandosi con avversai reali, benchè palesemente inferiori - prenderà corpo il calendario delle regate di agosto.
Se ETNZ scegliesse di continuare a regatare con entrambi gli altri challenger, vedremmo dal 6 al 15 agosto le Semifinali e tre con Luna Rossa e Artemis. Nel secondo caso, in quelle date vedremmo solo sfide tra italiani e svedesi, una sorta di riedizione della finale LVC del 2000 tra il team Prada e AmericaOne di Paul Cayard, e visto il clima non certo idilliaco dei rapporti tra Patrizio Bertelli e il CEO di Artemis, si può immaginare un agosto davvero torrido.
C’è poi da considerare la curiosità di vedere all’opera il secondo AC72 di Artemis: sarà competitivo da subito anche senza messa a punto? Sarà solo uno sparring partner? Avrà voglia di battersi e vendere cara la pelle con partenze aggressive e magari rischiose (per se e per gli avversari...)?
LUNA ROSSA, PARLA GILLES SCOTT
Quanto a Luna Rossa, il grinder di lusso del maxi catamarano del Circolo della Vela Sicilia, l’inglese Gilles Scott (finnista campione del mondo a Perth 2011, praticamente l’erede dell’immenso Ben Ainslie) ha parlato dopo la pesante ultima sconfitta (oltre 7 minuti da ETNZ), e spiegato il clima nel team: “Abbiamo un sacco di cose su cui lavorare - ha detto Scott - Anche se il delta sembra ancora notevole, ci stiamo muovendo in avanti e le cose stanno migliorando. Ma è chiaro che abbiamo molto da fare per arrivare dove dovremmo essere. Non possiamo nascondere il fatto che, al momento, i kiwi sono i primi della classe”.
LA COMPONENTE IMPREVISTI
Martedi peraltro Luna Rossa ha subito un contrattempo nel pre-gara: nel varo dell’AC72 del team con la bassa marea. Il timone di destra ha toccato il fondo e ha dovuto essere rimosso e riparato prima che la squadra lasciasse la banchina. “Non è l’ideale - ha detto ancora Scott - anche se abbiamo mostrato una bella organizzazione del team ed eravamo pronti al 100% alla partenza”.
L’avaria al fiocco di Emirates, quella al sistema di deriva su Luna Rossa giorni fa e il timone della stessa Luna Rossa riparato al volo nel mattino di regata, tengono tutti desti su un altro tema di questa Coppa estrema: gli imprevisti (3 su 10 regate: il 30% di incidenza) possono concretamente incidere sugli stessi risultati, e cambiare persino i valori in campo. Se una barca è più veloce ma rompe, può vincere la più lenta. Per questo l’organizzazione del team anche a terra è una componente essenziale, come e più di altre edizioni della Coppa.
PARLIAMO DI DEFENDER
A tutto ciò va aggiunto il mistero sul defender Oracle USA. A che punto è il dream team statunitense, con tutti i più grossi talenti della vela planetaria? Ha recuperato i ritardi di preparazione accumulati nel naufragio del primo AC72? Il secondo AC72 è veloce, e può competere con l’astronave neozelandese? Quanto incide sulla loro preparazione la mancanza di regate vere prima della disputa dell’America’s Cup dal prossimo 7 settembre?
Ecco spiegato perchè la Coppa sta entrando in una fase (l’ennesima) molto delicata. Dove rientrano in ballo elementi non soltanto sportivi. Dopo la decisione della Giuria Internazionale sulla protesta di ETNZ e Luna Rossa, il direttore della regata Iain Murray si è rimesso al lavoro e ha aggiornato le regole di sicurezza e di classe. Ma alcuni particolari non sono ancora del tutto definiti, e non hanno avuto la copertura finale dell’accordo unanime dei concorrenti. Questo lascia un pericoloso spiraglio a possibili nuove ricadute in spirali giuridiche, tra proteste alla Giuria e oltre (Corte Suprema).
Tutto dipende dal clima che si instaurerà tra i team e nell’ambiente. Finora ci sono state solo regate quasi insignificanti, e la stessa Luna Rossa ha dimostrato di saper perdere con onore davanti agli “amici” kiwi (dei quali, non dimentichiamolo, spera di essere il prossimo challenger of record). Ma cosa succederà se dovessero esserci regate infuocate tra Luna Rossa e Artemis, come si comporteranno Bertelli e Cayard? E cosa gira nella testa di Larry Ellison (e in misura minore Russell Coutts) davanti all’eventualità di perdere la Coppa dopo tutto il contrastato circo messo in piedi?
ANONIMUS (non verificato)