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13/01/2011 - 14:23

E' scomparso a 56 anni Alfio Peraboni. Due medaglie olimpiche sulla Star. Una vita da sportivo innovatore

Alfio il grande

La vela olimpica azzurra perde all'improvviso uno dei sui più grandi personaggi. Insieme a Giorgio Gorla sulla Star ha conquistato due medaglie olimpiche (Mosca 1980 e Los Angeles 1984), eguagliando Tino Straulino. Una vita esagerata, da sportivo innovatore
 
E' morto all'improvviso, a soli 56 anni, il nostro grande Alfio Peraboni. Il compagno e prodiere di Giorgio Gorla sulla classe Star. Alfio è uno dei quattro velisti italiani - insieme allo stesso Dodo e con Tino Straulino e Nico Rode - ad aver vinto due medaglie olimpiche nella vela. Mosca (Tallinn) 1980 e Los Angeles (Long Beach) 1984. Due bronzi, ma il secondo a tutti gli effetti un quasi-oro, affare di centimetri e del caso. E a Seul (Pusan) 1988 la terza medaglia sfumò di un soffio. Solo Alessandra Sensini e i suoi windsurf hanno fatto di più (quattro medaglie). Un grande velista. Decisamente uno dei più grandi, e non solo per il fisico inconfondibile, gigantesco, quell'altezza da giocatore di basket (lo era stato a buon livello) unita a molti muscoli, gigantismo attutito solo dalla velocità con la quale faceva roteare gli occhietti vispi, i quali a loro volta seguivano le evoluzioni di una testa (nel senso di cervello) sempre in movimento.
 
Il "Pera" è stato un grande della storia velica azzurra, perché i successi conquistati con Dodo Gorla segnarono il passaggio chiave dall'epoca romantica a quella agonistica dello yachting. Da quel tempo i cui i prodieri stavano sdraiati sulla fiancata delle Star di legno, a quello in cui il loro peso, e la loro agilità, sono diventati parte integrante delle prestazioni e dei risultati delle nuove Star di plastica, leggere e plananti. "Peraboni era un grosso sportivo - dice Carlo Rolandi, presidente federale tra il 1981 e il 1989 e oggi presidente onorario FIV - si impegnava molto seriamente nella preparazione con Gorla. Era un atleta nel vero senso della parola. E in più con un carattere originale, liberale." L'unione tra l'istinto del timoniere Dodo Gorla e la forza - fisica e mentale - di Alfio Peraboni ha dato vita all'equipaggio perfetto. Non a caso quasi trent'anni dopo Straulino e Rode furono loro a riportare in Italia il titolo Mondiale della classe Star. Non a caso è stato tra i protagonisti della corsa all'innovazione della storica classe Star, con epicentro proprio sul "suo" lago di Como.
 
Tre Olimpiadi da atleta (1980-1984-1988) e una (Barcellona 1992) da Tecnico FIV. Alfio ha seguito la Star di Roberto Benamati campione del mondo. E alla cerimonia di apertura dei Giochi spagnoli venne fuori il "carattere originale": inquadrato dalla telecamera sfoderò un cartello con la scritta "Ciao Clio", per salutare sua figlia appena nata. Atleta e tecnico, le due parti della carriera. E poi il resto degli anni offrendo la propria professionalità al mondo della vela e delle regate, sempre portando il suo peso dalla parte della bilancia che guarda al futuro, avanti.
 
Il grande atleta, tecnico, velista liberale e futuribile Alfio Peraboni ci ha lasciato per una delle sue esagerazioni, a 220 kg. E adesso, senza il peso massimo di quella grandezza, la vela italiana si sente inevitabilmente più vuota, con la testa leggera, come senza equilibrio. Ci mancherà un pezzo della nostra storia. Ma è anche straordinario potersi voltare indietro e trovare il molto che ha saputo lasciare, le imprese, le scorribande, le medaglie, dal faccione felice della cerimonia di apertura di Los Angeles 1984 in poi. Sono regali che dovremo meritarci ogni giorno.
 
I funerali di Alfio Peraboni saranno sabato 15 alle 14, nella chiesa di San Lorenzo a Mandello del Lario, in fondo alla strada della LNI Mandello.

Commenti

Anonimo (non verificato)

Le indimenticabili fotografie sotto il Suo braccio teso...il suo franco sorriso. Ci mancherà!

luca (non verificato)

Quelli come Alfio nascono una volta ogni cento anni. Grazie per quanto ci hai dato, Pera!