PROFILO

02/09/2013 - 23:55

L'ultimo tifoso

Quando la realtà supera l'immaginazione: Cronaca di una giornata di Coppa vissuta a San Francisco.
 
19 Agosto 2013. Sono arrivato a San Francisco per seguire le finali della Louis Vuitton Cup, Luna Rossa contro i Neozelandesi di ETNZ. Anche se da molto tempo ho in mente di essere qui, decido solo all'ultimo momento. 

Arrivo spinto dalla passione di vero tifoso, per il vero tifoso non esistono condizioni, il vero tifoso segue la sua squadra comunque, oltre i favori del pronostico, oltre ogni critica, oltre le polemiche di questa Coppa. Come i tifosi di Calcio, di Moto GP, di Formula 1 che vogliono vedere da vicino i loro idoli e vogliono sentire l'odore della benzina sul rettilineo, cosi io sono qui per sentire il rumore delle barche in manovra, degli equipaggi che urlano, dell'irreale silenzio delle barche che volano sui Foil........la vera passione va oltre il risultato, l'importante è esserci e sarò ripagato.
 
Fisherman’s Wharfs è esattamente come la ricordo (nella sua piacevole finzione) con i Sandwich alla polpa di granchio, i Leoni Marini e tutto il resto. Un paio di 'Pier' più a sud si trova in nuovissimo AC Park, ricostruito appositamente per la Coppa, è la base principale dove si svolge la vita della America's Cup, a pochi metri dalla linea d'arrivo. E' Sabato mattina, sono previste due regate: Race 1 e 2, seguo la conferenza stampa del mattino dove uno sconsolato Ian Murray ormai 'alle corde' risponde professionalmente alle domande dei giornalisti sulle condizioni previste per la giornata e sulle irregolarità degli AC 45 americani.
Ho soltanto il tempo di camminare sovrappensiero sul pontile quando come due fulmini passano a pochi metri gli AC72 di Oracle, lanciati a quasi venti nodi, silenziosi, due grattacieli neri che oscurano la baia lasciandoti senza respiro, oltre l'immaginazione.

Arrivo in fondo al pontile ed assisto ad un altro spettacolo unico, la flotta di AC45 della Youth Ac sponsorizzata Red Bull si allena qui davanti, sullo sfondo il Bay Bridge, sono una decina di AC45 che provano manovre e accelerazioni davanti al pontile, sono uno spettacolo irreale, planano in mezzo agli AC72 di Oracle, sembrano una famiglia di Albatross al gran completo. Lontani anni luce dalla realtà della Vela, immersi in un futuro fantascientifico, inverosimile.

Mi distraggo con i musicisti che allietano la vita della base quando vedo avvicinarsi altri 2 grattacieli, sono i regatanti di oggi, Luna Rossa e Team New Zealand, stanno arrivando proprio qui accanto al molo, incredibilmente anche i 'mostri' si ormeggiano al gavitello come fossero dei normali cabinati. Sono qui vicini, a meno di 30 metri, non mi perdo un secondo, riconosco gli equipaggi, scatto foto, sullo sfondo le colline di una San Francisco unica, con in primo piano la Coin Tower, forse sto sognando.

Gli equipaggi scendono a terra per il Dock-Out, la presentazione giornaliera dei team sul palco del AC Park. Manca ancora qualche minuto alla presentazione, posso passeggiare in mezzo agli atleti, già vestiti con le loro mute 'lunari'. Complice le scarso interesse degli americani per la Coppa ci sono praticamente solo gli atleti, le loro famiglie, gli addetti ai lavori. Guardiamo insieme sui mega schermi la regata Oracle vs. Oracle che si sta disputando. Sono accanto a Dean Barker, Chris Draper, Max Sirena, Ray Davis... mi giro e alla mia destra riconosco Gran Dalton, gli stringo la mano, a modo suo mi sorride, parlo con Francesco Bruni......poco lontano ad uno dei tavoli riconosco Loick Peiron. La realtà supera la fantasia, per un attimo mi sembra di intravedere Sir Thomas Lipton alla caffetteria, Moitissier ormeggiato al pontile con la sua Joshua....

