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blog | Di Video Vela

12/11/2013 - 16:04

In Solitario, finalmente bella vela al cinema

Guarda qui il trailer del film "In Solitario", in uscita il 21 novembre nei cinema. Si parla di Vendée Globe in una prospettiva diversa, con immagini spettacolari e tante emozioni. Un commento della giornalista "velica" di Repubblica, Simona Casalini

IL TRAILER, ASSAGGIO DI EMOZIONI


Lo skipper Yann Kermadec realizza il proprio sogno quando viene ripescato a causa del forfait di un concorrente per il Vendée Globe. Dopo alcuni giorni di gara, Yann è costretto a fare una sosta forzata per riparare il suo timone danneggiato. Il suo tour mondiale sarà sconvolto... Determinato a vincere, riparte cercando di riguadagnare il vantaggio che aveva sui suoi concorrenti, ma improvvisamente la scoperta a bordo di un giovane passeggero sconvolge i suoi piani.

(Repubblica.it - di Simona Casalini) Quando dicono a François Cluzet che sembra la controfigura di Dustin Hoffman non risponde con la frase banale e sciovinista "ma no, è lui che assomiglia a me", e invece la butta sul ridere: "No, è mio fratello che è identico a lui". E a chi gli chiede di questa sua incredibile capacità trasformista sul set - è stato, negli anni, musicista jazz in Round Midnight, ladruncolo di borse in Costa Azzurra in French Kiss, e marito geloso, e amante seriale e alcolista pentito e, soprattutto, nel ruolo che lo ha reso popolarissimo, l'aristocratico tetraplegico e irascibile di Quasi amici - dice che nei film, così come nel tanto teatro che continua a fare, cerca sempre nuove vite, ma poi non gli piace ripeterle nella realtà. Ad esempio, su una barca a vela in oceano non ci vorrà mai più tornare. "Sono come un bambino, se sto al mare preferisco stare sulla spiaggia, ho sempre paura che spunti qualche squalo".

Eppure l'ultima metamorfosi per l'attore francese è il ruolo difficile, atletico, tecnico, da impresa sul set, di uno skipper competitivo e ultra performante: da sofisticato nobiluomo appassionato di avventure eccentriche, passa agli scomodissimi e rudi panni di un navigatore oceanico che vuole fare il giro del mondo in solitario e senza scalo, e vincere una massacrante regata tra tempeste, iceberg, balene e brividi da Capo Horn. Il suo In solitario riesce a convincere e appassionare. Credibile, odora di salsedine, vele e timoni roteanti col braccio del vecchio lupo di mare. Niente male per un cinquasettenne.

Con 45 giorni trascorsi in oceano a girare le scene dal vero, e con 18 uomini tutti insieme a bordo che, racconta lui stesso, "stavano sempre tutti male, fortuna che io me la sono cavata. Per me è stata una vera sfida girare questo film, ma ogni giorno in più di riprese in barca volevo tornarmente a casa. No, non lo rifarei più ma sono molto soddisfatto di averlo portato a termine". 

Grandi scene di navigazione, di perizia marina, di frangenti, bonacce e tramonti di fuoco, oltre che di controversi sentimenti tra uomini, famiglia apprensiva, stressanti comunicazioni via satellite, schermi e reti di tecnologia marina. Un'avventura sportiva comunque straordinaria, con una sorpresa, un giovane clandestino a bordo, che cambierà il corso della sua cavalcata. Alcune scene, inoltre, sono state girate in occasione della partenza dell'ultima Vendée Globe dal porto atlantico di Les Sables d'Olonne, tra le centinaia di barche in acqua e migliaia di francesi che salutano i loro beniamini.

Va detto che la vela in Francia è passione assoluta e la regata a cui partecipa nel film, la Vendée Globe, è uno degli appuntamenti sportivi alla cui partenza mezzo paese si ferma. E Cluzet, che intepreta lo skipper Yann Kermadec in una storia che si ispira anche al salvataggio a Capo Horn della skipper francese Isabelle Autissier da parte dell'italiano Giovanni Soldini, è al timone, solitario ma non troppo, di una possente e ipertecnologica barca da regata sponsorizzata dai Cantieri Navali di Francia, quelli, per capirci, fondati nel '600 dal cardinale Richelieu. Vietato sbagliare interpretazione, passare per un navigatore d'acqua dolce. E l'impresa titanica, da attore terraqueo a marinaio del Grande Blu, la vince tutta, anche se dichiara chiaramente di non essere per questo un nuovo adepto della grande famiglia dei marinai. Anzi giura che la vela estrema non lo ha affatto conquistato, troppo dura, roba fredda, difficile, scomoda e il mare non è il suo paradiso. "Diciamo che mi è piaciuto solo perchè detesto la montagna".

Il film di Christophe Offenstein, al suo debutto alla regia, è distribuito da Lucky Red ed è stato presentato al festival di Roma nella sezione Alice nella Città. Esce in Italia il 21 novembre. Quanto a un possibile sequel di "Quasi amici", Cluzet lascia le porte, anzi gli oblò, aperti: "Perchè no?"

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