
La Delta Lloyd Regatta non farà parte della ISAF Sailing World Cup dal 2013. Il rifiuto motivato dal mancato indennizzo dei diritti commerciali. La vela olimpica verso due circuiti: uno mondiale e l'altro europeo. Quale ruolo avrà l'Italia?
Amsterdam, novembre 2011 - La Delta Lloyd Regatta, ex SPA Regatta, insomma la settimana velica internazionale di Medemblik, in Olanda, uno dei grandi storici appuntamenti del circuito mondale riservato alle classi della vela olimpica, non farà parte degli eventi della Coppa del mondo ISAF a partire dal 2013. La notizia era già arrivata dalla stessa federvela internazionale, a margine dell'ultima Annual Conference di Porto Rico. Ma alcuni giorni fa gli olandesi hanno motivato la decisione dal loro punto di vista, scoprendo meglio le carte e le mosse dell'ISAF.
La decisione di non far parte dell'ISAF World Cup è stata presa dopo un'attenta consultazione con la federazione velica olandese e lo storico sponsor Delta Lloyd. Considerata uno degli eventi più innovativi del tour, la Delta Lloyd Regatta ha fatto parte della Coppa del Mondo ISAF per le classi olimpiche dall'introduzione del circuito internazionale, nel 2008. Dal 2013 l'ISAF ha deciso di adottare un approccio diverso che prevede il trasferimento nella sua titolarità di tutti i diritti di ciascun evento di Coppa del Mondo. Nella proposta di contratto ogni comitato organizzatore è tenuto a cedere praticamente tutti i diritti commerciali (inclusi quelli del title sponsor), senza la garanzia di alcun ritorno economico.
Il comitato organizzatore della Delta Lloyd Regatta, se da un lato ha informato l'ISAF della propria disponibilità a sostenere un formato uniforme per la Coppa del Mondo, dall'altro ha anche chiarito di non essere daccordo a trasferire 27 anni di storia e di valori sportivi ed economici ad una entità terza, in un'unica transazione.
Questo il commento del presidente del comitato organizzatore, Arjen Rahusen: "Come organizzazione abbiamo provato di tutto per adeguarci ai desideri e agli obblighi previsti dall'ISAF. Crediamo fortemente in un formato uniforme per la Coppa del Mondo, come modello capace di far crescere la vela olimpica a un livello superiore. Siamo anche del parere che questo è un processo che richiederà diversi anni. Quando però si chiede a un evento di trasferire quasi tutti i diritti, senza alcun margine di trattativa, si raggiunge un punto in cui non ha senso procedere e da parte nostra sarebbe finanziariamente irresponsabile di farlo. Crediamo anche che al di fuori della Coppa del Mondo ISAF la settimana di Medemblik sarà sempre in grado di offrire un grande evento, forse persino migliore e più innovativo. Senza i vincoli della federazione mondiale avremo maggiore libertà e questo ci permetterà di essere più innovativi. La capacità di offrire premi in denaro in futuro dovrebbe anche garantire un incremento di partecipazione degli equipaggi. Senza dimenticare che sta nascendo con grandi prospettive un nuovo potente circuito di vela olimpica europea, in località come Kiel, Weymouth, Barcellona e Aahrus."
Fin qui le reazioni ufficiali di Medemblik alla fine della liason con la World Cup ISAF. L'accenno al nascente circuito europeo, in particolare, merita la massima attenzione. Con lo sviluppo multi-continentale della World Cup, che farà tappe anche in Sud America e Africa, l'offerta del vecchio continente si riduce troppo, in relazione alla tradizione e alle capacità dimostrate negli ultimi 30 anni. L'evoluzione della vela olimpica internazionale va dunque verso la divisione in due circuiti: uno mondiale (la World Cup) che rischierà una forte dispersione nel tempo e nello spazio (durerà tantissimi mesi e obbligherà a spostamenti ingenti che solo pochi team potranno permettersi); e uno europeo, che metterà insieme vecchie grandi tappe come Kiel e Medemblik, nuove location come Weymouth (nata a rimorchio di Londra 2012 e che punta a restare in scia), la danese Aahrus, la spagnola Barcellona (che per la World Cup si è vista bruciata da Palma di Maiorca), e altre tappe che potrebbero riguardare Croazia o Slovenia, Grecia, e naturalmente Italia.
La posizione dell'Italia sulla contesa continua a non brillare per decisionismo o visibilità, nonostante una vicepresidenza dell'ISAF e la presidenza dell'Eurosaf (le due cariche sono ricoperte rispettivamente dai due fratelli Alberto e Marco Predieri). Ma non ci stupiremmo se si trattasse di semplice tattica politica. La storia ha dimostrato che negli anni la nostra vela è stata capace più di perdere occasioni che di guadagnarne. Abbiamo dilapidato prima la tradizione e l'esperienza della Roma Sail Week (Anzio fu per anni, a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta, una delle settimane veliche internazionali di riferimento, prima di entrare in una lunga crisi, sia locale che nazionale), poi le virtù della settimana di Genova, quindi abbiamo assistito al declino scritto dell'Olympic Garda di Riva. Abbiamo località, condizioni meteo, capacità organizzative e tradizioni seconde a nessuno, e sarebbe giusto che in questa fase di rivoluzione del calendario, anche il ruolo dell'Italia fosse finalmente riconosciuto, con un evento importante del circuito europeo. Per fortuna a livello territoriale se ne parla molto, e qualche località si sta muovendo pesantemente. Complice, va ricordato, anche la corsa di Roma alle Olimpiadi del 2020 (mancano "solo" 8 anni!). In questo senso hanno ragione d'essere i sondaggi (o qualcosa di più) che riguardano l'area di Formia e Gaeta.