Torno alla realtà, che è pure fantastica, per la presentazione degli equipaggi, poco dopo le barche si allontanano in mezzo alla Baia: sono enormi, è impossibile perderle di vista, fanno ormai parte del paesaggio come Alcatraz, come il Bay Bridge.
La regata inizia tra un ora, da dove guardarla ? Nessun dubbio, siamo nell'era della Stadium Race: prendo un taxi, sono sul Golden Gate....solo chi ci è stato può capire, lo spettacolo è già da solo indescrivibile, figuriamoci con le regate: Andrea Camilleri se fosse qui direbbe 'una tale bellezza che avrebbe fatto intenerire il cuore non solo ai marinai ma anche ai montanari'.
I protagonisti si 'scaldano' volando sui foil, in un attimo attraversano la baia, passano vicino alle barche del pubblico, la partenza è qualche centinaio di metri sotto di me, il sole picchia, il vento è gelido, le raffiche superano i 20 nodi, sotto al ponte altre barche 'in gita' soprainvelate straorzano.
Il gioco tra realtà e fantasia è sempre più sottile, immagino quasi fosse una partita a Risiko di muovere le 2 armate nere di Oracle alla conquista di Alcatraz, posso attaccare Sausalito con i rossi di New Zealand.....
 
Acconto a me un tifoso Kiwi e degli italiani, sono per lo più turisti incuriositi, anche se qualche vero appassionato non manca, si contano sulle dita di una mano, ci guardiamo, ci riconosciamo come specie rara. Mi rendo conto sul Golden Gate (e i giorni successivi sarà una conferma definitiva) di essere l'unico tifoso italiano a San Francisco, o almeno l'unico venuto qui con il primo proposito di vedere la Coppa. E la Coppa da parte sua mi sta ripagando oltre le aspettative: mi viene in mente Calvino nella sue Città invisibili '......Anastasia ti appare come un tutto in cui nulla va perduto e poiché essa gode tutto quello che tu non godi a te non resta che abitare questo desiderio ed esserne contento.....', così io che continuo ad apprezzare questa Coppa vengo ricambiato quasi 'in esclusiva' dallo spettacolo, dagli atleti, dalle barche, dalla città.
 
Pochi minuti dalla partenza Luna Rossa ha un problema tecnico, si ferma proprio sotto al Goleden Gate, capisco che stanno lavorando sullo scafo sinistro, scoprirò poi che si è rotto un attacco del circuito che controlla il Foil.
 
Arriva il momento del prepartenza, seguo tutto chiaramente, senza bisogno di alcun commento, senza liveline: le boe di entrata, la partenza, Mark 1, tutto il campo. Sono 2 minuti di adrenalina assoluta, Luna Rossa non è aggressiva come aveva promesso, ma soprattutto i Kiwi accelerano brillanti, il vero tifoso non vuole ammetterlo a se stesso, ma in fondo sa che i Kiwi sono più avanti, quasi imprendibili. L'emozione delle due barche che volano è unica, sono quasi attaccate, impressionano......nulla che paia reale, mi sembra di essere davanti al simulatore, vedo una raffica, con un tocco di Joystick potrei comandare una strambata.
Torno alla realtà con Luna Rossa che ha ancora un problema, la resina con cui hanno riparato il Foil non tiene, il Foil non scende ed i Kiwi si allontanano incontrastati. Un attimo di delusione ripagato dal Golden Gate che luccica illuminato dal sole mentre 'sotto raffica' fatico a camminare.

Ritorno a piedi lungo il Battery East Trail, giusto il tempo di incontrare le vedette Kiwi di ETNZ che con un'antenna VHF segnalano al team il variare delle condizioni, non perdo di vista un attimo le Ali, fanno parte del paesaggio, anche lontano qualche miglio riesco a capire in ogni momento dove navigano, con quale andatura, su quali mura.
Anche a 'giochi fatti' lo spettacolo continua, vengo a sapere dalle vedette Kiwi che anche loro hanno avuto un problema, una pericolosa 'ingavonata', qualche danno ma sono salvi (e forse è miracolosamente salvo quel che resta di questa contradditoria Coppa).
Il vento sale ancora, oltre 25 nodi, corrente contraria, non si regalerà più oggi, passeggio sotto il sole sulla spiaggia vicino al Golden Gate Yacht Club circolo del Defender e capisco perché da Alcatraz non si potesse scappare a nuoto pensando di sopravvivere.
 
