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21/10/2015 - 12:16

Rolex Middle Sea Race 2015, trionfo tricolore

Le italiane lo fanno in Altomare

B2 di Michele Galli con De Angelis E Bodini vInce la Rolex Middle Sea 2015 in IRC. Mascalzone Latino di Vincenzo Onorato con Bolzan e Favini, IN ORC
 


ULTIM'ORA - Connfermata la vittoria di B2 in IRC e di Mascalzone Latino in ORC. Molte barche ancora in navigazione e tante arrivate con racconti di vento forte fino a 35-40 nodi. Nei prossimi articoli gli aggiornamenti.


IL VIDEO DELLA REGATA VISTA DAL TRIMARANO PHAEDO 3





di Fabio Colivicchi


Le italiane lo fanno meglio in compensato. E’ questo il verdetto della Rolex Middle Sea Race 2015, al quarto giorno di regata, dopo i primi 10 arrivi a La Valletta, e dall’elaborazione della prima classifica. Va detto subito che sono ancora in mare un centinaio di barche e potenzialmente qualcuna può ancora inserirsi nella classifica in tempo corretto al vertice. Una eventualità che vedremo nelle prossime ore, ma che tuttavia appare abbastanza remota considerando che l’atteso vento sul percorso non è arrivato se non a sprazzi, e quindi il grosso delle “medie” e delle “piccole” ancora in regata avrà meno chances di segnare un buon tempo corretto. E’ la Middle: 608 miglia intorno alla Sicilia e nel cuore del Mediterraneo. Può succedere di tutto e di tutto succede, quasi sempre. Quindi aspettiamo.


Intanto però le prime notizie sono quasi incredibile. Dopo gli arrivi in reale, primo il trimarano Mod70 dell’armatore USA Lloyd Thornburg, Phaedo 3, arrivato in 2 giorni e 11 minuti con una ottima performance (a bordo tra gli altri il navigatore Brian Thomson, tutti gli occhi erano puntati sulla Line Honours dei monoscafi, che è andata come previsto a Rambler 88, di un altro statunitense George David. Il super maxi ha tagliato la linea in 2 giorni, 16 ore, 18 minuti e 43 secondi, senza quindi riuscire a battere il record del 2007 (47 ore) di Rambler 90. Non sono bastate, rispetto alla “vecchia” sorella, i foil laterali, la canting keel, le due derive, l’enorme superficie velica. Se il vento non soffia, c’è poco da fare…


Indicativo, per capire che tipo di regata sia stata, il racconto dell’armatore: “E’ stata una regata lenta, anche se abbiamo avuto una incredibile varietà di condizioni, ho visto vento da zero a 23 nodi, da ogni direzione possibile, con salti di vento frequenti anche di 90 gradi. In uno di questi, siamo passati in pochi minuti dal drifter al fiocco 4 da vento forte. Grande lavoro del team. La barca è ancora nuova per noi e ci stiamo ambientando. E’ importante che in questa regata sia rimasta asciutta, cosa che non era accaduta nella regata transatlantica. Ci vuole un po’ a mettere a punto queste macchine da corsa. La nostra è stata una grande stagione, e quanto al meteo, si prende ciò che la natura da, speriamo in meglio nel 2016.”
 

Circa 8 ore dopo Rambler 88 è arrivato sul traguardo Momo, il Maxi 72 del tedesco Dieter Schön, che ha subito superato in tempo compensato l’avversario. “Regata dufficile per il vento leggero – commentano da bordo – la prima notte e il secondo giorno a nord della Sicilia ci siamo “parcheggiati” più volte nella bonaccia. Però ci siamo ripresi nel finale”. Da segnalare che Momo a Favignana era poco davanti a B2 e Mascalzone Latino, praticamente a vista, mentre all’arrivo la distanza era di quasi 100 miglia.

 
IL DERBY ITALIANO E QUEI 9 SECONDI
Dopo il terzo in reale (SFS II, il VOR 70 di Lionel Pean), sono arrivati Varuna VI (Ker 56) e Wild Joe (RP60). Sesto sul traguardo il TP52 B2, di Michele Galli. Occhio al tempo reale: 3 giorni, 10 ore, 52 minuti e 1 secondo. Circa 50 minuti dopo arriva Caro (Botin 65) e poco più di un’ora dopo taglia il traguardo Mascalzone Latino (Cookson 50 con a bordo un dream team tra cui Alberto Bolzan e Flavio Favini). Il tempo reale dei mascalzoni è: 3 giorni, 12 ore, 4 minuti e 30 secondi. Nel frattempo arrivano altre barche: Prospector (Farr 60), Plis Play (Swan 80), Cippa Lippa 8 (Cookson 50). Ma è il momento della classifica in compensato, che esce quasi in automatico  dopo l’ufficializzazione di ogni arrivo.

