blog | Di Fabio Colivicchi
11/09/2011 - 21:38
Ammutinati al contrario, 420 ragazzini in mare con l'Intelligenza...
In coda per la firma prima di uscire in mare - Ph. Andrea Carloni/FIV

Non c'è vento, c'è la bandiera di rinvio delle regate, ma in 420 scatenati prendono tutti in contropiede ed escono in mare. Cosa c'è dietro la storica "disubbidienza velica" dei baby-velisti a Venezia. I giovani (cioè i velisti di domani) vogliono solo divertirsi...
Sarà ricordato come il giovedì della disubbidienza velica: ore 13, si alza una bavetta di vento, dalla direzione giusta della termica prevista. Ma i Comitati issano Intelligenza per tutti e tre i campi di regata. Intelligenza a terra equivale a un barche a terra. Nessuna regata potrà iniziare se non un'ora dopo l'eventuale ammainata dell'Intelligenza, quando questa è esposta sull'albero a terra. Barche a terra? Non se ne parla nemmeno. Così, come se fossero d'accordo, come se avessero risposto a un comando dall'alto, in dieci minuti quattrocento minivelisti (dai 9 ai 12 anni), dapprima alla spicciolata poi sempre più numerosi, a frotte, anzi flotte, si lanciano in mare. E' uno spettacolo, una sorta di colossale sbarco al contrario, tutti via dalla spiaggia, dal caldo afoso, dai genitori, dai continui briefing sul meteo, il regolamento, le bandiere, dagli allenatori che si, il più delle volte sono stupendi e determinanti, ma a volte "rompono", dai bagnini che continuano a guardarli male. Insomma scappare da terra e lasciarsi finalmente cullare dal mare, liberi!
Se non è un ammutinamento, poco ci manca. La mattinata era filata più o meno liscia (come può filar liscio un evento da 420 partecipanti), ma davvero: troppe chiacchiere. Le procedure di iscrizione, la stazza delle vele, le informazioni meteo, le riunioni dei tecnici, il direttore del camping che chiede di andare piano con le auto, il supergiudice che spiega come comportarsi con gli arbitri in mare, e tutto quel movimento di bandiere... Sarà anche la prima regata (per molti, non per tutti), ma insomma: siamo pur bambini, no?! E allora eccolo il segnale che aspettavano per scatenarsi. Consapevoli o no: oggi i 420 della Primavela hanno fatto un pezzo di storia di questo sport. Mai era successo che così tanti (tutti) velisti di una regata uscissero in mare con l'Intelligenza a terra. Meglio, sempre meglio il mare che restare a terra.
Messaggio chiaro. Al quale unire qualche anticipazione dei servizi esclusivi della nostra webTV realizzati sentendo le voci di dentro della Giovine Vela d'Italia. Un servizio che è un remake del successo 2010, il Valzer dei debuttanti, nel quale abbiamo chiesto di spiegarci qual è il bello della vela; e un sondaggio dal vivo sul dilemma atavico della vela: meglio vento forte o vento leggero?
Non sveliamo più di tanto, perché dovete andarvi a vedere i nostri servizi filmati, solo qualche anticipazione. Il bello della vela, per la stragrande maggioranza dei ragazzi è: "stare con gli amici", "divertirsi", "uscire da soli in mare", "stare in mezzo alla natura", "vincere"... E quanto al vento, non c'è partita: il 90% è per il vento forte, "perché ci si diverte di più", perché "si impara", perché "tanto se scuffia la ritiro su e si ricomincia"...
Ricapitolando: la vela oggi per i velisti di domani è semplice, immediata, fruibile, senza fronzoli e difficoltà, qualcosa da arma e vai, la passione che si realizza. Insieme allo spirito giocoso tipico dell'età. E' allora il caso che qualcuno si interroghi sul fatto che alla vela, oggi e in prospettiva sempre maggiore domani, si stanno invece affiancando sempre più regole, sempre più carichi e pressioni, sempre più strutture che con la scusa di organizzare creano gabbie labirintiche.
Alla fine il vento non è arrivato e le regate sono state annullate all'ora prevista (le 17). Ma i 420 "rivoltosi" sono tornati a terra felici e contenti, perché stavolta si sono ripresi la vela, a modo loro.
