Storia | Cultura

29/11/2021 - 18:11

Se ne va un personaggio che lascia tracce indelebili nella cultura velica

Addio a Guido Colnaghi, un romanzo con la vela

SPORTIVO, NAVIGATORE, IMPRENDITORE, VISIONARIO, MAESTRO, DIVULGATORE – Scompare a 95 anni uno dei fondatori e ideatori del Centro Velico Caprera. Campione di sci, commercialista, importatore di barche, scrittore di manuali e promotore della nautica. Ha messo in barca direttamente oltre 2500 allievi e 450 istruttori. Ma con Caprera ha fatto molto di più. Il suo lavoro e il suo ricordo continueranno a ispirare velisti e marinai - VIDEO, LA SUA "LEZIONE" PER I 50 ANNI DI CAPRERA

 

di Fabio Colivicchi

Non sono tempi allegri, si fatica a trovare motivi di ottimismo, ma non si puo’ smettere. Navigare necesse. Perché è così necessario, obbligatorio, impellente, aspirare al mare, alle onde, cercare nel viaggio spinti dal vento le risposte che altrimenti non arrivano. E farlo con impegno, studio, inventiva, gioia, senza sosta. Perché il mare è la scuola per la vita, è la nostra crescita, è il nostro miglioramento. E’ la sintesi del messaggio che Guido Colnaghi, gigante della storia nautica e velica italiana, ci ha lasciato in oltre 50 anni di rollii e beccheggi. Lo comprendiamo meglio ora che non c’è più, e quei messaggi diventano ricordo, eredità da trasmettere e condividere. Guido Colnaghi si è spento domenica notte al culmine di una vita lunga quasi un secolo e piena di orizzonti aperti, di cieli di ogni colore, di immaginazioni tramutate in realtà.

Sulla pagina fb del Centro Velico Caprera c’è un messaggio che più di tutti è efficace: “Grazie di questo grande sogno”. Si riferisce certamente al CVC, di cui Guido è stato ideatore e padre fondatore. Una istituzione didattica, culturale, sociale, della vela italiana. Uno dei tesori, forse il più visibile e lucente, della sua eredità.

Di Guido, gigante, preponderante, ironico, travolgente, sorprendente, trascinante, ho ricordi di rispetto, collaborazione, stima reciproca, confidenze. Eravamo insieme parte di un gruppo costituito in seno a Ucina, quella che oggi è la Confidustria Nautica, che avrebbe dovuto promuovere la vela e aumentarne il peso specifico nel mercato, al salone nautico, nella comunicazione. Riunioni interminabili, idee esagerate, programmi utopistici, alla fine distillato minimo. La burocrazia che appesantisce le istituzioni anche nel più meritorio dei tentativi. Restavamo a chiacchierare. Molto di didattica: come insegnare il mare e la vela. Il ruolo delle associazioni, della Federazione. Gli errori da non commettere. Le barche da usare. L’idea (poi trasformata in realtà, per Hoepli) di un Manuale del Diporto Nautico per tutti, semplice e immediato. Non una semplice trasposizione delle sue lezioni a Caprera, ma un libro che insieme a nozioni preziose, fosse un invito a “sognare a occhi aperti”, come scrive Giovanni Nassi nella prefazione.

Ci sentivamo e ci siamo rivisti per le feste dei 50 anni del Centro Velico Caprera. Facemmo un lungo servizio con Lineablu per Rai Uno, e poi la cena e la festa. Lui osannato padre fondatore sempre nei modi giusti, senza strafare, da marinai. Quindi l’altra idea, una delle ultime, come un’ennesima impellenza: come istruire gli istruttori, formare i formatori delle scuole di vela del futuro. In questa spasmodica attenzione a ciò che è insegnamento e formazione, c’è l’altro grande tesoro che ci lascia Guido, l’impegno dello studioso.

Si puo’ essere grandi marinai senza farlo sapere tanto in giro, solo per sé stessi e per i propri cari o il proprio equipaggio. Ed è già una vita che merita. E si puo’ essere navigatori navigati, esperti, aver lasciato migliaia di miglia di scie fosforescenti, con in più la voglia di insegnare, per bene, come si fa. Dedicarsi a quella voglia, impegnarsi. Trovare il modo giusto per dire le cose, e farle ascoltare, per poi metterle in pratica. La Scuola: a lavoro sul futuro.

C’è questa frase, trovata aprendo a caso oggi il suo Manuale, una breve descrizione del linguaggio dei marinai: “Glossario della gente di mare, frutto della esperienza di navigazione, che si esprime con termini secchi, recisi, inconfondibili e armonici. Espressioni essenziali ma complete, di poche sillabe ma fonetica inconfondibile e chiara, di facile interpretazione ma certa e precisa. Nomi e comandi di grande fascino, percepibili tra il frangere delle onde, il fischio del vento, lo sciabordio d’acqua sulla carena e il fruscio delle vele.”