Sdraiato sui cuscini del AC Village di Marina Green vedo e rivedo l'ingavonata di New Zealand, dietro il mega schermo le strade di San Francisco che si arrampicano in mezzo alle case sulla collina. Seguirò qualche regata da qui nei giorni successivi (praticamente da solo). Anche se gli americani non sono per nulla interessati a questa Coppa, durante il weew-end il pubblico non è totalmente assente, intendiamoci il vero successo è un altra cosa, ma lungo il percorso e sugli spalti i curiosi ci sono, anche se sono qui per godersi il we in un luogo straordinario, più che per le regate.

Rientro al AC Park giusto in tempo di seguire qualche intervista da vicino, in particolare lo sguardo Austero di Dean Barker fa impressione, penso alla sua consistenza, alla sua freddezza, alla sua classe, da vicino pare un incrocio tra un guerriero celtico ed un extraterrestre, probabilmente non ha mai sorriso in vita sua, si racconta che sia stato partorito in bolina tra la Nuova Zelanda e la Tasmania ed abbia chiamato immediatamente un cambio di vele.
 
Luna Rossa nella rottura è stata fortunata, il vento salito sopra i limiti consentiti ha mandato gli equipaggi a casa per oggi, siamo 0-1 ma domani Luna Rossa sarà come nuova.
 
Nel tardo pomeriggio un’altra grande fortuna, posso visitare la Base di Luna Rossa, sono nell’Hangar sotto lo scafo della Luna, è lo stesso Max Sirena che ci mostra la riparazione, posso accarezzare per un attimo lo scafo d'argento, vedo da vicino la concavità dei Foil che ogni sera vengono nuovamente 'resinati', vedo da vicino le impressionanti ali rigide appese nell'Hangar, sono a San Francisco o a Cape Canaveral ?
 
Max è cordiale, amichevole, supervisiona i lavori ed intanto ci spiega qualcosa di più di questi mostri. Ci mostra le mute luccicanti con i respiratori e tutti il resto, da vicino fanno meno impressione di quanto facciano in televisione, dopotutto sono solo dei 'costumi' argentati, a testimonianza del fatto che in fondo quello che conta sono gli uomini che ci stanno dentro. Uomini in carne ed ossa, 'normali' all'apparenza  ma con capacità uniche e doti di velisti straordinari. Così come Max che sta qui davanti a me, disponibile come se non avesse fatto una giornata in mare con la preparazione, l'uscita, la tensione, la regata, le interviste, le responsabilità dello Skipper.

Non c'è dubbio che in questa Coppa si sia andati oltre il limite, non barche ma mostri tecnologici che lasciano in secondo piano la Vela come l'abbiamo sempre intesa e come l'apprezziamo, mostri però che rappresentano lo stato dell'arte della tecnologia, delle capacità umane, del progresso. Anche per questo volevo essere qui, per assistere probabilmente a qualcosa di unico, di irripetibile, ad un 'esperimento genetico', che con tutte le sue enormi contraddizioni segnerà comunque la storia della Vela. Così mentre saluto il grande Max Sirena concordando sulla speranza di tornare presto ad una Vela più a misura d'uomo, mi vengono in mente le sue parole con cui si conclude il video dello Spot di Luna Rossa The Take-Off: anche io da ultimo tifoso posso dire I've lived that day, I'm lucky.



- Italo Calvino - Le Città Invisibili - Anastasia:
http://www.cittainvisibili.com/incisioni/Anastasia.htm

- Luna Rossa The Take-Off:
http://www.youtube.com/watch?v=qrNAckPgpQU

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