PROFILO

07/08/2012 - 10:08

DAI RAGAZZI!

Angilella-Sibello in regata, Foto Borlenghi

Contro le critiche, le cattiverie, la burocrazia, i mostri sacri e le bestie nere, c'è un'Italia della vela che a casa vi tifa indiscriminatamente, se ogni tanto sbuffa per un piazzamento a fondo classifica è solo perché ci tiene davvero tanto a voi ragazzi che in questi anni ha visto crescere sui campi di regata o che a voi si sta ispirando nelle classi giovanili. E la dimostrazione è che basta un niente a farci scattare in piedi arrabbiandoci perché le tv non mostrano le regate o tenerci con i telefoni in mano ad aggiornare la pagina ISAF per il prossimo giro di boa.

Il primo di Giuseppe e Gianfranco non porterà una medaglia, ma è la più bella prova di riconoscenza per Pietro, per poter dire di esserci stati, quattro anni dopo, in quella medal race maledetta. E basta ad infervorare gli animi per seguire con ancora più passione Giulia e Giovanna, Gabrio e Pietro. O la capitana Sensini, verso la quale non si può pensare di provare delusione "solo" perché non porterà una medaglia, dopo tutte le Olimpiadi che ha salvato.

Perché la vela italiana non sono i giornalisti che scrivono cose a caso sui quotidiani nazionali contribuendo a dare immagini distorte della vela, ma sono tutte le persone sparse per le coste della penisola che nelle loro veleggiate hanno incrociato le prue di questi ragazzi che si allenavano, al Garda o in Liguria o in Sardegna o dovunque. E se non hanno visto il sudore, è solo perché si mischiava con l'acqua.

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