Non è magia? E non somiglia a un manifesto anche per chi scrive di vela e navigazione? Ciao Guido e grazie di tutto.

 

(Un ricordo dal sito del Centro Velico Caprera) - “Cercavamo un luogo spartano, ventoso, pieno di ridossi e soprattutto inaccessibile da terra. In quella trasferta a Caprera tutti noi riponevamo qualche ansia e grandi speranze.” Guido Colnaghi

Guido Colnaghi ci ha lasciati ieri notte. All’età di 95 anni, l’ultimo dei “ragazzi” che fondarono il Centro Velico Caprera si è spento nella sua abitazione milanese. Quella di Guido è stata una vita straordinaria sotto molti punti di vista; una personalità il cui ricordo, al pari del suo lascito, è patrimonio di un’intera comunità. A lui nel 1967 si deve l’intuizione di creare in Sardegna, sull’Isola di Caprera e sul modello della francese Glenans, quella che sarebbe diventata la più grande e famosa scuola di vela del Mediterraneo, il Centro Velico Caprera. 

Ma la vita di Guido è stato un romanzo dalle mille svolte, sempre nel segno dell’amore per lo sport. Un’avventura che non inizia al mare, come sarebbe facile immaginare, ma in montagna, con la passione per lo sci nordico che lo porta a vincere due campionati nazionali nella specialità del salto, per poi avvicinarsi alla pratica dello sci nautico. Qui Guido ottenne diverse affermazioni, anche a livello internazionale, finendo per vincere ben quattro campionati italiani nelle specialità di slalom, salto e combinata.

Conseguita la laurea in Economia e Commercio all’Università Bocconi, inizia la carriera di commercialista, specializzandosi nel settore nautico e del commercio estero. A lui si deve l’importazione sul mercato italiano delle imbarcazioni a vela inglesi, americane e francesi più famose, come i celebri Vaurien, Caravelle, Mousquetaire, Arpege. Ma anche l’introduzione dei più importanti marchi di attrezzature e accessori per il mondo della nautica.

Dopo aver dato l’impulso decisivo alla fondazione del Centro Velico Caprera nel 1967, Guido ha contribuito all’attività della Scuola per tutta la vita, ricoprendo moltissimi ruoli sia come membro del Comitato Esecutivo che, soprattutto, come docente e formatore. Ha contribuito alla formazione di almeno 450 istruttori, e insegnato a non meno di 2.500 velisti, che hanno avuto la fortuna di seguire i suoi corsi negli oltre 50 anni spesi a fare volontariato per il Centro Velico Caprera.

Instancabile nella sua passione per il mare e la vela, ha dato vita all’associazione degli allievi del CVC (AACVC) e all’ISSA (International Sailing School Association). I suoi manuali per allievi e formatori, che integrano illustrazioni e grafiche alle parti descrittive, sono un esempio di chiarezza e efficacia pedagogica apprezzato da tutto il mondo della vela e rappresentano il cuore e l’ossatura della metodologia didattica del CVC. L’eredità di Guido è una Scuola che a più di 50 anni dalla sua creazione continua a trasmettere i valori e gli ideali del suo fondatore, una responsabilità che si fa ora più cogente che mai.

Il Centro Velico Caprera tutto si stringe intorno alla famiglia Colnaghi. Buon Vento Guido

 

VIDEO, LA SUA “LEZIONE” PER I 50 ANNI DI AIVA CVC L'ASSOCIAZIONE ISTRUTTORI ALLIEVI E VOLONTARI DEL CENTRO VELICO CAPRERA

 

IL RICORDO DI PAOLO BORDOGNA, PRESIDENTE DEL CVC 

"Guido non è stato solamente uno dei fondatori della nostra scuola. Guido è stato innanzitutto un Maestro.

Una persona che potevi ascoltare per ore. Un punto di riferimento che è passato attraverso diverse generazioni di Caprerini. Forte nei ricordi e nei valori ma al tempo stesso aperto come pochi ai cambiamenti, quando positivi. Una mente lucida ma quando serviva anche critica. Un paladino dei nostri valori.

Ci ha dato il Centro Velico Caprera e Porto Palma. La scuola e tutti quanti noi gli dobbiamo molto. Ed il modo migliore che abbiamo per onorare la sua memoria è quello di portare avanti i suoi valori, che sono quelli della nostra Scuola, senza compromessi."

Sezione ANSA: 
Saily - Scuola Vela e Giovani

Commenti

Luisa Fezzardini (non verificato)

Il video è stato girato in occasione dei 50 anni di AIVA CVC, l'Associazione Istruttori Allievi e Volontari Centro Velico Caprera, datato 2019, mentre il 50mo del CVC è stato celebrato nel 2017. Vi prego di correggere l'intestazione.

Luisa Fezzardini (non verificato)

...e di correggere anche il post Facebook che erroneamente riporta la celebrazione del 50mo del CVC. Del resto se leggete la descrizione del video su YouTube, è chiaramente indicato.