 
B2 è primo, con tempo corretto di 4 giorni, 19 ore, 30 minuti e 59 secondi… Mascalzone Latino è secondo in 4 giorni, 19 ore, 31 minuti e 8 secondi. Rileggete bene e calcolate la distanza tra le due barche italiane. Se avete fatto gli stessi conti nostri, il distacco, dopo 3 giorni e 3 notti di regata, e dopo che il software di calcolo del rating ha girato sul computer, è di soli 9 secondi. Forse un record. Sicuramente un granello d sabbia. Quando si dice che in una regata lunga ogni dettaglio è importante, guadagnare mezzo nodo, strambare o cambiare vela al momento giusto, mantenere la concentrazione. Ecco spiegato cosa significa. Per 9 secondi si può vincere o non vincere la Rolex Middle Sea Race.

 
La regata non è finita, attenzione: circa 100 barche ancora in gara e le previsioni indicano che il grosso della flotta sarà raggiunto da un forte Maestrale, fino a 40 nodi come accadde lo scorso anno nel finale di regata. Potrebbe spingere qualche barca che insegue a fare un tempo in grado di battere le italiane nelle posizioni di testa del tempo corretto IRC? Lo diranno le prossime ore.

E NELLA CLASSIFICA ORC SITUAZIONE RIBALTATA
I Mascalzoni sono comunque i vincitori virtuali -devono arrivare ancora diverse imbarcazioni- nella classifica Overall ORC, proprio davanti (ironia della sorte, non di 9 secondi bensì di quasi due ore), a B2 di Michele Galli con un afterguard di prestigio coadiuvato da Francesco De Angelis.
 
Dichiarazioni dell’afterguard di Mascalzone Latino.
Matteo Savelli, skipper: “Abbiamo fatto una bella regata, dato tutto quello che dovevamo dare e non abbiamo alcuna recriminazione da farci. Sicuramente tagliare il traguardo e sapere di essere stati battuti di soli 9” ti lascia un grande amaro in bocca. Analizzando a mente fredda i vari passaggi della regata, anche se 9” in tempo compensato equivalgono a 7” in tempo reale, che dopo più di 600 miglia non sono davvero nulla, forse il passaggio in prossimità di Stromboli è stato quello più delicato e quello in cui abbiamo perso un po’ di terreno prezioso. Le regate in tempo compensato sono queste, lo sappiamo bene.
Il prossimo anno ci riproveremo sicuramente, questa volta con Vincenzo Onorato che, purtroppo, in questa edizione non è potuto essere con noi!

 
Alberto Bolzan, timoniere: “È stata una bella regata, molto combattuta dall’inizio alla fine. In uno dei passaggi da sempre più critici, lo stretto di Messina, siamo usciti bene. Poi ci sono state, a Nord-Ovest della Sicilia, delle transizioni di vento. E in una di queste abbiamo subito una breve, ma a questo punto significante, battuta d’arresto. In prossimità di Palermo, le barche 100 metri avanti a noi hanno agganciato la pressione, mentre noi siamo rimasti fermi per un’ora e mezza. Ci siamo comunque divertiti, abbiamo spinto sempre”.
 
 
Ian Moore, navigatore: “Con il senno di poi è facile dire che ci sono un sacco di posti dove avremmo potuto navigare 9 secondi meglio, ma allo stesso tempo vi erano anche molte occasioni in cui avremmo potuto perdere molto di più. Abbiamo sicuramente fatto una grande regata, a partire da un ottimo start di Matteo Savelli fino al traguardo nel porto storico di La Valletta al chiaro di luna.

La verità è che B2 era un bel po' più veloce di noi: tant’è che ogni volta che abbiamo navigato fianco a fianco, li abbiamo visti sfilare rapidamente. La nostra forza è venuta fuori in molti “coni d’ombra” sul campo di regata. La prima sera li abbiamo superati utilizzando la conoscenza locale di Gaetano Figlia di Granara, che ha consigliato di navigare nella brezza di terra vicino all’Etna. Ha funzionato a meraviglia. Ma come il vento è aumentato la mattina successiva, hanno usato la loro velocità superiore per passarci nuovamente.

A Stromboli abbiamo passato il checkpoint a poche miglia da loro e poi hanno allungato portando il loro vantaggio a quasi 15 miglia. A San Vito Lo Capo abbiamo chiuso il gap mentre loro navigavano in aria leggera e di nuovo a Lampedusa e così avanti, ripetutamente. In pratica, ogni volta che hanno cercato di allontanarsi, noi abbiamo trovato un po' di vento o una nuvola o un metodo per rifarci sotto. Non abbiamo mai rinunciato
”.

Di sicuro è una delusione scoprire, dopo tre giorni e mezzo di regata, di aver perso la prima posizione per pochissimi secondi, ma dobbiamo anche essere orgogliosi e soddisfatti della nostra prestazione. Abbiamo battuto la nostra gemella, Cippa Lippa 8 di ben 9 ore! 9 ore più veloci di una barca assolutamente identica: questa è una grande prestazione. Il team ha fatto un ottimo lavoro e, come sempre, ha dimostrato lo spirito di Mascalzone Latino. Sono fiero di averne fatto parte”.

 
www.rolexmiddlesearace.com

 

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