PROFILO

04/05/2011 - 14:34

Addio grande Fulvio

La scomparsa di Fulvio Molinari: giornalista, scrittore, inviato di guerra, velista e dirigente della vela. L'artefice della Barcolana moderna
 
Si svolgono giovedì mattina alle 8 al Cimitero di Sant'Anna a Trieste i funerali di Fulvio Molinari, grande figura di giornalista, velista e dirigente della vela, morto a 74 anni per una malattia incurabile che aveva saputo fronteggiare a lungo con forza. Giornalista della RAI, scrittore, velista da una vita, è stato presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, della quale era tuttora consigliere e addetto alle pubbliche relazioni. E' stato, sopra ogni altra cosa, il vero artefice della Barcolana moderna, l'uomo che ha trasformato la Coppa d'Autunno nell'evento più partecipato della vela mondiale, restando la festa popolare di una intera città.
 
Fulvio Molinari, che adesso ci guarda tutti dall'alto e soffia sulle nostre vele, lascia un'eredità che richiede di essere meritata. Per farlo occorre comprendere la vita e i messaggi del grande Fulvio. In primo luogo il suo modo profondo di sentire il mare e la vela, che non era casuale, ma conseguenza della sua nascita a Orsera, un paese sulla costa dell'Istria, che il mare lo rifletteva ogni ora nelle sue case e nella sua gente. Quel riflesso, impresso nelle sue origini, Fulvio se l'è portato dietro quando è dovuto scappare da Orsera all'arrivo delle truppe di Tito. Ha raggiunto Trieste in barca con la sua famiglia. Il mare ha tracciato la sua strada.
 
Fulvio Molinari velista. Sempre con barche piccole, quelle che ti fanno sentire a più stretto contatto con il mare e il vento, più vere. Prima il Beluga, barca piccolissima, sostituita dal sempre piccolo Show 29 considerato assai più grande e ribattezzato Big Beluga. Lunghe, interminabili crociere, sempre tornando nella sua Istria, o in Dalmazia, coste che ha conosciuto in lungo e in largo. Quando si è presentata l'occasione, anche una traversata atlantica. Ogni anno, anche gli ultimi anni, difficili e di malattia. In barca Fulvio leggeva, scriveva, lavorava. In barca ci viveva lunghissime ore, anche all'ormeggio di Barcola, dove era facile trovarlo, il tambuccio aperto e lui dentro, a riposare, pensare o semplicemente farsi cullare dal suo mare.
 
Fulvio Molinari giornalista e scrittore. Il volto e l'anima della RAI per la testata giornalistica regionale, caporedattore della sede regionale del Friuli Venezia Giulia, e inviato speciale per il TG1, nell'Europa dell'est, nei Balcani negli anni Ottanta e Novanta, raccontando i rivolgimenti politici e le sanguinose guerre vissute sul campo. Ha scritto "La cagnassa, storie istriane di mare" (Italo Svevo, 1982), "Jugoslavia dentro la guerra" (Ed. Goriziana, 1991) e "Istria contesa: la guerra, le foibe, l'esodo" (Mursia, 1996). Da giornalista e scrittore sapeva avvolgere il lettore o il telespettatore, trasportarlo come sulle onde del mare di quei pensieri leggeri o profondi, delicati come una Bora leggera estiva, che alla fine ti entra dentro.
 
Fulvio Molinari e la Barcolana. La passione e la capacità di raccontare del giornalista si sono fuse alla fine nella voglia di condividere e diffondere la vela. E per farlo ha trovato uno strumento sensazionale nella Barcolana. E' sotto la spinta delle sue idee e della sua maestria nel gestire una crescita impetuosa, insieme a tanti amici e collaboratori, che la Barcolana è diventata sempre più la Barcolana. Con l'inevitabile ruolo del caso: nata nel 1968 come Coppa S. Osvaldo dal primo presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, Pino Tromba, rappresentante degli omonimi vini (una cassa dei quali andava in omaggio al primo classificato). Essendo la SVBG l'ultimo club affiliato alla FIV, la regata proposta fu spostata in fondo al calendario, all'ultima data disponibile. Fu una delle sue fortune: diventò subito un classico appuntamento di "chiusura" a fine stagione, la Coppa d'Autunno. Fulvio, che alla Barcolana ha partecipato quasi sempre (anche alle ultime col suo Show 29), si è fatto carico di diventare il tutore dei valori e dello spirito di questa regata, come regata di popolo, di massa. La Barcolana come la conosciamo oggi è, in fondo, uno dei servizi giornalistici di Fulvio Molinari, uno dei suoi libri.
 
Lascia due figli e due nipoti. E tante parole, mai casuali. Come quelle che ricorda l'attuale presidente della SVBG, Vincenzo Spina. Una frase storica e spesso ripetuta: "Non c'è nulla di più deleterio di un incompetente volenteroso". E quella recente, che ne descrive il carattere anche davanti alla malattia, la risposta a una osservazione sulla sua magrezza, che richiedeva camicie di taglia più piccola: "Mi son de Orsera: non compro camicie, aspetto de ingrasar".
 
Ciao Fulvio navighiamo ancora insieme.

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