La Primavela va avanti domani e sabato, con previsioni di cielo più pulito e si spera termiche più sincere. E domani che succederà? Vedremo l'ammutinamento-bis? O vedremo magari la diserzione di massa dal briefing del tendone? Keep in touch: Saily.it è lì, pronta a raccontarvi...
Sarà ricordato come il giovedì della disubbidienza velica: ore 13, si alza una bavetta di vento, dalla direzione giusta della termica prevista. Ma i Comitati issano Intelligenza per tutti e tre i campi di regata. Intelligenza a terra equivale a un barche a terra. Nessuna regata potrà iniziare se non un'ora dopo l'eventuale ammainata dell'Intelligenza, quando questa è esposta sull'albero a terra. Barche a terra? Non se ne parla nemmeno. Così, come se fossero d'accordo, come se avessero risposto a un comando dall'alto, in dieci minuti quattrocento minivelisti (dai 9 ai 12 anni), dapprima alla spicciolata poi sempre più numerosi, a frotte, anzi flotte, si lanciano in mare. E' uno spettacolo, una sorta di colossale sbarco al contrario, tutti via dalla spiaggia, dal caldo afoso, dai genitori, dai continui briefing sul meteo, il regolamento, le bandiere, dagli allenatori che si, il più delle volte sono stupendi e determinanti, ma a volte "rompono", dai bagnini che continuano a guardarli male. Insomma scappare da terra e lasciarsi finalmente cullare dal mare, liberi!
Se non è un ammutinamento, poco ci manca. La mattinata era filata più o meno liscia (come può filar liscio un evento da 420 partecipanti), ma davvero: troppe chiacchiere. Le procedure di iscrizione, la stazza delle vele, le informazioni meteo, le riunioni dei tecnici, il direttore del camping che chiede di andare piano con le auto, il supergiudice che spiega come comportarsi con gli arbitri in mare, e tutto quel movimento di bandiere... Sarà anche la prima regata (per molti, non per tutti), ma insomma: siamo pur bambini, no?! E allora eccolo il segnale che aspettavano per scatenarsi. Consapevoli o no: oggi i 420 della Primavela hanno fatto un pezzo di storia di questo sport. Mai era successo che così tanti (tutti) velisti di una regata uscissero in mare con l'Intelligenza a terra. Meglio, sempre meglio il mare che restare a terra.
Messaggio chiaro. Al quale unire qualche anticipazione dei servizi esclusivi della nostra webTV realizzati sentendo le voci di dentro della Giovine Vela d'Italia. Un servizio che è un remake del successo 2010, il Valzer dei debuttanti, nel quale abbiamo chiesto di spiegarci qual è il bello della vela; e un sondaggio dal vivo sul dilemma atavico della vela: meglio vento forte o vento leggero?
Non sveliamo più di tanto, perché dovete andarvi a vedere i nostri servizi filmati, solo qualche anticipazione. Il bello della vela, per la stragrande maggioranza dei ragazzi è: "stare con gli amici", "divertirsi", "uscire da soli in mare", "stare in mezzo alla natura", "vincere"... E quanto al vento, non c'è partita: il 90% è per il vento forte, "perché ci si diverte di più", perché "si impara", perché "tanto se scuffia la ritiro su e si ricomincia"...
Ricapitolando: la vela oggi per i velisti di domani è semplice, immediata, fruibile, senza fronzoli e difficoltà, qualcosa da arma e vai, la passione che si realizza. Insieme allo spirito giocoso tipico dell'età. E' allora il caso che qualcuno si interroghi sul fatto che alla vela, oggi e in prospettiva sempre maggiore domani, si stanno invece affiancando sempre più regole, sempre più carichi e pressioni, sempre più strutture che con la scusa di organizzare creano gabbie labirintiche.
Alla fine il vento non è arrivato e le regate sono state annullate all'ora prevista (le 17). Ma i 420 "rivoltosi" sono tornati a terra felici e contenti, perché stavolta si sono ripresi la vela, a modo loro.
La Primavela va avanti domani e sabato, con previsioni di cielo più pulito e si spera termiche più sincere. E domani che succederà? Vedremo l'ammutinamento-bis? O vedremo magari la diserzione di massa dal briefing del tendone? Keep in touch: Saily.it è lì, pronta a raccontarvi...
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