Amsterdam, novembre 2011 - La Delta Lloyd Regatta, ex SPA Regatta, insomma la settimana velica internazionale di Medemblik, in Olanda, uno dei grandi storici appuntamenti del circuito mondale riservato alle classi della vela olimpica, non farà parte degli eventi della Coppa del mondo ISAF a partire dal 2013. La notizia era già arrivata dalla stessa federvela internazionale, a margine dell'ultima Annual Conference di Porto Rico. Ma alcuni giorni fa gli olandesi hanno motivato la decisione dal loro punto di vista, scoprendo meglio le carte e le mosse dell'ISAF.
La decisione di non far parte dell'ISAF World Cup è stata presa dopo un'attenta consultazione con la federazione velica olandese e lo storico sponsor Delta Lloyd. Considerata uno degli eventi più innovativi del tour, la Delta Lloyd Regatta ha fatto parte della Coppa del Mondo ISAF per le classi olimpiche dall'introduzione del circuito internazionale, nel 2008. Dal 2013 l'ISAF ha deciso di adottare un approccio diverso che prevede il trasferimento nella sua titolarità di tutti i diritti di ciascun evento di Coppa del Mondo. Nella proposta di contratto ogni comitato organizzatore è tenuto a cedere praticamente tutti i diritti commerciali (inclusi quelli del title sponsor), senza la garanzia di alcun ritorno economico.
Il comitato organizzatore della Delta Lloyd Regatta, se da un lato ha informato l'ISAF della propria disponibilità a sostenere un formato uniforme per la Coppa del Mondo, dall'altro ha anche chiarito di non essere daccordo a trasferire 27 anni di storia e di valori sportivi ed economici ad una entità terza, in un'unica transazione.
Questo il commento del presidente del comitato organizzatore, Arjen Rahusen: "Come organizzazione abbiamo provato di tutto per adeguarci ai desideri e agli obblighi previsti dall'ISAF. Crediamo fortemente in un formato uniforme per la Coppa del Mondo, come modello capace di far crescere la vela olimpica a un livello superiore. Siamo anche del parere che questo è un processo che richiederà diversi anni. Quando però si chiede a un evento di trasferire quasi tutti i diritti, senza alcun margine di trattativa, si raggiunge un punto in cui non ha senso procedere e da parte nostra sarebbe finanziariamente irresponsabile di farlo. Crediamo anche che al di fuori della Coppa del Mondo ISAF la settimana di Medemblik sarà sempre in grado di offrire un grande evento, forse persino migliore e più innovativo. Senza i vincoli della federazione mondiale avremo maggiore libertà e questo ci permetterà di essere più innovativi. La capacità di offrire premi in denaro in futuro dovrebbe anche garantire un incremento di partecipazione degli equipaggi. Senza dimenticare che sta nascendo con grandi prospettive un nuovo potente circuito di vela olimpica europea, in località come Kiel, Weymouth, Barcellona e Aahrus."
Fin qui le reazioni ufficiali di Medemblik alla fine della liason con la World Cup ISAF. L'accenno al nascente circuito europeo, in particolare, merita la massima attenzione. Con lo sviluppo multi-continentale della World Cup, che farà tappe anche in Sud America e Africa, l'offerta del vecchio continente si riduce troppo, in relazione alla tradizione e alle capacità dimostrate negli ultimi 30 anni. L'evoluzione della vela olimpica internazionale va dunque verso la divisione in due circuiti: uno mondiale (la World Cup) che rischierà una forte dispersione nel tempo e nello spazio (durerà tantissimi mesi e obbligherà a spostamenti ingenti che solo pochi team potranno permettersi); e uno europeo, che metterà insieme vecchie grandi tappe come Kiel e Medemblik, nuove location come Weymouth (nata a rimorchio di Londra 2012 e che punta a restare in scia), la danese Aahrus, la spagnola Barcellona (che per la World Cup si è vista bruciata da Palma di Maiorca), e altre tappe che potrebbero riguardare Croazia o Slovenia, Grecia, e naturalmente Italia.
La posizione dell'Italia sulla contesa continua a non brillare per decisionismo o visibilità, nonostante una vicepresidenza dell'ISAF e la presidenza dell'Eurosaf (le due cariche sono ricoperte rispettivamente dai due fratelli Alberto e Marco Predieri). Ma non ci stupiremmo se si trattasse di semplice tattica politica. La storia ha dimostrato che negli anni la nostra vela è stata capace più di perdere occasioni che di guadagnarne. Abbiamo dilapidato prima la tradizione e l'esperienza della Roma Sail Week (Anzio fu per anni, a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta, una delle settimane veliche internazionali di riferimento, prima di entrare in una lunga crisi, sia locale che nazionale), poi le virtù della settimana di Genova, quindi abbiamo assistito al declino scritto dell'Olympic Garda di Riva. Abbiamo località, condizioni meteo, capacità organizzative e tradizioni seconde a nessuno, e sarebbe giusto che in questa fase di rivoluzione del calendario, anche il ruolo dell'Italia fosse finalmente riconosciuto, con un evento importante del circuito europeo. Per fortuna a livello territoriale se ne parla molto, e qualche località si sta muovendo pesantemente. Complice, va ricordato, anche la corsa di Roma alle Olimpiadi del 2020 (mancano "solo" 8 anni!). In questo senso hanno ragione d'essere i sondaggi (o qualcosa di più) che riguardano l'area di Formia e Gaeta.
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